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HARVARD UNIVERSITY
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I MOLLUSCHI
•josj.
DEI TERRENI TERZIARII
DEL PIEMONTE E DELLi LIGURIA
DESCRITTI
DAL
Don. FEDERICO SACCO
PROF. W PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO
PARTE IX.
(NATICIDAE iflne), SCALARIIDAE ed AVLJDAEJ
(eon SM flgnre)
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TORINO
CARLO GLAUSEN
Libraio della K. Accademia delle Sci«nie.
Maggio 1891.
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Dott. FEDERIGO SACCO
Prof, dì Paleontologìa e libero docente dì Geologia nella R. Università di Torino
1890
IL BACINO TERZIARIO E QUATERNARIO DEL PIEMONTE
Dopo circa 10 anni di studio venne ora condotta a termine e pubblicata
la descrizizione del Bacino terziario e quaternario del Piemonte; questa
Bacino, già ben famoso paleontologicamente per la ricchezza in fossili ter-
ziari, specialmente di quelli tongrianì dell'Appennino settentrionale, di
quelli elveziani dei colli di Torino, di quelli tortoniani delle vicinanze di
Tortona, di quelli astiani dell'Astigiana, ecc., diventerà ora, dopo questo
lavoro, un bacino pure affatto tipico dal lato geologico, presentando esso
completa, graduale, bellissima la serie dei diversi orizzonti geologici, quasi
tatti fossiliferi, dairEocene al Quaternario.
Il volume, di 940 pagine, è diviso in quattro parti, cioè:
Parte I. — Bibliografia. — Contiene un elenco cronologico (corredato
da un indice alfabetico) di oltre 600 opere trattanti , esclusivamente
parzialmente, della geologia o della paleontologia del Bacino terziaria
del Piemonte.
Parte II. — Geologia pura. -— Contiene la descrizione geologica del
Bacino piemontese ed è divisa nei seguenti capitoli: Cerchia preterziaria,
Snessoniano e Parisiauo, Ligariaiio, Formazioni ofiolitiche del Ligu-
riano, Bartoniano, Sestiano, Tongriano, Stampiano, ÀqnitAnìano, Lan-
ghiano , Elveziaiio , Tortouiano , Messiniano j Piacenziano , Astiano ,
Fossaniano, Ylllafranchiano, Sahariano (Diluvium, Terreno morenico)^
Terrazzlano (Alluvioni recenti), Paleoetnologia.
Ciascun capitolo ó a sua volta suddiviso nei seguenti paragrafi:
Studi anteriori^ Generalità, Caratteri paleontologici^ Distribuzione
geografica^ Tettonica, Potenza^ Altimetria, Rapporto coi terreni sotta
e soprastanti. Località fossilifere, Descrizione geologica regionale,
Riassunto.
Parte III. — Catalogo paleontologico. — È un elenco sistematica
di circa 5500 forme terziarie, di ciascuna delle quali è indicato il
preciso orizzonte geologico di ritrovamento. Tale catalogo è diviso in
tre parti, cioè: Paleoicnologla, Paleofitologia e Paleozoologia; essa
termina con un Indice generale dei generi e dei sottogeneri.
Parte IV. — Geologia applicata. — In quest'ultima parte si tratta
della geologia terziaria e quaternaria del bacino piemontese in rapporta
colla Orografia 9 colTIdrografia (sia superficiale che sotterranea), col-
rAgricoltara^ coU'Indnstria, Igiene, ecc. Riguardo a ciascuna di queste
parti, costituenti altrettanti capitoli, è esaminato singolarmente ognuna
degli orizzonti geologici descritti nella parte II.
[A
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Al lavoro vanno unite diverse carte geologiche, cioè: 1% Carta geo-
logica del Bacino terziario del Piemonte (scala di 1 : 100.000, dimen-
sioni centim. 100 x 120, con 16 colori, legata su tela, entro astuccio);
— 2* Carta geologica del Bacino quaternario del Piemonte (scala
di 1:500.000);— 3*, Carta geologica applicata (scala di 1:500.000);
— 4' 19 Carte geologiche, in grande scala, delle più interessanti re-
gioni del Bacino terziario, cioè: ad 1 : 50.000, Spigno Monferrato, Vol-
taggio, Ovada, Ceva e Garessio, Cairo Montenotte; ad 1 : 25.000, Ser-
ravalle Scrivia, Gavi, Villalvernia e Garbagna, Anfiteatro morenico di
Rivoli (centim. 110x100), Acqui, Capriata d'Orba, Possano, Nizza
Monferrato e Sozzò, Monibercelli e Canelli , Canale e Monteu Roero,
Calamandrana, Costigliele d'Asti, 1 Colli torinesi (centim. HO x 100,
12 colori), Cherasco e Cervere.
N, B, Numerose altre carte speciali del Bacino piemontese vanno unite
a speciali lavori, recenti, indicati nella Bibliografia.
PREZZI:
Il Volume (legato in tela) colle 3 prime carte geologiche: in-4'* L.40; in-8'' L.90
y> » »»»»» » ma senza il
Catalogo paleontologico (pubblicato nel Boll. Soc. geol. it.), in-8" L. 20
Le 19 carte geol. in grande scala L. 30; ciascuna (eccetto 2 gr.) L. 1,50-2,50
La sola 1* Carta geologica del Bacino terziario (leg. in tela, entro astuccio) L. 10
I MOLLUSCHI
dei terreni Terziari! del Piemonte e della Liguria
Questa opera grandiosa, ben nota ai Paleontologi, venne iniziata nel 1872
dal Prof. Luigi Bellardi che ne pubblicò le prime 5 parti, comprendenti i
Oefalopodi, gli Eteropodi, i Pteropodi e dei Gasteropodi le seguenti famiglie:
Muricidae, Tritonidae^Plenrotomidae^Bvccinidae, Cyclopsidae^ Purpuridae,
Coralliophilidaey Olividae, Fasctolartdae, Turbinellidae e Milridae.
Il Prof. Sacco, allievo ed amico del Bellardi, dietro incarico avuto dalla
R. Accademia delle Scienze di Torino, condusse a termine la parte 6% già
iniziata dal Bellardi, e quindi intraprese la continuazione dell'opera, che ora
trovasi a questo punto:
Parte VI. — l^olutldae, Marsinelltdae e Columlielltdae —
con 140 figure.
Parte VII. — Harpidae e Casstdldae — con 120 fig.
Parte Vili. — Eudolttdae, Dolltdae, Fleulldae e IVatIcIdae —
con oltre 200 fig.
Parte IK. — Sealavttdae (in corso di stampa).
Parte X. — Terebridae, Pustonelltdae, Pjrvainidellldae^
Rlnsteulldae, Eultmidae e Solarlldae (in preparazione).
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OPERE DELLO STESSO AUTORE
in deposito presso la Libreria Loescher (C. Clausen)
Torino
GEOLOGIA
1. L'alta Valle Padana durante l'epoca delle terrazze in relazione col con-
temporaneo sollevamento della ciré. cat. alpino-apenninica (l cart. geol.).
2. Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi marit. ed osservazioni
geol. fatte durante un'ascensione al Mongioie (2 tav. ed 1 carta geol.).
-3. Sull'origine delle vallate e dei laghi alpini in rapporto coi sollevamenti
delle Alpi e coi terreni pliocenici e quaternari della Valle Padana (1
cart. geol.).
4. Sopra alcuni fenomeni stratigrafici osservati nei terreni pliocenici del-
l'alta Valle Padana (1 tav.).
5. Massima elevazione del Pliocene al piede delle Alpi (1 carta geol.).
6. Studio geo-paleontologico del territorio di Bene- Vagienna(l gr. carta geol.ì.
7. La valle della Stura di Cuneo dal ponte d'Olla a Bra e Cherasco (1 tav.ì.
8. Massima elevazione dell'Eocene nelle Alpi occ. italiane (1 carta geol.).
9. Salla costituzione geolica degli altipiani isolati di Possano, Salmour e
Banale (1 grande carta geol ).
10. 11 piano Messiniano nel Piemonte. Parte 1.
11. » » » » 11 (1 tav.).
12. Des phénomònes altimétriques observés dans l'intérieur des continents.
13. 11 Villafranchiano al piede delle Alpi (1 tav.).
14. 11 terrazzamento dei littorali e delle vallate (1 tav.).
15. I Bacini torbiferi di Trana e di Avigliana (1 carta geol.).
16. Le Fossanien: nouvel étage du Pliocène d'Italie.
17. I terreni terziari del Piemonte e della Liguria (foglietto d'annunzio).
18. I terreni quaternari della collina di Torino (1 grande carta geol.).
19. 1 terreni terziari e quaternari del Biellese (1 grande carta geol.).
20. Le tremblement de terre du 23 fóvrier 1887.
21. 1 Colli torinesi (foglietto esplicativo).
22. Studio geologico dei dintorni di Voltaggio (l carta geol.).
23. On the origin of the Great Alpine Lakes.
24. L'anfiteatro morenico di Rivoli (1 carta geol.).
25. Studio geologico dei dintorni di Guarene d'Alba (1 carta geol.).
26. Il passai,'gio tra il Liguriano ed il Tongriano (1 grande carta geol).
27. Classiflcation des terrains tertiaires conforme à leur facies.
28. Sur l'origine du Loess en Piómont.
29. Il cono di deiezione della Stura di Lanzo (1 carta geol.).
30. Studio geologico delle colline di Cherasco e della Morra in Piemonte
(1 grande carta geol.).
31. 11 Pliocene entroalpino di Val sesia (1 grande carta geol.).
32. Les terrains tertiaires de la Suisse.
33. 1 Colli braidesi (1 grande carta geol.).
84. Le Ligurien,
35. Sopra due tracciati per un tronco della linea Tori no-Chieri -Piova-Casale.
36. Sopra un progetto di serbatoio in Valle Usseglia.
37. Un coin intóressant du tertiaire d'Italie {\ grande carta geol.).
38. I Colli monregalesi (l grande carta geol.).
39. Il seno terziario di Moncalvo (1 cai-ta geoL).
40. Les conglonjórats du Flysch (2 tav.).
41. La conca terziaria di Varzi-S. Sebastiano (I grande carta geol.).
42. La caverna ossifera del Bandito in Val Gesso (1 tav.).
43. Relazione geologica sopra un progetto di derivazione d'acqua dal tor-
rente Giandone (1 carta geol.).
,IA
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44. Sur la position stratigraplnque des eharbons fossiles du Piómont.
45. La góotectonique de la Haute Italie «jeptentrionale (1 carta geol).
46. II Bacino terziario e quaternario del Piemonte (Biblio-irafia— Geolologia
pura — Paleontologia — Geologia applicata). Volume di 940 pagina
(3 grandi carte geol.).
47. Con M. Baretti — li Margozzolo (-^ carte geol. e 3 tav.).
PALEO NTO LOGIA
48. Nuove specie di Molluschi lacustri e terrestri del Piemonte (1 tav.).
49. Fauna niacolo;,'ic.i delle alluvioni plioc. del Piemonte (2 tav.).
50. Nuove specie terziarie di Molluschi terrestri, d'acqua dolce e salmastra
del Piemonte (2 tav). •
51. Studio geo-paleontologico sul L/a^dell'altii Valle della Stura di Guneo^
52. Sopra una nuova specie di Discohelix Dunker (l tav.).
53. Sur quelques restes fossiles du Pliocene du Piómont (con fig.).
54. Rivista della Fauna malacologica fossile terrestre, lacustre e salmastra
del Piemonte.
55. Aggiunte alla Fauna malacologica estramarina fossile del Piemonte a
della Liguria (2 tav.).
56. Sovra alcuni Polamides del Bacino terziario del Piemonte (4 tav.).
57. Note di Paleoicnologia italiana (2 grandi tav.).
58. I Cheloni astiani del Piemonte (2 tav.).
59. Sopra una mandibola di Balaenoptera dell'Astigiana (1 tav.).
60. I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte VII
{Harpidae e Cassididae.) — (Nota preventiva).
61. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vii
{Harpidae e Cassididae (120 figure).
62. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili
{Galeodoliidae, Doliidae, Ficulidae e Naticidae), — (Nota preventiva).
63. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili
{Galeodoliidae, BoUidae, Ficulidae e Naticidae) — (oltre 200 figure).
64. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte IX
{Scalaridaé) — (in corso di stampa).
65. I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte X
{Terebridae, Ptisionellidae, Pyramidellidae^ Ringiculidae, Eulitnidae a
Solariidae — (in preparazione).
^. Con L. Bellardi — 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della
Liguria. Parte VI {Volulidae, Columbellidae e Marginellidae) — (con
140 figure).
CARTE GEOLOGICHE.
Alla scala di 1 : 50.000: — 67. Spigno Monferrato — 68. Voltaggio N.
— 69. Ovada N. — 70. Ceva S. e Garessio N. — 71. Cairo Montenotte 0.
Alla scala di 1 : 25.000—72. Serravalle Scrivia — 73. Gavi — 74. Vil-
lavernia e Garbagna 0. — 75. Acqui — 76. Capriata d'Orba — 77. Pos-
sano — 78. Nizza MonfeiTato e Sezzò 0. — 79. Mombercelli e Canelii N.
— 80. Canale e Monteu Roero E. — 81. Calamandruna — 82. Co:stigliole
d'Asti — 83. Cherasco e Cervere — 84. Colli torinesi (12 colori ; dia-
metro centìm. 100 x HO) — 85. Anfiteatro morenico di Rivoli (diametro^
centim. 100 x 1 10).
BIOGRAFIE.
86. Luigi Bellardi (Biografia di) — (con ritratto).
87. Louis Bellardi (Biographie de) — (con ritratto).
ZOOLOGIA.
88. Sulla presenza dello Spelerpes fuscus (Bonap.) in Piemonte.
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FEB 12 1892
I MOLLUSCHI
DEI TERRENI TEBZIABII
DEL PIEMONTE E DELLi LIGURIA
DESCRITTI
Dott. FEDERICO SACCO
PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ. DI TORINO
PARTE IX.
(NATICIDAE {fine), SCALARIIDAE ed ACLIDAE)
(«on 9M flgnre)
TORINO
CARLO GLAUSEN
Libraio d«Ua H. Aocadomia delle Sciente.
Màggio 1891.
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4162 - Tip. Guadagnini e CandtUero - Torino
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I MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARll
DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA
PARTE IX.
(NATICIDAE (fine), SCALAKIIDAE ed ACLIDAE)
Famiglia NATICIDAE {Vedi Parte Vili)
Genere AMPULLINA Lk. {jidc Defbanoe 1821)
Sottog. GLOBULARIA (sensu str.) Swainson 1840.
GliOBULABIA 6IBBER0SA (Oràt.).
(1827. GRATELOUP, TabL foss. de Box. N* 135).
(1840. » Atlas Conch. foss, Bassin Adou**. N* 9, fig. 1, 2).
1890. Globularia gibberosa Grat. — SACCO, Moli, terx. Piem, Vili (Nota prev.), p. 40.
1890. » » » » Catalogo paleoni. Bacino terz. Piem. N. 5105.
Tongriano: Carpeneto, Carcare, Dego, Mioglia, Cassinelle, Sassello, S. Olostina (molto
frequente).
Osservazioni. — Seguendo il Bronn, ho preso per tipo della O. gibberosa le fig. 1,2
di tav. 9 del lavoro di Grateloup, quantunque questo autore le ìndichi come var. ven-
tricosa senza dare la figura della O. gibberosa vera. È poi molto a stupire come il Mi-
OHELOTTi nel suo lavoro sul Miocene inf. non menzioni questa forma che, colle sue diverse
varietà, è straordinariamente abbondante in tanti siti deirAppennino settentrionale;
probabilmente egli la conftise colla N. crassatina (1). Gli individui giovani, oltre che
(1) 11 FucHS « Beitr. Kentniss. Conch. Vicent. Tert. bild. 1870 » figurò (tav. 10, fig. 23)
come Natica auriculata Grat. una Globularia gibberosa.
NOTAa "" La presente parte IX della Monografia dei Molluschi dei terreni terziarii
del PiemorUe e della Liguria, non potendo più essere inserita, nel corrente anno accademioo,
nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, come le parti precedenti, venne
pubblicata a spese deirAutore, uffinchò non fosse troppo ritardata la pubblicazione delia
sopradetta Monografia.
Trovasi in vendita presso la Libreria Loescher - Torino.
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4 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TER23ARn DEL PIEMONTE ECC.
per la mole minore, differenziansi generalmente per forma più globosa ed apice più
spiccatamente acuto, tanto che possono sembrare forme diverse; lo stesso fette d'altronde
osservasi nelle Glóbularia dell' Eocene, né stupirei che la O. Forbesi e la O. Gouberti
fossero esemplari giovani rispettivamente della G, aemipatula e della G, patula. Credo
che la Natica Gamieri Bayan non costituisca che una varietà di G. giòberosa.
G. GIBBEROSA Var. EFFUSA (GrAT.).
(1840. GRATELOUP. AUas Conch. foss. Boss. Adour. N** 9, fig. 3, 4).
1890. Glóbularia gibberosa var. effusa Grat, — SACCO. Moli terx. Piem. Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » » » » Cai. pai. Bac. ter z. Piem, H" b\06,
Tongriano: Mioglia, Dego, Sassello (poco frequente).
Osservazioni. — La G. gibberosa è assai variabile e non sempre le sue varietà sono
ben definibili; assai spesso coUegansi insensibilmente sia fra di loro, sia col tipo. Orbene
forme che paiono riferibili alla var. effusa di Grateloup si incontrano pure nel 2bw-
griano, ma solo raramente.
G. GIBBEROSA var. APENNINICA SaCC.
(Tav. I, flg. 1).
Distinguunt liane varietatem a specie tyjnca sequentes notae:
Spira aliquantulum depressior. Labium externum superne depressiva, svòrectumi.
Apertura oblique elongatior.
Long. 20-60 millim. Lat. 18-52 millim.
1890. Globìtlaria gibberosa var. apenninica Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem, Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » » » » Cat.pal.Bac. terx. Piem. ìi^'^hìOn.
Tongriano: Mioglia, Carcare, Dego, Cassinelle, Sassello, Madonnina sopra S. Giu-
stina,, ecc. (frequentissima).
Osservazioni. — Questa forma si collega colla var. effusa per alcuni caratteri ; è la
varietà più diffusa nel Tongriano appenninico, rappresentandovi probabilmente una va-
rietà quasi locale. Riguardo agli individui giovani di questa forma è a ripetersi ad un
dipresso quanto si disse parlando del tipo.
G. gibberosa var. planulata (Sacc).
Distinguunt hanc var. a var. appenninica Sago, seqìienies notae:
Anfractus ad su^uram depresse planulatiores.
1890. Glóbularia gibberosa var. apenninica subv.planulafa Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem.
Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » » » Cai, pai, Bac. terx. Piem. N" 5108.
Toiìgriarw: Carcare (rara).
G. GIBBEROSA Var. UMBILIOATA SaCO.
(Tav. I, flg. 2).
Distinguunt hanc var. a var. appenninica sequentes notae:
Labium columellare minus expansum, deinde umbilicus plus minusve detectus.
1890. Glóbularia gibberosa var. apenninica subv. umbilicata Sacc. — SACCO, Moli. terx.
Piem. Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » » » Cai. pai. Bac. terz. Piem. ì^"" 5109.
Tongriano: Mioglia, Dego, Cassinelle (non rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 5
Osservazioni. — Non credo dare troppa importanza ad un carattere che, per quanto
alteri in parte la figura della conchiglia, dipende solo da uno sviluppo più o meno com-
pleto del labbro columellare, tanto più che possonsi osservare quasi tutti i passaggi dalla
forma ad ombelico chiuso a quella ad ombelico quasi completamente scoperto.
G. 6IBBER0SA Var. OLOBOIDES SaOO.
(Tav. I, flg. 3).
Diatinguunt Tuxnc var, a specie typica sequentes notae:
Testa globosior ; spira depressior; apice plerumque obtusa. Apertura inferne regvr-
lariìJLS arcìiata,
1890. Globularia gibberosa var. globoides Sacc, — ^kCQO.MolLterz.Piem. VIII(N. pr.), p. 40.
1890. » » » » » Cat.pal, BacAerz.Piem^WbWO,
Long. 25-50 millim. Lat. 25-50 millim.
Tongriano: Mioglia, Sassello, S. Giustina, Cassinelle , Colle Bussana di S. Remo
(frequente).
Osservazioni. — Questa forma collegasi gradualissimamente colla forma tipica.
G. GIBBEROSA vaT. POSTPATULA SaOC.
(Tav. I, tìg. 4).
Distinguunt liane varietatem a specie typica sequentes notae:
Testa depressa; spira depressissima . Anfractus superne convexiores , ad suturata
depressi; sutura sat lata et profunda plerumque disfuncti.
Long. 14-55 millim. Lat 14-52 millim.
1855. Natica sigaretina Lh, — S1SM0NDA, Terr. numm. sup,^ p. 5.
1890. Globularia gibberosa ya,r. postpatula Sacc, — SACCO, Moli, terz. Piem,, Vili (S.pr.),
p. 40.
1890. » » » » » Cat.pal.B.terz.Piem.ì^*b\ìì.
Tongriano: Carcare, Carpeneto, Dego, S. Giustina, Sassello, Mioglia, Pareto, Cassi-
nelle, ecc. (frequentissima).
Osservazioni. — Questa varietà ricorda ancora molto la O. patula dell'Eocene, donde
il nome che le ho attribuito; probabilmente ne è una figliazione, mentre la O. gibberosa
tipica pare piuttosto una derivazione della O. sigaretina. Credetti contuttociò indicare
questa forma come varietà della O. gibberosa^ poiché ad essa si collega strettamente. Il
Grateloup indica pure forme schiacciate, come la N, svòpatula lyORB., la N. auricur
lata Grat., ecc., ma per diversi caratteri, specialmente nella parte superiore del labbro
estemo, esse si mostrano assai diverse dalla varietà in esame; la forma che meglio le
assomiglia è certo la O. subpatula D'Orb. che però credo possa solo considerarsi come
una varietà della O, gibberosa, É notevole che diversi esemplari di questa specie erano
inglobati in un'arenaria assai ricca in Nummulites Fichteli,
Subv. UMBiLicosA Sacc. — Labium columellare minus expansum, deiiìde umbilicus
partim detectvs,
1890. Globularia gibberosa var. postpatula subv. umbilicosa Sacc, — SACCO, Moli, terz, Piem,
Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » » » » » Cai, pai. terz.
P/em. N^5112.
Tongriano: Sassello (non rara).
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6 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
G. GIBBEROSA VET. OVIFORMIS SaCC.
(Tav. I, flg. 5).
Diatinguunt hanc var, a specie typica seqicentes notae:
Testa minor y minus inflatior, ovatior. Spira conico-acuta, elatior, Anfractus minvs
convexi, suturae minus profv/ndas. Basis constrictior. Apertura elongatior,
1890. Globularia gibberosa var. oviformis Sacc, — SACCO, Moli, terz. Pieni. Vili (N. pr.), p. 40.
1890. » » ;> » » Cai. pai, Bac, terz. Piem,Ì!{''b\\'ò.
Long. 38 millim. Lat 30 millim.
Tongriano: Sassello (rara).
Osservazioni. — È questa una forma assai ben distinta, che, se fosse alquanto ab-
bondante, meriterebbe forse d'essere elevata al grado di specie.
Sottog. CERNINA Gray 1840.
Cernina compressa (Bast.).
(Tav. I, flg. 6).
(1825. BASTEROT, Descript, géol. Boss. Tert. S. 0. France, p. 34, tav. IV, flg. 17).
Testa inferne compressa, patula ; umbilico tecto; spira brevi; anfractibus rotundatis
(Basterot). Super flcies interdum, ultimi anfractus praecipue, strigis albidis, parvulis,
irregtdariter fltu^tuatis notata. Labium columellare percalloso-gibbosum.
Long. 25-55 millim. Lat 25-52 millim.
Forma JaTenllls (1).
(Tav. I, flg. 7).
Testa minor, rotundatior. Anfractus ad suturam saepe aliquantulum depressiores,
plerumqvs sutura profundiore inter se disjuncti. Apertu/ra rotundatior. Labium calumet-
lare minv>s crassum.
Long. 8-25 millim. Lat. 8-24 millim.
1798. Coclites, n. 3 — BORSON, Ad Oryct. ped, anct., pag. 167.
1821. AmpuUaria patula? Lh. — » Oritt. piem.y p. 102 (348).
1826. Natica compressa Bast. (olim N. gutturosa Bon.) — BONELLI, Cat, ms. Museo tool.
di Torino. N* 2546, 2547.
1830. AmpuUaria patula f Lk. — BORSON, Cai. rais. Coli. min. Turin, p. 629.
1842. Natica compressa Bast. — SISMONDA, Syn. meth., 1* ed., p. 27.
1847. » » Sismd. — » » » 2* ed., p. 51.
1847. » » Bast. — MICHELOTTI, Descript, foss. mioc, p. 157.
1852. » » D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., tom. Ili, p. 6.
1855. » » Bast. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 523.
1890. Cernina compressa Bast. — SACCO, Moli. terz. Piem. e Lig., Vili (Nota prev.). p. 41.
1890. » » » » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte, N' 5114.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero, ecc. (straordinariamente abbondante).
(l) Dal Maseo di Modena ebbi iu gentile comunicazione, per mezzo del Prof. Pantanelli,
due fossili del Miocene di Montese coirindìcazione, uno di Natica epiglottina e l'altro di N. ce-
pacea; essi paionmi esemplari giovani di Cernina compressa (Bast.), ma differiscono da quelli
del Miocene piemontese per l'acutezza ed elevatezza delia loro spira e per altri caratteri,
oltre a differire anche tra loro due. La scarsità e lo stato incompleto degli esemplari in questione
on ne permette una determinazione netta.
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DESORrm DA F. BACCO 7
Osservazioni. — Le fonne déiV Elveziano piemontese , come già aveva Indicato il
Grateloup in una lettera diretta al Michelotti, sono talora alquanto più globulose di
quelle tipiche del bacino di Bordeaux; ma siccome, esaminando centinaia di esemplari,
non potei osservare la costanza di questo carattere, cosi credo più opportuno di non dare
troppo valore ad un carattere cosi mutevole da indivivuo ad individuo.
Quanto alle colorazioni che conservano ancora alcuni pochi esemplari, esse sono
interessantissime, poiché anche per mezze di questo carattere collogasì strettamente la
C compressa alla vivente C. ftuctuata, che n'è certamente una derivazione.
Quanto agli individui giovani è a notarsi come talora essi presentino ancora alcuni
caratteri delle Glóbularia eoceniche e tongriane; pare ciò indicarci l'origine delle forme
ora in esame ; d'altronde io credo sia alquanto artificiale la distinzione fra le Glóbularia
e le Cernirm, né mi stupirei che in avvenire si credesse di unirli in un sottogenere solo.
C. COMPRESSA var. ovata (Grat.).
(1840. GRATELOUP, Atlas Conch. foss, bass. Adour. Tav. 8, flg. 13).
Long. 45-50 mm. Lat. 36-43 mm.
1890. Cernirla compressa var. ovata Grat. — SACCO, Moli. terz. Piem. VIII(N. pr.), p. 41.
1890. » » » » r> Cat. Pai. Bac. terz. Piem. N^ 5115.
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Sonvi esemplari i quali presentano un allungamento ancor più grande
che in quello figurato dal Grateloup, ma non credo doverne fare una varietà a parte.
Già nelle pagine precedenti ebbi ad osservare come non sia probabilmente molto
importante la distinzione fra le tìlobularla e le Gemina, tanto che è a supporsi che
queste derivino da quelle. La forma più antica conosciuta è la G. semipatula Desh.,
che poscia dà origine a numerose altre forme, fra cui più note la G. sigaretina Lk. e
la G. patula Lk., oltre a G. sphaerica Desh., G. depressa Lk., G. mutahilis Sol., G.
perusta Brongn., ecc. Da queste forme eoceniche derivarono le oligoceniche G. gibberosa
colle sue varietà (fra cui la pospatula pare originata più direttamente dalla G. patula),
O. svbpatula D'Ore., G. subdepressa Grat. (forse solo varietà della G. gibberosa), ecc.
Da alcune di queste forme si originarono probabilmente le Cernina, cioè la C. com-
pressa Bast. àeW Elveziano, di cui è certamente una diretta derivazione la C. fluctuata
Sow. che vive nei mari tropicali attorno alle isole Filippine, ecc. É poi a notarsi come,
secondo il Grateloup, la C. compressa Bast. {Natica globosa Grat., N. subglobosa
D'Orb.) sarebbe già apparsa nell'Oligocene, almeno con qualche varietà.
Possiamo quindi presentare il seguente quadro provvisorio delle forme sopraccennate.
Attualità C. fluctìiata
ElTOZiano C. compressa e var. ovata ecc.
/ Garnieri
( oviformis
Tongriano Gemina compr. var. — G. gibber. e var. | ^^^^^-^^^
1 globoides
\ postpat. -
BartonlanO G. sphaerica — G. sigaretina — G. patula -
Parisiano G. sphaerica — G. sigaretina -r- G. patula ■— G. depressa
G. svbpat. — G. svòdepr.
G. mutahilis
Snessoniano
Glóbularia sem^ipatula e var.
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8 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Sottog. CROMMIUM Cossman 1888.
Crommium ferrugineum (Gràt.).
(1827. GRATELOUP, Tabi, foss., N. ii7, Bull. Soc. Linn. Bordeaux).
(1840. » Alias Conch. fo^s. Adour. PI. 6, fig. 4, pi. 7, flg. 4).
1890. Crommium feìTugineum Grat. — SACCO, Calai, pai. Bac. terx. Piemonte. N'USUO.
Questa forma ha ricevuto diversi nomi, in modo che ne riesce ancora alquanto in-
certa la vera denominazione. Infatti il Grateloup, occupandosene sin dal 1827, ne iden-
tificò alcuni esemplari coìVAmpullaria ponderosa Desh. dell'Eocene ed altri invece appellò
Ampullaria ferruginea (Tabi, foss., N*> 117) ; inoltre alcuni esemplari , da considerarsi
come varietà del tipo, vennero dal Deshayes (1830, Encycl. meth. Vers, T. II, p. 26)
indicati come Ampullaria striatula (= var. minor Grat., Atlas, pi. II, fig. 3, 5). In-
tanto, sia nel 1827 che nel 1840, il Grateloup appellò alcuni esemplari Natica angu-
stata Grat. Più tardi THébert (1849, Bull. Soc. géol. Franco, 2« sèrie, IV, p. 446) diede
a queste forme il nome di Natica Delbosii.
Alcuni autori, come il Fuchs, il Bayan, ecc., identificando V Ampullaria angvstcUa
Grat. (1827, Grateloup, Tabi, foss., N<> 118) colle forme in esame, le inglobarono tutte
sotto questo nome specifico. Ma, anche dato che questa ultima identificazione specifica sia
giusta, la precedenza del nome spetta sempre all'appellativo ferrugineus, benché solo
proposto un numero prima nel 1827 ed anche prima descritto e figurato nel 1840; è
vero che la N. ferruginea fu dal Grateloup meno ben figurata che la N. angustata, ma
non parmi questa una ragione sufftciente per rigettare il nome prima proposto.
C. ferrugineum var. itauoa Sago.
(Tav. I, tìg. 8).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquarUulum globosior. Anfractus convexi, inter se profunuia sutura disjuncti»
Super flcies transversimregulariter et kieviter striata. Labium colum^llare valde expansum,
wmbilicum obtegens.
1890. Crommium ferrugineum var. italica Sacc.^ SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), p. 41.
1890. » » » » » Cat.pal.Bac. terx. Piem. N» 5117.
Long. 50 millim. Lat 40 millim.
Tongriano: Carcare (rara).
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi specialmente alla var. striatula Desh.
(minor Grat.), se ne distingue però specialmente per la mole minore e per l'ombelico
coperto.
Conosco un solo esemplare completo di questa bella forma; sono invece meno rari gli
individui deformati, o ridotti solo più a modello e quindi non sempre ben determinabili.
Credo di poter provvisoriamente attribuire al Crommium ferrugineum alcuni esemplari
incompleti, che forse ne rappresentano varietà od individui giovanili; forse ulteriori
ritrovati potranno modificare tale giudizio.
C. FERRUGINEUM Var. STRIATULA (DeSH.).
(DESHAYES, Dict. Encycl. — GRATELOUP, Atlas Conch. boss. Adour. PI. 7, flg. 3, 5).
1890. Crommium ferrugineum var. striatula Desh. - SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), p. 41,
1B90. » » » » » Cat. Pai. B. terz. Piem. N** 5118.
Tongriano: S. Giustina (rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 9
Osservazioni. — Confuso fra i Megatylottis crassatinus trovai nella collezione Mi-
chelotti un bell'esemplare di C. ferrugineum , che pare quasi identificabile alla var.
striatula, quantunque alcuni suoi caratteri l'avvicinino alquanto alla var. italica , mo-
strandoci cosi l'insensibile collegamento di queste varie farme.
C. FERRUGINEUM VaT. RUGOSOIDES SaCO.
(Tav. 1, flg. 9).
Distinguunt hanc var, a specie typica aequentes notae:
Testa aliquantulum minor,' spira elatior. Anfractìis minus globosi, ad suturata
lasviter subdepressi, Superflcies svòlaevis.
Long. 35-50 millim. Lat. 27-36 millim.
1890. Crommium ferrugineum var. rugosoides Sacc. - SACCO, Moli. terz. Piem.Ylll (N. pr.), p. 41 .
1890. » » » » » Cai. pai. B. terz, Piem. N'* b\\9.
Tongriano: Cassinelle, Dogo (rara).
Osservazioni. — Per la sua forma allungata quésta varietà si avvicina alla var.
rugosa Grat. (Atlas, pi. 7, fig. 6); per gli anfratti non regolarmente globosi essa si col-
lega piuttosto col tipo che non colla var. italica. Il cattivissimo stato di conservazione
degli esemplari impedisce più esatti confronti.
C. FERRUGINEUM? Var. ACUMINAT0IDE8 SaCO.
(Forma iuwenìUul)
(Tav. I, flg. lOj.
Distinguunt hanc var. a specie typica seqv^ntes notas:
Testa valde minor. Spira valde elatior et acutior. Anfractus aliquantulum conve-
xiores. Superflcies laevigata. Làbia simplidora. Umbilicus omnino tectvs.
1890. Crommium ferrugineumY&r. acuminatoides Sacc. - SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), 41 .
1890. » » » » )f> Cat. pai. B. terz. Piem. li*b]20.
Tongriano: Cassinelle (alquanto rara).
Osservazioni. — È con incertezza che attribuisco questa forma al C. fen^ugineum,
giacché essa ricorda quasi meglio un Euspirocrommium, cosi la N. acuminata Lamk.
Ma siccome ne osservai finora due soli esemplari mal conservati, che si avvicinano al-
quanto ad individui giovani di C. angustatum Grat. (Grateloup , Atlas, N*> 8, fig. 5)
(forme affinissime al C. ferrugineum), cosi in mancanza di più precisi confronti, credo
più opportuno di attribuire, sino a prova in contrario , tali esemplari ad individui gio-
vanili di C. ferrugineum , di cui forse costituiscono una varietà simile alquanto alla
N. acuminata Lk. Essi potrebbero forse essere individui giovani della var. rìigosoides ;
se ulteriori ritrovati potranno collegare questi esemplari con quelli della var. rugosoides,
dovrebbe scomparire la varietà ora esaminata, rappresentando essa solo il periodo gio-
vanile di una varietà prima descritta.
Da quanto si è esposto nelle pagine precedenti si vede come i Gromminm si colle-
ghino gradualmente cogli Euspirocrommium sia nel periodo adulto, che nel periodo gio-
vanile , durante il quale la spira appare relativamente più elevata , rispetto all'ultimo
anfratto, che non nel periodo adulto; ciò può facilmente condurre in errore nella crea-
zione di specie diverse per individui della stessa specie, ma di diversa età.
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10 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARD DEL PIEMONTE ECO.
Le forme eoceniche più note sono il C. intermedium Desh., il C. vapincanv/m D'Ore.,
il C. ponderosum Desh., il C, Willemeti Desh., il C. acutum Lk., il C. Heberti Desh., ecc.
Nel complesso possiamo presentare provvisoriamente il seguente quadro della serie di
sviluppo dei Crommium più conosciuti:
italica
major
(vel C. fermgineum)
rugosoides
. acuminatoides
Bartoniano C, acutum — C, ponderosum
I I
Parisiano C. Heberti (7. acutum — C. ponder. — C. vapinc. — C Willem.
I
Saessoniano Crommium intermedium — C. merciniense
Sottog. EUSPIROCROMMIUM Sacco, 1890.
Testa elongata. Spira longa, acuta, interdum laevisaime scalari formis. Anfractus
convexi, sutura sat prof tenda disjuncti. Apertura svbovato-semilunaris. Umòilicus labio
coluiìiellari plus minusve tectus.
Credetti dover istituire questo nuovo sottogenere per le forme che, mentre per diversi
caratteri sono affini assai ai Crommium, per altri invece, specialmente per la spira molto
allungata, si avvicinano assai alle Ev^pira, a cui infatti furono unite recentemente dal
CossMANN, mentre crederei più opportuno riservare tale sottogenere {Ihispira) alle forme
con spira nettamente canalicolata, come appunto ritengono Morris e Lyoett.
Neppure credo si possa dare troppa importanza all'ombelico più o meno coperto,
giacché tale carattere varia coll'età ed anche talora da individuo ad individuo.
Cosi pure forse non deve darsi troppo peso al piccolo stile columellare dell'ombe-
lico, uno dei caratteri su cui fondasi il sottogenere Am^xuropsella , poiché esso talora
scompare quasi completamente, tanto che alcune forme, come V Ampullina palvdiniformis
D'Orb., poste dal Cossmann fra le Amauropsella , forse trovano il loro posto naturale
piuttosto fra gli Euspirocrommium, quantunque abbiano un accenno di tale piccolo stile.
EUSPIROOROMMIUM ELONGATUM (MlOHT.).
(Tav. I, flg. Il «.«»).
Testa elongata, svJbturrìta, laevigata, anfractibus rotundatis, gradatim majoribus,
ultimo acquali, convexo; umbilico tecto; apertura rotundata, m^ica (Michelotti). 8u-
turae profundae.
Long. 45 millim. Lat. 26 millim.
1861. Natica elongata Micht. — MICHELOTTI, Et. Mioc, inf. p. 88, tav. X, flg. 34.
1890. Euspirocrommium elongatum Micht, — SACCO, Moli. terx. Piem.y Vili (Nota prev.). p. 42.
1890. » » » » Cat. pai. Bar. terx. Piem. N** 5122.
Tongriano: Dogo, Palmeto (rara).
Osservazioni. — É questa una forma molto interessante, poiché ci segna uno sviluppo
assai grande, nel tempo, delle forme a spira allungata, che sono specialmente caratteri-
stiche dell'Eocene. Ho preso per tipo la forma già figurata dal AiiCHELOTTr, solo che riuscii
a pulirla e quindi a renderne più chiari i caratteri.
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DESCRITTI DA F. SAOCO 11
C:-. 0: ELONGATUM Var. DEGEN8IS SaCC.
^ (Tav. I, flg. 12*,^).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus minvs fortiter convexi; suturae minvs profundae; deinde testa mintis
scalarata.
Long. 43 millim. Lat. 24 millim.
1890. EuspirocrommiumelongatumYAT.degensis Sacc. — SACCO, \folL terz. Piem, e Lig.^
Vili (N. pr.), p. 42.
1890. » » » » » Cut.bac, terz. Piem. Ì!rb\22.
Tongriano: Dego (rara).
Osservazioni. — Avendo nn solo esemplare di questa forma credo doverla consi-
derare come una semplice varietà della specie sovraccennata, per quanto ne siano assai
spiccati i caratteri differenziali.
Golia scarsità dei materiali che fornisce il Tongriano piemontese poco è da conclu-
dersi sugli Enspiroerommiam che sono specialmente sviluppati neirEocene; ma non
conoscendo le forme eoceniche {Natica producta Desh., N, dameriacensis Desh., N. Le-
vesquei D'Ore., N. pcUttdiniformis D'Orb., ecc.) che in figura, e siccome queste ftirono,
da chi le studiò più diligentemente, poste in sottògeneri diversi da quello ora proposto,
ne riesce difficile la comparazione; consultisi in riguardo quanto già si disse proponendo
questo sottogenere. È quindi solo in via affetto provvisoria che presento il seguente quadro
delle più probabili affinità delle forme del sottogenere in questione.
Tongriano E. elongatum e var. degemis
Parislano E. acuminatum — E.prodtictum — E, dameriacense
I
SueSflOnianO Evspirocrommium Levesquei — E.? palvdiniforme
Sottog. AMAUROPSELLA Bayle (m Chelot), 1885.
Amauropsella scaligera (Batan)?
(Tav. I, flg. 13).
(1873, BAYAN, Notes sur quelques foss. tert., p. 99, tav. 14, flg. 13).
Long. 13-30 millim. Lat 11-24 millim.
1855. Natica suessoniensis D*Orò. (N spirata Dbsh.) — SISMONDA, Terr. Numm, sup., p. 5.
1861. » spirata Desh. — MICHELOTTl, Et. mioc. inf., p. 87.
1872. » » £A. — TOURNOUER, Foss. tert. Bass. Alpes. (B. S. G. F.), p. 504.
1873. » scaligera Bay. — BAYAN, Notes foss. tert.^ p. 99, 100.
1890. Amauropsella spirata Desh. sabv. posterà Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem.^ Vili,
(Nota prev.), p. 42.
1890. Amauropsella spirata Desh. » » Cat. bac. terx.Piem. N®5123.
Tongriano: Cassinelle, Garpeneto, S. Oiustina, SassellO; Momese (frequente).
OssERVAZiONL — Quosta forma ha certamente una strettissima afftnità coll'Ji. spir
rata Lk., di cui io la considero come una derivazione abbastanza diretta. Siccome gli
esemplari del Tongriano piemontese sono quasi tutti in cattivo stato di conservazione^ è
con qualche dubbio che li attribuisco all'^. scaligera Bat. del terziario vicentino; forse
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12 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
ne costituiscono una sottovarietà (posterà Sacc). La forma di Barrème indicata dal Tour-
NOUER (1. cit. — Tav. VII, fig. 3) sembra costituire una nuova varietà, alpina Sacc.
Si può quindi provvisoriamente indicare il seguente quadro di sviluppo:
Tongrìano A. scaligera e var. alpina
Parisiano A, spirata
SuessonianO Amauropsella sinuosa
Sottog. EUSPIRA AGASsrz, 1837.
EUSPIRA SCALARIS (BeLL. C MiCHT.).
(Tav. I, fig. 14 «.«»).
Testa subturrita, inumòilicata ; anfractibus convexis superne profunde canaliculatis,
laevigatis; apertura ovali; columella sinuosa; labio dextero simplici (Bell, e Mich.).
Long. 10-37 millim. Lat. 8-27 millim.
1840. Natica scalaris Bell, e Micht. — BELLARDI e MICHELOTTI, Saggio oritt.y pag. 72,
tav. Vili, flg. 11, 12.
1842. Natica scalaris Bell, e Micht. — SISMONDA, Syn. meth,, V ed., p. 27.
1847. » »» )>_» »)>2" ed., p. 51.
1847. » » » » — MICHELOTTI, Descript, foss. Mioc, p. 157.
1848. Ampullaria scalaris » — BRONN, Ind. paleont., p. 69.
1852. Natica » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., tom. Ili, p. 38.
1890. Euspira scalaris » — SACCO, Moli. terz. Piem., Vili (Nota prev.), p. 43.
1890. » » » » — » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte. N* 5124.
Elveziano: Colli torinesi (frequente).
Osservazioni. — Debbo subito osservare come questa forma sia molto simile a quella
che il Grateloup descrisse e figurò come N. ebumoides; quantunque il ano Atla>s porti
sul fix)ntispizio la data 1840 , credetti dover conservare il nome di Bellardi e Miche-
lotti , perchè questi autori presentarono il loro lavoro air Accademia ^elle Scienze di.
Torino il 19 gennaio 1840, mentre non conosco l'epoca precisa della pubblicazione della
PI. 3 (N*> 8) deìVAtlas Conchyl. del Grateloup, ma la credo in realtà assai posteriore,
forse del 1845, come indica D'ORBiGNy. La fórma del Grateloup (Atlas, N° 8, fig. 17, 18)
può probabilmente consideraci come una varietà della E. scalaris, mentre la var. media
Grat. (Atlas, N<» 10, fig. 16) è forse identificabile al tipo piemontese. La var. minor Grat,
pare solo un individuo giovane incompleto.
È probabilmente questa forma che il Bonelli confuse colla N. Willemeti Desh. (Cat.
m. 8. Museo 2iOol. di Torino, N*> 3457), errore che il Sismonda copiò nella sua Syn. meth.^
1* ed., 1842, p. 27, non accorgendosi di fare un duplicato colla N. scalaris.
E. SCALARIS var. ventrioosa Sacc
Disti ìiguunt hanc var. a specie typica sequ^ntes notae:
Testa aliquantum ventricosior, anfractus ultimvs praecipue,
1890. Euspira scalaris subv. ventricosa Sacc. ^SACCOy Moli. terz. Piem., Vili (Nota pr.),p.43.
1890. » » » — » Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5125.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Le Easpira, considerate nel loro più stretto senso, mostrano uno sviluppo assai re-
golare a cominciare dall'epoca secondaria, dove è specialmente caratteristica VE. canor
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DESOHim DA F. SACCO 13
Oculata MoRB. e Lyc. del Giara, sino al Miocene, abbondando specialmente nell'Eocene
coir^. stiessoniensis D'Orb., VE. dissimilia Desk, (forse varietà della prima), VE. hy-
brida Lk., VE. scalariformis Desh., ecc. Non si incontra però quasi mai frequente. Ne
possiamo provvisoriamente presentare il seguente quadro:
ElTCzianO E. scalaHs e var. ébumoides
ParidanO E. scalariformis
Sn^SSOnlanO E. suessonieìisis e var. dissimilis — E. hybrida
Èra secondaria Eìispira canaliculata
Sottog. MEGATYLOTUS Fischer, 1885.
Megatylotds orassatinus (Lk.).
(1804. LAMARCK, Ann. Mus,, V, p. 33, e Vili, pi. 61, flg. 8).
1890. Megatylotus orassatinus (Lk.) — SACCO, Moli. terz. Plem. e Lig. Vili (Nota prev.). p. 43.
1890. » » — » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte. N" 5126.
Tongriano: Sassello (rara).
Osservazioni. — Sono rarissime le forme che ricordino bène la figura tipica del
Lamarok, tanto che parrebbe quasi non esìstere nel Tongriano appenninico la specie
tipica del bacino parigino. Qualche cosa di simile si può dire della N. obesa Brongn.,
che è certamente a considerarsi come una varietà di M. crassatinits; alcune delle forme
in istudio si avvicinano alquanto alla figura data dal Brongniart nel suo lavoro « Mém.
terr. sedim. cale, trapp. Vicentin — 1823. — Tav. II, fig. 19 », ma, anche per difetto
di disegno, non è facile identificare le forme in esame con quelle vicentine , per modo
che solo dubitativamente credo possami riferire alcuni individui del Tongriano ligure-
piemontese alla varietà del Vicentino.
M. ORASSATINUS Var. MAXIMA (GRAT.y.
(1827. GRATELOUP, TabL Coqu. de Box, N" 114).
(1840. » Alias Conch. foss. Bassin Adour. PI. 6, flg. 1).
Alt. 15-110-150 millim. Lat. 15-115-150 miilim.
1855. Natica crassatina Desh. — SISMONDA, Terr. numìn. sup.y p. 5.
1861. » • » Lh. — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf,, p. 87.
1863. » » » — SANDBERGER, Conch. Mains. Beck., p. 163.
1870. » » » — FUCHS, Kenntn. Conch, Fauna Vicent. tert., p. 23.
1890. Megatylotus orassatinus var. maxima (Grat.) — SACCO, M. t. Piem.^ Vili (N. pr.), p. 43.
1890. Megatylotus orassatinus » » Cat. pai. Bac. t. Piem. N' 5127.
Tongriano: Dego , Mioglia, Sassello, Stella, Carcare, S. Giustina, ecc. (abbondan-
tissima).
Osservazioni. — La forma tanto frequente in quasi tutto il Tongriano dell'Ap-
pennino settentrionale è talmente simile a quella del bacino dell' Adour che credo po-
tergliela identificare; solo io credo che essa debba considerarsi come una semplice varietà
del M. orassatinus e non quale specie a parte, come ritiene il Grateloup; tanto più che
avendosi a disposizione gran numero di esemplari, qaeste diverse forme vanno colle-
gandosi gradualmente fira loro. Vi si osservano tuttavia parecchie mutazioni, le quali
d'altronde si ripetono forse anche nelle altre diverse regioni in cui incontrasi il Mega-
tylotus orassatinus y che sembra quasi caratteristico del Tongriano , quantunque altri
abbia creduto ravvisarlo anche in terreni eocenici.
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14 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
M. CRASSATINUS var. LONGIUSCATA (SaCC).
Distinguunt hanc var, a var, maxima Grat. sequentes nota^:
Testa conic(helongatior.
Long. 40-90 millim. Lat. 35-88 millim.
1890. Megatylotus crassafinus var. maxima subv. longiuscaia Sacc, — SACCO, M, t, Piem.,
Vili (N. pr.), p. 43.
1890. Megatylotus crassatinus var. maxima » SACCO, Cat, pai.
Bac. terz, Piem. N" 5128.
Tongriano: S. Giufltina, Sassello, Carcare, Dego (frequente).
M. crassatinus var. subumbilicata (Sacc).
Distinguunt hanc var, a var. maxima Grat. seqtientes notas: •
Labium columellare percrassum; testae basis subumbilicata.
1891. Megatylotus crassatinus var. maxima subv. subumbilicata Sacc. — SACCO, M, t.
Piem., Vili (N. pr.), p. 5129.
1891. Megatylotus crassatinus var. maxima subv. » SACCO, Cai.
pai. Bac. terz.^Piem. N* 5129.
Tongriano: S. Giijgtina, Carcare, ecc. (non rara).
Osservazioni. — Questo carattere si riscontra pure sovente più o meno accentuato
nelle forme del bacino deirAdour, come risulta dalle figure del Grateloup.
M. CRASSATINUS var. ROTUNDULA SaOC.
(Tav. 1, flg. 15).
Distinguunt liane var. a specie typica seqicentes notae:
Testa rotundatior; spira depressior. Anfractvs convexiores.
Long. 18-90? millim. Lat. 18-90 millim.
1890. Mpgatyloius crassatinus var. rotundula Sacc. — SACCO, Moli. terz. Piem. (N. pr.), p. 43.
\S90. Megatylotus crassatinus » » Cat. Bac. ferz. Piem. Ìi*5\d0.
Tongriano: Carcare, S. Giustina, Sassello (non rara).
Osservazioni. — Questa forma sì collega gradatamente sia col tipo che colla var.
svhglcòosa Grat., ma è più rotondeggiante e più depressa di entrambe. Forse trattasi di
un carattere giovanile che talora conservasi anche nel periodo adulto. Esiste qualche
affinità fra questa forma e la Natica stampinensis Cossm. e Lamb. deirOligocene di
Pierrefitte.
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DBSOBrm DA F. SACOO 15
Famiglia SGALARIIDàE Ghenu, 1859
Questa ^simiglia ricevette recentissimamente, per le forme fossili italiane, importanti
revisioni per opera del De Gregorio e specialmente del De Boury, tanto che accingen-
domi a studiare le Scalariidcie nella continuazione regolare della Monografia dei Molluschi
terziari piemontesi, credetti dapprima che avrei dovuto limitarla per questa famiglia ad
un semplice elenco dì forme già descritte. Ma, per la ricchezza del materiale avuto a mia
disposizione, pel fatto che il De Gregorio ed il De Bourt non ebbero in comunicazione
le Scalarle del Piemonte e della Liguria, né poterono sempre redigere le sinonimie ri-
guardo agli autori piemontesi , e che inoltre essi esaminarono specialmente forme plio-
ceniche, poche invece mioceniche, mentre gli orizzonti tortoniani, elvezianì , tongriani
« perfino eocenici mi fornirono un materiale ricchissimo e molto svariato, ed infine per
la grande variabilità nel tempo e nello spazio di queste eleganti ed omatissime forme
la presente Monografia risultò abbastanza voluminosa e, spero, non senza importanza (1).
È noto che le Scalarle, quantunque abbiano rappresentanti al giorno d'oggi in quasi
tutte le regioni marine, abbondino specialmente nelle regioni subtropicali, anzi in mas-
sima parte i sottogeneri rappresentati nel bacino terziario piemontese sono ora esclusivi
della zona torrida e subtorrida , fatto che sempre più ci prova come subtropicale fosse
il clima del Piemonte durante quasi tutto il periodo terziario.
Gen. SCALARIA Lamabck 1801.
Sottog. FUSCOSCALA Monterosato, 1890.
FUSOOSCALA PROTURTONIS SaCC.
(Tav. 1, fli^. 23).
Testa twrrita, Anfractvs convexi, transversim regulariter, non confertim, sttòcosti-
Pillati, longitudinalUer costicillati ; coaticillae 18-20 cirdter in unoqicoqiie anfractu.
Long. 20? Mm. Lat. 7 Mm.
1890. Fuscoscala proturtonis Sacc, — SACCO, CataL pai, Bae. terx, Piemonte^ N* 5141.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Credo interessante questa forma, che costituisce un anello di più
nella serie di sviluppo della F, Turtonis; anzi se si possedessero diversi esemplari com-
pleti di questa forma, forse si potrebbe riconoscere essere essa una varietà della F. Tur-
tonis, la quale d'altronde venne già indicata nel miocene di Bordeaux.
Fuscoscala Turtonis (Turt.).
(1819. TURTON, Conch, Dict, p. 208, pi. XXVII, flg. 97).
Credo dover conservare l'antica denominazione, sembrandomi di poco valore le ra-
gioni addotte per abbandonarlo e sostituirlo col nome di tenuicosta Mich.
(1) Debbo notare come riguardo all'ultimo lavoro del De Boury « Etiide crit. des Scalidae
mioc. et plioc. d'Italie. - Boll. Soc. malac. it. (15 marzo e 20 maggio 1891), » uscito mentre
la presente Monografia era in corso di stampa, io presi in considerazione, sia nella descrizione
che nella sinonimia, soltanto le specie e le osservazioni nuove, essendo il resto quasi solo
una ripetizione, sotto altra forma, del lavoro precedente dello stesso autore « Rév. d. Scal-
mìoc. et piioc. de l'Italie - Boll. Soc. malac. it. » (22 gennaio 1890).
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16 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO.
F. TuRTONis var. alternicostata (Bronn).
(Tav. I, flg. 16).
8. testa turrita, imperforata; anfractibus convexis contiguis , zonia tribus trans^
versis rufescentibvs, carina basali destitutis, costis longitudinalibtis continuis obliquis^
aliis crassis, aliis capillaribits (Bronn), plerwmque 11-12 (Sacco).
Long. 8-28 Mm. Lat. 3-11 Mm.
IBU. Turbo clathrus% Linn. — BROCCHI, Conch, foss. Suàapp.j p. 378.
1821. ScaZaria clathra Linn. — BORSON, OriU. piemont. p. 91, 92 (337, 338) (pars).
1827. » varicosa Bronn, — BRONN, Reisen, I, p. 328.
1827. » lativaricosa Bon. {S.planicosta Biv.). BONELLI, Cai. m.s. Mus. %. Torino, N" 193d^
1830. » clathra Linn. — BORSON, Cat. rais. Coli. min. Turin, p. (525 (pars).
1831. » alternicostata Bronn. — BRONN, !t. tert. Geo., p. 66.
1838. » lativaricosa Bon.-' MICHELOTTI Jahrb, p. 396.
1838. ^ contigua Bon.-- » » » » »
1840. » planicosta Biv. — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 12.
1842. » planicosta Biv. {lativaricosa Bon.). — SISMONDA, Syn. meth., 1* ed., p. 28^
1842. » contigua Bon. — » » » » »
1847. » alternicostata Bronn (S. lativaricosa Bon.).'» » » 2* ed., p. 53.
1847. » contigua Bon. » — » » » » p. 54.
1847. * tenuicosta Mich. (planicosta Biv.). — » » » » p. 54.
1848. » tenuicosta Mich. — BRONN, Ind. pai., p. 1117.
1848. » lativaricosa Micht. — » » p. 1116.
1848. » contigua Micht. — » » p. 1115.
1852. » alternicostata Bronn. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tomo III, p. 166.
1852. » tenuicosta Mich. — » » » » p. 167.
1862. » tenuicosta Mich. — DODERLEIN, Terreni mioc. sup. It. centrale, p. 18.
1862. » planicosta Biv. — » » » » » » »
1868. » communis Lk. — WEINKAUFF, Conch. Mittelm., pag. 833.
1871. » alternicostata Bronn. — NYST, Ta^l. syn. gen. Scalarla, p. 16.
1871. » lativaricosa Bon. — » » » » » p. 40.
1871. » contigua Bon, — » » » » » p. 24.
1871. » tenuicosta Mich. — » » » » » » p. 62 (pars).
1871. » Turtonae Turi. — » » » » » » p. 66 (pars).
1871. * subvaricosa Cantr. — » » » » » p. 62 (pars).
1873. » tenuicostata Mich. — COCCONI, ^'i. ilfo?;. m/oc. plioc. Parma, ecc., p. 124.
1880. » subvaricosa var. Michaudi Font. — FONTANNES, itfo//. pZ. Y. Rhòne, p. 123^
1884. » Turtonae Turi. — JEFFREYS, Mo//. L/^/imm^a. Porcwj}ineEQ?p«d,, p. 138.
1890. » subtrevelyana Brugn. — DE BOURY, J2et?. /Sca^. mioc. plioc. Italie, p. 292 (pars).
1890. » tenuicosta Mich. — » » » » » » p. 282-285.
1890. » alternicostata Bronn. — » » » » » p. 287-188.
1890. » lativaricosa Bon. — > » » » » p. 288.
1890. » contigua Bon. — » » » » » p. 318.
1890. Fuscoscala Turtonis Turt. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem.. N'5134.
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara).
Piacemiano: Astigiana, Primeglio, Bene-Vagienna, Volpedo, Masserano, Villalvemiay
Ponte dei Preti (Ivrea), Piacentino, S. Fruttuoso (Genova), Savona, Albenga.
il^^iano; Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Attorno a questa forma si formò una grandissima conftisione, quale,
per quanto riguarda il Piemonte, risulta dalla lista sinonimica. L'errore comincia dal
Brocohi, il quale probabilissimamente indicò come T. clathrus la forma in questione^
che è quella che trovasi veramente abbondante allo stato fossile. Il Bonelli dapprima
propose il nome pseudoclathrvs, poscia pare l'abbia abbandonato, sostituendovi quello di
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DESCRITTI DA P. SACCO 17
IcUivaricosa; quanto alla sua S. contigua, nò i cataloghi , né i cartellini mi mostrarono
in che essa differisse dalla lativaricosa, e non riesce quindi più possibile a questo pro-
posito conoscere i criteri su cui il Bonelli si fondò per fare tale divisione; d'altronde
tuttociò deve rientrare completamente in sinonimia.
D Bronn pel primo descrisse questa forma come 8. alternicostata; è vero che esso
dice vivere pure detta forma nel Mediterraneo, il che ci denota come la credesse identica
Alla vivente 8, Twrtonis , colla quale infatti egli Tidentiflca in seguito; ma siccome il
tipo di detta sua 8. altemicostata è di Castellarquato e Val d'Andona, cioè una forma
costituente varietà della tipica vivente ^S^. Turtonis, cosi credo debbasi conservare il
nome di altemicostata a detta varietà.
In seguito il Sismonda, il Bronn, il D'Orbigny, ecc., non avendo chiarita la sino-
nimia di questa forma, ne indicarono i diversi nomi come se si trattasse di forme diverse.
Più tardi il Brugnone le diede ancora un altro nuovo nome svbtrevelyana , descriven-
dola e figurandola, per modo che questo ultimo nome fu adottato e venne dimenticato
invece quello antico del Bronn.
Quasi contemporaneamente o poco dopo il Fontannes dava pure a queste forme un
nome nuovo, Michaudi, considerandole però giustamente come varietà della vivente T.
Turtonis, Probabilmente anche la 8, abreviata Costa e la 8, etrasca Costa dovranno
-entrare nella sinonimia della forma in esame, o almeno una diventare varietà della 8.
Turtonis; dalle figure, assai cattive, non potei farmi un'idea precisa al riguardo.
Debbo poi notare che mentre la ;8^. svbtrevelyana Brugn. (1877 — Conch. plioc.
Caltanisetta, p, 124, fig. 13) può forse considerarsi come una sottovarietà della forma
àUemicostata Bronn , assai differente è la forma stata figurata come subtrevelyana dal
De Boury (1891 — Étud. crit. Scalid. mioc. pi. Tav. IV, fig. 5), per modo che a questa
ultima credo dover attribuire un nuovo nome, subtrevelyanoides ; detta forma trovasi
pure nel pliocene piemontese ed una forma affine nel Tortoniano del Modenese.
F. Turtonis var. subulata (Sacc).
(Tav. I, flg. 17).
Distinguunt liane var. a var. alternicostata Bronn sequentes notae:
Testa svbparva, valde svòulata.
Long. 10-17 Mm. Lat. 4-6 Mm.
i890. Fuscoscala Turtonis subv. persubulata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem. N" 5135.
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
F. Turtonis var. oompressovaricosa Sago.
(Tav. I, flg. 18j.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes nx>tae:
Testa aliqv^ntulum minar, svòulata. Costicillae et varices praesertim, latae, depressale.
Long. 15-23 Mm. Lat. 6-7 Mm.
1890. Fuscoscala Turtonis var. compressovar. Sacc. -- SACCO, Cat. Bac. /. PeVm. N" 5136.
Piacenziano ed Astiano: Astigiana (poco frequente).
Osservazioni. — È questa una forma che molto si avvicina a quella più comune
vivente nel Mediterraneo; anzi alcuni esemplari viventi che ebbi ad osservare paionmi
riferirsi appunto a questa varietà, anche per la coloritura subrossastra, mentre general-
mente la F. Twrtonis è di color "bruno.
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18 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
F. TuRTONis var. pauperocostata Sago.
(Tav. 1, flg. 19).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqìAentes notae:
Costulae numero minores, 7-10, pUrumque 8-9 in ultimo anfractu.
Long. 15-23 Mm. Lat. 5-7 Mm.
1890. Fuscoscala Turtonis var. pirta De Oreg. — SACXX), Cai. paL Bac. terz. Piem. N* 5137«
Piacemiano ed Astiano: Astigiana, Volpedo (non rara).
Osservazioni. — Questa forma si collega gradatissimamente colla yar. altemicostata^
colla var. pirta De Oreo. e colla var. proxim/i De Boury.
F. Turtonis var. capillarioosta Sago.
(Tav. 1, flg. 20).
Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae:
Testa magis conica; sviura>e profundiores; costukte longitudinales (plerumque 14
cirdter) capillariformes.
Long. 10-28 Mm. Lat. 5-10 Mm.
1890. Fuscoscala Turtonis var. capillarioosta Sacc.^ SACCO , Cat.pal. Bac. tert.Piem. N"5138^
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Piacemiano: Astigiana, CJoasato, Savonese (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Probabilmente questa forma è alquanto i^ftne alla var. dy^ressicosta
(De Boury) (1890) ed alla var. mitis De Greg. (188^); si differenzia p«* nettamente
dalla prima per le sue coste capillari e dalla seconda per le varici molto grandi.
Questa forma ha qualche rassomiglianza colla 8c. trinacria Phil. colla quale fti prò*
babilmente confusa dal Sismonda.
F. Turtonis var. astensis Sacc.
(Tav. I, ilg. ti\).
Distinguunt liane var. a var. capillarioosta Sacc. sequentes notae:
Testa mqjor. Costulae longitudinales capillariformes plerumque 18-20.
Long. 20-40 Mm. Lat. 8-15 Mm.
1890. F. Turtonis var. capillar. subv. astensis Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N*5139.
Piacemiano ed Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto la S. trinacria Phil., che ha pure
20 lamelle longitudinali; sembra pure collegarsi colla 8. trevelgana, ma per le dimen-
sioni notevoli e per la forma delle costicille credo doverla distinguere da entrambe; sic-
come essa è alquanto rara e collegasi insensibilmente colla forma precedente, così parmi
doversi solo considerare come una sottovarietà. È probabilmente a qualche forma simile
che si riferisce il Parona coll'indicazione di SccUaria pulchella Biv. nelle marne sabbiose
di Volpedo (1878 — Pliocene oltrepò pavese, p. 79), ed il D'Orbigny accennando pure
la Scalaria pulcheUa Biv. nel Piemonte (1852 — Prodr. pai. strat IH, p. 30).
Forse affline è la var. Angliorum Sago. (1872 — Scalaria Turioni Turt. — Wood-
Crag Moli., V^ suppl., p. 58, tav. IV, fig. 7) che avvicinasi molto alla F. trinacrioides,
se pure non trattasi di Tm!Opalia, dubbio che colla sola figura non si può sciogliere, e
che nasce specialmente dal fìttto che il Wood disegna una Se. Turioni var. pseudoturtonl
che è invece una varietà di Opalia pseudoscalaris.
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1852.
»
1871.
»
1876.
»
1877.
»
1884.
»
1890.
»
1890.
»
1890.
»
DESCRITTI DA F. SAOCO 19
FUSOOSCALA. TBEVBLYANA (LeACH).
(LEACH. mas. Winch. in Ann, Phil. (new ser.) IV, p. 434).
(1855. FORBES et HANLEY, HUt. Brith. Moli., voi. Ili, p. 213, tav. 70, flg. 7, 8).
P. TREVELYANA VET. PARVOFOSSILIS SaCC.
(Tav. I, fig. 22).
Distinguimi liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerwmque mivìor, dUbescens vel snòochracea.
Long. 13 Mm. Lat. 6 Mm.
1847. Scalarla vatHabilis Jan. — SISMONDA, Syn. melh., 2* ed., p. 54.
» » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai, Strat. T. Ili, p. 167.
variàbilis Jan. — NYST, Tabi, Syn. et Syn, gen. Scalarla, p. 68.
treveiyana Leach. — SEQUENZA, Sludi strat. It, merid., p. 98.
trevelyana Leach. — ISSEL, Fossili marne di Genova, p. 131.
» » — JEFFREYS Moli. Lightning a, Porcup. Exped,, p. 137.
variàbilis Jan. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 316.
trevelyana Leach. — » » » » » »p. 291.
» » — DELLA CAMPANA, Pliocene Borzoli, p. 11.
1890. Fuscoscala Turtonis var.? trevelyana Leach. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5140.
1891. Linctoscala trevelyana Leach. — DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. pi. It., p. 191.
TorUmianw: Stazzano^ S. Agata, Montegibbio (non rara).
Piacemiano: Astigiana, Genova, Borzoli (non rara).
* Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma parrebbe molto simile alla S. Turtonis. Infatti
Tafiftue Se. subtrevelyana è certamente una varietà della S. Turtonis, e cosi pure poco
differente è la S. depressicosta, poiché le dimensioni della conchiglia ed il numero e
la grossezza delle costicille longitudinali sono caratteri assai variabili e che spesso pre-
sentano gradualissime transizioni fra di loro.
Dai cartellini del Museo di Torino mi risultò che la 8. variàbilis Jan (in litteris
et specim.) corrisponde alla forma sopradescritta, quindi tale nome rientra in sinonimia.
Il Sequenza (1. e.) indica pure una var. minor, che forse è afiftne a quella esami-
nata, ma la mancanza di figura impedisce una comparazione. Forme simili esistono nel
pliocene inglese, rappresentate dalla var. Cragtrevelyana Sago. (1848 — Scalarla ire*
velyana LEACH-WooD-Crag Moli., tav. Vili, fig. 20), dalla var. aldebiana Sacx). (1848
— Scalaria trevelyana LEACH-WooD-Crag Moli., 1^ Suppl., tav. IV, fig. 6), se pure,
come io penso, non si tratta in questi casi di specie diverse dalla F. trevelyana.
Fuscoscala mesogonia (Brugn.).
(1876. BRUGNONE, Miscellanea malacologica, lì, p. 16, fig. 22).
1890. Fuscoscala mesogonia Brugn,? — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem, N" 5142 (pars).
PioMmiano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Anche questa forma sembra collegarsi colla F. Turtonis. Proba-
bilmente la S. angulatopsis De Greg. è molto affine, se pure non è identificabile, alla
forma in questione. Alcuni caratteri ravvicinano alquanto ai Clathrus , altri alle Rir-
viscala. Forse la Se. trevelyana var. min/or (Sbgu.) del pliocene di Altavilla si avvicina
alquanto alla forma in esame.
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20 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
F. MESOGONIA Var. TURRITULA SaCC.
(Tav. I, flg. 24).
Distinguimt hanc var. a specie typica seqìientes notae:
Testa aliqtMntulum magis twrriixi, mirms conica; anfractìis ultimtùs minus inflatus.
1827. Scalarla contigua Bon. BONELLI. — Calai, ms. Mus. Zool. Torino. N* 1944.
1890. Fuscoscala mesogonia BncgnJ — SACCO, Cat. pai. Bac, terx. Piem. N** 6142 (pars).
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).
Hacemiano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Volpedo (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Fuscoscala? pedemontana (Sacc).
(Tav. I, flg. 25).
Testa media, gracilis, ulMda, conico-turrita, imperforata. Anfractus convexi, laeves,
sutura profunda disjuncU. Costicillas longitudinales graciles, suòlamellosae, plerumque
14-16 in unoquoque anfractu. Apertura rotundata.
Long. 14 Mm. Lat. 5 % Mm.
1847. Scalarla trinacria Phil. — SISMONDA, Syn. meth., 2" ed., p. 54.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 167.
1871. 5> » » — NYST, Tabi, Syn. et Syn. gen. Scalaria, p. 64.
1890. Fuscoscala f trinacria Phil var. pedem. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem, N* 5143.
1891. Scalaria trinacria Phil. fVyaloscalaV DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie, p. 105.
Piacemiano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Posi qui la sinonimia della 8c. trinacria Sismonda (non Phil.),
quantunque dubiti che il Sismonda in tale determinazione avesse piuttosto sott'occhio la
Fuscoscala Turtonis var. capillaricosta , a cui sembra avvicinarsi la forma esaminata.
La F. pedemontana ricorda alcune forme di ffyaloscala e di Clathrus, ma panni meglio
si avvicini alle Fuscoscala; differisce anche a primo tratto dalla Se. trinacria per
forma assai meno turrita.
Le Fnscoseala, comuni nel Mediterraneo, abbondarono eziandio nel golfo piemon-
tese durante il Pliocene ed il Tortoniano, come dimostra il seguente quadro d'assieme.
(Vedi pagina 21).
Sottog. CLATHRUS Ooken, 1815.
Clathrus mioatavus Sago.
(Tav. I, flg. 26).
Testa siiòparva, aìòida, turriculata. Anfractus convessi, subdisjuncti , longitudinor
liter costati; costulae elato-cristatae , graciles , marginibus irregularibus , superne inr
terdum mucronatae, perraro irregulaHter spinosae, in anfractu ultimo 10-12 drdter;
obliquae, plerumque svòregulaHter seriatae. Suturaé profundae. Apertura svbrotundata.
Long. 8-16 Mm. Lat. 4-7 Mm.
1890. Clathjnis mioatavus Sacc. - SACCO, Catal. pai. Bac. terz. Piemonte. N*» 6144.
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Forma interessante per la sua antichità e pel suoi caratteri misti
di Clathrus e di ffirtoscala, di Parviscala e di Orisposcala.
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DESCRITTI DA P. SACCO
21
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1
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S
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22 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Cl. mioatavus var. prooommunis Sago.
(Tav. I , tig. 27).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis conica; stUurae minics profundae; costulae longitudinales regularius
seriatae, superne raro mv>cronatae.
Long. 13 Min. Lat. 6 Mm.
1890. CkUhrus mioatavus var. procommunis Sacc— SACCO, Caf.paL Bac. terz» Piem. N® 5145.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma pare quella che, tra le elveziane, meglio si avvicini
al ci. communis, di cui potrebbe essere la progenitrice più o meno diretta. Per ora la
considero solo come varietà del Cl. mioatavus, perchè la scarsità e la cattiva conserva-
zione degli esemplari impedisce confronti un po' sicuri.
Cl. mioatavus var. miopaucioostulata Sago.
(Tav. I, fig. 28).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequsntes notae:
Suturae minus profundae; costvXae longitudinales crassiores , reguìarius seriatae,
superne rarius mucronatae, in v/noqmque anfractu 7-8 circiter.
Long. 11? Mm. Lat. 6 Mm.
1890. Clathrus mioatavus var. miopauc, Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N''5146.
Elveziano: Colli torined (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina meglio alla var. procommimis che a)
Cl. mioatavus, di cui l'ho provvisoriamente indicata come varietà. Anche nei mari at-
tuali trovansi varietà di Cl. communis con solo 7 od 8 costole per anfratto.
Clathrus mutinopouaceus Sacc.
(Tav. I , fig. 29).
Testa parva, alòida, imperforata, conica. Anfractus laeves, convexi, svòdisfuncti,
costulis vero conjuncti. Costae longitudinales cristatae, erectae, elatae , in seriem lon-
gitvdinalem sat regulariter dispositas, in u/noquoque anfractu 7 circiter. Apertura ro-
twndata.
Long. 7 Mm. Lat. 5 Mm.
Tortoniano: Montegibbio (raro).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto alcune varietà di Cl. mioatavus;
ha poi una lontana somiglianza colla Se. miroMlis Dolp. e Dautz., di cui ebbi ad esa-
minare xm esemplare di Montegibbio, e che panni un vero Clathrus (V. De Boury —
Et crit. Seal. Italie, p. 202, fig. 6).
Clathrus communis (Lk.).
(1819. LAMARCK, An. s. vertebr,, t. VI, II partie, p. 228).
Cl. communis var. dertonensis Sacc
(Tav. I, fig. 32).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, subalbida. Costulae longitudinales plerumque 9 in anfractu ultimo.
Long. 10-17 Mm. Lat 4 */j-7 Mm.
Clathrus communis var. dertonensis Sacc. -^ SACCO, Cai. pai. Bac. terx, Piem. N' 5150.
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Osservazione. — Forma interessante, specialmente per la sua antichità.
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1827.
»
1827.
»
1827.
»
1830.
»
1831.
»
1840.
»
1842.
»
1847.
»
1848.
»
1852.
♦
1868.
»
1871.
»
1877.
»
1878.
»
1884.
»
DBSORITTI DA F. SACCO 23
G. coMMUNis var. pboziha (De Bour.)*
(1881, DB BOURY, Rev. Scalidae mioc. plioc. lialie, p. 250, tav. IV, flg, 9).
??1814. Turbo clathrtis Linn. — BROCCHI, Conch. foss. màapp., p. 378.
1821. Scalarla clathra Lirm. — BORSON, Sagff. Oritt. piem., p. 91, 92 (337, 338) (pars).
!825. » communis Lh. — BASTEROT, Boss. tert. S. 0. France, p. 30.
» Lirm. — SASSI, Sagg. geoL Bac. terz. Albengay p. 478.
» Lk. — DEPRANCE, DM, Se. Nat. Tom. 48, p. 18.
pseudoclaihrus Bon. — BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino. JT 889?
clathra Linn. — BORSON, Cat. rais. coU. min. Turin, p. 625 (pars).
communis Lk. — BRONN, //. tert. Geb., p. 67.
» » — MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 11, 12.
» » — SISMONDA, Syn. meth.^ V ed., p. 28.
clathra Broceh.-^ » * » 2" ed., p. 54.
clathrtis Sow. — BRONN, Ind. paleont., p. 1115.
clathra Sismd. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 166.
communis Lk. — WEINKAUFF, Conch. Mitlelm.^ p. 233.
» — NYST, Tabi. Syn, Scalarla, p. 22.
» » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma^ ecc.^ p. 121.
» » — PARONA, P/ioc. Oltrepò pavese, p. 78.
» » — JEFFREYS, Moli. Lighting a. Porcupine Exped., p. 137.
1890. Clathrus proximus De Boury. — DE BOURY, Rev. Saal, mioc, Italie, p. 250-253, f. 9.
1890. » communisY&r.proximaDeBoury, — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N''5l47.
Piacemiano: Astigiana, Piacentino, Albenga (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Le dubbiezze che si hanno rispetto alla forma che rappresenta la
tipica S. clathra di Linneo, il quale pare abbia confiiso la specie in questione colla S.
commutata, fanno si che credo più opportuno adottare il nome del Lamarck.
La forma fossile in esame credo debba solo considerarsi come una varietà di quella
vivente e non come specie a parte. Tale modo di vedere deriva dal confronto di nu-
merosi esemplari fossili e viventi; vedesi infatti che sia nell'un caso che negl'altro non
trovansi mai due individui identici; trattasi cioè di una forma variabilissima, né par
giusto fare una specie a parte per le varietà fossili, che in tal caso dovrebbonsi ele-
vare a specie molte spiccatissime varietà dei mari attuali.
Credo che una parte degli autori sopracitati in sinonimia ebbero ad esaminare va-
rietà (specialmente la var. alternicostata) di F. Twrtonis, che è infetti forma abbondan-
tissima nel pliocene; tale errore potei direttamente constatare dai cartellini di diversi
Musei di cui ebbi ad osservare i fossili.
La forma irpa De Greg. (1889) rassomiglia alquanto al CI. Oregorioi De Boury (1890).
Cl. communis var. pultoastensis Sago.
(Tav. I, flg. 30).
Distinguunt hanc, var. a specie typica sequentes notae:
Testa valde minor, mintis timnculata. Costulae longitudinales elato-cristatae, dbliquae
^t regulariter seriatae, in anfractu ultimx) 8-9 circiter.
Long. 4-10 Mm. Lat 2-5 Mm.
1890. Clathrus communis var. pultoastensis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz, Pitm. N" 5148.
Piacemia/no? ed AttioflM: Astigiana (non rara).
OssERVAZiONL — Si potrebbe dubitare che la piccolezza di questa forma dipenda dal
non essere gli individui adulti, ma l'abbondanza degli esemplari e la loro forma spe-
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24 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARQ DEL PIEMONTE ECO.
ciale sembra indicare trattarsi veramente di una varietà o specie a parte ^ che è molta
affine alla var. putta De Greg.; questa però è più turriculata e più abbondantemente
costulata. Forse le è alquanto affine la var. bovetenais Seou.
Gl. communis var. pseudoelegans Sago.
(Tav. I, flg. 31).
Distingutmt liane var. a specie typica seqvsntes notas:
Testa minor , gracilior , magis elongato-ttirriculata, aUxhgrisea. Anfractvs fascia
ochracea, lata, in regione ventrali superiore sita et vnacvMs ochraceis suòregularUms
(interdum fasciam eformantiòus in regione ventrali infera) transversim ornati. Costxdae
longitudinales graciliores, in primis anfractibtis praecipue minus deflexae, superne in-
terdum mucronata^ vel svbmucronatae, in anfractu ultimo 10 circiter.
Long. 10-20 Mm. Lat. 4-7 Mm.
1890. Clathrus communis ys^. pseudoelegans Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terx. Piem. PT 5149.
Picu^emianof ed Astiano: Astigiana (non rara].
Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi costituire un anello di congiunzione
fra il CZ. commvm.i8 e la Hirtoscalaf elegans Risso.
Cl. communis var. blemoastensis Sago.
(Tav. 1, flg. 33).
DistinguurU liane var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliqvxintvlum minor. Anfractus perdisjuncti. Costulae longitudinales perelaUh
eristatae, in anfractu ultimo plerumque 7, aperturam versus superne laeviter auricu^
latas.
Long. 28? Mm. Lat. 8 Mm.
1890. Clathrus communis var. blemoastensis Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terz. Piem. N** 5151.
Astiano: Astigiana (rarissima).
Osservazioni. — Per la scarsità delle coste ricorda alquanto la var. blema De Greg.,
che però dalla figura risulta esser ben diversa, tanto più che mentre la descrizione della
var. blema indica solo 8 costule, la figura ne mostra già 7 da un solo lato! Questa forma
si avvicina alquanto al Cl. spretile De Boury.
Clathrus septemcostatus (Bag.).
1881. Scalaria septemcostata Bag. — BAGATTA, Agg. En. sist. Moli, mioc.plioc. Parma^
e Piacensa — p. 25, flg. IO.
Astiano: Riorzo presso Gastellarquato (rarissimo).
Osservazione. — Dall'esame deirunico esemplare sinora conosciuto , gentilmente
comunicatomi dall'avv. Bagatta, mi convinsi trattarsi di un vero Cflathrus a poche coste,
forse per semplice anomalia individuale.
Sottog. HTRTOSCALA Monterosato, 1890.
Nei fescicoli 6-7-8 del Naturalista Siciliano il 'Monterosato propose il sottog. Hir-
toscala, ponendovi a tipo la 8c. Oantrainei Weink., e poche righe dopo il sottog. LincUh
scala con a tipo la 8c. lincia Db Bourt e Mont. — Orbene, esaminando la figura tipica
di Se Oantrainei sul lavoro originale del Cantraine (Malac. med., tav. VI, fig. 16) ed
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DESCRITTI DA P. SACCO 25
i diversi esemplari di Hirtoacala viventi e fossili che mi comunicò gentilmente il Mon-
TEROSATO, parvemi che i caratteri più distintivi di questa forma fossero abbastanza
elastici, direi, per includervi anche le forme che il Monterosato attribuirebbe ai lAncto-
scala; infktti le suture sono più o meno profonde, imperforate, ma talora anche qua e lÀ
perforate, gli anfì^tti più o meno lucenti, più o meno convessi, le coste superiormente
auricolate, oppure più o meno acutamente spinose (notisi che esse sono spinosissime nel-
l'esemplare tipico di Cantraine), anzi tali caratteri variano sullo stesso individuo, a se-
conda degli anfratti che si esaminano, ecc. Se poi la differenza fra i due sottogeneri è
solo di colore, il paleontologo non ne può tener conto.
È per tali motivi che, se dapprima credetti dover adottare dubitativamente il
sottog. Linctoscala , perchè fondato su forme afiftni alla fossile 8c. frondicula, ora però
pensando di riunire, almeno provvisoriamente, i due sottogeneri in questione, credo di
dover dare la preferenza al sottog. Hirtoscala, perchè questi è più compreensivo, fti prima
proposto e perchè è fondato sopra una specie ben figurata fin dal 1840, mentre che del
tipo della Linctoscala non esiste nessuna figura.
Hirtoscala elegans (Risso).
1826. Scalaria elegans Risso. — RISSO, Europe mérid,, p. 113, pi. IV, flg. 49.
1831. » » » — BRONN, It. tert. Geb., p. 68.
1848. » » » — » Ind. paleont.f ^, 1115.
1871. » Turtonae TurL-^ NYST, Tabi, Si/n. gen. Scalaria, p. 66 (pars).
1890. Clathrus elegans Risso. — DE BOURY, Revis. Scalid. mioc. plioc. Italie^ p. 252.
1890. Lincioscalaf » » — SACCO, Cai, pai Bac. terz. Piem. N° 5159.
Placenziano: Masserano, Piacentino, Bordighera, Nizzardo (non rara).
Astiano: Astiano, Piacentino (non rara).
Osservazioni. — Rare sono le forme che possono identificarsi alla figura della Se. ele-
gans Risso, ma probabilmente, se si possedesse il tipo di questa specie , la si potrebbe
rendere più compreensiva. Essa sembra quasi collegare le Hirtoscala ai Clathrus; è cer-
tamente molto affine alla Se. foliacea Sow., se pure non trattasi solo di varietà.
Forse la Se. foliacea Sow. citata dal Cocconi (1873 — En. Moli. mioc. plioc. Parma,
p. 122) è una forma alquanto simile, se non identica, alla specie in questione.
Forse anche la 8c. frondiculaeformis Brugn. è varietà di ff. elegans.
H. ELEGANS Var. MIOPARVA (SaCC.).
(Tav. I , fiif. 39).
Distinguunt liane var. a specie typica seqttentes notae:
Testa minor. CostvZae longitudinales in anfractu ultimo 10 cirdter.
Long. 9 Mm. Lat. 3 Mm.
1890. Linctoscala? elegans subv. mioparva 5acc.— SACCO, Cai. pai. Bac. tert. Piem. N'5160.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Non sarebbe impossibile che parte dei caratteri diffbrenziali di
<iuesta forma derivassero dal non possedersi esemplari completi.
H. ELEGANS var. PSEUDOFOUAOEA SaCC.
(Tav. 1, flg. 40).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notaci
Testa minus élongato-turrita. Costae longitudinales elatiores, foliaceae.
Long. 15 Mm. Lat. 7 Mm.
Astiano: Riorzo presso Castellarquato (rara).
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26 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
OssERVAZiONL — QaeBta fbrma si avvicina assai alla 8c. foliacea Sow. (se pure non
è una sua varielÀ) e specialmente alle forme figxirate oon questo nome dal Wood e che
io appellerei invece var. perfoliacea Sago. (1848 — Scalaria foliacea Sow.-WooD-Crag^
Moli., p. 93. T. Vm, fig. 17).
Potrebbe forse essere una varietà di H. elegane la Se. svòtUata Sow., la var. posU
$ubtUata Saoo. (1848 — Scalarla svbulata Sow.-WooD-Crag Moli. , p. 93. Tav. Vili ^
fig. 18) e la var. exsvbulaia Sago. (1881 — Scalaria svbulata f Sow., Nyst Gonch. terr.
tert. Belgique, p. 89. Tav. VI, fig. 17). Forse la 8c. contorta (Segu.) è afllne alla varietà
in questione.
Tutte queste forme costituiscono passaggio ai ClcUhnts, se pure alcune non debbonsi
giÀ attribuire a questo sottogenere specialmente quelle del gruppo della Se, foliacea e
della Se. subulata. *
Alquanto affine alla forma in questione è quella indicata dal De Gregorio < Studi
gen. Scalaria, p. 6, fig. 32 » come Se. foliacea Wood, ma che, per essere forma diversa
dal tipo del Wood, io appellerei invece gregoriana Saoc.
Pure diversa dal tipo è la forma del Pliocene dì M. Mario indicata dal De Gregorio
come S. clathratula € De Gregorio — Studi gen. Scalaria, p. 7, fig. 31 » e che io ap-
pellerei aclcUhratula Sacc; essa, più che una Hyaloscala , sembra doversi porre fra le
Hirtoscala. Noto ancora qui come nel pliocene italiano siasi trovata la Hirtoacala Can-
trainei Weink. , rappresentata dalla var. major De Boury (1890 — Rev. Scal. Italie,
p. 323 — 1891 — Et. crit. Scal. Italie, fig. 7).
HiRTOSCALA (vel Linctoscala) frondicula (Wood).
(1842. WOOD, Catal. of Shells from the Crag.).
(1848. » Monogr. of the Crag. Mollusc, tom. I, pag. 92, tav. Vili, flg. 16).
1890. Scalaria frondicula Wood. — DE BOURY, Rev. Scal, ìnioc. plioc. Italie^ p. 300.
1890. Linctoscala? frondicula » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piera. N" 5157.
1891. Linctoftnaìa » » — DE BOURY, Et, crif, S-al, mioc, pl'oc. Italie, p. 194.
Piaceaziano: Astigiana, Masserano, Cherasco, Salmour, Genova, Savona-Fornaci,
Albenga-Torsero, Bordighera, Ventimiglia, 2iinola, ecc. (firequente).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma sembrami alquanto affine alla Se. elegans Risso, ha
però la superficie generalmente striolata, le costole più crestiformi, meno spinose supe-
riormente, colle spine più rivolte verso l'apice della conchiglia che non VH. frondicula.
Molto prossima al tipo ò la var. suhtyplca Sacc. (1881 — Scalaria frondicula Wood.
Nyst-Conch..terr. tert. Belgique, p. 87. PI. VI, fig. 15).
H. FRONDICULA Var. SPINOSA (BoN.).
(Tav. I, tìg. 38).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliqìiantulum minor, albida; eostulae longitudinales graciles, perraro vari--
cosae. Spina superne parvula, gracillima.
Long. 8-16 Mm. Lat. 4-7 Mm.
1826. Scalaria spinosa Boi, — BONELLI, Cat. ms. Mus, Zool. Torino. N** 890.
1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., pag. 54.
1852. » spinosa Bon. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. IH, p. 31.
1862. » frondosa Sow. — DODERLEIN, Terr. mioc. It. centr., p. 18.
1871. » spinosa Bon. — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 58.
1871. » frondicula Wood.-^ * » » » » p. 83.
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DBSCBrm DA F. SACCO 27
1890. Scalarla spinosa Bon. — DE BOURY, Rev, Scalid. mioc. plioc. Italie, pag. 917.
1800. Linctoscalaf frondicula subv. spinosa Bon. —SACCO, Cat.paL Bac, terx.Piem, N°5158.
1891. Scalaria acuta Soto.? — DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 98.
Tortoniano: S. Agata, Stazzano, Montegibbio (non rara).
Piacenziano: Astigiana e Liguria (non rara).
Osservazioni. — È certamente la forma progenitrice della specie pliocenica, a coi
collegasi aflBEttto insensibilmente. L'Hoernbs « Foss. Moli. tert. Beck. Wien. , Tav. 46, fig. 8 »
figura come 8c. clathrattUa una forma che non credo affitto essere identificabile con detta
specie , ma che parmi collegarsi meglio colla H. frondicula e colla H. muricata; pro-
babilmente essa costituisce una nuova specie a cui darei il nome di H. miofrondiculoides,
HiRTOSCALA SPINIFERA (SeG.).
(1876. SEQUENZA, Studi strat. It. merid. — B. C. G. I., p. 96).
(1891. DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 192, flg. 1).
H. SPINIFERA Var. MURICATOCRISTATA SaCC.
(Tav. I, fig. 35).
Testa subpicta, aUnda, turrita. Anfractus convexi , disjuncti , longitvdinaliier co-
BtatL Costae gracUes, foliosae, cristcUae, marginibus perirregulariter erosis, superne ini'
terdum mucronatae vel spinosae, obliqu^ae, sai regulariter seriatae. Apertura rotundata.
LcdHum extemum plerumqv^ superne spinosum.
Long. 18 Mm. Lat. 7 Mm.
1886. Scalaria clathratula Ad. — SACCO, Valle Stura di Cuneo, p. 58.
1890. Linctoscalaf muricatocristafa Sace. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N"* 5155.
Astiano: Astigiana, Valle Stura Cuneo (rara).
Osservazioni. — Questa forma ha caratteri in parte della Se. frondicula, in parte
della Se. muricata ed in parte della Se. foliacea; ricorda pure il miocenico Cl.f mio-
atamu. La credetti dapprima una specie a parte, ma è forse riferibile, come varietà, alla
8c. spinifera Sbg.
H. SPINIFERA var. SUBFOUACEA SaCC.
(Tav. I, flg. 36).
Distinguunt hanc var. a var. muricatocristata sequ^ntes notae:
Testa minus elongata, magie conica. Anfractus minus disfuncti. Costarum longi-
tudinalium spinae supernae plerumqu^ depì'cssiores.
Long. 14 Mm. Lat 7 Mm.
1890. Linctoscalaf muricatocristata var. siibfol. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5156.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma pare tendere verso la Scalaria foliacea Sow., spe-
cialmente verso le varietà a posizione ancora alquanto incerta, così la var. belgica Sacc.
(1881 — Scalala foliacea Sow., NystrConch. terr. tert Belgique, p. 86. PI. VI, fig. 14).
Le è forse affine la Se. lucida Segu., almeno secondo la fig. 3 del De Boury
e et crit Seal. mioc. plioc. Italie, p. 194 » che indica questa forma anche di Asti.
La 8c. suòscalaris D'Ore, sembra assai diversa, per quanto si può vedere dalla figura
tipica di Orateloup. È probabilmente ad una forma simile che si riferisce il De Boury,
accennando il Claihrusf foliaceus Sow. nell' Astigiana « 1891 — De Boury, Et critique
Seal. mioc. plioc. Italie, p. 189, 190 ».
4 — F. Sacco. •
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28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO.
H. SPINIFERA Var. PERLONGATA SaOC.
(Tttv. I, flg. 37).
Distinguunt hanc var. a var, muricatocristata sequentes notae:
Testa elongatior, minus conica, subulatior.
Long. 15 Mm. Lat 6 */« Mm.
1890. Linctosccdaf muHcata subv. perlongata Sacc. — SACCO, Cat, pai. Boa. terz. Piem. IT 5153.
Astiano: Astigiana (non rara).
Hirtoscala (vel Linctosoala) muricata (Risso).
1813-18. Turbo muricatus. — RISSO, Obs, géoL env. Nice {Joum. des mines. T. XXXIV, p. 81)
182C. Scalarla muricata Risso — RISSO, Europe mérid,, p. 113. PI. IV, flg. 45.
1827. » » » — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., XLVIII, p. 20.
1831. » » » — BRONN, It. tert. Geb., p. 67.
1840. » acuta Soto. — MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. U.
1842. » » » — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 29.
1847. » muricata Risso — » » » 2* ed., p. 54.
1848. » » » — BRONN, /nd. pai., pag. 1116.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., Ili, p. 166.
1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, pag. 46.
1873. » frondosa Soto. — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. prov. Parma, p. 122.
1873. » eximia Pecch. — » »»» »» »
1876. » Pecchioliana Issel, — ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 31.
1884. » frondosa Soie. — JEFFREYS, JlfoZ/. Lighting. a. Porcupine Exp., p. 136.
1890. » muricata Risso. — DE BOURY, iJer. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 294.
1890. » frondosa Sow. — » »»»»»p. 295.
1890. > frondicula Wood. — » »»j>»»p. 297, 299 (pars).
1890. » eximia Pecch. — » »»»»»p. 303.
1890. Linctoscalaf muricata Risso. — SACCO, Cat. pai Bac. terx. Piem. N**5152.
1 891 . Scalaria muricata Risso. — DE BOURY, Et. crii. Seal. mioc. plioc. It., p. 191, flg. 3 (Asti).
PiacenziaTio ed Astiano: Astigiana, Liguria (non rara).
Osservazioni. — A mio parere, questa forma è importantissima, poiché ad essa do-
vransi riferire come varietà molte forme ora indicate con diversi nomi specifici. È certo
che se fosse stato meglio conosciuto il lavoro del Risso si sarebbe risparmiato una lunga
sinonimia attorno a questa specie, come pure attorno alla ff. elegans. D'altro lato il Risso
indica che la sua specie ha solo 7 anfratti ciò che credo derivi o da rottura dell'apice
o piuttosto da gioventù dell'esemplare esaminato (che è infatti assai piccolo), giacché si
vede che generalmente questa specie ha da 9 ad 11 anfratti.
Ora, attribuendo io le disparità sovraccennate specialmente a differenze di età, credo
poter non solo conservare, ma anche rendere più compreensiva la specie del Risso , per
modo che vi cade in sinonimia la Se. eximia Pecch. {8c. pecchioliana Issel), non Se.
eximia Adams, la quale appunto presenta 10 anfratti ; nel caso poi si volesse conservare
a parte questa forma , essa dovrebbesi considerare come semplice varietà della H. mur
ricata, varietà di passaggio alla Se. frondicula. Negli esemplari dell'Astigiana e della
Liguria osservai tutta la serie dalla forma tipica sino a giungere agli esemplari ad 11 e
12 anfratti.
Probabilmente sono varietà della specie esaminata la Se. frondosa Sow. e la var.
exfrondosa Sago. (1848 — Scalaria frondosa Sow.-WooD-Crag Moli., p. 92. Tav< Vili,
%. 15).
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Quadro (N.;
Att. d, camm. e var. | alba i
( clathroides i
/ 8imili8 '
Oregorwi „ \
spretus l ^•'^ foltacea e var. oer/bZ. \ , , i
/8etuJU>el. - J / i>*6ii^
proxima [ H.? suòulata evar. \P^'^' \ (Sri
I ìpultoestemis
I bovetensis
irpa
blema
blemoastensis
1 8y>temco8tata
Iptdta
[pultoastensis, „^ ^'
Plac. a. comm. var I ^^^^nHs ( ^•'^ foltacea e var. perfoliacea ]
[proxima [ff.?8ubulataeyaT \P08tsu(nilatai'
\ Oregorioi ' ì exsubtUata j
Tort Ci. commtmU var. dertonenHa ^* ^^i^foliacetis
I CZ. mirabilia
H. spinifera e var. < ^
£|y procommimis ì I
mt(>paMcica«ewteto j ^^' ® Olo^nis mioatavua
H
Burtonlano
Parisiano
Saessonlano
C. acuminiensis
o I
O. crtspa — a junctilamella
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Cioogle
DESCRITTI DÀ F. SACCO 29
H. MURiCATA var. LUCIDA (Seg.).
(1876. SEQUENZA, Studi itratigr. pi. Italia merid,^ p. 96).
1891. Scaìaria lucida Segu. — DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie^ p. 194, flg. 2.
Astiarlo: Astigiana (rara).
H. MURICATA var. RECTOCRISTATA SaCC.
(Tav. I, fi^. 34).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa elongatior , minics conica, svòulatior; costulae loTigitudiiiales non obliquae,
series svòrectas efformantes. Anfractus disjunctiores.
Long. 20 Mm. Lat. 8 Mm.
1890. Linctoscalaf muricata var. rectocristata Sacc. — SACCO, Cai. Bac. t. Piem. N®5154.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Quantunque questa forma si differenzi notevolmente dalla H. mu-
ricata, credo doverla considerare solo come una varietà , anche in considerazione della
grande sua rarità ; d'altronde i suoi caratteri differenziali dipendono in gran parte solo
dal diverso modo di svolgimento della spira.
I rapporti tra i Clathrus e le Hirtoscala sono provvisoriamente indicati nel
quadro d'assieme N. 1.
Sottog. PARVISCALA De Boury, 1887.
Parviscala pliosubappennina (Sacc).
(Tav. I, flg. 41).
Testa parva, gracilis , albida , imperforata. Anfractus laeves , valde convexi , sub-
disf aneti. Costae elato^ristatae [marginihus subregulariter rotundatis) in anfractu ul-
timo 14-16 circiter, basi subdepressae et aliquantulum defiexae. Apertura subrotundata,
marginihus acutis.
Long, 5-8 Mm. Lat. 2 %'4. Mm.
1890. Hyaloscala clathratula Ad.? var. plivsubapp. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N" 5161.
Piacemiano: Villalvemia, Zinola (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che si avvicina assai alla P. Tiberii De Boury
(P. soluta TiB.), nonché alla P. algeriana Weink., parmi se ne possa tenere specifica-
mente distinta, particolarmente per la mancanza assoluta sia di stride trasverse, sia di
uncini sulle costicene; quando sarà tolta la gran confusione che ora esiste riguardo a
questa forma, si potranno meglio giudicare le affinità della forma descritta con quelle
viventi; sarebbe pure molto desiderabile che venissero figurate le specie descritte suc-
cintamente dal Sequenza, non essendo impossibile che, in questo, coiùe in altri casi,
alcune forme ritenute nuove siano affini od identiche a qualcuna di quelle descritte dal
dotto paleontologo, come Se. salicensisy Se. baccillatay ecc.
Alquanto simile alla P. pliosvbappennina è la Se. fllifera De Boury del pliocene di
Castellarquato (1891 — De Boury, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, pag. 199, fig. 8),
86 pure non trattasi in questo caso di una Hirtoscala.
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30 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARU DEL PIEMONTE ECC.
Sottog. HYALOSCALA De Boury, 1890.
HYALOSCAX.A? MIOTRINACRIA SaCC.
(Tav. I , fig. 42).
Testa Bubparva, turrita^ alMda, sttòlaevis, Anfractus parum convexi, svòconjunctif
costis longitudinalibus muniti. Costae graciles, costiformes, parum elatae, vix deflexae,
appropinquatae, óbliquae, subregulariter seriatae, 18 circiter, superne perraro svbmu-
cronatas.
Long. 14 Mm. Lat. 4 ^2 ^™'
1890. Hyàloscala? miotrinaciHa Sacc. — SACCO, Cat.pcU.Bac. terx. Piem. N" 5162.
Tortoniano: Tetti Borelli (rara).
Osservazioni. — L'esemplare incompleto non permette di diagnosticare bene questa
forma, la quale, mentre per certi caratteri si avvicina alla 8c. trinacria ed alla 8c, ficon
razzensis De Greo., sembra però collegarsi anche colle Hirtoscala. Noto qui come la
forma trinacria di De Gregorio « Studi sul gen. Scalarla, 1889, p. 5, fig. 7, 8 » sia ben
diversa dalla 8c. trinacria Phil.; l'appellerei quindi extrinacria.
Il DoDERLEiN « Terr. mioc. It. centr., p. 18 » indica la Se, clathratula nel Torto-
niano di S. Agata; è probabile si tratti di qualche altra forma, poiché col nome di
Se. clathratula ftirono dai diversi autori indicate forme svariate e generalmente ben
diverse dalla yevA Hyaloscala clathratula Ad. (1798 — Adams, Essays of Microsc, ed. 2*,
pi. XIV, fig. 19). Accenno di passaggio come il Grateloup nel suo « Atlas de Conchyl .
pi. XIV, fig. 4 » indichi come Se. crispa Lk. una forma che forse è una Hyaloscala,
che si potrebbe appellare H. excrispa Sacc. Forse anche la Se. fUicosta Seg. del Torto-
niano di Reggio Calabria è una Hyaloscala.
Hyaloscala? acutoformosa Sacc
(Tav. I , fig. 43).
Testa gradlis, aìòida, longo-peracuta. Anfractvs 11-12, convexi, laeves. Costae lonr-
gitudinales folioso-cristatae, irregulariter (in regione ventrali praecipus) suMentatim
marginatae , pernumerosae, in anfractiòvs ultimis 23-25 circiter. Apertura svòrotundata.
Long. 10? Mm. Lat. 3 Mm.
Astiano: Astigiana (rara). '
Osservazioni. — Lo stato incompleto dell'unico esemplare conservato non permette
una determinazione sicura di questa specie; essa sembra presentare affinità colla Se. for-
m^osissima Jeffr., colla Se. striatissima Montr.; però mancando la parte basale della
conchiglia non possiamo neppure esser sicuri che essa sia una Hyaloscala.
Sottog. OPALIA H. ed A. Adams, 1853.
Sembrami che il sottog. Opalia abbia pure a comprendere le Gtroscala De Boury.
Opalia miotaurina Sago.
(Tav. I, fig. 44).
Testa parva, conico-turrita, aJòida. Anfractus convexi, conjuncH , longUudinàUter
costati. Costulae cristulosae , marginibus irregularibus , superne perraro mucronatae.
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DESORITTI DA F. SACCO
31
regulariter seriatae; in anfractu ultimo 12-14 drciter, Funiculua basalis svbcristatas,
C08ti8 longitudinalibus interruptus.
Long. 12 Mm. Lat. 6 Mm.
1890. Opalia miotaurina Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5163.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — La diagnosi di questa forma interessante, come quella di molte
altre del miocene torinese, è per ora incompleta, essendo incompleti gli esemplari che
si posseggono. A primo tratto, non osservando il funicolo basale, esse ricordano molto
il Clathrm mioatavus.
0. moTAUKiNA var. tauropaucioostata Sacc.
(Tav. I, flg. 45).
Distinguunt hanc vai*, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum magis conica; costulae longitudinales inter se distantiores ,
rariores, tantum 9-10.
Long. 10 Mm. Lat 5 Mm.
IBOOii Opalia miotaurina var. tauropaucieostala Sacc, — SACCO, Cat. B. t. Piem. N' 5106.
Elveziano: Bersano torinese (rara).
Opalu pseudosoalaris (Brocch.).
ISìL'Turbo pseudoscaLaiif Brcc:h.
1836. Scalaria » »
1826. » » »
1829. » Texlorii Le Server
1830. » pseudosoalaris Brocch.
BROCCHI, Conch. subapp., p. 379, tav. VII, flg. 1.
BONELLI, Cat, ms. Mus. Zool. Torino, N" 887.
RISSO, Europe mérid.^ i, IV, p. 113.
DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 105.
BRONN, It. Tert. Geo,, p. 67.
MIOHELOTTI, Rivista Gasi, foss., p. 11.
SISMONDA, Syn, meth,, 1* ed., p. 28.
» » » 2* ed., p. 54.
BRONN. Ind. pai., p. 1116.
D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat, Tom. Ili, p. 166.
DODERLEIN, Terr. mioc. IL centr., p. 18.
WEINKAUFF, Conch. Mitielm., p. 237.
NYST, Tabi. Synopt. et Syn. gen. Scalaria, p. 52.
COCCONI, En. syst. Moli, mioc.plioc. Parma, p. I2>.
FISCHER, Paleont. terr, tert. Rhodes, p. 25.
SARTORIO, Colle S. Colombano, p. 25.
DE BOURY, Elude sur genr. Scalidae, p, 16.
» Rev. Seal. mioc. pUoc, d'lt„p.23S,2a6.
SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N» 5165.
Tortoniano: S. Agata (rarissima, fide Doderleini).
Piacemiano: Castelnuovo d'Asti, Piacentino, Nizzardo (rara).
Astiano: Monteu Roero, Baldichieri, Valle Andona, ecc.. Piacentino (rara).
Osservazioni. — È questa una forma piuttosto rara , che generalmente risccmtrasi
solo in esemplari più piccoli di quello disegnato dal Brocchi.
Dubito che la Se. pseudosoalaris che il Doderlein indica di S. Agata sia altra forma,
4etto nome essendo stato utilizzato in vario senso dai diversi autori.
i8«).
Opalia
»
»
1842.
Scalaria
»
»
1847.
»
»
»
1848.
»
»
Risso.
1852.
»
»
Sismd.
1862.
»
»
Brocch.
1867.
»
»
»
1871.
»
»
»
1873.
»
»
»
1877.
»
»
»
1879.
»
»
»
1887.
Gyroscala
»
»
1890.
»
»
»
1890.
Opalia
i>
»
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32 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECO.
0. PSEX7D0SCALARIS Var. PARVILLDiÀ (SaCC.)«
(Tav, I , ùg. 46).
Testa perparwZa. Costulae longitvdinales 12-14 circiter in unoquoque anfractu.
1890. Opalia pseudoscalaris subv. parvillima Sacc, — SACCO, Cai, pai. B. terz. Piem, N® 5167.
Piacemiano: Villalvemia (rara).
Osservazioni. — La forma in questione forse è un esemplare molto giovane.
Le si avvicina la pliocenica Se, venusta Lm. e la sua var. dvbia Seou.
0. PSEUDOSCAIARIS VaT. DISCOLONGA SaCC.
(Tav. 1, fig. 47).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa minor, svòulatior. Super flcies subnitens; striolae transversae subóblitae, An-
fractìAS ultimus basi disco munita,
1890. Opalia pseudoscaZa^is var. discolonga Sacc, — SACCO, Cai. pai, Bac, terz. Piem, N*5)67.
Astiano: Astigiana, Piacentino (rara).
Osservazioni. — Esistono forme che presentano solo parte dei caratteri di questa
varietà e fermo quindi passaggio in diverso modo alla specie tipica; d'altronde la pre-
senza di un vero disco invece di un semplice Amicelo alla base della conchiglia non
ha grande importanza , poiché sia nelle forme fossili che nelle viventi O. commutata,
O, coronata, 0, australis, ecc. veggonsi passaggi insensibilissimi tra un caso e l'altro.
0. pseudoscalaris var. Pantanelui (De Bour.).
(1859. LIBASSI {Scalaria venusta). Mem. sopra alcune conch. foss, Palermo^ p. 23).
(1889. DE GREGORIO (» » ). Studi sul gen. Scalaria, p. 7. tav. I, flg. 30).
1890. Oyroscala Pantanellii De Boury. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc.plioc. It., p. 237, 238.
1890. Opalia pseudoscalaris var. Pantan, De B. ^ SACCO, Cai, Bac. terz. Piem. N* 5168.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Il De Boury cita questa forma di Val d'Andona e di Asti; io ebbi
solo ad osservarne un esemplare incompleto che però sembrami presentare qualche diffe-
renza dalla forma tipica siciliana. Non parmi si possa di questa forma costituire una
specie a parte, non presentando essa caratteri differenziali di grande importanza, tanto
più se si considera che l'esemplare tipico figurato dal Brocchi è completamente adulto e
molto grande, mentre invece gli esemplari più comuni sono più piccoli e paiono quindi
collegarsi alla forma in esame.
0. PSEUDOSCALARIS var. muricatoides Saoc.
(Tav. I, flg. 48).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, aliquantulum minus subulata, Costulae longitudinales elatiores, ad
suturam elato-subangulatae, interdum sed raro subspinosae, 10-13, plerumqvs 11-12 j
in anfractu ultimo.
Long. 15-17 Mm. Lat. 7-7 % Mm.
1890. Opalia pseudoscalaris var. muricatoides Soci. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5169.
Piacemiano? ed Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Trovai gli esemplari di questa forma conftisi con quelli della Se.
muricata Risso, di cui infotti essa presenta un po' l'aspetto nell'assieme. Questa va-
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DESCRITTI DA P. 8A000
33
rietà è molto aflftne alla 0. óbscwra De Boury (/Se. alata Bbugn.), che forse è pure solo
a considerarsi come una varietà di O. psevdoscalaris, a cui si collega appunto per mezzo
della varietà ora descritta.
Tale idea sembra a primo tratto poco ammissibile se si confronta la figura del
Brocohi con quella del Brugnone , ma credo che , se si possedesse gran numero di
esemplari delle due forme, tali forti differenze scomparirebbero in gran parte.
0. PSEUDOSCALARIS VaT. DeLPRATI (BaG.).
(1881. BaGATTA, Agff. En, sist. Moli, mioc. plioc. Parma e Placenta, p. 25, flg. 9).
Astiano: Riorzo presso Castellarquato (rara).
Osservazioni. — Dall'esame dell'esemplare tipico comunicatomi dal Bagatta potei
convincermi che la Se. Delprati non è altro che una varietà della 0. psevdoacalaris ,
varietà affine alla var. muricatoides e caratterizzata specialmente dalle coste molto elevate
e regolarmente angolato-spinose presso la sutura.
Possiamo così oollegare provvisoriamente le forme di Opalia sopraddescritte , indi-
candovi pure alcune delle forme affini più note:
Attualità 0. coronata — 0. pseudoscalaris var. commutata — 0. australU
Astiano
Piacenziano
Tortoniano
Elveziano
discolonga
l Pantanellii
0, pseudoscalaris e var. < muricatoides
I obscura
\ Delprati
fparvillima —
0. pseudoscalaris e var. ^^^^^tóc»
( obscura
0. venusta e
var. duòia
0, pseudoscalaris var.
I
?
I
0. miotaurina e var. tauropau,cicostata
Bartoniano
Suessoniano
I
Opalia ncellensis
?
Opalia f contabulata
Sottog. CIRCULOSCALA De Boury, 1886.
ClRCULOSCALA? ITALICA De BoURY, 1886.
1890. Circuloscala italica DeB. — DE HOURY, Rev, Seal mioc.pl. 11., p. 240, tav. IV, fig. 14.
1890. » ?» » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5304.
Astiano: Piacentino (rarissima).
Osservazioni. — A giudicare dalla figura data dal De Boury , panni che questa
forma non possa &r parte del sottog. Circuloscala, ma avendovela collocata Tautore stesso
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1827.
»
»
1830.
»
»
1840.
»
»
1842.
»
»
1847.
»
»
1847.
»
»
1852.
»
»
1861.
»
»
1871.
»
»
1889.
»
»
1890.
Sthenorytis »
»
1890.
»
»
»
34 I MOLX.USCHI DEI TERRENI TKRZTATUT DEL PIEMONTE ECC.
di questo sottogenerei rìcopio per ora dubitativamente il riferimento del De Boury, ri-
servando un giudizio in proposito quando abbia potuto esaminare un individuo completo;
parrebbe a primo tratto trattarsi di un'Opalia.
Sottog. STHENORYTIS Conrad, 1862.
Stenorytis retusa (Bbocch.).
(Tav. I, flg. 49).
(1746. MONTI, De Testaceis quib, fossil., pag. 295, tav. XVI, Hg. 8).
(1814. BROCCHI, Conch. foss. subapp., pag. 380).
Long. 26-30 Mm. Lat. 20-23 Mm.
1821. Scalaria retusa Brocch. — BORSON, Sagg. OriU.piem., p. 92 (338) tav. 11, flg. 10 (mala).
— BONELLI, Cat. Mus. ZooL Torino. N" 1931.
— BORSON, Cat. rais. Coli. Mus. Turin, p. 625.
— BELLA RDI e MICHELOTTI, Sagg. Oriti., p. 70 (pars).
— SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (para),
— » » p 2* ed., p. 54 (pars).
— MICHELOTTI, Foss. Mioc, pag. 160 (pars).
— DORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat., voi. Ili, p. 31. '
— MICHELOTTI, Et. Afioc. inf., p. 84 (pars).
— NYST, Tabi. Syn. gen. Sciilaria, p. 54.
— DE GREGORIO, Sludi gen. Scalaria, p. 10.
— DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191, 194.
— SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5170.
Elveziano: CJolli torinesi, Albugnano, Baldissero (frequente).
Osservazioni. — Grande conftisione venne fatta attorno a questa specie. Prendendo
per tipo la forma del Monti, su cui si basò il Brocchi, si può notare come essa sia
frequente neWElveziano del Piemonte, presentando però grandissime differenze nella
forma, nel numero e grossezza delle coste^trasverse, nella posizione e forma delle spine
costali, nella presenza o mancanza delle costoline trasverso, ecc. Anzi si può dire che
davanti ad un esame minuto non si troverebbero due esemplari eguali. Mi limitai quindi
ad indicare le mutazioni più notevoli.
St. retusa var. perlabiata Sacc.
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Costae longitvdinales percrassae. Peristoma crassissimum (5 Mm.).
1890. Sthenorytis retusa suhY. perlabiata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pietn. N*5171.
Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).
St. retusa var. elatotaurina Sacc
(Tav. I, ùg. 50).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus ventricosa, spira elatiar; costae longitudinales minus deflexae; costtUa
iransversa basalis interdum visibilis.
1890. Sthenorytis retusa var. elatotaurina Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5172.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (frequente).
Osservazioni. — Questa forma, che collegasi affatto insensibilmente colla specie tipica^
è forse specialmente caratteristica ùiòWElvesiano piemontese.
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DESCRITTI DA F. SACCO 3S
St. retusa var. subaspinosa Sacc.
(Tav. l, lig. 51).
IHstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus ventricosa , spira valde elatior, Costae longitudinales minìis deflexae,,
uaepe marginUms regnlaribus, siile spina, vel vix submucronatae, interdum tamen spi--
nosae sicut in specie typica. Costulae et sbnae transversae plerumque visibiles.
1890. Sihenorytis relusa var. subaspinosa Sacc. — SACCO, Cut. pai. Bac. terz. Piem. N* 5173.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma collegasi specialmente colla var. elatotaurina; ricorda
pure la var. calabra De Greg., che però potrebbe invece appartenere alla St. globosa
od alla St. proglobosa, servendo cosi di transizione tra specie diverse.
St. retcsa var. proretuspina (Sacc).
(Tav. I, flg. 52).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales anfractus penultimi saepe crassiores, anfractus ultimi, in--
terdum etiam penultimi, in regione msdio-supera angulato-spinosae.
Long. 22-30 Mm. Lat. 22-24 Mm.
1821. Scalaria retusa Brocch. — BORSON, Sagg. Oriti, piem., p. 93 (339) (pars).
1840. » » » var. spinosa Bell e Micht. — B. e M., Sagg. Orili., p. 70 (pars).
1890. Sthenorytis relusa Br. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars).
1890. » proretuspina Sacc.-^ SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5174.
Elveziano: Colli torinesi. Pantano (non rara).
Osservazioni. — Questa varietà , per quanto si colleghi gradatamente colla specie
tipica, è abbastanza spiccata per meritare un nome speciale. Già l'accennò il Borson;
poscia Bellardi e Michelotti la distinsero come var. spinosa. Ma tali autori diedero
questo nome a forme non solo elveziane, ma amche tortoniaTie ; ora queste ultime costi-
tuiscono, a mio parere, una specie a parte, ed essendo esse state prese come tipo per la
figura data da Bellardi e Michelotti, dovetti dare un nuovo nome alle forme elveziane.
Stenorytis retuspina (De Greg.).
(Tav. 1, f\g. 53).
Distinguunt liane speciem a St. retusa (Br.) sequentes notae:
Costis crassioribus, minoribus, dimidio contortis, spinosis (Bell, e Micht.). Costae
longitudinales {V-11 circiterj series obliquas svòregulares efftcientes, adsuturam fortiter
plicatO'deflexae, auriculatae. Costiclllae transversae basi interdum visibiles (Sacco).
Long. 17-30 Mm. Lat. 17-24 Mm.
1840. Scalaria relusa Brocch. var. spinosa Bell, e Micht — BELLARDI e MICHELOTTI ,
Saggio Oriti., p. 70 (pars), tav. VI, flg. 14, 15»
— S1SM0NDA, Syn. meth., 2' od., p. 54 (pars).
— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160 (pars), tav. VI, fig. IK
— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat.^ tom. HI, p. 81 (pars).
— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 84 (para). <
— DODERLEIN, Terr. mioc. II. cenlr., p. 18.
— NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 54 (parsj.
» var. retuspina De Greg.^DE GREGORIO, Sludi g. Scalaria, p.lO»
— DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars).
1891. » retuspina De Oreg.-^ SACCO, Cat. pai Bac. terz. Piem. N*.^I75.
5 — F. Sacco.
1847.
»
»
»
18^.
•
»
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1852.
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1861.
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1871.
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»
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1889.
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»
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1890.
Sthenorytis
»
»
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3G I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Tortoniano: S. Agata, Stazzano (frequente).
Osservazioni. — Il nome di spinosa dato a questa figura da Bellabdi e Michelotti
non può essere conservato come nome specifico, perchè già dato prima dal Bonelli ad
una Scalarla ben diversa. Questa forma fu finora confusa colla St. retusa var. prore-
tuspina y ma se ne differenzia notevolmente anche a primo tratto per le regolari serie
costali longitudinali, regolarità interrotta solo qua e là, ma ben raramente, da una costa,
direi , sovrannumeraria ; tale carattere è ben indicato nelle figure di Bellardi e Mi-
chelotti.
St. retuspina var. acutispina (Sacc).
(Tav. 1, fig. 54).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costarum spinae interdum perelatae, acutissimae,
1890. Sthenorylis retuspina subv. acutispina Sacc. — SACCO, Cat.paL Bac. terz. Pieni, W 5176.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Sthexorytis trochiformis (Brocch.).
(Tav. I, fig. 55).
(1780. SOLDANI, Sagg. Orilt.y p. 113, t;iv. X, flg. b9 E, E).
(1814. BROCCHI, Conoh, foss. subapp,, p. 381).
1871. Scalaria trochifonnis Br, — NYST, Tabi, Syn. gen. Scalaria, p. 64.
1890. Sthenorytis » Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, Italie, p. 196, 197.
1890. » » » — SACCO, Cat. pai, Bac, terz, Piem. N" 5177.
Piacenziano ed Astiano: Piacentino (rara).
Sthenorytis proglobosa Sacc.
(Tav. I, fig, 62).
Testa imperforata, subcrassa, conico-turrita ; spira acuta. Anfractus convexl, sutura
perprofunda subdisjuncti , tranwerse striolis et funiculo basali perdepresso interdum
muniti. Costae longitudinales elaUhcristatae , margine acuto, aliquantulum obliquae,
parum vel nihil deflexae, series svbregulares vel irregulares efpcientes, superne submur
cronatae et (in anfractu ultimo praesertim) laeviter subangulato<iuriculatae ; in an-
fractu ultimo plemmque 11, in caeteris 12-14 circiter. Apertura rotundata. Peristoma
integrum, crassum.
Long. 15-30 Mm. Lat. 13-22 Mm.
NB. — Sinonimia come per la St. retusa, sino al 1861.
1890. Sthenorytis proglobosa Sacc. — SACCO. Cat. pai, Bac. terz, Piem. N* 5183.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero, Albugnano (frequente).
Osservazioni. — Per questa forma si deve indicare la sinonimia data per la Se. re-
tusa, almeno riguardo agli autori piemontesi, giacché essa fìi finora confusa colla St. re-
tusa e colla St. globosa, come mi risultò nettamente dai cartellini dei Musei di Torino
e di Roma. La St. proglobosa si avvicina specialmente alla St. globosa, di cui è proba-
bilmente la progenitrice , ma t distinguunt hanc speciem a St. globosa De Bodry se-
€ quentes notae: Testa elatior; anfractus convexiores, minus conjuncti. Costulae trans-
€ versae frequentios visibiles; costae longitudinales distantiores, minus deflexae, interdum
€ minus elatae, series longitudinales minus regulares eflformantes ».
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DESCRITTI DA F. SACCO 37
St. PR0GL0B03A Var. CLATHROIDEA SaCC.
(Tav. I, fig. 63).
Distingutmt hanc var, a specie typica sequentes notae:
CoBtulae magis anstatae, superne auricula subangulata deflcientes vel subdeflcientes;
funicìdìis transversus hasalis saepe visibilis,
1890. Sthenoryiis prc globosa var. clalhroìdea Sacc,^ SACCO, Cai, pai. Bac. terz. Piem, N"5184.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Albugnano (non rara).
Osservazioni. — Si osserva generalmente che le forme a coste più cristate e piti
gracili sono quelle che presentano il fonicolo basale più spiccato. Con piccole variazioni,
specialmente coU'aumento del numero delle coste longitudinali, la var. clathroidea passa
alla var, globosoides.
St. proglobosa var. conjungens Sacc.
(Tav. J, (ig, 64).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequeìites notae:
Testa aliquantulum magis conica; sutu/raeminusprofandae, Oostae longitudinales
propinquiores, numerosiores (14 circiter in anfractu ultimo) , sei'ies regulariores effor-
mantes, superne regularivs angulato-auriculatae , cristatiores etiam in anfractibus pe^
nultimis.
Long. 28? Mm. Lat. 22 Mm.
1890. Slhenorytis progioiosa var. copjungens Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. iei^z. Piem. N°5185.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (rara).
Osservazioni. — Questa forma presenta caratteri di passaggio alla St. globosa, di
cui potrebbe quindi essere in parte la progenitrice.
St. proglobosa var. globosoides Sacc.
(Tav. 1, flg. 65).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa subconica, Suturae valde minv^s profundae. Costae graciles , elato-<TÌstatae ,
etiam in anfractibus penultimis, tantum aperturam versus interdum incrassatae, suo-
regulariter seriatae , superne plerumque in anfractu ultimo mu^ronatae vel angulato-
auriculatae, propinquiores, numerosiores, lo circiter in anfractu ultim/).
Long. 17-28 Mm. Lat. 13-21 Mm.
1890. Slhenorytis proglobosa var. globosoides Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N* 5 J 86.
Elveziano: Colli torinesi (rai'a).
Osservazioni. — Anche questa forma pare costituire anello di congiunzione tra la
8t. proglobosa e la St. globosa, tanto che non riesce neppur sicuro il suo riferimento
piuttosto ad una specie che all'altra.
St. proglobosa var. elatoelegans Sago.
(Tav. I, flg. 66).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa elatior, magis turrita. Anfractus convexiores et disjunctiores; striolis et
costidllis (depressis) transversis, pemumerosis , eleganter ornati. Costae longitudinales
cristatae, supei'ìie auricula angulata deflcientes.
Long. 40 Mm. Lat. 25 Mm.
1890. Siìienorylis proglobosa var. elatoelegans Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terz. Piem. N*5187^
Elveziano: Colli torinesi (rara).
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:\S I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
St. PROGLOBOSA Var. DEPAUPEROCOSTATA SaCC.
(Tav. 1, fig. 67).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
In anfractu ultimo costulae longitudinales numero minores, 8 vel 9.
1800. Sihenorytis proglobosa var. depauperocost. Sacc. — SACCO, Ca/. 5. /. P/«m. N° 5188.
Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Rosignano-Monferrato (frequente).
Sthenorytis variocostata Sacc.
(Tav. I, tìg. 68).
Testa imperforata, elato-turrita, Suturae mediocriter profundae» Anfractiis con-
vexiy perconjuncti , transversim striolis et costulis depressis eleganter ornati , longitu-
dinaliter costati, Costae parum elatae, suhgraclles, appropinquatae , series irregulares
efform^ntes, numerosae, 18-20 drciter; in anfractu ultimo gradatim crassiores, distan-
tiores, numero minores (14-15), superne laeviter deflexo-sabaujnculatae ; prope aperturam
lyercrassae , margine depresso , Inter se sat distantes. Apertura suhrotunda, Peristoma
integrum, percrassum.
Long. 23 Mm. Lat. 19 Mm.
1890. Sthenorytis variocostata Sacc, — SACCO, Cut, pai. Dac, terz, Piem, N° 5189.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Potrebbe questa forma rappresentare una varietà anomala di St.
proglobosa, varietà che per la sua lunghezza sarebbe in parte paragonabile alla var.
elatoelegans ; ma nell'assieme essa è si diversa dalla St, proglobosa, che parmi più logico
costituirne una specie a parte che per certi caratteri ricorda i Cirsotrema.
Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc.
(Tav. I, tig. 69).
Testa imperforata, elongato-turrita. Suturae sat profundae, Anfractus convexi,
longitudinaliter cx)stati, Costae sat crassae, perpropinquae, numerosae ^14-15 circiterj,
laeviter retroflexae, superne sacpe laevissime angulato-auriculatae, series suh irregulares
ejformantes. Basis, aperturam versus, laevissime subdepressa. Apertura subrotunda. Pe-
ristoma integrum, Umbilicus subclausus.
Long. 30 Mm. Lat. 20 Mm.
1890. Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc. — SACCO, Cat, pai, Bac, terz, Piem. N" 5190.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Anche questa forma potrebbe, come la St, variocostata, essere solo
una varietà anomala di St, proglobosa, ma i suoi caratteri dififerenziali sono così spiccati
che pare opportuno farne una specie a parte.
Sthenorytis globoso aspina Sacc
(Tttv. I, tig. 60).
Testa perelata, conico-turrita, crassa, apice acuta, Anfractus convexi, perconjuncti,
costis longitudinalihus muniti, Costae crassae, parum elatae, marginibus subrotuìidatis,
in anfractu ultimo interdum superne depresso-submucronatae , 10 circiter ; series lon-
gitudinales sat rejulares efformantes. Apertura rotundata, Peristoma percrassum, sub-
rotundatum.
Long. 35 Mm. Lat. 26 Mm.
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DESCRITTI DA F. BACCO 39
1890. Sihenorytis globosoaspina Sacc, — SACCO, Cat. pai. Bac, terx. Plem. N'OSISI.
Tortoniano inf.: Moia di Montaldo torinese (rara).
Osservazioni. — Questa forma , interessantissima per alcuni caratteri , costituisce
anello di transizione tra la St, globosa e la St. proglobosa.
St. globosoaspina var. praecurrens Sago.
(Tav. I, 11^. 61).
Distinguunt haiic var. a specie tgpica sequentes notae:
Testa minor; costae longitudinales propinquiores, iaterdum crassiores, superne pie-
ritmqne in anfractu ultimo mucronatae, IL
Long. 24 Mm. Lat. 18 Mm.
1800. Slhenorylis globosoaspina var. praecurrens Sacc. — SACCO, Cai. B. t. Plem. X"5182.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma pare colleghi la St. globosoaspina alla St. proglobosa
per alcuni caratteri ed alla St. globosa per alcuni altri; sembra cioè una forma alquanto
corapreensiva e precorritrice, direi, della St. globosa, quantunque i suoi caratteri possano
in parte attribuirsi ad un semplice incrassamento individuale.
Sthenorytis globosa De Bour.
(Tav. I, flg. 56).
1821. Scalarla retusa Brocch. — BORSON, Sagg. Oriti. Piem. p. 93 (339) (pars).
1842. » » » — SISMONDA, Syn. melh., i* ed., p. (pars).
1847. » » »— » »»2' ed., p. (pars).
1847. * » » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160 (pars), tav. Vf, fig. 8.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat., tom. HI, pag. 31 (pars).
1861. » » » — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 84 (pars).
1871. » » * — NYST, Tabi, synopt. Scalarla, p. 54 (pars).
1890. Sthenorytis globosa De B. — DE BOURY, Rev. S)al. mioc. plioc. Italie, p. 195.
1890. » ^ » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5178.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (non rara).
Placenziano: Astigiana?, Savona, Piacentino (non rara).
Astiano?? Astigiana?
Osservazioni. — Forma giustamente distinta dal De Boury, essendo assai diffe-
rente dalla St. retusa. In alcuni esemplari esistono le strie trasverse basali.
St. globosa var. dertocrassa Sacc.
(Tav. l, ^^. 58).
Distinguunt kanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum crassior et elatior; costulae longitudinales interdum numero-
siores (12-45), minus elatae et minus deflexae; costulae transversae saepe visibiles.
Long. 25-35 Mm. Lat. 20-28 Mm.
1890. Sthenorytis globosa subv. derloorassa Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N'*5179.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (frequente).
Osservazioni. — I caratteri differenziali sovraccennati non sono sempre cosi netti
nò concomitanti da costituire una vera specie.
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40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
St. globosa var. depressocristulosa Sacc,
(Tav. I , flg. 59).
DUtinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum minar. Anfractvs depressiorea, Costae longitudinales (14 cirdter
in anfractu ultimo) margine acuto, oinstulosae, interdum superne mu^cronatae, vel rarius
«piniferae, costulae traìisversae svòvisibiles.
Long. 19? Min. Lat. 17 Mm.
1890. Sthenorytis globosa var. depressocrist, Sacc. — SACCO, Cai. B. t, Piem, N" 5180^
Tortoniano: Stazzano (alquanto rara).
St. globosa var. puoligustica Sacc.
(Tav. 1, flg. 57).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Costae traìisversae propinquiores, aliquantum minus deflexae et minvs elatae,
Piacenziano: Albenga-Torsero (rara).
Le Sthenorytis, ridotte ora a rarissime forme limitate ai mari tropicali, si svilup-
parono invece straordinariamente durante la prima metà dell'era terziaria, divenendo
rapidamente scarse nel pliocene; esse sono collegate ai Cirsotrema ed alle Orisposcala,
dalle quali forme esse si sono forse staccate durante Teocene (vedi il quadro di pag. 41)..
Sottog. CIRSOTREMA M5rch, 1852.
Cirsotrema cassinense Sacc.
(Tav. II. flif. 1).
Testa crassa, turrita , imperforata. Anfractus contigui , convexi, Costae longitvdi-
nales crassae, numerosis plicis constitutae , perappi*opinqvxitae , pemumerosae , in anr
fractu ultimo 20^0 cirdter, saepe varicosae; varices inteì'dum seriatae. Apertura ro-
tundata, Peristoma percrassum , rotundatum, la regione basali costai longitudinales
aliquantulum depi'essae.
Long. 23-25 Mm. Lat. 12-22 Mm.
1890. Cirsotrema gassinense Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terz. Piem. N® 5193.
Bartoniano: Gassino torinese (non rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra presentare molta affinità col C. antiquova-
ricosum di cui potrebbe forse essere la forma progenitrice. Noto qui come la 8c. Oo-
risseni Nyst et Le Hon del Laekeniano del Belgio si avvicini molto al Cirsotrema vor
ricosum, tanto che credo si possa ammettere che essa ne sia la forma atavica.
C. cassinense var. subeovaricosa Sacc.
(Tav. II, ng. 1«"*).
Distinguv/nt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus convexiores. Costae longitudinales aliquantulum depressiores, in anfractu
uUimo 35 cirdter, freqvsntiu^s et crassius varicosae. Testai basis depressior.
Bartoniano: Gassino (rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto il tipo del C. varicosum.
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DESCRITTI DA F. SACCO
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42 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
CraSOTREMA EOAURICULATDM SaCC.
(TUV. II, 11-. 2).
Testa crassa, turrita, imperforata, Anfractus contigui. Costae longitudinales crassan^
numerosis plicis constitutae, contigxiae, ohliquae , interdum irregulariter varicosae , in
anfracta ultimo 22 circiter; ad basem aiigulatae, basi subdepressae. Apertura rotundata.
Peristom/x crassum ; labium externum percrassum, superne auriculato-angulosum.
Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm.
1890. Cirsotrema eoauriculatwn Sacc. — SACCO, Caf. pai. Bac. terz, Piem. N^SIS^.
Bartoniano: Gassino torinese (rara).
Osservazioni. — Questa fonna ha notevoli affinità col C. gassinense, col quale fu
trovata, ma credetti doverne costituire una specie a parte, sia per le coste più avvici-
nate ed oblique, sia per la grande differenza del labbro esterno. Però, se si possedessero
numerosi esemplari, forse si troverebbero le forme intermedie per cui la forma in esame
potrebbe considerarsi solo come una varietà del C. gassinense , che è una forma molto
polimorfa, pur sempre conservando una facies speciale.
Cirsotrema Rovasendae Sacc.
(Tuv. II, fi-. 3).
Testa crassa, elongato-turrita, imperforata. Anfractus percontigui, subconvex^i; siir
turae par um prof undae, costis crassis (numerosis plicis coìistitutis), contiguis, conjunctis,
saepe subseriatim varicosis, w^uniti. In anfractu ultimo costae longitudinales 28 circiter,
circum basem subangulatae , ba^i suòdeflexae , non depressae. Apertura rotundata; pe-
ristoma subcrassum.
Long. 45 Mm. Lat. 17 Mm.
1830. Cirsotrema Rovasendae Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5195.
Bartoniaìw: Gassino torinese (rara).
Osservazioni. — Notevole è in questa forma la saldatura completa delle coste lon-
gitudinali fra di loro; d'altronde vi si possono applicare in parte le osservazioni fatte
riguardo al C. eoauriculatum. Esiste pure qualche affinità fra la specie esaminata ed il
gruppo del C. Seguenzai.
Con vivo sentimento di riconoscenza dedico questa specie al Cav. L. Rovasenda che
da tanti anni e con tanto amore e pazienza va raccogliendo il prezioso materiale della
formazione bartoniana di Gassino.
Cirsotrema EOVAmcosuM Sacc.
(Tav. Il, flg. 4).
Testa crassa, conica, imperforata, Anfractus convejL-i, contigui, costis longitvdinor
libus {numerosis plicis constitutis] , elatis , subacutis , sat appropinquatis , saepe suòse»
riatim crasse varicosis, muniti. In anfractu ultimo costai longitudinales ad basem sub-
angulatae ; testae basis subdepressa, costis longitudiimlibus sat elatis et distinctis ornata.
Apertura rotundata. Peristoma elato-inci'assatum , ad columellam svbóblitum , extenie
rotundatum, in ferme siibdepressum.
Long. 18-25 Mm. Lat. 10-16 Mm.
1890. Cirsotrema eovarico^um Sacc. — SACCO. Cat. pai. Bac. ters, Piem. N* 5196.
Bartoniano: Gassino torinese, Bussolino torinese (non rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 43
Osservazioni. — Questa bella forma avvicinasi specialmente al C. antiqttovaricosum,
da cui però distinguesi a primo tratto per la forma conica. D'altronde essa presenta pure
diversi caratteri di aflBnità col C. gasainense, con cui forse si collega strettissimamente,
specialmente colla sua var. subeovaricosa.
ClRSOTREMA? STHENORYTOIDES SaCC.
(Tav. II, fig. 5, 6).
Testa imperfoì'ata, elongato-conica. Suturae sai profuTidae. Anfractics convexi, con-
iigui, transversim numerosis costulis depressis et striolis eleganter ornati^ basi funiculo
depresso muniti, longitudinaliter costulati. Costae graciles, elatocristatas, sat propinquae,
numerosae [15-17 circiter in anfractu ultimo)^ superne plerumque mucronatae, in lon-
gitudinem non regulariter sei^iatae sed saepe altematae. Apertura rotundata. PeHstoma
integrum, Umbilicus suhpatens.
Long. 19-.34 Mm. Lat. 11-20 Mm.
1890. Cirsotrema sthenoryloides Sacc, «— SACCO, Cat, pai. Bac. terz. Pieni. N" 5191.
Elveziano: Colli torinesi, Bersano, Albugnano (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, che neirassieme si avvicina alquanto alJa var. da-
throidea della Sthenorytls proglobosa, ne è assai distinta per il gran numero e forma fo-
gliosa delle sue coste trasverse, per Taccentuata ornamentazione trasversa, per la fessura
ombelicale alquanto visibile e pel funicolo basale ben spiccato ; questo funicolo, alquanto
depresso e regolare negli individui adulti , presentasi invece nei piccoli esemplari gio-
vanili (fig. 6) assai sviluppato e costituito di una serie di apofisi , direi , dirette colla
punta airindietro, carattere dei Cirsotrema; si direbbe quasi che collo svilupparsi questa
forma dal tipo di Cirsotrema passi a quello di Sthenorytis (potei esaminare una com-
pleta serie di tali forme di passaggio), ciò che confermerebbe l'ipotesi già espressa che
le Sthenorytis derivino da particolari modificazioni di Cirsotrema o di Crisposcala,
Forse altri crederà più opportuno porre questa forma nel sottog. Sthenorytis, ma ad
ogni modo è questa una strana forma di passaggio. Se si volesse porla a tipo d'un nuovo
sottogenere, proporrei per questo il nome di Pseudosthenorytis.
Cirsotrema? pseudoretusum Sacc.
(Tav. If, tìg. 7).
Testa subpaì*va, conico-turbinata. Anfractus conjuncti, convexo-svòangulosi, longi-
tudinaliter costati, Costae crassae , deflexae , obliqiLae , perappropinq'uatae , in regione
medio-superiori angulato-spinosae, in loìigitudinem sat regulariter seriatae, in anfractu
ultima 15 circiter, basi depressae. Apertura rotundata. Peristoma integrum, Umbilicus
snòclausvs.
Long. 20 Mm, Lat. 15 Mm.
1847. Scalarla retusa Br, — MICHELOTTl, Foss. Mioc, p. 160 (pars).
1861. » » » — » Et. Mioc, inf., p. 84.
1890. Cirsotrema pseudoretusum Sacc, — SACCO, Cai. pah Bac. terz. Piem. N** 5192.
Tongriano: Carcare (rara).
Osservazioni. — Sembrami interessantissima questa forma, sia perchè essa parrebbe
quasi la progenitrice della Sthenorytis retusa, sia perchè essa mostra diversi caratteri
che paiono di collegamento tra i Cirsotrema, le Sthenorytis e le Crisposcala; è quindi
dubitativamente che pongo questa forma fra i Cirsotrema, mentre altri potrebbe forse
6 — F. S.»cco.
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44 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAÌOI DEL PIEMONTE ECO.
porla direttamente fra le Sthenorytis, Notisi però che questa forma collegasi strettissi-
mamente col Cirsotrema sthenorytocrispum , che presenta assai più spiccati i caratteri
di Cirsotrema.
Cirsotrema sthenorytocrispdm Sago.
(Tav. II, flg. 8).
Testa turrita; spira sat acuta, Anfractìis convexi, per appropinquati. Costae trans-
versae 4-6^ elatae, in regione ventrali sitae, pernumerosis costicillis alternae. Costai lon-
^itudinales elatas, subcristatae, interdum incrassatae , in anfractu ultimo 20 circiter,
in regione ventrali supera saepe siiòangulatim deflexae , basi svbdepressae. Funiculus
basalis interruptus, costarum longitudinalium plus minusve spinosa deflexioni consti-
tutus. Apertura suòrotundata, Umòilicus subclavsus.
Long. 11-30 Mm. Lat. 6-17 Mm.
1817. Scalaria relusa Br, — MICHELOTTI, Foì^s. Mioc, p. 160?
1855. » crispa Lk. — PARETO, Nofe terr. nuwmuL Appennins (B.S,G,F,)fP, 390.
1855. » » » — SISMONDA, Note terr, nummuL sup., p. 5.
1861. » retusa Br. — MICHELOTTI, Et, Mioc. inf,, p. 84?
1871. » crispa Lk. — NYST, Tabi, »yn. gin, Scalaria, p. 26.
1890. Cirsotrema sthenorytocrispum Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bae, terz, Piem, N°5197.
Tongriano: S. Giustina, Dego, Carcare, Cassinelle, Cremolìno (frequente).
Osservazioni. — Anche questa forma presenta caratteri di grande affinità colle
Sthenorytis ed in minor grado colle Crisposcala; collegasi strettamente col C. pseudo-
retusum.
C. STHENORYTOCRISPUM Var. GLOBOSOMAGNA SaCC.
(Tav. II, flg. 9).
Distinguunt Jianc var, a specie typica sequentes notae:
Testa major. Anfractus glóbosiores, Costae transversae plerumque minvs elatae vel
suboblitae, Costae loiigitudinales graciliores, superne interdum, minus subangulatae, basi
rion vel valde minus deflexae.
Long. 25-35 Mm. Lat. 17-20 Mm.
1890. Cirsotr, sthenorylocr, var. glohosomagn, S, — SACCO, Cat, B, t, P, N" 5198.
Tongriano: Cassinelle, Dego, S. Giustina (frequente).
Osservazioni. — Essendo spesso gli esemplari guasti, o inglobati in dura arenaria,
oppure solo allo stato di modello, riesce difficile il dame una diagnosi esatta; pare tut-
tavia si colleghino abbastanza bene colla specie a cui li ho attribuiti, facendone solo una
varietà, almeno per ora.
i
C. STHENORYTOCRISPUM var. GLOBOSORECTA SaCC.
(Tav. Il, flg. 10).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa major, Anfractus glóbosiores, Costae transversae suboblitae. Costae longitudir
nales graciliores, superne non angulato-deflexae, basi non vel valde minus deflexae.
Long. 32 Mm. Lat. 20 Mm.
1890, Cirsotr, sthenorytoa-, var. globosorecta S. — SACCO, Cat, B, t. P. N" 5199.
Tongriano: Cassinelle (rara).
Osservazioni. — Questa forma è affinissima alla var. globosom^na.
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DESCRITTI DA F. SACCO 45^
C. 8THEX0RYT0CRISPUM var. PERLATECOSTATA SaCC.
(Tav. Il, Air. 11).
DisHnguunt hanc var. a specie typica seqttentes notae:
Testa major. Anfractus globosiores, Costae transversae raimis elatae vel suboblitae.
Cistae longitudinales gracUiores, valde distantiores et rariores, in anfractu ultimo 14
circiter, superne minus siibangulatae, basi parum vel non deflexae.
Long. 30-40 Mm. Lat, 18-25 Mm.
1890. Cirsotr. sihenorytocr. var. perlatecost. S. — SACCO , Cai. B. i. P, K 5200.
ToTigriano: Dego, Cassinelle (non rara).
Osservazioni. — Anche questa forma collegasi specialmente colla var. globosom^na^
ClRSOTREMA CRASSICOSTATUM (DeSH.).
(1838. GRATELOUP, Calai, zoolog. etc, bassin Gironde, N** 229).
(1840. » Alias ConchyL, pi. 12, tìg. 9).
Questa forma , già distinta come specie a parte dal Deshayes , venne poi infelice-
mente indicata dal Grateloup come var. B. della Se. multilam^lla, specie assolutamente
diversa. Credo opportuno di stabilirla come specie tipo. Invece do il nome di var. mio-
lamellosoides alla forma indicata dal Grateloup come Se. mnltilamella e disegnata nella
fig. 8 di tav. 12. Nella figura della specie in questione non sono accentuate le coste
trasveiTc e le varici; esse però esistono generalmente più o meno rilevate. Quanto alla
vivente Se. erassicostata Sow., istituita dal Sowerby nel 1844 {Thesaurus Conchyliorum,
pag. 83 , fig. 119) propongo per essa il nome di Se. exerassicostata Sacc.
C. CRASSICOSTATUM var. taurina Saoc.
(Tav. Il, fig. 12).
IHstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae transversae evidentiores, etiam supra costas longitudinales. Basis depressior.
1^^. Cf'rsotrema crassicoslatum subv. taurina Sacc. —SACCO, Cai. pai. Bac.terz. Piem. N"5201.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano, Sciolze (frequente).
Osservazioni. — Llnsufificienza della figura del Grateloup non permette d'iden-
tificare, come forse sarebbe possibile, le torme piemontesi con quelle francesi.
C. CRASSICOSTATUM Var. LEPIDENSI8 (PaNT.).
(Tav. Il, fig. 13).
(1885. PANT ANELLI, Sopra alcune Scalarie terziarie. B. S. M. I., voi. XI, p. 271).
1870. Cirsotrema crasstco^f. var. lepid. Pani, — SACCO, Cai. p. B. l. Piem. N" 5202.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Mancando le figure di questa forma è con dubbio che le attri-
buisco alcuni esemplari àiòW Elveziano piemontese; notisi d'altronde che essa venne isti-
tuita dal suo autore come varietà della Se. scabeì'rima; ma l'esemplare di Pantana
comunicatomi dal Pantanelu mi mostrò la sua grande affluita col C. crassicostatum^
di cui forse costituisce solo una varietà locale.
Trovansi forme alquanto simili nell'Oligocene dell'Europa centrale e settentrionale^
cioè il C. inaequistriatum (Koenen), il (7. laticostatum (Speyer), il C insignis (Leun.)
colla var. appropinquata Sago. (1879, Scalarla? insignis Leun.-Speyer , Conch. Cass.
Tert. Bild., p. 336, tav. XXXV, fig. 5, 6).
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40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
C. CRASSICOSTATUM Var. PEDEMONTANA SaCC.
(Tav. II, fig. 14).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Oostae longitudiìiales crassiores et propinquiores.
Long. 25-50 Mm. Lat. 13-22 Mm.
1842. Scalarla lamellosa Br, — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 28 (pars).
1847. » » » — » » » 2' ed., p. 54 (pars).
1847. » » » — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 163 (pars).
1852. » » Sismd. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat. T. Ili, p. 31 (pars).
1856. » * Br. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien., p. 474-475 (pars).
1856. » » » — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 165.
1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 40 (pars).
1890. Cirsolvema lamellosum Br. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc.plioc. Italie, p. 199 (pars).
1890. » crafisìcostaf'm var. pedem. S. — SACCO, Cai. B. t. P. N" 5203.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Albugnano, Rosignano, Serravalle Seri via (frequente).
Osservazioni. — Questa forma venne finora confusa , riguardo al Piemonte^ c^^ C.
lamallosum , il quale, per quanto mi consta, non comparve ancora iìqW Elveziano,
Anche la forma indicata dairiIcERXES < Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 474, tav. 46,
fig. 7 » come Se. lamellosa, credo sia invece riferibile a questa specie.
C. CRASSICOSTATUM Var. ROTUXDICOSTA SaCC.
(Tav. II, fig. 15).
Distinguunt hanc var, a var. pedemontana Sacc. sequentes ttotae:
Costae longitudinales crassae, rnargine rotundutiores et laevigatiores.
1890. C. crassicostatum var. pedem. subv. rotundic. S. — SACCO, Cat. B. t. P. N" 5204.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Tortonìano: S. Agata fossili (rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda già alquanto il C. Seguenzai Pant.; Tesem-
plare di S. Agata non è identico, ma affinissimo, a quello di Torino.
C. CRASSICOSTATUM var. dertoSeguenzai Sacc.
(Tav. II. flg. 16).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costai longitudinales propinquiores et crassiores, margine rotundatiores, ad suturata
interdum svJbmucronatae. Varices numerosiores (aperturam versus praecipue) et eviderv-
tiores; saepe 4 costae minores varicibus interpositae.
Ix)ng. 14-45? Mm. Lat. 7-20 Mm.
1890. Cirsotr. crassicost. var. dertoSeguenzai S. — SACCO, Cat. B. t. P. K 5205.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara).
Osservazioni. — Questa forma per alcuni caratteri avvicinasi al C. Seguenzai, donde
il nome che le ho attribuito, per altri invece (ad esempio, per la mucronatura che os-
servasi talora nella parte superiore delle coste) collegasi alquanto col C. lamellosum,
C. CRASSICOSTATUM var. subSeguenzai Sacc
(Tav. Il, flg. 17).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes Ttotae:
Anfractus minus convexi; suturae minus profundae, Varices evidentiores , per-
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DESCRITTI DA F. SACCO 47
^rassae, svbrotìindatae , sublaevigatae , frequentiores ; in anfractu ultimo numerosae;
interdum appropinquatele; caeterae costae longitudinales miìwres, graciliores.
Long. 40 Min. Lat. 20 Mm.
1890. Cirsotr. crassicost. var. subSeguenzai S. — SACCO, Cat. B, t. P. N" 5206.
Tortoìiiano: S. Agata fossili (rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra eollegare il C, crassicostatum al C. Seguetizai.
C. crassicostatum var. interrupta (Bors.).
1821. Scalaria interrupta Bors, — BORSON, Saggio orili, liem., p. 93 (339). Tav. II, flg. 18.
1830. » » » — T» Cat, rais. Coli, mioc, Turin, p. 625.
1840. V » » — BRONN, Index pai., p. 1115.
1890. » » » — DE BOURY, Rev, Seal I/aU^\ p. 214.
Elvezianof: Piemonte (Casalese?) (rara).
Osservazioni. — L'esame dell'esemplare tipico della Scalaria interrupta Bors. mi
rese sicuro trattarsi di una varietà di C. crassicostatum , varietà a coste longitudinali
crasse ed appiattite, a sutura pochissimo accentuata pel grande sviluppo di dette coste,
per modo da ricordare alquanto alcune varietà di C. Diiclei, nonché la var. subaspro-
montana del C. lamellosum. L'arenaria bianco-giallastra clie l'avvolge in parte pare
quella di alcune placche elneziane del Casalese (Rosignano per esempio). A causa della
corta descrizione e della pessima, anzi falsa, figura data dal Borson non si può preten-
dere che la Se. interrupta rappresenti la specie, come ben dovrebbe, essendo di data
molto anteriore alla Se, crassicostata , ma può soltanto costituirne una varietà. Quanto
alla Scalaria interrupta Sow., non potendosi conservare detto nome, proporrei le fosse
cangiato in Se. exinterrnpta Sacc.
ClRSOTREMA LAMELLOSUM (Br.).
1800. Strombifes N. 12, — BORSON, Ad Oryctogr, Pedem. auctarium, pag. 185.
1814. Turbo lamellosus Br, — BROCCHI, Conch. foss, subapp., p. 379. Tav. VII, fig. 2.
1821. Scalaria lamellosa Br, — BORSON, Sagg, oritt. Piem., p. 91 (337).
» — SASSI, Saggio geol, Bac, terz, Albenpa, p. 479.
» — BONELLI, Cat, m?. Museo Zool. Tor. N° 1952.
Brocchii Defr. — DEFRANCE, Dici, Hlst, Nat,, voi. 48, p. 19.
lamellosa De Serr, — DE SERRfeS, Geogn, terr, ieri,, p. 262.
Br, — BORSON, Cat, rais. Coli, min, Mus. Turin, p. 625.
Serr. — BRONN. Il, tert, Geb,, p. 66.
Br, — SISMONDA, Sf/n, meth,, 1* ed., p. 28 (pars).
» — NYST, Coqu, et Pohjp, foss, Belgique, p. 393.
» — SISMONDA, Syn. mclìu, 2' ed., p. 54 (pars).
» — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 163 (pars).
Serr, — BUONN, Ind, pai., p. 1116.
Sismd. — D*ORBIGNY, Prodr. pai, str. Tom. Ili, p. 31 (pars).
Defr, — HCERNES, Fos^, Moli, tert. bech, Wien,, p. 474-475 (pars).
Br, — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli, Ober Lapugy, p. 165.
» — DODERLEIN, Terr. mioc, It. centr., p. 18.
» — NYST, Tabi, syn. gen, Scalaria, p. 40.
» — COCCONI, En, Moli. mioc. plioc, Parma, ecc., p. 121.
Defr. — NYST, Tabi, syn. gen, Scalaria, p. 18.
Br. — LOGARD, Descript. Fatme terr. tert. Corse, p. 105.
» — FONTANNES, Gaster. foss. Vallèe Rhòne, etc, p. 123, 124.
1890. Cirsotrema lamellosiim Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, pi. It. p. 199-201 (pars).
1890. » Brocchii Defr. — » » »»»»p. 202.
1890. Scalaria lamellosa Brocch. — DELLA CAMPANA, Pliocene Borzoli, p. il.
1890. Cirsotrema lamellosum Br, — SACCO, Cat. pai. Bac, terz, Piem. N° 5207.
1827.
»
»
1827.
>-
»
1827.
»
Brocch
1829.
»
lamellosa i
1830.
»
»
1831.
»
»
1842.
»
»
1845.
»
»
1847.
»
»
1847.
»
»
1848.
»
»
1852.
»
»
1856.
»
Brocchii
185^^.
»
lamellosa
18:^2.
y>
»
1871.
P
»
4873.
»
»
1877.
»
Brocchii
1877.
»
lamellosa
1880.
»
»
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48 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZLVRII DEL PIEMONTE ECC.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara).
Piacemiano: Piacentino, Borzoli, Savona, Zinola, Albenga (non rara).
ÀBtiaiw: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma per la sua complicata ornamentazione si presenta
variabilissima, tanto che non esistono due esemplari identici. Mi limito quindi ad indi-
care le variazioni più spiccate, giacché con una minuta analisi si potrebbero quasi fare
tante varietà o sottovarietà quanti sono gli esemplari che si osservano.
Nel Pliocene inglese esiste la var. flmbriosa (Wood) e la var. postflrribriosa Sacc.
(1879. Scalarla flmbrioaa WooD-WooD-Crag Mollusca , 2° SuppL, tav. Ili , fig. 17) , se
pure non trattasi di specie diversa, come è certamente il caso per la Se, flmbriosa del
Belgio (1881. Nyst, Conchyl. terr. tert. Belgique, p. 89, tav. VI, fig. 18*) che io appello
Cirsotrema exflmbriosum Sacc.
C. LAMELL0SUM var. 8UBASPR0M0NTANA SaCC.
(Tav. li, fig. 18).
Distinguunt Tianc var. a specie typica seqiientes nota£:
Costae longitudinales latiores, dextrorsum fortiter deflexae.
Long. 20-31 Mm. Lat. 10-15 Mm.
1890. Cirsotrema lamell. var. subaspromont, S. — SACCO, Caf. B. t. P. N** 5208.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Questa forma con un po' di esagerazione dei suoi caratteri diffe-
renziali passa al C, aspromontanum Segu., il quale quindi, malgrado la sua forma
caratteristica, potrebba forse considerarsi come una derivaziane del C. laméllosum.
C. LAMÉLLOSUM Var. TRANSIENS SaCC.
(Tav. II, flg. 19).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulum magis turrita. Anfractus (costis longitudinalibus
inclttsis) convexiores. Costae longitvdiiiales prope suturam minus angulosae, saepe rotunr
datae, non spinosae.
Long. 25-35 Mm. Lat. 11-13 Mm.
1890. Cirsotrema laméllosum var. transiens Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terx. Piem. N*'5209.
Tortoniano: S, Agata, Stazzano (non rara).
Fiacemiano: Piacentino, Savona, Zinola (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma pare costituire un anello di transizione tra il C cras-^
sicostatimi ed il C laméllosum,
Cirsotrema aberrans Sacc.
(Tav. II, fig. 20).
Testa longo-turrita. Anfractus coìivexi; suturae profundae. Costai transversae 5-6^
sat crassae, costicillis perparvulis, depressis et pernum^rosis separatale. Costai longitu^
dinales elatae , stibcrassae , subregulariter in longitudinem convexae , prope suturam
parvìUo mucronata^, lamsllis pernumerosis constitutae, margine suòplanatae, raro sub-
varicosae, numerosa^ (plerumque 20-22), etiam basi disjunctae, sed regionem svbdiacoi-
deam (funiculo circumsanptam) efformxintes. Apertura svbrotwndata. Peristoma parum
incrassatum.
Long. 40? Mm. Lat 20 Mm.
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DESCRITTI DA F. SACCO 41)
1890. Cirsùtrema aberrans Sacc, — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem, N" 5210.
Elveziano: Colli torinesi (rarissimo).
Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi specialmente col C. crassicostatum
e col C, lamellosum, ma presenta caratteri differenziali cosi spiccati che non è possibile
riferirla ad una di queste specie, di cui potrebbe forse essere solo una derivazione for-
temente anomala.
Cirsotrema Duciei (Wright.).
(1855. WRIGHT, An. Mag, N. Hist. Voi. XV, p. 274, tav. VII, flg. 3).
C. DgciEi var. crassicostanomala Sacc.
(Tav. II, fig. 21).
Testa longo-turrita, Anfractus parum convexi, Satiirae paullulo profundae. Costae
transversae fere siciU in C. crassicostatum; costae longUvdinales numerosae {in anfractu
ultimo 14-15) , parum arcuatae , margine svhplanato , snpra suturam conjunctae et eo
modo svhfuniculum transverse supra suturam efformantes, Varices longitudinales rarae.
Regio basalis subdiscoidea, costis disjunctis siibplanatis constituta. Apertura subrotun^
data. Peristoma mediocriter incrassatum.
Long. 40? Mra. Lat. 18 Mm.
1890. Cirsotrema Duciei Wright. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N*5211.
Tortoniauof: CJolli tortonesi? (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi un'anomalia del C. crassicostatum;
il cartellino riguardante runico esemplare che se ne possiede indica dubitativamente la
sua provenienza dal Tortonese; a dire il vero, esso avrebbe quasi più la fa^des elveziana.
C. Duciei var. propinquior Sacc.
(Tav. II, fig. 22).
Distinguunt hanc var. a var. crassicostanomala sequentes nota^:
Testa minm\ Costae longitudinales minus margiìie complanatae , supra suturam
mibfuniculum m,inus visibilem effonfnantes.
Long. 27 Mm. Lat. 12 Mm.
1890. Cirsotrema Duciei var. propinquior Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bxc. terz. Pieni. N* 5212.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina, assai più che non il tipo, al C crassi-
costatum, di cui è probabilmente una modificazione poco importante per quanto notevole.
La Scalaria intermedia Fuchs del Miocene della Persia è un Cirsotrema afiftne al
C* Duciei nell'aspetto estemo.
Cirsotrema Seguenzai (Pant.).
(1887. PANTANELLI, Spec. n. di Moli, del Mioc. B. S. M. I. Voi. XP, p. 129, tav. V, fig. 4).
1890. Cirsotrema Seguenxai Pani. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5213.
Elveziano: Sciolze (rara).
Osservazioni. — Alcuni esemplari del Piemonte si possono riferire a questa specie,
di cui ebbi ad esaminare il tipo per gentile comunicazione del Prof. Pantanelli.
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50 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
C. Seguenzai var. subalpina Sacc.
(Tttv. II, flg. 23).
Distinguunt hanc var, a specie ti/pica sequentes notae:
Testa saepe major» Costae longitìidinales 1 vel 2 minores crassioribtca alternae, in-
terdum 2 magnae propùiquae; minila rotundo-laevigatae, Suturae profundiores, Basis
funiculus et regio discoidea parum perspicuae.
Long. 60? Mm. Lat. 22 Mm.
1890. Cirsofrema Seguenzai var. subalpina .Sflcc. — SACCO, Cai. pai, Bac. terz, Piem. N'*5214.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
C. Segl^nzai var. subDoderleini Sacc.
(Tav. II, tìg. 24j.
Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae:
Testa m/igis élongato-turrita, Anfra4:tus convexiores , svJbangvZati, Costae longitu--
dinales eminentiores, rotundatiores, inter se distantiores, Vaìnces parum caetei^is costi»
mqjores.
Long. 55 Mm. Lat. 20 Mm.
1890. Cirsofrema Seguenzai var. suòDoderleini Sacc, ^ SACCO, Cat, pai, Bac. t. Piem, Ìi*b2\5.
Elveziano: Colli torinesi 'Casalborgone) (rara).
Osservazioni. — Indica il nesso esìstente fra C, Seguenzai e C, Doderleini.
C. Seguenzai var. mutinopostica Sacc.
(Tav. II, tìg. 25).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa major, crassior, basi depressior , Anfractus convexiores, depressiores, Costae
longitudinales distantiores, interdum varicosae, saepe costula parwla et depressa costa
magna conjuncta. Apertura rotundatior.
Long. 60? Mm. Lat. 26 Mm.
Tortoniano?: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — La dora marna calcarea che riempie l'unico esemplare comunicatomi
dal Prof. Pantanelu, ricorda meglio il terreno elveziano che non quello tortoniano.
Cirsotrema Doderleini (Pant.).
(1887. PANTANELLI, Sp. n. Moli, Mioc. B, S, M, L Voi. XII, p. 128, tav. V, fig. 3).
C. Doderleini var. crassicostatoides Sacc.
(Tav. II, flg. 26).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantum mlnvs crassa, Costae longitudinales minus depressae, svbrotun-
datioies, costis transversis subvisibilibus omatae,
1890. Cirsotr, Doderl. var. crassicost. Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bac, terz. Piem, N* 5216.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma , che potei confrontare col tipo della specie , comu-
nicatomi dal Prof. Pantanelu, mostra come esista un nesso abbastanza stretto fra il C.
Doderleini, ed i CX Seguenzai e crassicostatum.
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DESCRITTI DA F. SACCO 51
ClRSOTBEMA ANTIQUOVARICOSUM SaCO.
(Tav. II, tìg. 27).
Testa elongato-turrita. Spira acuta, Anfractus svibconvexi , perappropinquati. Sti-
turae parum profundae, Superflcies transveraim 4-ò costulis parum elatis et pemume-
rosta costicillis depressissimU interdum avhóblitis, ornata. Coatae longittidinàlea craaaae,
appropinquatae, baai perdepreaaae, avòdiacum et funiculum basalem efformantea; varice»
aaepe percraaaae, numeroaae. Apertura avòrotundata. Feriatoma craaaum.Umbilictia tectua.
Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm.
1890. Ciraotrema antiqvovaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Boa. terz. Piem. N** 5217.
Tangriano: Cassinelle (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto il C. varicoaum, ma avvicinasi
pure al C. athenorytocriapum, da cui differenziasi però per le grosse varici, per gli an-
fratti non subangolosi superiormente e per la base subdiscoidea.
C. ANTiQUOVARioosuM var. sniPucuLA Sacc.
(Tav. Il, Ùg. 28).
Diatinguunt hanc var. a apecie typica aequentea notae:
Varicea rariorea , minila craaaae. Coatae longitudinalea aliquantulum diatantiorea.,
1890. Cirsolr. anliquovaric, var. simplic. Sacc. — SACCO, Cai. pai, B. t. Piem. N"5218.
Tongriano: Cassinelle, Dego (rara).
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi molto, al C. athenorytocriapum.
ClRSOTREMA E0SUBVARI008UM SaCC.
(Tav. II, flg. 29).
Teata turrito-longa. Spira cicuta. Anfractua auòconvexi. Suturae parum profundae.
Superfidea tranaveraim coatulia 4-5 valde elatia et coaticillia minoribua ntmieroaia or^
nata. Coatae longitudinalea aimplicea, regularea, perraro auòvaricoaae (deinde auperflciea
avJbcancellata), baai fortiter anguloaae, non deflexae, regionem diacoideam et funiculum
efformantea. Apertura avbrotundata. Periatoma avòcraaaum. UmMlicua tectua.
Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm.
1890. Cirsolrema eiisulvaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. lerz. Piemonte. N" 52 19^
Tongriano: Carcare, Cassinelle, Dego (alquanto rara).
Osservazioni. — Distinguesi dal C. antiquovaricoaum solo per la costulatura.
ClRSOTREMA TAUROVARIOOSUM SaCC.
(Tav. II , flg. 30).
Teata turrita. Spira acuta. Anfractua auòconvexi. Coatae tranaveraae magnas 5-6 ,
pemumeroaia coaticillia altematae. Coatulae longitudinalea gracilea, criatuloaae, in an-
fractu ultimo 22 circiter, aupeme aaepe auòmucronatae, interdum varicoaae, baai aub-
depreaaae, non dilatatae. Funiculua baaalia perapicuus. Apertura rotundata. Feriatoma
percraaaum, Umòilicvs omnino tectua.
Long. 15-30 Mm. Lat. 7-12 Mm.
1890. Cirsolrema laurovaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. lerz Piem. N* 5220.
Elveziano: Sciolze^ Bersano (non rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto VAcnlla? taurinenaia nella costu-^
1 atura, ma avvicinasi specialmente al C. miovaricoaum.
7 — F. Sacco.
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02 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
C. TAUROVARICOSUM Var. VARICOSIOR SaOO.
(Tav. II, fig. 31).
Distinguunt hanc var. a specie typica aequentes notae:
Testa pleì'umque minor, CostvZae transveraae crassiores et elatiores , deinde super-
ficies svbcancéllata. Varices frequentiores.
Long. 12-25-30 Mm. Lati 6-11-12 Mm,
1890. Cirsotr, taurovaric, var. varie, Sacc. —SACCO, Cat. pai, Bac, terx. Pieni. N° 5221.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Serravalle Scrivia (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, più che non il tipo, avvicinasi al C. miovaricosum.
«
ClRSOTREMA MIOVARICOSUM SaCC.
(Tav. II, flg. 32).
Testa turrita, Anfractus mediocriter convexi, Oostae transversae in anfractu ultimo
0-6 cirdter, mxignae, pemumerosis costicillis intermediis separatae. Varices plerumque
4 in unoquoqu^ anfractu, crassissimae, elatae , m/irgine subrotundato. Costae longitvr-
dinales numerosae , 16 circiter in anfractu ultimo , graciles , parum omatae , costis
transversis aliquantulum elatiores , hasem versus fortiter deflexae (funiculum basàlem
efformantes) ; basi depressae. Apertura svòrotundata. Peristoma integrum, antice sub-
planatum, in regione collumellari gracile.
Long. 40? Mm. Lat. 15 Mm.
1890. Cirsotrema miovaricosum Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bac, terz. Piem. N** 5222.
Tortoniano: S. Agata (rara).
Osservazioni. — Questa forma mostra molti caratteri di affinità col C, varicosum,
-di cui potrebbe essere la progenitrice più o meno diretta; essa ha però anche diversi
caratteri di somiglianza con alcune varietà (specialmente le var. dertoSeguemai e sub-
JSegv^nzai) del C. crassicostatum e del C. aberrans,
C. MIOVARICOSUM Var. DUCIEIFORMIS SaCC.
Disti iiguuTit liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa major. Costai longitudinales depressiores, inter se magis appropinqtiatae.
Long. 45? Mm. Lat. 20 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, di cui posseggo un solo esemplare incompleto, sem-
brami sempre più collegare il gruppo del C varicosum a quello del C. crassicostatum
•e deirafiftne C. Duciei.
Cirsotrema varicosum (Lk.).
(1831. LAMARCK in DESHAYES, Risi, Nat. Vers-Enc, méth. T. Ili, pag. 930).
C. varicosum var. ligustica Sacc.
(Tav. Il , flg. 33).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequ^ntes notae:
Costai transversae sat visibiles. Costai longitudinales ad suturam saepe minus pia-
nvXatae, in anfractibus ultimis plerumque 6-7, inter varices svbregulariter dispositas.
Long. 35 Mm. Lat. 12 Mm.
Piacenziano: Zinola presso Savona (rarissima).
Osservazioni. — È interessante rincontro di questa forma, óra limitata alle regioni
subtorride, nel terreno pliocenico. Le è alquanto aflftne la var. corallina Saco. (1848.
JScalaria varicosa LK.-WooD-Crag Moli., tav. Vili, fìg. 14).
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DESOBITTI DA F. SACCO 53^^
CmSOTHEMA? 'l'AUBOPALIOIDES SaCC.
(Tav. II, fig. 34).
Te$ta parvula , conicoturrita , imperforata, Anfractvs convexi , profunda sutura
diyuncH, transversim svblaeven, vel laevissime striolati, longitvdinaliter costati, Oostae
longitvdinales elatae, crisUito-crassae , 13-14 circiter in unoquoqiie anfrcuitu , margine
rotundatap, ra/ro varicosae, Testae basis svòdepressa, funiculo crasso, supra costas lon-
gitvdinales decurrentiy ornata. Apertura svòrotundata.
Long, 5 Mm. Lat. 2 % Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — L'unico esemplare conservato, incompleto, rappresenta forse un
individuo non completamehte adulto. La forma delle coste longitudinali avvicina al-
quanto questa specie ad alcune Opalia,
CraSOTREMA RUSTICUM (DeFR.).
(1827. DEPRANCE, Dict. Se. Nat, T. 48, p. 20).
(1840. GRATELOUP (Se. subspinosa). Atlas Conch. PI. 12, flg. 10).
Malgrado l'imperfezione della diagnosi del Defrance, credo dover adottare il nome
da lui proposto, tanto più che il Grateloup stesso lo ammette come sinonimo del suo,
che nominalmente data dal 1832; d'altronde l'identica provenienza rende più sicura
l'opinione adottata. Forse questa forma potrebbe esser considerata come una varietà del
C. pumiceum, ma non avendo avuto in esame gli esemplari di Bordeaux, non posso per
ora che adottare l'opinione del Db Boury che li esaminò.
1840. Scalaria pumicea Br, — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 9.
— SISMONDA, Syn. meth., T ed., p. 28.
— » » » 3* ed , p. 54.
— MICHELOTTI, Foss. mioc,, p. 160.
— HGERNES, Foss. mioc, ieri. Bech. Wien., p. 477, 478.
— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 83.
— NYST, Tabi, Syn, gen. Scalaria, p. 52 (pars).
1890. Cirsotrema pumiceum — DE BOURY, Revis. Scalid, mioc. plioc. Italie, p. 206.
1890. » rusticum Defr. — SACCO, Cut. pai. Bac. terz, Piem. N"* 5223.
Elvezia^w: Colli torinesi (non rara).
C. RUSTICUM var. Hoernesi (De Greg.).
(1856. HCERNES, Foss, Moli. tert. bech. Wien — Tav. 46, fig. 11).
(1889. DE GREGORIO, Studi sul gen. Scalaria, p. 9).
(Tav. II, fig. 35).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notale:
Anfractus convexiores , deinde suturae latiores. Costae et striae transversae per^
9picuae, Costae longitvdinales parviores , distantiores , ad sv^uram gracillimae, non
sursum productae, Varices numerosae.
Long. 15-33 Mm. Lat. 8-15 Mm.
1890. Cirsotrema rusticum var. Hoernesi Sacc. — SACCO, Cai. pai, Bac, terz. Piem. N* 5224.
NB. — La sinonimia è del resto identica a quella indicata per la specie. Nel caso
si volesse elevare questa forma al grado di specie, esistendo già una C. Hoernesi Pant.^
proporrei per questa il nome di mioeuropaea,
Elveziano: Colli torinesi. Sciolze, ecc. (frequente).
Osservazioni. — In Piemonte è assai più comune che non il tipo.
1842.
»
»
184?.
»
r>
1847.
»
»
1856.
»
»
1861.
»
»
1871.
»
»
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54 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO.
C. RUSTicuM var. gioantea (Sacc.).
(Tav. II, flg. 36).
Distinguunt liane var. a var. Hoernesi (De Greg.) 8equ.ente8 notae:
Testa major. Costae transversae depreasae, ad suturam deflexae.
Long. 45 Mm. Lat 20 Mm.
1890. C. rusticum var. Hoernesi subv. gigantea -SfAcc. —SACCO, Cat. pai. B. terz, Piwn. N* 5225.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
C. RUSTICUM var. transversa (Sago.).
(Tav. Il, flg. 37).
Distinguunt kanc var. a var. Hoernesi (De Greg.) seqtientes notae:
Testa parva. Costae transversae sat perspicuae , deinde superfldès svòcancellata.
Long. 13 Mm. Lat. 6 Mm.
1890. C. imsticum var. Hoet-nesi subv. transversa Sacc. —SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N** 5226.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse rappresentare individui giovanili.
C. RUSTICUM var. longissima Saco.
(Tav. II, lig. 39).
Distinguunt hanc var. a var. -Ho-ìrnesi (De Greg) sequentes notae:
Testa elongatior, apice peracuta. Suturae latiores. Costae aliquantulum distantiores.
Anfractuum funiculus basalis in regione suturali visibilis.
Long. 20-25 Mm. Lat. 8-10 Mm.
1890. Cirsotrema rusticum var. longissima Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N*5227.
Elveziano): Colli torinesi, Albugnano (non rara).
C. RUSTICUM var. transiens Baco.
(Tav. II, flg. 38).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfra^tìis convexiores. Varices numerosae. Costa longitudinales ad suturam parum
elatae, deinde sutura latior. *
Long. 19 Mm. Lat. 8 Mm.
1890. Cirsotrema rusticum var. transiens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N*5288.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che si avvicina molto al tipo, presenta caratteri di
passaggio al C. pumiceum.
Cirsotrema pumiceum (Brocch.).
1814. Turbo pumiceus Br. — BROCCHI, Conch. foss. subapp., p. 380, tav. VII, flg. 3.
1827. Scalaria pumicea , » — SASSI, Saggio geol. Bac. terx. Albenga, p. 478.
» Defr. - DEFRANCE, Dici. Se. Nat., voi. 48, p. 19.
» Brocch. — BONELLI, Calai, ms. Mus. Zool. Torino. N* 657, 658.
» » — BRONN, It. tert. Oeb., p. 66.
» )* — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 12.
» » — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28.
NN » — » » » 2* ed., p. 54.
» » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160.
1827.
»
1827.
»
1831.
»
1840.
»
1847.
»
1847.
»
1847.
»
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1852.
»
»
Brocch.
1861.
»
»
»
1866.
»
»
*
1867.
»
»
»
1871.
»
»
»
1873.
»
♦
»
1884.
»
»
»
DESORim DA F. SACCO 55
1848. Scalarla pumicea Defr. — BRONN, Ind. pal.^ p. 1116.
— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 167.
— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf,, p. 65.
— HGERNES, Foss. Moli. Tert. Bech. Wien, p. 477, 478.
— WEINKAUFF, Die Conch. Mittelm., p. 840.
— NYST, Tabh Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 52.
— COCCONI, En. sist. Moli, mioc. plioc. Parma^ p. 127.
— JEFFREYS, Moli. Lightning a. Poreupine Exped.^ p. 140.
1890. arsoti ema pumiceum Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 203.
1890. » » » — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N* 5229,
Piacemiano: Astigiana, Albenga (rara).
Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra (rara).
Osservazioni. — Prendendo per tipo della specie la forma figurata dal Brocchi
non si potrebbe veramente ammettere che essa esista in Piemonte, poiché nessuno degli
esemplari da me osservati presenta le coste longitudinali cosi staccate come in detta
figura; siccome però alcuni mostrano qua e 1& tale distacco, credo poter indicare la specie
nel Piemonte, anche supponendo un po' esagerata la forma in questione riguardo al di-
stacco delle coste longitudinali.
C. PUMICEUM var. procomitalis Sacc.
(Tav. II, rtg. 40).
IHstinguunt hanc var. a var. fimbriata (Bors.) seqìientes notae:
Testa aliqìiantulum minor, minus fortiter scalarata, Anfractus convexiores. Canalis
siUuralis minìis latus.
Long. 22 Mm. Lat. 8 Mm.
1890. C. putìiiceum var. procomitalis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem, N**5233.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — I fossili elveziani attribuiti dai diversi autori al C. pumiceum
appartengono invece al C, rusticum; trovai però un esemplare attribuibile indubbiamente
al C. pumiceitm ed aflftnissimo alla var. fimbriata, di cui è certo la forma progenitrice.
Il MiCHELom indica il C. pumiceum anche di Carcare (Tongriano)\ nella sua collezione
però non ebbi ad osservare del Tongriano nulla di paragonabile a detta specie.
C. pumiceum var. dertonensis Sacc.
(Tav. Il, flg. 41).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqìienies notae:
Testa minor, depressior, magis conica, fortiter scalaris. Costae longitudi notes svò-
undulatae, perappropinqtiatae , fere conjunctae; prope funiculum basalem graciles, di-
sjunctae. Faniculus basalis crassus, elattu, continuus.
Long. 14-17 Mm. Lat 7-8 Mm.
?I862. Scalaria pumicea Br. — DODERLEIN, Terr. mioc. IL centr., p. 18.
189D. Cirsotrema pumiceum var, dertonensis Sacc. — SACCO, Cat. B. terz. Piem. N* 5233.
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Osservazione. — Questa forma collegasi strettamente colle var. fimbriata ed in-
gauna, di cui è certamente la progenitrice.
C. pumiceum var. ingauna (Issel, m.s.).
(Tav. II, flg. 42).
Distinguimi liane var, a specie typica seqv^ntes notae:
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h6 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
Testa aliquantulum minor ^ magis conica, magia regulariter et fortiter scalaris^
Costae longitudinaies subundulatae , plus minusve conjunctae, FanicuItLS basalis con-
tinuvs.
Long. 17 Mm, Lat. 8 Mm.
Piacemiano: Albenga, Rio Torsero (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma collegasi specialmente colla var. fimbriata. Un es^n-
plare mi venne comunicato dal Museo di Genova coirindicazione: Scalarla inganna Issel»
C. PUMiCEUM var. fimbriata (Bors.).
(Tav. II, flg. 43).
Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae:
Costale transversae subundulatae, plerumque conjunctae , tantum interstitiis pun-
ctiformibvs svbdisjunctae , basi graciles disjunctas, Funiculus basalis non interruptus.
Long. 10-30 Mm. Lat. 5-12 Mm.
1821. Sealaria fimbriata Bors. — BORSON, Saggio oriti, piem., p. 92 (333). Tav. II, flg. 9.
1830. » » » — » Cat. rais. Coli. min. Turin^ p. 625.
1847. » lanceolata Br,? — MICHELOTTI, Desa-ipt. foss. mioc, p. 163.
1848. Melania elongata Brongt. — BRONN, Index pal.^ pag. 712.
1871. Sealaria fimbriata Bors. — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 32.
1890. » » » — DE BOURY, Rev. Seal. Italie, p. 282 (confusa C. fimbriata
Bors. con Se. fimbriata Bon.).,
1890. Cirsotrema pumieeum var. pseudocom. Sace. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N** 5230.
Piacemiano: Astigiana, Vozza d'Alba (frequente).
Astiano: Astigiana, Stura di Cuneo, ecc. (frequente).
Osservazioni. — Questa forma è ben distinta dal tipo, almeno per quanto si può
giudicare dal lavoro del Brocchi. Essa costituisce una bellissima varietà (non una sem-
plice anomalia per erosione), varietà molto comune e quindi assai importante.
Essa è certissimamente la Se. fimbriata Bors., come potei assolutamente assicurarmi
sul tipo stesso del Borson, conservato nel Museo geologico di Torino.
Questa forma è molto affine alla var. comitalis De Stef. (istituita come specie, poi
radiata come forma d'erosione), anzi non mi stupirei che ulteriori studi fisicessero cono-
scere che la var. fimbriata non sia altro che la forma adulta della var. comitalis. Prima
di aver esaminato l'esemplare tipico del Borson, avevo dato a questa forma il nome di
pseudocomitalis, che deve quindi ora scomparire.
C. PUMiCEUM var. comitalis (De Step.).
(1877. DE STEFANI, N. spec. di Moli. pi. — B. S. M. I. Voi. Ili, p. 75, tav. IV, flg. 7».*).
1890. Cirsotrema pumieeum var. comitalis De Stef. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N° 5231.
Piacemiano: Vozza d'Alba (non rara).
Osservazioni. — La piccolezza degli esemplari ùl dubitare che questa sia la forma
giovanile della var. fimbriata.
C. PuinoEUM var. serrata (Calo.).
(1841. CALCARA, Mem. Conch. foss. Altavilla, p. 47, tav. II, flg. 4).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa varietà, affinissima alla var. fimbriata, se ne distingue a
primo tratto per la forma più conica, oltre che per piccole differenze ornamentali.
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DESOBITTI DA F. SACCO 57
CmSOTREMA EXPUMICEUM (SaCC).
(Tav. II, flg. 44).
Testa imperforata, elatoturrita, Suturae profundae, canaliculatae. Anfractus parum
^^onvexiy longitvdinaliter costati. Costae longitvdinales, pemumerosis lamellis constitutae,
percrassae, laeviter undulata^, superne complanatae, perappropinquatae , interdum in-
terstitiis punctiformtlms svbdisjunctae, interdum fere omnino conjunctae, superne apicem
versus productae {deinde canaZis sutvralis). Varices crassae sat frequentes^ saepe in cor
nalem productae. Apertura svbrotundata, Peristoma integrum; interdum làbium, ex-
temum superne suòmu^cronatum.
Long. 14-27 Mm. Lat. 6 %-9 Mm.
1890. Cirsotrema expumiceum Sacc. — SACCO, Cai, pai. Bac. terz, Piem, N*5234.
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma è certamente una derivazione del C pumiceum ,
ma i caratteri che la distinguono, sia nelle coste che nel disco basale, sono così spiccati,
che parmi opportuno fiume una specie a parte, la quale però presenta in alcuni individui
la tendenza, direi, di avvicinarsi al C. pumiceum.
I Cirsotrema, ora limitati a poche forme nelle regioni calde, furono straordina-
riamente abbondanti nel bacino terziario piemontese, specialmente durante VElveziano;
le forme di Cirsotrema descritte in questo lavoro possonsi raggruppare attorno a tre
tipi principali, cioè il gruppo del C. lamellosum e del C. crassicostatum, il gruppo del
<7, varicosum (che sembra collegarsi col primo) ed il gruppo del C. rusticum. I rap-
porti di queste diverse e variabilissime forme sono provvisoriamente rappresentati nel
seguente quadro. (V. p. 58).
Sottog. DIS00SCA1.A Sacco, 1890.
Questo sottogenere comprende forme che presentano disco basale, a numerose lamelle
longitudinali crestate, ondulate, non varicose; hanno qualche affinità coi Cirsotrema^ ma
specialmente colle Acrilla,
DlSCOSCALA SCABERBIMA (MlCHT.).
1826. Scalarla fimbriata Bon. — BONELLI, Cat. ms. Mus. xooL Torino. N"* 1949 (1).
— MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 11, 9.
— SISMONDA, Syn. meth.y V ed., p. 28.
— » » » 2* ed., p. 54.
— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 161, tav. VI, flg. 9, 10.
— BRONN, Ind. paleont., p. 1116.
— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 81.
— PICTET, Traile de Pai., tom. III, p. 70, tav. 58, flg. AQ.
— HCBRNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 476, 477.
— NEUGEBOREN, B^7r. Tert. Moli. OberLapugy.p. 165.
— DODERLEIN, Terr. mioc. It. centr., p. 18.
— NYST, Tool. Syn. gen. Scalarla, p. 56.
— » » » » » p. 33.
scaberrima Micht.^ COCCONI, En. sist. Moli. mioc. plioc. Parma, p. 121.
(1) Non Se. fimbriata Bors. 1881, nò Se. fimbnosa Bon., come dice il De Boury {Et. crit*
JScaL mioc. plioc. Italie, p. 104).
1840.
»
scaberrima ^
Michl
1847.
»
»
»
1847.
»
»
»
1847.
»
»
»
1848.
»
»
»
1852.
»
»
»
1855.
»
»
»
1556.
»
»
»
1856.
»
»
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1862.
»
»
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1871.
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1871.
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DESCRITTI DA P. SACCO 59
1885. Cirsotrema scaberr. Mtcht. — PANTANELLl, Sopra alcune Scalarie terx.^ p. 268, 271.
1890. » » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie^ p. 277 (con-
fusa Se. fimbriata Bora, con Se. fimbriata Don.).
1890. Discoscala scaberrima » — SACCO, Cat. pai. Bae, terx. Pi^m. N'*5235.
Long. 22-40 Mm. Lat. 10-17 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Bersano, Baldissero, Albugnano (non rara).
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano, Montegibbio (frequentissima).
Osservazioni. — Pare che il tipo della specie sia del Tortoniano, quantunque l'au-
tore della specie non Tabbia precisato; ad ogni modo in gran parte gli esemplari élveziani
sono assimilabili a quelli tortoniani. Al contrario finora non ebbi a riscontrare questa
specie nel Pliocene, come Tindicarono Bonelu, Michelotti e Sismonda ; probabilmente
però essa si riscontra, ftiori del Piemonte, nel Piacemiano inferiore.
D. SCABERRMA Var. PERPRODUCTA SaCC.
(Tav. II, flg. 45).
Diatinguunt hanc var. a specie typica sequentes notas:
Suturai amplissiniae; in tota regione suturali funiculus basalis pervisibilis.
Long. 25 Mm. Lat 11 Mm.
1890 Discoscala scaberr ima vslv. perproducta Sacc. SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N*5239.
Elveziano: Albugnano (rara).
Osservazioni. — Rappresenta una esagerazione, direi, della var. svòcanaliculata.
D. SCABERRIMA Var. PERCOSTUIiATA (SaCC).
Distinguunt itane var, a specie typica sequenies notae:
Costae longitudinales pemumerosae , perappropinquatae , parum elatae et parum
wndulatae, in anfractu ultima) 50-60.
1890. Discoscala scaberrima suhv.percostulata *S«(?(?. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N'r)i37.
Elveziano: Ck)lli torinesi, Albugnano (rara).
TortoniaTw: S. Agata fossili (rara).
D. SCABERRIMA Var. SUBCANAUCULATA SaCC.
(Tav. II, flg. 46).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Suturae latae^ suòcanaliformes; interdum in suturis funiculus basalis visibUfn,
1890. Discoscala scaberr. subv. subeanalie. Sacc. — SACCO , Cat. B. t. Piem. N* 52M8.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (alquanto rara).
Tortoniano: S. Agata fossili (frequente),
D. SCABERRIMA var. PERELEOANS (SaOC).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costarum loTigitudinalium undulationes perregulares, deinde testa eleganter ornata,
1890. Discoscala scaberrima subv. perelegans Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem. N° 5236.
Tortoniano: S. Agata fossili (rara).
D. SCABERRIMA Var. TAUROTRANSIENS SaCC.
(Tav. II, fig. 47).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
8 — F. Sacco.
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60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
Costae longitvdinales aliqicantulum minu8 elatae, Costae transversae numerosiores,
eminentiores.
Long. 30 Mm. Lat. 13 Mm.
1890. Discoscala seaberrima var. taurolransiens Sacc. — SACCO, Cat, pai. B. t, Piem. N'*5241.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Parrebbe quasi un passaggio SLÌVAcrillaf taurinensis.
Discoscala taurocolligens (Sacc.)
(Tav. II, flg. 48).
Sequentes notae distiiiguunt Jianc speciem
a D. scaberrdia (Micht.):
Testa magia turrita, minua conica. Suturae ampliores ; in auturis funicultia baaalia
visibilia. Coatulae tranaversae pernumeroaae , perviaibilea, Costulae longitudinalea per-
numeroaae minua elatae; deinde testae auperflciea avòcancellaia.
ab ACRILLA TAURINENSIS (PaNT.) et ab A. AMOENA (PfflL.):
Teata aliquantulum magia turrita. Costulae longitudinalea valde numeroaiores ^
mxigia criatatas. Coatae transversae minua elatae et minua continuae ; deinde auperflciea
valde minila cancellata.
Long. 30 Mm. Lat. 11 Mm.
1890. Discoscala seaberrima var. taurocolligens Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. t. Piem, N"5240.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (rara).
Osservazioni. — Questa forma, certamente aflftnissima alla D. acaberrima,, sembra
quasi collegare detta forma oXVAcrilla taurinenaia ed all'ai, amoena, specialmente alle
varietà acaòerrimoidea e aubreticula.
Le Discoscala, che paiono non aver rappresentanti nei mari attuali, forse rappre-
sentano solo una modificazione delle Acrilla , a cui si collegano insensibilmente , come
accennai più volte e come indicai provvisoriamente nel quadro delle Acrilla (Quadro N. 2).
Sottog. ACRILLA H. Adams, 18G0.
Forse questo gruppo meriterebbe d'essere elevato al grado di genere, ma collegasi
troppo strettamente colle Scalarla, sia per le Discoscala che l'avvicinano ai Oirsotrema,
sia per le Adiacoacrilla, che mancano del disco caratteristico basale.
Acrilla? taurinensis (Pant.).
1885. Cirsotr, scab. Micht. var. iaur. Pant. — PANTANELLI, Alcune Seal, fórjr.pag. 270, 271.
1890. Scalaria taurinensis Pant. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. IL, p. 279-280, tav. IV, fig. 2.
1890. Discoscala taurinensis » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5242.
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma è molto differente dalla Diacoacala acaberrim^a; d'altra
parte si avvicina pure assai ad alcune varietà di Acrilla amoena, specialmente alla sua
var. aubreticula, a cui si collega insensibilmente per mezzo della D. acaberrima var.
taurotranaiena e della Diacoacala taurocolligena.
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At
Ti
TU
El
Ti
Bi
P»
TI
El
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DESCRITTI DA F. SACCO 61
A. TAURINENSIS VaT. CONJUNGENS (SaCC.).
(Tav. Il, fig. 49).
Distinguunt liane va/r. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulura major. AnfracttLS paullulum convexiores, Costae longitudinales
elatiores, Costae transversae in regione ventrali crassiores et elatiores, parvulae et elatae
alternatae, Faniculus basalis, circum discum, crassior et elatior.
Long. 30? Mm. Lat 14 Mm.
1890. DiscGscala taurinensis var. conjungens Sacc. — SACCO, Cat.pal. B. terz. Piem. N'5243.
Elveziano: Sciolze (rara).
Osservazioni. — EBaminando Tesemplare tipico dell'^. taurinensis potei nettamente
distinguerne la varietà in esame, la quale serve di mirabile anello di congiungimento
coll'il. arigulatotaurinensis,
ACRILLA? ANGULATOTAURINENSIS (Sacc).
(Tav. II, fig. 50).
Distinguunt hanc var. ab A. taurinensis (Pant.) sequentes notae:
Anfractus depressiores, convexiores. Costai longitudinales valde elatiores, crassiores,
numero minores. Costae transversae in regione ventrali valde elatiores, media prascipue
fere carinaeformis.
Long. 20-26 Mm. Lat. 9-12 Mm.
1890. Discoscala angulatotaurinensit Sacc, — SACCO, Cai. pai. Boa. terz. Piem. N" 5244.
Elveziano: Colli torinesi e Tetti Varetti (non rara).
Osservazioni. — Forma che collegasi quasi insensibilmente coir-4. taurinensis.
ACRILLA AM0ENA (PhIL.).
(1843. PHILIPPI, Beitr. Kenntn. Tert. verst. Nord. Beut., p. 54, tav. Ili, fig. 23).
A. AMOENA var. SUBRETICULA (D'OrB.).
(Tav. li, fig. 51).
1842. Scalarla cancellata Br. — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (pars).
1847. » reticulata Micht. — MICHELOTTl, Foss. mioc, p. 161, pi. VI, fig. 13.
1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 54.
1852. » subreticula D*Orb. (Se. subreticulata) — D'ORBIGNY, Pai. Strat. T. Ili, p. 31.
1856. » amoena Phil. — HCESRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 479.
1856. » » » — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 166.
1861. » » » -^ MICHELOTTl, Et. Mioa inf., p. 83.
1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars).
1871. » reticulata Mich. — » » » » » p. 54.
1873. » amoena Phil. — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, p. 126.
1877. » reticulata Micht. — LOCARD, Descript. Faune tert. Corse, p. 105-107.
1885. Cirsotrema » Phil. — PANTANELLI, Sopra alcune ScaXarie terz., p. 262-268.
1886. » Michelottii Pant. — » Specie nuove di Molluschi, p. 128.
1887. » » » — 5» Fauna foss. di Montese, p. 29.
1890. AariUa amoena Phil. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 227.
1890. » Michelottii Pant. — » » » » » » p. 229.
1890. » reticulata Micht. — » » » » » v> p. 230.
1890. » amoena Sacc. — SACCO, Gat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5259.
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (non rara).
Osservazioni. Questa forma non è certamente altro che una varietà della
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62 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURU DEL PIEMONTE ECO.
Se, amoeìia Phil., da cui (tenendoci strettamente alla descrizione del Philippi) essa si
distingue a primo tratto anche solo per il molto maggior numero di coste longitudinali
e per le costicine trasverse alternate colle coste trasverse maggiori. Essa fii indicata dal
MicHELOTTi come specie distinta col nome di Se. retleulata, il qual nome, perchè glA usato
in altro senso dal PmLiPFi , dal Solander e dal Sowerby , venne dal D'Orbigny càn-
giato in Se, subretieula; ciò non conoscendo il Pantanelli, più tardi corresse la Se, re-
tleulata Micht, in Se, Miehelottii, denominazione quindi che deve scomparire.
Quanto alla Se, Miehelottii di Pantano , avendola avuta in comunicazione , potei
assicurarmi esser ben diversa dalla forma ora in esame (vedi De Boury — Rev. Seal,
mioc. plioc. Italie, p. 229, 230, 231), e siccome essa non può portare il nome di Se, Min
ehelottii, poiché questo fu istituito in altro senso, cioè come sinonimo di Se, retieulata,
propongo per essa il nome di Aerilla exMiehelotti Sace, (Tav. II, fig. 57).
Debbo poi notare come nella figura data dal Michelotti non siano state indicate
le costicille alternate alle maggiori coste trasverse, carattere che esiste nettissimo, come
potei esattamente constatare suiresemplare tipico già figurato da Michelotti e che cre-
detti opportuno quindi far figurare di nuovo (Tav. II, fig. 61).
La varietà in questione collegasi coWA, taurinensis (Pant.), tanto che altri po-
trebbe forse considerarle come appartenenti alla stessa specie. Il Cocconi cita la Se,
ainoeaa come pliocenica ; trattisi probabilmente di una forma affine.
Notisi che il Michelotti nel 1861 corresse la sua Se, retieulata in Se, amoena Phil.,
ma credo veramente che la forma del Piemonte non possa essere identificata a quella
tipica, ritenendo questa nei limiti in cui la pose il Phiuppi colla sua diagnosi originale.
A. AMOENA Var. SCABERRIMOIDES SaCC.
(Tav. 11, tìg. 52).
Diatinguunt hanc var, a var. subreticula (D'Orb.) sequentes iiotae:
Testa aliquantulum minor, Costulae longitudinales numerosiores, in anfraetu ul-
timo praeter 50, aliqtuintulum elatiores, laeviter suòcristatae, Costae transversae minus
elatae et minus eontinuae, delude testae super fleles mlnus retieulata, Inter eostas trans-
versas magnas una vel plures eostieillae eonspieluntur.
Long. 30 Mm. Lat. 11 Mm.
Elvezlano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che sembra specialmente collegarsi coir-4. amoena
var. subretieula , per diversi caratteri si avvicina assai alla Discoseala seaberrima ed
ancor più alla Z>. tauroeolllgens, sempre più strettamente collegando in tal modo forme
che a primo tratto appaiono assai diverse.
A. AMOENA var. SUBCANCELLATA (D'OrB.).
(1840 {Se, cancellata) GRATELOUP, Alias Conchyl, PI. XII, flg. 11),
(1852. D'ORBIGNY, Prodr, Pai Slrat., Tom. Ili, p. 30).
1890. Aerilla amoena var. subcancellata D'Orò, — SACCO, Cat, pai. Bac. terx. Piem. N* 5260.
Per la restante sinonimia V. la var. subreticula (D'Orb.)
Tongriano: Cassinelle, Dego (rara).
Elveziano: CJoUi torinesi, Sciolze, Bersano (frequente).
Osservazioni. — Questa forma, finora confusa colla var. subreticula, se ne distingue
per non avere costicille fra le coste trasverse maggiori; questa dififerenza trovasi pure
neir^. Bronni fra la forma tipica e la var. f allena. Anche nelle forme mioceniche (come
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DESCRITTI DA F. SACCO 63
nelle plioceniche) esistono naturalmente esemplari di passaggio fra le due forme a di-
versa reticulatura trasversa.
Le costicille minori sovraccennate mancano quasi sempre negli anfratti superiori.
Una buona figura di questa forma troviamo nel Locard « Descript. Faune tert Corse,
tav. I, flg. 11 »; affinissima è la forma figurata dairHoERNES « Foss. Moli. Tert Beck.
Wien., tav. 46 , fig. 11*»'^ >; notisi che, a quest'ultima figura del Tortoniano di Baden
il De Gregorio « Studi gen. Scalarla, 1889, p. 8 e 9 », facendo una grande confusione
fra AcrUla e Clathroscala, dà il nome di var. Hoernesi De Greg., da non confondersi,
come fece il De Boury « Et. crit. Seal. Italie, 1891, p. 186, 187 » , colla Se, Hoernesi Pant.,
forma assai diversa, fondata sopra una specie di Ottnang.
È forse una forma alquanto simile alla var; subcancellata la Se. Leroyi Guppy del
Miocene di Trinidad (Indie orientali).
A. AM0ENA var. TAUROCANCELLATA SaCC.
(Tav. 11, ng, 53).
Distinguunt Jmnc var. a var. subcancellata (D'Ore.) sequentes notae:
Costae longitvdinales numerosiores, 40-45 cireiter in unoquoque anfraetu, aliqium-
tidum cristatiores, passim una caeteris elatior. Costae transversae numerosiores, 11-14
cireiter, in anfractiòus ultimis praecipiie, aliquantulum eristatiores , plerumqus par-
vulae et magnae subirregulariter alternae.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Forma collegata alle varietà svbcancellata e svbreticulata.
A. AMOENA var. PERANTIQUA SaCC.
(Tav. II, flg. 54).
Distinguunt liane var. a speeie typica sequentes notae:
Costae longitudinales numerosiores {40-50 eirciter) in unoquoque spatio intereostali
transverso; numerosae eosticUlae, plus minusve elatae. In regione basali costulae trans-
versae interdum numerosiores.
Long. 20-35 Mm. Lat. 10-14 Mm.
1855. Scalaria decussata Lk. — PARETO, Note terr. nummuL Appenn, (B. I. S. F.), p. 390.
1855. » » » — SISMONDA, Note terr. nummul. sup., p. 4.
1871. » » * — NYST, Tabi, syn. gen. Scalaria, p. 28.
1890. Acrilla amoena var. perantiqua Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac.terz. Piem. N**5261.
Tongriano: Cassinelle (non rara).
Osservazioni. — Questa varietà è affinissima al tipo ed alle varietà elveziane, colle
quali certi esemplari si confondono ; in generale però presenta le costicille trasverse assai
visibili senza avere una elevata costicilla intercostale ; parrebbe quasi intermedia quindi
tra la var. subcancellata e la var. svòretieula. Quanto alle costicille basali sovrannume-
rarie, esse costituiscono un carattere costante e d'altronde osservansi talora anche nelle
forme elveziane.
A. AMOENA var. EOSUBCANCELLATA SaCO.
(Tav. II, flg. 55).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales aliqv^antulum numerosiores (30-35 in anfraetu ultimo); costale
transversae paullulo distantiores, costicillis intermediis sat elatis disjunctae. Superfides
late cancellatior.
Long. 45 Mm. Lat. 17 Mm.
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64 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECO.
1890. Acrilla amoena vap. eosubcancellata Sacc. — SACCO, Cat, pai. Bac, terz, Pi^m. N* 5?62.
Tongriano: Cassinelle (rara).
Osservazioni. — Si avvicina assai sia alla var. perantiqtca, sia alla forma tipica.
A. AMOENA var. mioBronni Sacc.
(Tav. il, flg. 56).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae :
Costae longitudinales laeviter graciliores, numerosiores /^n anfractu ultimo 30-35
ctrciterj, Costae transversae rotundatae , pevelatae ; in unoquoque spatio intercostali
costicilla una conspicitur.
Long. 25 Mm. Lat 10 Mm.
1842. Scalarla cancellata Br. — SISMÓNDA, Syn. meth.y V ed., p. 28 (pars).
1862. » amoena Phil. — DODERLEIN, Giac. terr. mioc. sup., p. 18.
1890. Afilla amoena var. mioBronni Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N" 5263.
Tortoniano: S. Agata (rara).
Osservazioni. — Panni questa una bella forma di passaggio tra VA. amoena, a cui
si assomiglia per le depresse coste longitudinali e 1'^. Bronni (specialmente la var. fallens)
alla quale si avvicina per quasi tutti gli altri caratteri.
Acrilla puoamoena Sacc.
(Tav. II, flg. 58).
Testa elongato-turrita. Anfractus suòconvexi , perappropinquati ; suturae parum
profundae. Costae longitudinales crassae, suòt*otundatae , in anfractu ultimo 30-35,
perraro suòvaricosae. Costae transversae majores 5, suòrotundatae, costis tranversis paullo
elatiores, in unaqu^ue intercisione svbgranulares, a sutura supera distantes. In uno-
quoque sulco transverso intercostali et prope suturam superara costicillae 1, vel 2, vel
plures conspiciuntur. In disco basali costicillae spirales costicillis irradiantUms visi-
bUiores.
Long. 30 Mm. Lat. 10 Mm.
Pia^nziano: Savona (rarissima).
Osservazioni. — Potrebbe forse essere questa una forma anomala, ma essa è certo
ben distinta sia dsììVA. amoena che dall'^. Bronni; si avvicina però meglio all'^. anuyena.
Acrilla Bronni (Seg.).
(Tav. II, flg. 59).
1831. Scalarla decussata Lk. — BRONN, It. tert. Geb., p. 67.
1842. » » » — SISMÓNDA, Syn. meth,, V ed., p. 28.
? » Grateloupi E. Sismd, — SISMÓNDA (in schedis).
1856. » amoena Phil. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien^ p. 479.
1861. » » » — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 83.
1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars).
1873. » decussata Lk. — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma^ ecc., p. 126.
1876. » Bronnii Seg. — SEQUENZA, Studi stratigr. format, plioc. It. mer., p. 96.
1877. » reticulata Micht. — LOCARD, Descript. Faune terr. tert. Corse ^ p. 105-107.
1880. » fallens Pant. — FONTANNES, Gaster. Vallèe Rhone, p. 120.
1885. » amoena Phil. — PANTANELLI, Sopra alcune Scalane terz., p. 202-268.
1890. Acrilla Bronni Seg. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 224-225.
1890. » » » — SACCO, Cat. pat. Bao. terz. Piem. N- 5256.
Piacemiano: Astigiana, Viale presso Montafia, Piacentino, Bordighera (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
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DESCRITTI DA F. SACCO 65
Osservazioni. — È strano come per tanto tempo questa forma sia stata confusa sia
colia eocenica Se, decussata, sia colla miocenica Se. amoena, mentre si distingue assai
bene specialmente per le costole longitudinali elevate, crestate. È vero che già il Sismonda
aveva riconosciuta l'autonomia di questa specie, come mi risultò dalle schede del Museo
geologico di Torino dove essa era indicata col nome di Se. Orateloupi Sismd., ma tale
nome rimase inedito; solo recentemente i diversi autori diedero a questa forma gli
appellativi di Bronni Seg., fallens Font., ausonia De Stef. e Pant.
Prendo a tipo le forme che tra i cingoli trasversi non presentano cingoli minori
(eccetto che tra i due cingoli basali), giacché tale carattere non è indicato dal Sequenza.
A. Bronni var. colligofallens (Sacc).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqiientes notae:
Inter cingula transversa malora saepe cingula perminuta et perdepressa.
1890. Acrilla Bronni var. colligofallens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N" 5257.
Piacenziano: Albenga (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — È una vera forma di passaggio tra il tipo e la var. fallens,
A. Bronni var. fallens (Font.).
(1880. FONTANNES. MoU. plioc. Vallèe Rhòne, p. 120, tav. VII, flg. 14«'&).
1890. Acrilla Bronni var. fallens Pant, — SACCO, Cat, pai. Boa, terz. Piem, N** 5258.
Piacenziano: Astigiana (rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Come risulta dalla figura del Fontannes, questa forma presenta
sempre ben spiccato un cingolo minore fra i cingoli trasversi maggiori. È però a no-
tarsi che questi cingolini intermedi appaiono solo negli ultimi anfratti, essendo i primi
semplici e molto simili a quelli dell'il. amoena Phil., ciò che è molto naturale, giacché
credo che quest'ultima sia la progenitrice dell'il. Bronni,
Acrilla leptoglyptamoena Sacc
(Tav. II, flg. 60).
Testa media , turrita , imperforata, Anfractus parum convexi , per appropinquati,
Suturae parum profundae, Costae • transversa^e numerosae , depressae , saepe m^gnae et
parvae alternatae , in regione ventrali praecipue, Costae longitudinales graciles , cri-
statae, perappropinquatae, pemumerosae^ in anfractu ultimo 50 circiter, basi fortiter
deflexae, Faniculus circumumbilicalis valde perspicuus, pereminens. Regio basalis disco
stibplanato munita.
Long. 15-25 Mm. Lat. 7-12 Mm.
1890. Acrilla leptoglyptamoena Sacc. — SACCO, Cat, pai, Bac, terz. Piem. JT 5264.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina all'^. amoena, ma specialmente alla plio-
cenica A. Stephanii, di cui potrebbe forse essere una forma atavica più o meno diretta.
A. leptoglyptamoena var. praecurrens Sacc
(Tav. II, flg. 61).
Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae:
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66 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
Testa plerumque major. Coatae transversae elatiores; deinde testae super flcies ali-
quantulum subcancellata.
Long. 20-35 Mm. Lat. 11-15 Mm.
1890. Acrilla leptoglyplam, var. praecurr. Sacc, — SACCO, Cataì, Bac, t, Piem. N** 5266.
Tongriano: Carcare, Carpone to, Dego, Cassinelle (alquanto frequente).
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi, più che non al tipo, all'^. amoena Phil.
a causa della maggiore elevazione delle sue coste trasverse; ne è tuttavia ben distinta
per la relativamente grande elevazione delle coste longitudinali.
A. LEPTOQLYPTAMOENA Var. PEROOSTICILLATA SaCC.
(Tav. II, flg. 62).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequent^s notae:
Costae longitudinales numerosiores et magis appropinquatae.
1899. Acrilla leptoglyptam. var. percosticillata Sacc. — SACCO , Cat. B. t. Piem. N"* 5265.
Elveziario: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Acrilla interposita Sacc.
(Tav. Il, flg. 63).
Testa parva, imperforata, apice peracuta. Suturae parum profwndae. Costae trans-
versae perminutae, perdepressae, pemumerosae, basi fere contiguae et svòdiscum effor-
mxintes. Costae longitudinales parvulae, cristulosae, raro variciformes, tisque ad umbi-
licum productae. Apertura subrotundata.
Long. 10 Mm. Lat. 3 % Mm.
1890. Acrilla interposita Sacc. — SACCO , Cai. pai. Bac. terz. Piem. N° 5267.
Tortoniano: Tetti Borelli (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina molto ad alcune varietà deir^. Coppii;
essa costituisce quasi un passaggio fra le Adiscoacrilla e le Acrilla.
Acrilla Stephanh (De Boury).
(1890. DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 308).
(1891. » Étitde crii. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 202, flg. 9).
A. Stephanh var. leptoglyptoBronni (Sacc).
(Tav. H, fig. 64).
Testa svbparva, twrrita , imperforata. Anfractus convexi, appropinquati. Suturai
parum profundae, Costae transversae numerosae , praeter 30, inter se sat distantes ,
parvulae , depressale , subaequales. Costae longitudinales graciles , cristatc^ , subelatae ,
valde obliquale , in anfractu ultimo 35 circiter , basi fortiter deflexae, pergraciles. Fun
niculus drcumumbilicalis sat perspicuus. Regio hasalis disco subplanato munita.
Long. 11 Mm. Lat. 5 Mm.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum magis turrita. Costae longitudinales numerosiores, svbcristur-
latae. Costulae transversae regulariores, inter se aliqvxintulum distantiores.
Piacemiano: Savonese (rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto VA. leptoglypta nella ornamenta-
zione della conchiglia, ma se ne distingue a primo tratto per la presenza del disco, si-
mile a quello dell'-^. Bronni, e per altri caratteri.
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DESCRITTI DA F. SACCO 67
Affini a questa forma sono pure la Seal. Libassii Segu. , di cui una varietà trovasi nel
Tortoniano di Montegibbio, e la Scah milla De Greg. del pliocene di Altavilla; pro-
babilmente però, riguardo alle forme ultimamente indicate, trattasi in parte solo di va-
rietà e non sempre di specie distinte.
Forse si avvicina alquanto a questa specie VAcrilla exsemicostata Sacc. (1874 —
Scalarla semicostata Sow-WooD-Crag Moli. V Sappi, p. 183. Addend. Piate, fig. 1).
AcRiLLA LiBASsn (Seg.).
(1876. SEQUENZA, S^udi stratigrafici forni, plìoc. It. mei-id., p. 96).
(1891. DE BOURY, Et, crit. Seal, mioc, plioc. It., tìg. 11 {Tortoniano di Montegibbio)).
Questa forma elegante non è rara nel miocene e nel pliocene; credo che le siano
molto aflìni la 8c, Stephanii De Bour. e la Se. milla De Greg. È deplorevole che il
De Boury abbia pubblicato come figura tipica di questa specie un esemplare miocenico
che quindi con ogni probabilità è diverso dal vero tipo pliocenico del Seguenza.
A. LiBASsn var. ugustica Sacc.
(Tav. II, fig. 65).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa major, Costulae longitudinales aliquantulam elatiores, cristatae, minus nvr
merosae , 35 circiter , in regione basali etiam sat elatae. Costicillae traìisversae perre-
gulares.
Long. 1.3? Mm. Lat. 5 % Mm.
Piacenziano: Albenga (rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra far passaggio alle Adiscoa^rilla , poiché le
coste longitudinali non scompaiono nel disco ma continuano abbastanza distinte ed ele-
vate sino alla regione ombelicale.
Le Acrilla, molto sviluppate nel periodo terziario, sono ora rappresentate solo più
da poche forme che vivono specialmente neirOceano indiano. Le Acrilla del bacino ter-
ziario piemontese si potrebbero distinguere in due gruppi, uno rappresentato dall'^. am/)ena
e àsLÌVA. Bronni , al quale gruppo pare collegarsi la Discoscala scaberrima , e l'altro
^imprendente VA. leptoglyptamoena, VA. Libassii, VA. Stephanii, ecc., il quale gruppo,
pur collegandosi col precedente, pare tenda anche verso VAdiscoacHlla Coppii; tali rap-
porti sono provvisoriamente cosi rappresentati nel quadro N<» II.
Sottog. ADISCOACRILLA Sacco, 1890.
Questo sottogenere comprende forme affini alle Acrilla, ma senza un disco basale
e colle co0te longitudinali pochissimo o quasi nulla inflesse nella regione basale.
Adisco ACRILLA Coppn (De Boury).
Long. 10-16 Mm. Lat. 4-6 mM.
1827. Scalaria sulculata Ben. e rar. — BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino, N**1945, 1946.
1842. Scalaria sulculata Bon. — SISMONDA, Syn. meth.^ 1* ed., p. 28.
1847. » » »— » »»2* ed., p. 54.
1852. » » « — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., tom. IH, p. 167.
1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria» p. 62.
9 — F. Sacco.
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68 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
1885. Cirsotremaleptoglyptum Fonf,-- PANTANELLI, Ale, Seal, ierz., p. 270, 271.
1890. Acrilla Coppii De Bour, — DE BOURY, Rev. Seal, mioe.pl. It.,j^. 232. T. Ili, f. 1.
1890. Sealaria sulculata Bon. — » » » » » » p. 317.
1890. Adiscoacrilla Coppii De Boury.'-' SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5245.
Astiano: Astigiana (frequentissima).
Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi solo una varietà del Cirsotrema
leptoglyptum Font., ma non avendo potuto esaminare la forma tipica del Fontannes,
debbo accettare per ora l'opinione del De Bourt, che potè fore tale esame, e che pone
il C. leptoglyptum fra le Clathroscala, dove però non credo trovisi a suo posto.
A. Coppn var. cristatissima (Sacc).
Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae:
Costai longitvdinales perelatae, cristatae.
1890. Adiseoacrilla Coppii subv. cristatissima iSacc. —SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N" 5216.
Piacenziano: Cherasco (non rara).
Astiano: Astigiana (rara).
A. Coppn var. lacunocostata Sacc.
(Tav. II, flg. 66).
Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae:
Costae transversae rariores, elatiores, passim inter se valde distantiores, in regione
ventrali media et infera praesertim.
Long. 20 Mm. Lat. 8 Mm.
1890. Adiseoacrilla Coppii var. lacunocostata iSacc— SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N* 5247.
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Alcuni dei caratteri di questa varietà già appaiono in molti esem-
plari della Acrilla Coppii, ed è solo la loro esagerazione che mi obbliga ad istituire una
varietà a parte.
A. CopPH var. depressoCopph Sacc.
(Tav. Il, flg. 67).
Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae:
Costulae transversae depressiores.
Long. 8-18 Mm. Lat. 4-7 Mm.
1890. Adiseoacrilla Coppii vslt. depressoCoppii Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N* 5248.
Astiano: Astigiana (rara).
A. Coppn var. villalvernensis Sacc.
(Tav. Il, flg. 68).
Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, valde minvs elongata; costae longitudinales elatiores , cHstatiores.
Faniculus basàlis parvulvs.
Long. 4 Mm. Lat. 2 Mm.
1890. Adiseoacrilla Coppii var. villalvememis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. t. Piem. N® 5249.
Piacenziano: Villalvemia (rara).
Osservazioni. — Trattasi forse di una forma giovanile, ma credo che anche adulta
«sa non potrebbe essere del tutto identificabile all'^. Coppii.
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DESCprm DA F. SACCO 6^
A. Coppn var. opaliaeformis Sacc.
(Tav. ir, flg. 69).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Costae transversae, svòohlitae, tantum in regione ventrali infera et basali visibiles^
Long. 13 Mm. Lat 6 % Mm.
1890. Adiscoacrilla Coppii var. opaliaeformis Sacc. — SACCO, Cat.pal.Bac. t. Piem. N*5250.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — La parziale scomparsa delle coste trasverse fa sì che questa forma
ricordi alquanto V Opalia pseudoscalaris , coi quali esemplari la trovai infetti confusa
nelle scatolette del Museo di Torino.
Le Adiscoacrilla sono ora rappresentate da poche forme viventi nelle regioni sub-
tropicali, così dair-4. delicatiUa Grosse delle coste d'Australia; esse paiono collegarsi
colle tipiche Acrilla; tali rapporti indicai in via generale e provvisoria nel quadro rias^
suntivo delle Acrilla (Quadro N<^ II).
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70 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
Genere PLICISCALA (De Boury, 1887).
Sembrami che questo gruppo contenga forme cosi distinte dalle vere Scalaina , da
doverlo considerare come un genere a parte, a cui sono da riferirsi , come sottogeneri,
le Punctiscala, le Funiscala, le Turriscala, le Nodiscala, forse le Dentiscalaj ecc.
Sottog. FUNISCALA De Boury , 1891.
Adotto provvisoriamente questo nuovo sottogenere, ma non mi stupirei che si dovesse
in avvenire abbandonare , essendo esso troppo poco distinto dai sottogeneri affini , spe-
cialmente dalle Pliciscala, a cui si dovrà forse riunire. D'altra parte il De Boury pone
come tipo di questo sottogenere la Scalarla pusilla Phil.; orbene, osservando la descri-
zione e la figura tipica che di questa specie diede il Prauppi nel 1844, non si trovano
affatto i funicoli trasversi incrassati che il De Boury indica nella diagnosi del sottog.
Puniscala; è bensi vero che altri autori figurarono in seguito come Se. pusilla diverse
Scalarle con funicoli trasversi , ma credo trattisi di varietà ed anche di specie diverse
dal tipo del Phiuppi. D'altronde tali funicoli talora appaiono qua e là, talvolta esistono
solo sopra alcuni anfì-atti, nò sembrano avere un'importanza troppo grande. Quanto alle
punteggiature, la loro presenza è talora in relazione coli 'età , colla conservazione e cx)I
modo di fossilizzazione degli esemplari, e quindi tale carattere, per quanto importante,
non credo abbia un valore assoluto.
Ad ogni modo adotto qui il sottog. Funiscala (con tipo la F. pusilla Phil. 1844),
in attesa che nuovi studi, nuovi confronti e nuovi ritrovati di fossili possano meglio
precisare la collocazione delle varie forme che vi attribuisco provvisoriamente.
Funiscala? apenninica (Sacc).
(Tav. II, fìg. 70).
Testa crassa, turrita, imperforata. Aìifractus subconvexi , striolis punctatis ^ per-
numerosis, ornati. Suturae mediocriter profuTuìae. Costae longittvdinales svhrotundatae,
sat crassae, in anfractu ultimo 12 circiter, testae basis subdiscoidea, subplanata, a re-
gione ventrali funiculo sat elato limitata. Apertura subrotundata. Peristoma crassum,
subquadrangulare.
Long. 23? Mm. Lat. 10 Mm.
1890. puliscala apenninica Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terz. Piem. N* 5278.
Tongriano: Cassinelle (rara).
Osservazioni. — Nei caratteri generali è affine alle Pliciscala, avvicinandosi al-
quanto ad alcune varietà di PL Lamarcki dell'Eocene, ma mostra pure punti di contatto
colle Nodiscala. Esiste anche qualche simiglianza colla Bria romettensis De Greg.
F. apenninica var. afuniculata (Sacc).
(Tav. II, fig. 71).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae transversae interdum propinquiores, deinde numerosiorès. Funiculus circum-
hasalis svboblitus, tantum prope peristomxi svhvisibilis, Peristoma stibrotundatum.
Long. 23 Mm. Lat. 8 Mm.
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DESCBITTI DA F. SACCO 71
1890. Pliciscala apenninica vnr. afuniculata Sac^. — SACCO, CaLpal. B. t. Piem. N*5280.
Tongriano: Cassinelle (rara).
Osservazioni. — Questa forma parrebbe qnasi tma specie distinta dalla F. apen-
ninica, ma possedendone un solo esemplare incompleto, trovato assieme alla specie so-
vraccennata, credetti per ora più opportuno di indicarla soltanto come una varietà.
FUNISCALA? MIOTURRITA (SaCC).
(Tìlv. Il, llg. 72).
Testa imperforata, élongato-turrita, svbparva, apice acuta, Anfractus convexi, con-
tigui , costia longitvdinalibus sat crassis (12-14 drciter) , suòrotundis , elatis , laeviter
obliquis, interdum varicosis, ornati; anfractus ultimi prope suturam superam interdum
svbdepressL Testae basis disco crasso , depresso , subplanato (funiculo crasso limitato)
munita. Apertura subquadrangula. Peristoma crassum.
Long. 16 Mm. Lat. 4 % Mm.
1890. Pliciscala? mioturrita Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac, terz, Piem. N** 5276.
Elveziano: CJolli toriaesi, Sciolze (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma è molto affine ad alcune Pliciscala, e mostra pure
<iualclie simiglianza colle Panctiscala, Probabilmente essa deriva dall'affine Sc.pusilla Phil.
frequente nell'Oligocene d'Europa settentrionale^ colle var. sandbergeriana Sago. (1863
— Scalaria pusilla Phil.-Sandberger, Conch. Mainz. tert. Bock., p. 120, tav. XI, fìg. 1)
e var. speyeriana Sacc. (1864 — Scalaria pusilla Phil. var. — Speyer, Tert. Fauna
Sollingen, p. 284, tav. XL, fig. 9), var. costulata Nyst (1845 — Scalaria costulata Nyst,
Coqu. et PoL foss. Belgique, p. 392, tav. XII, fìg. 6), var. postspeyeriana Sacc. (1869
— Scalaria pusilla Phil.-Speyer, Conchyl. Cass. tert. bild., p. 335, tav. XXXV, fig. 1).
Sembra le sia aflftne la miocenica Se. Vilandti (Mòrch), colla sua var. d/dineata Sacc.
(1882 — Scalaria Vilandti M5rch-Koenen, Gastr. Norddeutsc. Mioc. Tav. VII, fìg. 17).
F. mioturrita var. propinquicostata (Sacc).
(Tav. II, tìg. Ti bis),
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliqu/xntulum minor. Costale longitudinales propinquiores.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
FuNISCALA? MIOPARVULA (SaCC).
(Tav. II, fig. 73).
Testa parva, imperforata, apice acuta. Anfractus convexuli, contigui, costis longi-
tudinalibus subelatiSy subrotundatis , interdum varicosis , muniti. Costulae transversae
parvulas , appropinquatae , numerosae , supra costas longitudinales decurrentes. Testai
basis disco subdepresso, a funiculo crasso circumlimitato, munita.
Long. 6 Mm. Lat. 2 Mm.
1890. Pliciscala? mioparvula Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N° 5277.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
Osservazioni. — L'incertezza di determinazione di questa forma dipende in gran
parte dal possedersene un solo esemplare incompleto ; potrebbe pure essere una Pliciscala.
FUNISCALA? TAUROTURRITA (SaCC).
^ (Tav. II, fig. 74).
Testa longo-turrita imperforata. Anfractus sat convexi, laeviter subaìigulati. Su-
turae sat perspicuae, Costae longitudinales elatae , latere subcompressae , ad suturam
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72 , I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC.
superam proditctae, inferne funiculo circumbasali limitatae, in anfractu ultimo 16-18^
circiter. Costulae transversae depressae, in regione ventrali media interdum 2 aliquan-
tulum elatiores, partim supra costas longitudin/xles laeviter decurrentes, in anfractibìis
ultimis praecipìie. Regio basalis discoidea, funiculo sat perspicuo circumscripta.
Long. 20 Mm. Lat. 5 Mm.
1890. Punctiscala? taurotitrrita Sacc. — SACCO, CaL pah Bac. terz. Piem. N°5303.
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma è affine alquanto ad alcune Plidscala, e presenta
anche caratteri di affinità con alcune Turriscala e Punctiscala; ma tali incertezze di-
pendono anche in parte dalle divisioni non troppo nette che esistono fra questi varii
sottogeneri. Essa è molto affine alla F. mioturrita.
Sottog. PLICISCALA De Bounr (str. sensu).
Pliciscala grata De Bourt.
(1891. DE BOURY, Et. crii. Seal. Italie, p. 204, tìg. 12).
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Pliciscala abrupta (Jan).
(1842. CRISTOFORI et JAN, Conch. ex form. teli, tert., p. 5, N» 16).
1871. Scalarla abrupta Jan. — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 14.
1890. Pliciscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioe. plioc. Italie^ p. 166, flg. 5»
1890. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N' 5275.
Piacenziano ed Astiane): Piacentino, Modenese (rara).
In via aflFatto provvisoria possiamo indicare nel seguente quadro (V. pag. 73) i
principali rapporti che esistono fra le Pliciscala, le Fanctiscala e le Falliscala, colla
persuasione che studi comparativi più generali verranno a modificare assai le cognizioni
che ora si hanno su questi sottogeneri.
Sottog. PUNCTISCALA De Boury, 1890.
Debbo notare come il De Boury indichi come tipo di questo sottogenere la Se. pli-
cosa Phil.; ma la descrizione di detto sottogenere è assai differente da quanto si vede
nella figura originale data dal Philippi (1844) e ne risulta quindi confasione. Cosi
ponendo a tipo della Punctiscala la Scalaria plicosa Phil. forse si dovranno p«rre in
altro sottogenere le forme attribuite provvisoriamente alle Punctiscala in questo lavoro.
Se tale modo di vedere fosse accettato, proporrei per tale nuovo sottogenere il nome di
CosTATOscALA Sacc. 1891, indicandone a tipo la Scalaria disjuncta Bronn ; è bensì vero
che la descrizione data dal Phiuppi per la Se, plicosa corregge in parte la cattiva fi-
gura, ma forse non abbastanza da poter mettere assieme tale forma colla P. longiuscula
Sacc, ecc. Solo l'esame deiresemplate tipico di Philippi potrebbe troncare la questione.
Punctiscala? longiuscula (Sacc).
1890. Punctiscala plicosa Phil. — DE BOURY, Rev. Seal, thioe.plioe. Italie^ p. 180, tìg. 18.
1 890. » » ? var. longiuscula Saee. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N'5301 .
Piacenzianx): Piacentino, Zinola (rara).. •
Osservazioni. — Il De Boury indica la P. plicosa a Castellarquato, ma la figura
che egli dà di questa specie è coitì differente da quella del tipo del Philippi, che ere-
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74 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECC.
detti doverne costituire una specie a parte; anzi mancando la figura della Se. disjuncta
Bronn^ mi sorse un po' di dubbio che la forma in esame (come quella seguente) fosse
ima varietà della P. disjuncta, piuttosto che non della Scplicosa; non potendo sciogliere-
11 dubbio, debbo limitarmi ad indicarlo.
P. LOXGiuscuLA var. pedemontana (Sacc).
(Tav. II, llg. 75).
Distinguunt harvc var. a specie typica sequentes notae:
Testa perlongo-turrita. Costae longitudinales crassitudine stibirregulares.
1890. P. plicosafyar. longiusc, suhv. pedemontana iS^a;c.— SACCO, Cat,p. B. t, Piem, N"5302».
Piacenziano ed Astiano: Vezza d'Alba (rara).
PUNCTISCALA? FoRESTII De BouRY.
(1890. DE BOURY, Rei\ Seal. mioc. plioc. Italie, p. 185, tav. IV, fig. 11).
P. FoRESTH var. dertonensis Saco.
(Tav. II, fig. 76).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum minus turrita y laeviter viagis conica, Costae longitudinale^
plerumqu^e 10 , raro varicosae. Costae traiisversae 2-3 in regione ventrali sai elatae ,.
caeterae perdepressae, suboblitae.
Tortoniano: S. Agata, Stazzano (rara).
PUNCTISCALA? DISJUNCTA (BrONN).
(1831. BRONN, IL ler{. Geb., p. 66).
1890. Puncltscala disjuncta Br. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N° 5297.
Astiano: Astigiana?, Castel larquato (alquanto rara).
P. DISJUNCTA var. OBUTA (MlCHT.).
(Tav. II, fij/. 77).
1840. Scalarla oblila Micht. — MICHELOTTI. Rivista Gasterop., p. 10.
1842. * » » — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 28.
1847. » disjuncta Bronn, — » » » 2" ed., p. 54.?
1848. » » » — BRONN, Ind. pai,, pag. 1115.
1848. » oblila Micht. — » » » pag. 1116.
1852. » disjuncta Br. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slral, T. III, p. 31 ?
1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 23 (pars).
1871. » oblila Micht. — » )► » » » p. 48.
1890. Punctiscala » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 177.
1690. Scalaria j^ » — » » » » « » p. 179.
ÌS'dO. Punctiscala disjuncta vur. oblila Micht. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N**5298.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Avendo avuto in comunicazione l'esemplare tipico, unico per ora^
della Se. Mita dalla collezione Michelotti, potei convincermi trattarsi di una forma
diversa da quella del Bronn (anche solo per conservare le coste longitudinali ben spic-
cate negli ultimi an£ratti) e ne feci quindi una varietà. Quanto airindicazione di questa
forma nel Tortoniano, essa, se giusta (secondo il Doderlein) pel terreno di Montegibbio,
no né per ora accettabile pel Piemonte, dove fd già indicata; ciò dipende dall'avere il
SiSHONDA nel 1847 classificato alcune varietà di H. corrugata come 8c. disjuncta; errore
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DESCRITTI DA F. SACCO 75
ricopiato poi dal D'Orbigny, dal Nyst e dal De Boury ; quindi realmente il Sismonda
(1847) ed il D'Orbigny non dovrebbero entrare nella sinonimia della forma in esame.
Secondo la figura data dal Sequenza la Se. Mantovani rappresenterebbe , a mio
parere, una varietà, diversa da quelle piemontesi, della P. disjuncta.
Potrebbe forse essere pure una varietà di P, disjuncta la Scalaria turbonilla Brugn.
(1876 — Brugnone, Misceli, malac., II, p. 16, fìg. 21); già essendovi una Cirsotrema
turbonilla Adams 1861, il De Boury propose per la forma del Brugnone il nome di
Saccoi; mentre ringrazio il De Boury del gentile pensiero, credo debbasi per ora con-
servare alla forma suddetta il nome turbonilla^ sia perchè essa potrebbe essere una
varietà di P. disjuncta, sia perchè tale forma, anche se formante specie a sé, credo
appartenga ad un genere diverso da quello della Se. turbonilla Adams.
P. disjuncta var. Bellardi (Bag.).
(1881. BAGATTA, Agg. Ennm. Moli. mioc. plioc. Parma e Piacenza^ p. 26, flg. 11).
Astiano: Castellarquato (rara).
Osservazioni. — L'esame dell'esemplare tipico comunicatomi dal Bagatta mi per-
suase che questa forma, piuttosto che una specie a parte, deve considerarsi come una
varietà della P. disjuncta, varietà alquanto affine alla var. oblita.
P. DISJUNCTA var. cancellatoides Sacc.
(Tav. II, fii,^ 78).
Distinguunt Tianc var. a specie typiea sequentes notae:
Costae longitvdinales etiam in anfractibus ultimis perspicuae, interdum subvari-
cosae. Costae trarisversae elatae 4-6, costicillis depressis sat numerosis aUernatae. Deinde
testae superflcies svbcaneellata.
Long. 33 Mm. Lat 10 Mm.
1890. Punctiscala disjuncta var. cancellatoides Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. P. K 5299.
Piacenziano: Bacedasco (non rara).
Astiano: Castellarquato (rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra avvicinarsi alquanto alla Ci. cancellata Br.
P. disjuncta var. supracostulata Sacc
(Tav. Il, fig. 79).
Distinguunt hanc var. a specie typiea sequentes notae: •
Costae longitvdinales etiam in anfractibus ultimis perspicuae. Costae tranversae
elatae 4-5, supra costei longitvdinales decurrentes, costicillis minoribus suòregulariter
(Uiernae. SiUurae aliquantvZum minus profundae.
Long. 25 Mm. Lat. 8 Mm.
1890. Punctiscala disjuncta var. supracostulata Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N" 5300.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma è assai afiftne alla var. cancellatoides.
Riguardo allo sviluppo ed ai rapporti delle Punctiscala piemontesi consnltiai il
quadro delle Plidscala (pag. 73).
10 — F. Sacco.
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76 ^ I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Sottog. TURRISCALA De Boury, 1890.
TURRISCALA SUBLaMARCKI SaOG.
(Tav. II, fig. 80).
Testa turrita , imperforata, Anfractus svbconvexi, Suturae parum profundae. Co-
sticillae transversae perpropinquae, pernumerosae, parvulae et crassiores, irregulariter
alternae, supra costas longitudinales decurrentes, Costae longitudinales avbrotundatae,
regidares, in anfra^tu ultimo 16 circiter, interdum, varicosae, superne ad suturam prò-
ductae, inferne disco basali limitatae. Testai basis subdepressa, disco externe svòfuni-
culaio (aperturam versus praecipue) munita. Apertura subrotundata, Peristoma internum
integrum; externum percrassum, perelatum^ in regione columellari interruptum.
Long. 27? Mm. Lat. 11 Mm.
1890. Turriscala subLamarchi Sacc, — SACCO, Cai. pai, Bac. lerz. Piem. N* 5315.
Tongriano: Cassinelle (rara).
Osservazioni. — Questa specie presenta non poclie affinità colle Punctiscala e colle
Pliciscala, ad esempio, colla PI, Lamarcki dell'eocene; siccome però essa mostra mag-
giori punti di collegamento colla Turriscala torulosa, di cui potrebbe essere anzi la
progenitrice più o meno diretta, cosi credo doverla porre fra le Turriscala,
Nell'Oligocene delFEuropa centrale e settentrionale trovansi forme alquanto simili,
cioè la Se. rudis Phil. [colle var. Sandbergeri Sacc. (1863 — Scalarla rudis Phil.-Sand-
berger, Concliyl. Mainz. Tert. Beck, p. 149, tav. XI, fig. 3), var. iToeneni Sacc. (1867
— Scalaria rudis Phil.-Koenen, Mittel Olig. Norddeutsc, p. 109, tav. II, fig. 6) e var.
Speyeri Sacc. (1869 — Scalaria rtulis PmL. Speyer , Conch. Cass. Tert. bild., p. 336 ,
tav. XXXV, fig. 3)] e la Se. recticosta Sandb., che sembrano essere pure Turriscala.
Turriscala torulosa (Brocch.).
1814. Turbo tornlosus Brocch. — BROCCHI, Conch. foss. subapp., p. 377. Tav. VII, flg. 4.
1827. Scalaria torulosa Befr. — DEFRANCE, Bict. Hist. Nat. T. XLVIII, p. 19.
— BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Torino, N ' 2535.
— BRONN, II. Tert. Geb., p. 66.
— MICHELOTTI, Blvista Gaster. p. 10.
— SISMONDA, Syn. meth., I» ed., p. 28.
— » » » 2' ed., p. 54.
Br. - MICHELOTTI, Fo^s. Mioc, p. 162.
— BRONN, Ind. pai, p. 1117.
— D'ORBIGNY, Prodr. pai. str. Tom. Ili, p. 31.
— HCERNES. Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 480, 481.
— NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 64.
— COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 129.
-- ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 32.
— DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalaria, p. 8.
— DE BOURY, Rev. Scalid. mioc. plioc, Italie, p. 188-190.
— SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N' 5305.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (frequente).
Piacenziano: Carrù, Volpedo, Piacentino, Genova, Savona (frequente).
Osservazioni. — È con molto dubbio che nel quadro finale indico la Se, longissima
Segu. fra le Turriscala, giacché per molti caratteri essa si collega colle Punctiscala;
d'altronde forse le forme plioceniche di Sequenza sono molto diverse da quelle di Jef-
1827.
»
^>
Br.
1831.
f>
N>
Befr
1840.
^
»
Brocch,
1842.
»
»
»
1847.
»
»
Befr.
1847.
»
»
Br.
1848.
»
»
Befr.
1852.
»
»
»
1850.
»
i>
Br.
1871.
»
»
»
1873.
»
»
»
1877.
»
»
»
1B89.
»
»
»
1890.
Turriscala
»
»
1890.
i>
y>
»
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DESCRITTI DA F. SACCO 77
FRE7S e quindi la loro determinazione è ancora assai incerta; io appello incertulina la
forma figurata dal Jeffreys « 1884 — Moli. Porcupine exped., p. 132, tav. 3 >.
Nel pliocene inglese trovasi una varietà assai vicina al tipo, cioè la var. Anglorum^
Sacc. (1879 — Scalarla torulosa BR.-WooD-Crag Moli., 2« SuppL, p. 25, tav. II, fig. 13).
T. TORULOSA SUbv. SUPERVARICOSA SaCC.
Penultimi anfractus costa varicoides varici peristomatis superposita.
1890. Turriscala torulosa subv. svpervaricosa Sacc, — SACCO, Cai, pai, B. t, Piem, N'5305.
Tortoniano: S. Agata fossili (frequente).
Piacenziano: Savonese (rara).
Osservazioni. — Non credo dover dare grande importanza alla posizione delle va-
rici, quantunque il De Gregorio fondi il sottog. Bria appunto sopra forme a varici so-
vrapposte (quelle di un anfratto su quelle dell'altro). D'altronde la BHa Romettensis
De Greg., di cui ebbi in gentile comunicazione dal De Gregorio Tesemplare tipico,
potrebbe anche essere una Pliciscala,
T. TORULOSA var. viennincola (De Greg.).
(1856. HGERNES M.. Foss, Moli, ieri, Beck. Wlen. Tav. 46, fig. 13).
(1889. DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalarla, p. 8).
1840. Scalarla torulosa Br. — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 10.
1842. Scalarla lamellosa » — SISMONDA, Syn. meth,, 1* ed., p. 28.
1847. » ♦ Defr. — » » » 2' ed., p. 54.
1847. » » Br. — MICHELOTTI, Foss, Mioc, pag. 162.
1852. » » Befr, — D'ORBIGNY, Prodr, Pai, Slrat, Tom. II, p. 31.
1856. » » Br. — HGERNES, Foss, Moli, tert, Bech. Wien., p. 480, 481.
1871. » » » — NYST, Tabi. Si/n, gen. Scalaria, p. 64.
1890. Turriscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 188-190.
1890. » » var. viennincola De Greg. — SACCO, Cai, pai. B. t. Piem. N° 5307.
Elveziano: Albugnano (rara).
Osservazioni. — Il solo esemplare che posseggo di questa forma è incompleto, forse
giovane, ma sembra potersi riferire abbastanza bene alla varietà indicata.
T. TORULOSA var. Rovasendae Sacc.
(Tav. II, fi-. 81).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulum minor, Anfractus minus conici, Striae transversae
minus perspicua^. Costae longitudinales suturam versus minus decrescentes , interdum^
percrasse varicosae. Testae basis minus complanata.
Long. 27 Mm. Lat. 10 Mm.
1890. Turriscala torulosa var. Rovasendae Sacc. — SACCO, Cai, B. lerz. Piem. N° 5308.
N.B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola.
Elveziano: Baldissero torinese (rara).
T. TORULOSA var. afuniculata Sacc.
(Tav. II, fig. 82).
DistÌTiguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa afflnis var. Rovasendae. Funiculus circunibasalis suboblitm.
Long. 19 Mm. Lat. 8 % Mm.
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78 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO.
1890. Turriscala torulosa var. afuniculala Sacc. — SACCO, Cai. Bac. terz. Piem. N* 5309.
N. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola.
Elveziano: Albngnano (rara).
T. TORULOSA var. atava Sacc.
(Tav. IL fig. 83).
Distinguunt liaiic var, a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulum minor , gracilior, Costae longitudinales latiorei ,
rariores, in anfractu ultimo 10-11. Testae hasis saepe aliqtmntulum mintis complanata.
FaniculiLS circumbasalis aliquantulum depressior.
Long. 19-30 Mm. Lat. 6-9 Mm.
ISOO. Turriscala (ondosa var. afava Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N"* 5310.
X. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — È questa la forma che meglio si avvicina al tipo pliocenico, di cui
è quindi probabilmente la forma progenitrice.
T. TORULOSA var. cingulata Sacc
(Tav. II, tìg. 83 6/5).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa afflnis var. atava. Anfractus prope suturam superam cingulo suòfuniculari
muniti.
1890. Turriscala (orulosa var. cingolata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N**53il.
N. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola,
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
T. TORULOSA var. perconica Sacc
(Tav. II, flg. 84).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa valde magis conica. Testae hasis amplior.
Long. 18-24 Mm. Lat. 7-10 Mm.
1890. Turriscala (orulosa vslv. perconica Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N'5312.
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Osservazioni. — Ha qualche somiglianza cxyWHemiacirsa corrugata var. ealabra.
T. TORULOSA var. convexiuscula Sacc
(Tav. II, fig. 85).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus et costae longitudinales convexiores, Suturae profundiores. Costae trans-
versae interdum numero minores , in anfractu ultimo 10-11. Testae hasis minus com^
planata.
Long. 31-43 Mm. Lat. 12-13 Mm.
1890. Turriscala torulosa var. convexiuscula Sacc — SACCO, Cat. pai B. t. Piem, N*.t3I3.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara).
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DESCRITTI DA F. SAOOO 79
T. T0RUL08A Var. ACUTINODOSA SaCC.
(Tav. II, lìfer. 86).
Distinguunt hanc var. a specie typìca sequentes notae:
Costae longitudinalea elatiores, acutioì^eSj fere svòspinosae, inter se distantiores ^ in
■anfractu ultimo praedpue,
1890. Turriscala torulosa var. acutinodosa Sacc, — SACCO, Cat. B. terz, Piem, W 5314.
Tortoniano: S, Agata fossili, Stazzano (alquanto rara).
Turriscala? bomricciana (Cocc).
1873. Scalarla Bombicciana Cjcc, — COCCONI, En. sisé. Moli, mioc, plioc. prov, Parma e
Piacenza^ p. 124. Tav. IH, flg. 8, 9, IO, 11.
1890. Punctiscala? » » — DE BOURY, Ret^. Seal. mioc. plioc. 11., p. 237, 184.
1890. Turriscala? » » — SACCO, Cai. pai. Bac. ferz. Piem. N** 5314.
Piacemiano: Piacentino (rara).
Osservazioni. — Non avendo veduto questa forma^ rimango incerto sulla sua col-
locazione generica.
Le Turriscala offrono molti punti di contatto colle PUchcala , da cui forse deri-
vano, e colle Punctiscala; ne possiamo provvisoriamente segnare il seguente quadro di
sviluppo e di affinità.
Att. T.? longissima e var. incertulina
I
PiaCt T.? longissima — T. torulosa e var. Anglorum
I / perconica
Tortoniano T. torulosa e var. | conveorluscula
( acutinodosa
ElyezianO T, torulosa var. < Rovasendae
I cingulata
afuniculata
vienni
Rovasi
cingul
\ alava
e*/ t
\ viennincola
iRo
/ Sandbergeri
Tongr. T, recticosta — Turriscala subLamarcki — T. rudis e var. J Koeneni
I ( Speyeri
?
I
EoeeM Pliciscala
Sottog. NODISCALA De Bourt, 1890.
NODISCALA SCACCHH (HcERN.)
(1856. HCERNES, Foss. Moli. Tert. Bech. W^en.^ p. 479, tav. 46, flg. 12).
La N. Scacchii avvicinasi assai alla vivente N. hellenica, a cui però non panni si
possa identificare, come crederebbe il Kobelt « Fauna Moli. tert. mar. europ. inhab.,
fase. I, pag. 78, 1886 >. D Doderlein (Cenni geol. giac. terr. mioc. It. centr.) indica
questa specie, come Scalcma coronata Scacchi, nel TortoniaTio di S. Agata ; io non ebbi
in esame alcun esemplare di detta località.
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80 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
N. SoAccHH var. colligens Sago.
(Tav. II, fig. 87).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulum major, Anfractus ad suturam superam depresso-
constì*icti, medio suhangulosi, Costae longitudinales numero minores, distantiores, hasim
versiLS minus prodiictae.
Long. 7-11 Mm. Lat. 2-3 Mm.
1856. Scalaria Scacchii Hoern. — HOERNES, Foss, Moli, tert, beck. Wien,, p. 480.
1871. » hellenica D'Orò. — NYST, Tabi. Syn. gen, Scalaria, pag. 36.
1890. Nodiscala Scacchii var. colligens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B, terz. Piem* ^"5293.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — L'Hgernes aveva identificata questa forma^ inviatagli in comnni-
cazione dal Michelotti, colla sua Se. Scacchii; ma, prendendo per tipo la figura data
dairH(ERNES, la forma in esame ne costituisce una varietà assai distinta, che serve molto
bene di collegamento sia colla N. hellenica, sia colla N, pseiidocarinata.
N. ScACCHH var. propinquior Sago.
Distinguitur haec var, a var. colligens Sacc. sequente nota:
Costae longitudinales hasim versìis produ^tiores.
1890. N. Scacchii var. colligens subv. propinquior S. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N''5294.
Elveziano: Bersano (rara).
Osservazioni. — Fonna che , più che non la varietà , avvicinasi alla N. Scacchii,
N. Scacchh var. sublaevis Sacc
Distinguunt hanc var. a var. colugens Sacc. sequentes notale:
Costae longitudinales in anfractibvs ultimis suboblitae, supra aperturam praesertim..
1890. N. Scaccini Y&r. colligens suhv. sublaevis S. — SACCO, Cat. pai. B. t, Piem. N** 5295.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Nodiscala pseudocarinata Sacc.
(Tav. 11, tìg. 88).
Testa parva y imperfoi'ata , elongato-turrita , apice acuta. Anfractìis convexo-angur
lati, punctis pertenuibus, transversim seriatis, pemumerosiSy ornati, Costae longitudi-
nales subobliqu/ie, subrotundatae, raro varicosae ; in anfractu ultimo 15-16 circiter, sUr
peme nodulosae , subcarinam efformantes , aperturam versus praecipue. Testae basis
svhdiscoidea, acostata , a regione ventrali angulo rotundato separata. Apertura parva,
subovata. Peristoma duplex; extemum percrassum ad columellam interruptum; internum
parvulum, continuum.
Long. 7-14 Mm. Lat. 2-5 Mm.
1890. Nodiscala pseudocarinata Sacc. — SACCO, Cai, pai. B. terz. Piem. N" 5292.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Probabilmente, trattandosi di forme assai variabili, esistono anelli
di passaggio, per mezzo di varietà, tra la forma in esame e la N. Scacchii, ma pren-
dendo come tipo di questa specie la figura che ne dà THcernes (tav. 46, fig. 13), non
parmi logico indicare la forma in esame come semplice varietà della N. Scacchii. Notisi
però che i caratteri diflferenziali della N, pseudocarinata si vanno accentuando colFinvec-
chiare degli individui, mentre gli individui giovanili awlcinansi assai alla N. Scacchii. .
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DESCRITTI DA F. SACCO 81
N. PSEUDOCARINATA Var. EXCAVATA SaCC.
(Tav. II, llg. 89).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Suturae aliquantìdum mintcs profundae, Costarum longitudinalium in anfractiìms
tUtimis tubercula eminentiora, Funiculus circumbaaalis perspicuus, granuìosus.
Long. 11 Mm. Lat. 4 Mm.
1890. Nodisrala cavata De B. var. a — Da BOURY, Rev. Seal mtoc. plioc, Italie^ p. 173.
1890. » pseudocarinala var. excavata Sacc. — SACCO, Cat.pal. B. terz, Piem, N**5206.
Piacemiano od Astiano: Piacentino (rara).
Osservazioni. — Non parmi che questa forma possa considerarsi come ima semplice
varietà della N. cavata, troppo forti essendo i suoi caratteri diflPerenziali.
NODISCALA HELLENICA (FORBES).
(1844. FORBES, Repert. Moli, a. Radiai. Aeg. Sea, p. 147, 189).
N. HELLENICA VaX. SUBAPPENNINA SaCC.
(Tav. li, tìg. 90).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa parvula, Anfractus ultimiLS superne ad suturarli depressus.
Long. 6 % Mm. Lat. 2 Mm.
1890. Nodiscala hellenica Forò, — DE BOURY, Rev, Seal, viioc. pUoG. Ilalie, p. 171.
1890. » » subv. subapennina Sacc, — SACCO, Cai. pai. B. lerz. Pieni. N'' 5290.
AstiaTio: Piacentino (rara).
Nodiscala rissoides (Segu).
(1880. SEQUENZA, Form. terz. Reggio, p. 114, tav. XI, fìg. 41 (per errore 4)).
N. rissoides var. cavata (De Boury).
1890. Nodiscala cavata De B. — DE BOURY, Rev. Seal, nvoc.pl. II., p. 171, tav. IV, iìg. 13.
1890. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. lerz. Piem. W 5291.
1891. » rissoides Segu. — DE BOURY, Et. cri/. Seal. mioe. plioc. Italie, p. 198.
Astiano: Castellarquato (rara).
Osservazioni. — Non credo affatto che la forma tortoniana sia identificabile alla
pliocenica N, cavata; può esseme considerata come una varietà ben distinta.
Le Nodiscala sono tuttora abbastanza numerose nelle regioni calde e temperate;
pare colleghinsi colle Pliciscala, da cui potrebbero derivare, e colle Punctiscala,
Kiguardo alle forme descritte , possiamo indicarne lo sviluppo ed i rapporti nel se-
guente quadro provvisorio:
Attualità N, hellenica
Ast. N. pseudocar, var. excavata — N. rissoides var. cavata N, hellenica var. suòappenn.
Piac. N. pseudocar. var. excavata — N, rissoides var. cavata
■ N, rissoides N, ScaccJiii
Tortoniano
Elv. Nodiscala pseudocarinata ■ colligens var. N, Scacchii var. Ì^^Mae^is^^
?
Eoeene Pliciscala
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92 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TEBZIARn DEL PIEMONTE ECC.
Sottog. DENTISCALA De Boury, 1886.
Dentiscala proorenata Sago.
(Tav. II, fl<f. 91).
Testa parva, turrita, imperforata. Anfractìis subplanati, profunda sutura separati,
sed per costas longitudinales conjuncti , margiìie supero profunde crenulati. Costae
tratisversae sat crassae, supra costas longitudinales decurrentes; costa hasalis perspicua,
a penultima sulco profundo separata, Costae longitudiìiales perelatae, superne et inferne
perprodìJLctae, suòregulariter seriatae. Discus basalis crassus.
Long. 9 Mm. Lat 4 Mm.
1890. Dentiscala procrenata Sacc. — SACCO. Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5282.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, di cui conosco finora un solo esemplare incompleto^
è assai probabilmente la progenitrice della D. crenata vivente.
Dentiscala crenata (Linn.).
(1766. LINNEO, Systema Naturae, ed. XII,* p. 1238).
D. CRENATA Var. BABILONICA (BrONN).
1831. Scalarla Babilonica Bronn — BRONN, It. tert. Geb., p. 65, 66.
1848. » Babylonica » — BRONN, Ind. pah, p. 1114.
1871. » Babilonica » — NYST, TabL Syn. gen. Scalarla, p. 18.
1873. » » » — COCCONI, En. Moli mioc. plioc. Parma e Piacenza,
p. 125, 126, tav. Ili, fig. 12. 13.
1890. Dentiscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p, 164.
1890. ^ crenata var. Babiloìika Br. — SACCO, Cat. pai. B. ters. Piem. N' 5280.
Piacenziano ed Astiano: Piacentino (rara).
Osservazioni. — Confrontando esemplari e figure della vivente D, crenata, parvenu
che la forma pliocenica non se ne potesse distinguere specificamente, tanto più conside-
rando la sua grande variabilità, per quanto mi risulta sia dall'esame di alcuni esemplari
fossili, sia dalle figure date, per la forma vivente, dal Chemnitz, dal Eoener, dal Keeve,
dal Chenu, ecc.; gli incavi circumbasali, cosi spiccati generalmente nella forma plioce-
nica, sono talvolta pure evidenti e sovente invece subnulli nelle forme d'oggidì.
D. crenata var. gigantea Sacc.
(Tav. Il, tìg. 92).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa mqfor. Anfractus transversim depresso^ostulati, Costas longitudinales in an-
fractibu^ primis elatae, in anfractibus ultimis suòdepressae vel subdblitae.
Long. 31 Mm. Lat. 12 Mm.
1890. Dentiscala crenata var. gigantea Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N* 5281.
Astiano o Attualità: Astigiana?? (rara).
Osservazioni. — Dalla collezione Michelotti del Museo geologico di Roma ebbi in
comunicazione questa forma, coU'indicazione Astiai; d'altronde la conchiglia ha alquanto
l'apparenza di esser piuttosto dei mari attuali che non fossile, quindi la descrìvo senza
poterne indicare con certezza V habitat.
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DESCRITTI DA F. SACCO
83
Le Dentiscala hanno conservato dall'eocene al giorno d'oggi i loro caratteri con
ben piccole modificazioni; in generale sono assai rare. La loro filogenesi si pnò prowi-
Boriamente così indicare a grandi tratti:
Attaalitìk
Astiano
Piaeenziano
Elyeziano
Eocene
D, crenata e var. giganteaf
tea
D, creìiata var. babylonica
I
Z>. procrenata
Dentiscala marginostoma e var.
( Wardi
I turrella
( eocoenica
Genere FORATISCALA De Boury, 1887.
FORATISCALA TENUISTRIATA (BrONN).
1831. Scalarla lenuisiriata Bronn — BRONN, It. tert, Geb., p. 68.
1848. » » » — » Ind. paL, p. 1117.
1871. » » » — NYST, Tabi, syn, gen. Scalaria, p. 62.
1885. Cirsotrema pseudoscaberr, P. — PANTANELLI, Sopra ale. Sral, terz., p. 270, 272.
1887. Foratiscala tenuistriata Bronn -^ DE BOURY, EL sousgenr, Seal., p. 30.
1890. » » » — » Rev. Seal. mioc. pi. It., p. 263, t. IV, f.6.
1890. Scalaria pseudoscaberrima P. — » » » » » » p. 264.
1890. Foratiscalatenuislriata Bronn -^ SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N"* 5288.
Astiano: Piacentino (rara).
Osservazioni. — Per la sua gracilità questa forma è generalmente rotta, ma i suoi
caratteri sono cosi spiccati che essa si riconosce facilmente. La sua relativa afi&nità colle
eoceniche F. sculpata Desh. e F. cerithiformis Wat. lascia supporre che queste siano
le forme più o meno direttamente progenitrici di quella pliocenica ; se ne può quindi
presentare provvisoriamente il seguente quadro:
Astiano
F. tenuistriata
1
Piaeenziano
1
F. tenuistriata
\
?
1
F. sculptata Desh.
Parisiano
Saessoniano
Foratiscala cerithiformis Wat.
Il — P. Sacco.
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Si I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Genere CERITHISCALA De Bourt, 1887.
Cerithiscala? capelliniana (Coco.)*
1873. Scalarla Capelliniana Cocc. — COCCONI, En. Moli, mioc. plioc. Parma e Piacenza^
p. 126, 127, tav. III,flg. 14, 15, 16.
1890. Cerithiscala » » — DE BOURY, Rev, Seal. mioc. plioc. Italie^ p. 2C6.
1890. » » » — SACCO, Cai. pai. Bac. terx. IHem. N'* 5289.
Piacenziano: Piacentino (rara).
Osservazioni. — Pare abbastanza stretta l'affinità fra questa forma e le diverse specie
di Cerithiscala del bacino eocenico di Parigi, dalle quali essa probabilmente deriva in
via più meno diretta; forse però l'esame del tipo potrebbe indicare rapporti ben diversi.
Erroneamente, credo, il De Boury nella sua « Rev. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, 1891,
p. 138 » indica questa forma come vji^Eglisia.
Genere CLATHROSCALA De Bourt, 1890.
Questo gruppo comprende forme che costituiscono il collegamento fra le Scalarla,
specialmente del sottog. AcHllay e le Acirsa. Credo poterlo elevare al grado di genere,
a cui si collegano, come sottogeneri, le Acrilloscala, le Hemiacirsa, ecc.
Sottog. CLATHROSCALA (stricto sensu).
Clathroscala cancellata (Brocch.).
1814. Turbo nan^ellatus Brocch. — BROCCHI, Conch, foss. subapp., p. 377, tav. Vii, flg. 8.
1826. Turritella oannellata Risso — RISSO, Europe mérid,, t. IV, p. 119, pi. IV, flg. 40.
1827. Scalaria » BrooQh. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., t. XLVlIl, p. 20.
1827. % p i> " SASSI, Saggio geol. Bac. terz. Albenga, p. 478.
1827. » » » -. BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino. N" 1950.
1829. » ik Le Serr. — DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 105, 106.
1831. » » BroQrh. — BRONN, It. tert. Geb., p. 68.
1840. » » » — MICHELOTTI, Rivista Gasterqp.^ p. 9.
184-2. » ^ »? — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28.
1847. ^ » » Defr. — » » » 2* ed., p. 54.
1848. » » j> - BRONN, Ind. Pai., p. 1114.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., toro. III, p. 166.
1871. » » Brocchi — NYST, Tabi, synopt. Scalaria, p. 20.
i873. ♦ » » — COCCONI, En. sist. Moli. mioc. pi. Parma e P., p. 127.
1877. » » » — ISSEL, Fossili marne Genova, p. 31.
1890. Clathroscala cancellata » — DE BOURY, Rev. Scoi. mioc. plioc. Italie, p. 127.
1800. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N« 5268.
Long. max. 45 Mm. Lat. max. 12 Mm.
Piacenziano: Astigiana , Castelnuovo d'Asti , Genova, Savonese, Albenga, Nizzardo
(non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 8&
Osservazioni. — Michelotti, Sismonda e De Boury indicano questa specie anche
nel miocene di Tortona e di Torino y dove non l'ebbi a constatare; pare però siansene
trovati esemplari nel Tortoniano, secondo il Doderlein. Il De Gregorio fa attorno a
questa specie una grande confusione.
Nel pliocene inglese la CI. cancellata è rappresentata dalla var. Woodi (Desh.j non
De Greg.) WooD-Crag Moli., 1848 , tav. Vili , fig. 22) e dalla var. reticulatina Sacc»
(1872 — Scalarla cancellata BR..WooD-Crag Moli., V Suppl., p. 59, tav. IV, fig. 2).
Cl, cancellata var. pluricostioillata Sacc.
(Tav. II, fig. 93).
DUtinguunt liane var, a specie typica seqiientes notae:
Costae transversae numerosiores, in regione ventrali et suturali praesertim, saepe
valde appropinqiLatae, crassae et graciles irregulaHter altemae.
1886. Claihroscala cancellata yat, pluricoslicillata S. — SACCO, Col. pai. B. t. Piem. N** 5269.
Piacemiano: Astigiana, Valle del Tanaro (alquanto rara).
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Sono assai numerosi e svariati i passaggi fra il tipo e la forma
in esame, la quale è tanto mutevole che non trovansi due esemplari identici.
Cl. cancellata var. Catulloi (Dod.).
(1890. DODERLEIN in DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 218, tav. IV, flg. 3).
1890. Clafhroscala Catulloi Dod. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N' 5271.
Piacemiano: Astigiana, Piacentino (rara). '
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma rassomiglia assai alla var. Woodi e reticu^tina, anzi
il De Boury « Et. crit. Seal. Italie, 1891 » vorrebbe riunirle tutte sotto il nome di Cl.
Woodi Desh. Io credo che, se si vuole riunire queste forme in una specie sola, sia meglio
attribuirle, come varietà, alla Cl. cancellata.
Forse la Se. turbonilloides Segu. rassomiglia alquanto a questa specie.
Cl. cancellata var. supracostulata (Sacc.).
(Tav. li, flg. 94).
Distinguunt liane var. a var. Catulloi sequentes notae:
Testa major. Anfractus convexiores , ad suturam superam minime vel nihil ere-
ntUaii. Costulae longitudinales interdum varicosae.
Long. 35 Mm. Lat. 11 Mm.
1890. Cla/hroscala cancellata var. supracostulata S. — SACCO, Cat.p. B. t. Piem. N" 5270.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma, quantunque ben differente dalla Cl. Catulloi, pro-
babilmente ne rappresenta solo una modificazione inerente allo stato completamente adulto
d^li esemplari.
Le ClatlirosciTa (strido sensu) sono in generale poco comuni, specialmente carat-
teristiche del pliocene , quantunque esse comincino già neireocene ed abbiano rappre-
sentanti ancora nei mari d'oggidì, come indico nel seguente quadro provvisorio.
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86
I MOLLUSCHI DEI TEBREÌil T£RZURn DEL PIEMONTE ECC.
AttuaUtà
Astiano
Piacenziano
Tortoniano
Elyeziano
Eocene
CI. sp.
I
CI. cancellata e var.
' supracostulata
Catulloi
^ pluricosticillata
!9upraco8tulata
• Catulloi
Woodi
reticulatina
pluricosticillata
CI. cancellata var.
I
? CI. cancellata ? ? (fide Michelottii)
I
Clathroscala undosa
Sottog. ACRILLOSCALA Sacco, 1890.
Questo sottogenere comprende forme alquanto affini alle Acrilla, ma specialmente
alle Clathroscala (però con superfìcie longitudinalmente costicillata e non cancellata) ed
alle Acirsa.
ACRILLOSCALA GENICULATA (Br.).
1814. Turbo geniculalus Br,
1827. Scalarla decussata Lh. (-
1831. » geniculata Bronn
1847. » impressa Bori,
1848. » geniculata Bronn
? » Deshayesi Sismd,
1852. » impressa Bon,
1871. » » »
1871. » geniculata Brocch.
1885. » Deshayesi Sismd, -
1890. » impressa Bon, -
1890. Clafhroscala geìii^ulata Br
1890. Acrilloscala »
— BROCCHI, Conch. subapp,, p. 659, tav. XVI, fig. 1.
= T, geniculatm Brocch.) — BONELLI, Cai. ms. Museo Zuol.
di Torino. N^ 1947.
— BRONN, It, ieri. Geo,, p. 68.
— SISMONDA, Syn, meth,, 2- ed., p. 54.
— > Index Pal,y p. 1115.
— (in schedis).
— D'ORBIGNY, Prodr. Pai, Strat. T. Ili, p. 166.
— NYST, Tabi, sgn. et syn, gen. Scalarla, p. 38.
— » » * » » » p. 34.
— SACCO, Studi geo'paleont, territ. Bene-Vagienna , p. 10.
- DE BOURY, Reì\ Scalides mioc, et pi, d'Italie, p. 316.
occ, — » » » » »»p. 221.
» — SACCO, Cat. pai, Bac, terz. Piem. K 5251.
Long. 15-35 Mm. Lat. 4-8 Mm.
Astiano: Astigiana (specialmente Valle Andona) (non rara).
Piacenziano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Bene-Vagienna, Rocca d'Arazzo, Pia-
centino (non rara).
Osservazioni. — La figura imperfetta del Brocchi spiega come il Bonelli non
abbia riescito a classificare giustamente quegli esemplari che qualificò come Se. impressa,
mentre confuse la vera Se. geniculata colla Se. decussata Lk. Ancor più notevole è che
il SisMONDA non comprendesse bene questo nome tanto da darle ancora un nuovo nome.
Se. Deshayesi, nome che non può essere conservato in nessun modo, tanto più che già
esiste una Scalarla Deshayesi May. (1856). Tale confusione mi risultò nettamente nello
esame del materiale della collezione del Museo zoologico di Torino, dove sono conservate
le antiche determinazioni. Probabilmente il trovarsi la forma del Brocchi soltanto nel-
Tappendice del suo classico lavoro contribuì a generare le confusioni sovracceonate.
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DESCRITTI DA F. SACOO 87
A. GENICULATA vaT. SUBULOPRISCA SaCC.
(Tav. II, flg. 95).
Dl8tinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa minor, constrictior, subulatior.
Long. 10-16 Mm. Lat. 3-4 ^l^ Mm.
1893. Acrilloscala geniculala var. subuloprisca Sacc. — SACCO, Caf. pai. B, t. Pieni. N'*5?51.
Tortoniano: Stazzano, Tetti Sorelli (rara).
Osservazioni'. — È interessante il ritrovare già nel miocene forme di tipo essen-
zialmente pliocenico ; quantunque esse non siano rappresentate, pare, da esemplari com-
pletamente adulti, tuttavia il confronto con individui pliocenici di eguale lunghezza &
«piccare nettamente la loro caratteristica forma gracile, ristretta.
A. GENICULATA Var. PERCRISTULATA (SaCC).
Distinguitur haec var. a specie ti/pica sequente nota:
Cristulae longitudinales sat elatae.
1890. Acrilloscala geniculata ^uhv. pera-istulata Sacc.-^ SACCO, Cat.p. B. t. Pieni. N*5252.
Piacenziano: Astigiana, Volpedo (Cascinelle) (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Pel loro carattere delle crestole alquanto più elevate che nella specie
tipica queste forme ricordano assai, a primo tratto, il Clathrus tenuicosta; son però net-
tamente distinte dal C. leptoglyptum (Font.).
A. GENICULATA var. acristulata (Sacc.)
(Tav. II, flg. 96).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Cristulae longitudinales nullae, sulculo substitutae.
1890. Acrilloscala genicnlata subv. acrislvlnta Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. t. Piem, N" 5253.
Piacenziano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questo carattere parrebbe tanto importante da fondarvi una
specie; ma considerando come esso appaia spesso qua e là a tratti sugli esemplari ti-
pici, e solo raramente si presenti su tutta la conchiglia, credo esso dipenda da condi-
zioni speciali di sviluppo dell'animale, il quale ad ogni periodo di arresto non produsse
un peristoma incrassato.
A. GENICULATA Var. SUBANGULOSA SaCC.
(Tav. 11, fii(. 97).
Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae:
Testa minor, A7ìfractu8 aliquantulicm d^pressiores, minus regulariter rotundati, in
regione ventrali subangulosL
1890. Acrilloscala geniculala var. subangidosa Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. t. Piem. N"5255.
Piacenziano o Astiano: Astigiana (rarissima).
Osservazioni. — L'esemplare unico è incompleto.
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88 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE EOO.
Possiamo co^ presentare per ora il quadro di sviluppo delle Acrilloscala indicate^
Attnalitìk A. geniculata var.
I ( percristulata
Astiano A. geniculata e var. < svòangulosa
I ( acristulata
I ( percristulata
Piaeenziano A. geniculata e var. | svòangulosa
I f acristulata
Tortonlano Acrilloscala geniculata var. suòuloprisca
Sottog. HEMIACIRSA De Boury, 1890.
Hemiacirsa prolanceolata Sacc.
(Tav. II, flg. 93 b).
Testa parvula, turrita, imperforata, Anfractus paullulo svbconvexi, primi praecipue^
prope suturam superam saepe laeviter ingrassati, suòcingulati ; anfractus ultimus in^
feme angulatus. Suturae parum profundae. Costae longitudinales latae , crassa^ , suo-
rotundatae, 8-11 circiter in anfractu ultimo, interdum late et percrasse varicosae.
Striolae transversae parvillimae, plerumque in regione mediana subóblitae , prope su-
turarti superam aliquantulum visihiliores , sed in regione circumbasali sat profundae^
et pervisibiles . Regio basalis svbplanata , spiraliter striolata. Apertura ovaUhSubqu^an
drangula. Labium externum simplex vel incrassatum.
Long. 7-17 Mm. Lat. 2-3 V4 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente).
Osservazioni. — Forma interessante, perchè forse è la progenitrice più meno di-
retta della //. lanceolata. Gli esemplari di questa specie in tutte le collezioni che ebbi
ad esaminare erano mescolati colle Turbonilla, È pure forse una Hemiacirsa la Scalarla
intum^cens Koen. deirOligocene deirEoropa settentrionale e centrale.
H. prolanceolata var. cristulosa Sacc.
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales elatiores, non subrotundatae vel suòcristatae,
Elveziano: Clolli torinesi (rara).
Osservazioni. — Tende alquanto verso la var. Brocchii della H. lanceolata,,
H. prolanceolata var. convexiuscula Sacc
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Anfractus convexiores; ultimus basi minus angulatus, rotundatior, Superflcies ni-
tens, Striolae transversae subóblitae.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
H. prolanceolata var. tauroprysmatica Sacc.
(Tav. II, flg. 98 a).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus complanatiores, ultimi praecipue, Costae longitudinales depressiores, in
anfractibus ultimis praecipue.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa varietà ricorda quella simile , prysmatica , della H. lari-
ceolata e fa anche passaggio air^. taurolanceolata.
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DESCRITTI DA F. SACCO
89
H. PROLANCEOLATA var. VARICOSO-CYLINDRICA SaCC.
(Tav. II, tis. 98 e).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis turrito^ylindrica. Varices longitudinales crassas et numerosae,
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Hemuoirsa taurolanceolata Sacc.
(Tav, II, Jlg. 98«"«).
Testa media, turrita, acutissima, imperforata. Anfractiis subplanati, exceptis primis
Zaeviter svhconvexis, 14 drciter; prope suturam superam aliquantulum elati , subdn-
,gulati; anfractus ultimus fortiter angulatus. Sutu/rae nihil profundae, sed perspicu>ae.
Costae longitudinales in anfra^tibus primis sat elatis, in caeteris depressae, interdum
suòoblitae, Striae transversae sat perspicuae , in anfractlbus ultimis praeter 12. Regio
hasalis subplanata, spiraliter striolata. Apertura suhrhomhoidalis, basi subdepressa. La-
bium externum, sim^plex.
Long. 10-18 Mm. Lat 2 V2-8 V4 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Affinissima alla K prolanceolata, collegasi però strettamente col-
VH. lanceolata.
Hemiacirsa lanceolata (Br.).
1814. Turbo lanceolalus Br.
1826. Turritella lanceolata »
1827. Turbo lanceolalus »
1831. Scalaria lanceoL Bronn
1840.
»
»•
Brocch.
1847.
%
»
»
1848.
Turbonilla
»
Bronn
1556.
Scalaria
»
Brocch.
1856.
»
»
»
1871.
»
»
»
1873.
»
»
f>
1877.
»
»
»
1884.
»
»
»
1889.
»
>
»
1890.
Hemiacirsa
»
»
1890.
»
»
•»
BROCCHI, Conch, foss. subapp.^ p. 375, tav. VH, flg. 7.
RISSO, Europe mérid., p, 109, 110.
BOiNELLI, Cai. ms. Museo zool. Torino. N° 1829, 1931.
BRONN, TI. tert Geb., pag. 66.
MICHELOTTI, Rivisla Gasterop., p. IO.
^ Foss. mioc,^ p. 162, 163.
BRONN, Ind. paleont., p. 1328.
HGERNES, Foss. Moli. Ieri. Beck. Wien, p. 481, 482.
NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 168.
NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 40.
COCCONI, En. sisL Moli. mioc. plioc. Parma, p. 128.
LOCARD, Descripl. Faune terr. tert. Corse, p. 108.
DE BOURYy. Descripl. Seal, nouv., p. 162.
DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalaria, p. 8.
DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 269.
SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N° 5272.
Tortoniano: Stazzano (rarissima).
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Zinola, Albenga (non rara).
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Molto variabile essendo questa specie, ho preso naturalmente come
tipo quella figurata dal Brocchi. Il Bonelu ed il Sismonda indicano anche questa forma
fra quelle dei colli torinesi , ma non ne trovai finora alcun esemplare neW Elveziano ,
quindi credo trattisi di un errore . di indicazione. Quanto alle forme tortoniane, quan-
tunque molti esemplari si avvicinino molto alla specie tipica, in complesso tuttavia
esse costituiscono una varietà a parte ; quindi il tipo è piacenziano.
Il De Gregorio nei suoi « Studi sul gen. Scalaria » indica della forma in esame due
varietà, una A. fig. 22, che appellerei var. subtypica Sacc, avvicinandosi molto al tipo,
«d una B. fig. 23 , che denominerei var. subconica Sacc per la sua forma più conica.
Ho escluso dalla sinonimia della specie tipica gli autori che Tindicano come mio-
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1842.
»
»
18C.
»
»
1847.
»
»
1852.
1»
»
1856.
»
»
185(5.
»
»
1862.
»
»
1871.
»
»
1890.
»
r>
1890.
Hemiacirsa
»
1890.
»
»
W) I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO.
cenica, giacché le forme mioceniche appartengono quasi tutte alla var. miocenica Segu.;
il solo esemplare tortoniano che io conosca si trovava nella collezione del Musco di
Torino, colla indicazione (del Sismonda) di ^S". disjuncta Br.
H. lanceolata var, miocenica Seg.
(Tav. 11, flg. 99).
(1880. SEQUENZA, Formaz. teri. Prov, Reggio-Calabria, pag. 114).
1840. Scalaria lanceolata Brocch. — MICHELOTTI, Rivista Gasfer., p. 10.
» — SISMONDA, Syn. meth., 1' ed., p. 28.
» — » » j> 3' ed., p. 54.
» — MICHELOTTI, Pass, mioc, p. 162, 163.
Bronn — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 31.
Brocch. — HGERNES, Foss. mioc. tert. Beck. Wien., p. 481, 482*
» — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 168.
» — DODERLEIN, Giacit. terr. mioc. /^, p. 18.
» — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 40.
» var. B. — DE GREGORIO. Studi gen. Scalaria, p. 8.
» var. a. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 271.
» var. miocenica Seg. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N^ 5273.
Tortoniano: S. Agata fossili (frequente).
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Zinola, Savona-Fornaci, R, Torsero (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, oltre al presentare, come indica il Sequenza, gli
anfratti leggermente convessi e le costole che svaniscono presso le suture , si distingue
pure generalmente dal tipo, per essere sovente più allungata, per avere le costole più
spiccatamente rilevate, e per presentare più frequenti le larghe ed ispessite varici.
H. LANCEOLATA Var. EOPRYSMATICA (SaCC).
Distinguitur haec var. a var, miocenica (Seg.) sequente nota:
In anfractibus ultimis costai longitudiaales distantiores.
1890. H. lanceolata var. miocenica subv. eoprysmatica S. — SACCO, Cat. p. B. t. Piem. N 5274.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra costituire passaggio alla var. prismatica Sacc.
H. LANCEOLATA Var. BROCCHI PaNT.
(Tav. H, tìg. 100).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notale:
Testa valde minor , gracilis , parvula. Anfractus ad suturam interdum depressi.
Costae longitudinales elatiores , minus rotundatae. Striae transversae minus visibiles,
i$Uer se distantiores, interdum svòoblitae.
Long. 5-10 Mm, Lat. 1 ^f,-2 % Mm.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
Osservazioni. — Gli esemplari di questa forma (strettamente collegata colla var.
miocenica, di cui potrebbero essere solo individui giovanili), mi furono inviati dal Prof..
Pantanelu col nome che le ho conservato; potrebbero forse corrispondere alla Se. lan-
ceolata var. exiliore di Doderlein (Qiac. terr. mioc. It., p. 18).
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DESCRITTI DA F. SACCO 91
H. LANCEOLATA Var. PRYSMATICA SaCC.
(Tav. Il, flg. 101).
Di8tinguu7U Tianc var. a specie typica sequentes notcte:
Costae longitudincUea depressiores, numero minores, in anfractu ultimo 8 drcUer;
apatia intercostalia svbplanata. Costae transversae aliquantulum depressiorea.
Piacemiano: Albenga (frequente).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazione. — Si collega piuttosto colla var. miocenica che non col tipo.
Hemiacirsa corrugata (Br.).
1814. Turbo con^gatus Br. — BROCCHI, Conch. foss. subapp,, p. 376, tav. VII, flg. 9.
1826. Turritella corrugata » — RISSO, Europe mérid,, p. 108.
1831. Scalarla > Bronn — BRONN, IL Tert. Geb.^ p. 66.
1848. Turbf^nilla » » — » Jnd. Pal.^ p. 1327.
1862. Scalarla » Broceh. — DODERLEIN, Giac, terr. mioc. It.^ p. 18.
1871. » » » — NYST, Tabi, Syn. gen. Scalarla, p. 24.
1873. Tw^itella * » — COCCONI, En. sist. MoU. mioc. plioc. Parma, p. 194.
1890. Hemiacirsa ^> » — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, plioc, Italie, p. 272.
1890. » >, » _ SACCO, Cat, pai, Bac, terz. Piem, N* 5283.
Tortoniano: Stazzano (non rara), S. Agata (rara).
Piacemiano: Piacentino, Liguria (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, come VE, lanceolata, mostrasi assai variabile nei
suoi caratteri, per modo che ci riesce difficile Tindicame nettamente i limiti.
H. CORRUGATA var. PECcmoLn (D'Ano.).
(Tav. II , flg. IDI bis),
(1871. SEQUENZA, Studi strat, formax, plioc. It, merid., pag. 96).
1877. Scalaria varicula Por, — ISSEL, Fossili marne Genova, p. 30.
1890. Hemiacirsa corrugata Broceh, var. «. — DE BOURY, Rev, Se. mioc, pi, Italie, p. 274.
1890. » » var. Pecchioni D'Ano.— SACCO, Caf. pai. B, terz. Piem, N* 5284.
1891. » » Broceh, var. a. — DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie, flg. 14.
Tortoniano: Stazzano (frequente).
Piacemiano: Piacentino, Genova (non rara).
Osservazioni. — È più frequente che il tipo; fu sovente paragonata alla Se. vari-
cula WooD. È probabilmente riferibile a questa varietà la figui-a 19 data dal De Gre-
gorio « Studi sul gen. Scalaria, 1889 » per tipo di Se. corrugata.
H. CORRUGATA Var. SUBINORNATA SaCC.
Distinguunt hanc var. a var. Pecohioui (D'Anc.) sequentes notae:
In anfractibus ultimis costae longitvdinalea depressae, distantes, aperturam versus
subóblitae.
1890. H, corrugata var. Pecchioni subv, inornala S, — SACCO. Cat. p, B. terz, Piem. N* 5285.
Vedi per la restante sinonimia quella di //. coi^rugata var. exvaricula.
Tortoniano: S. Agata fossili (rara).
Osservazioni. — Questa forma, probabilmente solo un'anomalia , fu dal Sismonda
determinata come Se. disfuncta Bronn. Si avvicina molto alla Chemnitzia varicula Wood.
12 — F. Sacco.
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92
I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEMONTE ECO.
H. CORRUGATA VaT. CALABRA SeGU.?
(1880. SEQUENZA, Formaz. terz, Prov. Reggio-Calabria, p. 266).
1890. Hemiacirsa corrugata Br, vnr. B. — DE BOURY, Rev, Seal, viioc, pi. I/alie, p. 275.
1890. » » var. calabra Seg. — SACCO, Cat, pai. B. terz. Piem, N°5286.
1891. » » var. B. — DE BOURY, Et. crii. Seal, mioc.pl. It,, llg. 15.
Piacenziano: Piacentino (non rara).
AstiaBO
Piacenziano
Tortoniano
H. CORRUGATA var. EXVARICULA SaCC.
(Tuv. II, {]g. 102).
Distinguunt hanc var, a specie ìypica acquentes notae:
Anfractus convexiores. Costae transversae propinquiores, numerosiores; in anfractu
ultimo 17-20 ctrciter.
1847. Scalarla disjuncta Bronn — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 58.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 31 (pars).
1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 28 (pais).
1890. Pi/nctiscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 177 (pars).
1890. Hemiacirsa corrugata var. exvnricula S. — SACCO, Cat. pai. B. terjg. Piem. N" 5287.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara).
Osservazioni. — Questa forma pare solo una modificazione della var. Pecchioni;
venne già segnata dal Seguenza col titolo di Se. varicula, nome da abbandonarsi, poiché
la Chemnitzia varicula Wood è forma ben distinta.
Dall'esame dei cartellini del Museo geologico di Torino ho potuto nettamente rile-
vare che il Sismonda ha classificato questa varietà come Se. disjuncta, specie che
invece finora non venne trovata nel Miocene; questa erronea determinazione venne na-
turalmente copiata dal D'Orbigny, dal Nyst, dal De Boury, ecc.
Le Hemiacirsa nel bacino piemontese sono specialmente caratteristiche del Torto-
niano e del Piacenzia7io ; esse si pò 4ono raggruppare in due serie abbastanza distinte ;
quella deWH. corrtigata e quella deir^. lanceolata. Ne possiamo per ora cosi indicare
lo sviluppo nel bacino terziario piemontese.
prysmatica var. e H. lanceolata e var. «.^^^^^
prysmatica var. e H. lanceolata e var.
.s:SéÈ^--7^«^—
I I ( miocenica H. corrugata e var.
eopry ematica var. e II. lanceolata e var. ' Brocchii
I f exilior
varicosocylindrica {
vartcunocutiiuirccu § ^^^ ^ yt ^i^^^^r^i^*^ ^ ^*»%. i Cristulosa
Elvez. //. tnurolanceolata - tauro^smatica \ ^^^- « ^- prolanceolata e var. j ccmt;ex<««c«te
miocentca
\ Pecchioni
I calabra,
ÌPecchioUi
siUnnom.
exvaricula
Tongriano
I.
Hemiacirsa intumescens
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DESCRITTI DA F. SACCO 33
Genere ACiRSA MQrch, 1857.
ACIRSA MIOPEDEMONTANA SaCO.
(Tav. Il, fig. 103).
Testa magna, svbtenuis, elongato-turrita, imperforata, Anfractus auhconvexi, con-
tigui j longitudinaliter additamenti striis , transversim costulis rotundatis (subelatis et
depressis, subregulariter altemis), perpropinquis, num^rosis, muniti. Regio hasalis con-
vexa, costula stiòelata circumscripta, longitudinaliter additamenti striis, transversim
co8tulÌ8* rotundatis, svbelatis, inter se sat distantUrus, ornata. Apertura subovata. Peri-
stoma gracilis.
Long. 23-30 Mm. Lat. 8-10 Mm.
1890. Acirsa miopedemoniana Sacc, — SACCO, Cut. pai, Bac. terz, P/em. N° 5133.
Elveziano: BaldLssero torinese, Bersano (rara).
Osservazioni. — La delicatezza di questa interessantissiniA specie fa si che essa si
trovi quasi sempre in cattivo stato di conservazione. Essa sembra collegarsi con alcune
forme del Bacino parigino, dalle quali probabilmente deriva.
AcmSA 8DBDECUS3ATA (CaNTE.) [vel A. PELAGICA (RlSSO) ].
(1836. CANTRAINE, Biagn, esp, nouv. Moli,, Bull. Brux., p. 338).
A. SUBDECUSSATA VaT. PSEUDOLANCEOLATA SaCC.
(Tav. II, tìg. 104).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa aUndo-ochracea. Anfractus primi (7) longitudinaliter costati, ultimi (4) longi-
tudinaliter tantum, additamenti striis pemumerosis ornati, Striae transversas in regione
ventrali infera valde perspiòuae.
Long. 23 Mm. Lat. 6 Vg Mm.
1890. Acirsa subdecussata var. pseudolanceolata S, — SACCO, Cat. pai, B, t. Piem. N' 5132.
Astiano: Colli astesi (rara).
Osservazioni. — Questa specie collocata, secondo gli autori, fra le Chemnitzia, le
Turbonilla, le Scalarla, le Mesalia, le Eglisia, le Turritella, i Cerithium, ecc., presenta
molta somiglianza coiriT. lanceolata , almeno per mezzo della varietà in esame , tanto
che nasce il dubbio che queste due forme non debbano ritenersi cosi distinte generica-
mente come ora si ammette. Se fosse certo che la Turritella pelagica Risso corrisponde
a questa specie, essa dovrebbe naturalmente appellarsi A, pelagica, ma per ora tale ri-
ferimento è troppo dubbioso per accettarlo.
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94 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TF.RZIARn DEL PIEMONTE EOO.
Genere EGLISIA (Grat, 1840).
Eglisia? meneghiniana (Coco.).
1873. ScaXaria meneghiniana Cocc. — COCCONI, En, Moli, mìoc.plioc, Parma e Piacenza^
p. 128. Tav. Ili, fig. 17, 18.
Piacenziano o Astiano: Variatico nel Piacentino (rarissima).
Osservazioni. — Il De Boury nella sua « Rev. Seal, mioc plioc Italie, 1889 »
accenna che questa forma forse è jm' Eglisia; invece erroneamente, penso, rattribuiaoe
a Cerithiscala nel suo « Et crit. Seal. mioc. plioc. Italie , 1891, p. 138 » . Non avendo
avuto in comunicazione runico esemplare esistente di questa forma, è con molto dubbio
che Tattribuisco per ora al genere Eglisia,
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DESCRrm DA F. SACCO 95
Famiglia ACLIDAC Ad4Ms
Genere ACLIS Loven, 1846.
ACLIS PR0A80ARIS SaCC.
(Tav. II, dg. 105).
Testa gracUis^parvillima, mbulato-turrita, semipellucida, albida, anguste umbilicata^
Anfraotus 8-9, convexi, sutura profunda disjuncti; primi 2-4 laeves, nitidissimi,
regulariter convexi; caeteri in regione basali sublaeves, prope suturam superam depresso-
laevesy in regione ventrali costis elatis, margine svbrotundatis, transversim ornati (vel
liris muniti). Costai transversae visibilee in primo anfractu costato 2 ventrales , in
m^iis 3 vel 4, in ultimo 5 ; costae ventrales (2 vel 4) crassae, elatae, inter fie sat di'
stantes; costulae circumòasales (1 vel 2 visibilesj parvulae, infera praecipvs, depressae,
appropinquatae. Apertura rotundata, superne subacuta. Labium externum laevissims
extrorsum revolutum , extus pluriplicatum (plicae làbiales costulis transversis anfra^
ctuvm respondentes).
• Long. 2-2 ^2 Mm. Lat. ^U Mm.
Piacemiano: Villalvernia (non rara).
Osservazioni. — Questa specie avvicinasi assai al vivente A. ascaris (Turt.), di cui
è probabilmente una forma progenitrice più o meno diretta. Si distingue però, anche a
primo tratto, per la forma più subulata, per l'apertura più rotonda, ecc.
Nel pliocene inglese esiste pure VA, ascaìds con alcune varietà.
Sottog. PHERUSA Jeffreys, 1869.
Pherusa Gulsonae (Clark).
(CLARCK, Ann. Mag. Nat, Hist,, serie 3' VI, p. 459).
Pherusa Gulsonae var. subapenninica Sacc.
(Tav. II, tg, 106).
Distinguwnt hanc var. a specie typica sequsntes notae:
Testa aliquantulum crassior. Anfractuum superflcies passim laevissime et depres-
Mssime transversim undulati.
Long. 3*/j Mm, Lat. 1 Mm.
Pia^cemiaTio: Villalvernia (rara).
Osservazioni. — È notevole l'accennata leggerissima ondulazione della superficie
degli anfratti , senza che si possa dire affatto che esistano coste longitudinali. Questa
forma, o forse una simile varietà, pare sia stata pure trovata nel pliocene inglese, ma
non ne esiste figura, poiché quella del Wood (Odostomia Oulsonae), quantunque colla
indicazione « Cor. Crag Sutton >, fu invece fatta sopra un esemplare vivente!
errata corrige
Pag. 11. — C. elongatum var. degenHs E, elongatum var. degensis.
<luadro I. — Alia base, nel mezzo del quadro, devesi af(gi ungere la parola Crisposcata,
Pttg. 33. — Alla base del quadro delle Opalia, presso 0. coniabulata, devesi porre 0. Stoueri
(De Boury) con linea di unione alla 0. pseudoscalaris,
Pag. 34. — Stenorytis retusa SthenorylU relusa,
rag. 41. — S. retuspina var. acutissima 5. relnspìna var-, oculi^pina.
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96
I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIASn DEL PIEMONTE ECC.
INDICE ALFABETICO
Acl]?sa, p. 93.
Acirsa, p. 84.
Id. miopedemontana, p. 93.
Id. pelagica, p. 93.
Id. var. pseudo-lanceolata, 93.
Id. subdecussata, p. 93.
ACLIDAE; p. 95.
Aclis, p. 95.
Id. ascaris, p. 95.
Id. proascaris, p. 95.
ACRILLA, p. 60.
Acrilla, p. 57, 69, 84
Id. amoena, p. 60, 61, 65, 66, 67,
(Quadrò II).
Id. angnlatotaurinensis, p. 61.
Id. Bronnii, p. 62, 63, 64, 65, 66,
67 (Id.).
Id. cancellata, (Id.).
Id. colligofallens, p. 65, (Id.).
Id. conjungens, p. 61.
Id. Coppii, p. 66, 68.
Id. decussata, (Id.).
Id. Deslonschampi (Id.).
Id. var. eosubcancellata, p. 63, (Id.).
Id. exMichelotti, p. 62, (Id.).
Id. exsemicostata, (Id.).
Id. var. fallens, p. 62, C4, 05, (Id.).
Id. gallica, (Id.).
Id. grignonensis, (Id.).
Id. var. Hoemesi, (Id.).
Id. interposita, p. 66, (Id.).
Id. leptoglypta, p. 66.
Id. leptoglyptamoena, p, 65, 67,
(Id.).
Id. var. leptoglyptoBronnii, p. 66, (Id.)
Id. Leroy, (Id.).
Id. Libassii, p. 67, (Id.).
Id. var. ligustica, p, 67, (Id.).
Id. Michelottii, p. 61,
Id. milla, (Id.).
Id. var. mioBronnii, p. 64, (Id.).
Id. multilamella, (Id.).
Id. var. perantiqua, p. 63, 64, (Id.).
Id. var. percosticillata, p. 66, (Id.).
Id. plioamoena, p. 64, (Id.).
Id. var. praecurrens, p. 65, 66, (Id.).
Id. reticulata, p. 61, (Id.).
Id. var. scaberrimoides, p. 60, 62, (Id.).
Id. semiastata, (Id.).
Id. Stefanii, p. 65, 66, 67, (Id.).
Id. var. subcancellata, p. 62, 63, (Id.).
Id. var. subreticula, p. 62, 63, (Id.),
Id. taurinensis, p. 51, 60, 61, 62.
Id, • var. taurocancellata, p. 63, (Id.).
ACRILLOSCALA, p. 86.
Acrilloscala, p. 84.
Id. var. acristulata, p. 87, 88.
Id. geniculata, p, 86, 88.
Id. var. percristulata, p. 87, 88.
Id. var. subangulosa, p. 87, 88.
Id. var. subuloprisca, p. 87, 88.
Adiscoacrilla, p. 67.
Adiscoacrilla, p. 60, 66, 67.
Id. Coppii, 67, 68, (Quadro II).
Id. cuisensis (Id.).
Id. var. cristatissima, p. 68, (Id.).
Id. delicatula, p. 69, (Id.).
Id. var. depressoCoppii, p. o8/(Id.)..
Id. var. lacunocostata, p. 68, (MJ.
Id. var. opaliaeformis, p. 69, (Id.). •
Id. var. villa! ver nensis, p. 68, (Id.).
Amauropsella. p. 11.
Amauropsella, p. 10.
Id. var. alpina, p. 12.
Id. subv. posterà, p. 11, 12.
Idi scaligera, p. 11, 12.
Id. sinuosa, p. 12.
Id. spirata, p. 11, 12.
Ampullaria angustata, p. 8.
Id. . ferruginea, p. 8.
Id. vai\ minor, p. 8.
Id. patria, p. 6.
Id. pò il (ì 'rana, p. 8.
Id. acalaris, p. 12.
Id. striatula, p. 8.
Am pulii II a, p. 3.
Ampullina paludiniforrais, p. 10.
Bria, p. 77.
Bria romettensis, p. 70, 77.
CERTrmscALA, p. 84.
Cerithiscala, p. 94.
Id. capelliniana, p. 84.
Cerithium, p. 93.
Cernina, p. 6.
Gemina compressa, p. 6, 7.
Id. fluctuata, p. 7.
Id. var. ovata, p. 7.
Chemnitzia, p. 93.
Id. varicula, p. 91, 92.
ClRCULOSOALA, p. 33.
Circuloscala italica, p. 33.
ClRSOTREMA, p. 40.
Cirsotrema, p. 38, 40, 41.
Id. abbreviatura, p. 58.
Id. aberrans, p. 49, 52, 58.
Id. antiquovaricosum, p. 40, 51,
52, 57, 58.
Id. var. approquinquata, p. 45, 58.
Id. aspromontanum, p. 48, 58.
Id. Bourdati; p. 58.
Id. ' Brocchi!, p. 47.
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DESCRITTI DA F. SACCO
97
Cirsotrema cochlea, p. 68.
Id. var. comitalis, p. 56, 58.
Id. var. corallina, p. 52, 58.
Id. var. crassicostanoraala, p. 49, 58.
Id. var. crassicostatoides, p. HO, 58.
Id. crassicostatura, p. 45, 47, 48,
49, 50, 52, 57, 68.
Id. var. dertoneiìsis, p. 55, 58.
lij. var. dertoSe^enzai, p. 46, 52, 58.
Id. Doderleini, p. 50, 58.
Id. Ducici, p. 47, 49, 52, 58.
Id. var. ducieiforrais, p. 52, 58.
Id. degan tissimum, p. 58.
Id. eoanriculatum, p. 52, 58.
Id. eosubvaricosum, p. 51, 58.
Id. eovaricosnm, p. 42, 58.
Id. exflmbriosum, p. 48, 58.
Id. expnmiceum, p. 57, 58.
Id. var. fimbriata, p. 65 , 56, 58.
Id. var. fimbriosa, p. 48, 58.
Id. Garisseni, p. 58.
Id. gassinense, p. 40, 42, 43, 58.
Id. var. gigantea, p. 54, 58.
Id. var. globosomagna, p. 41, 44.
Id. var. globosorecta, p. 41, 44.
Id. var. gracilis, p. 58.
Id. Hoemesi, p. 53, 54.
Id. inaequlBtriatum, p. 45, 48.
Id. var. ingauna, p. 55, 56, 58.
Id. insigne, p. 45, 48.
Id. intermedium, p. 58.
Id. var. interrupta, p. 47.
Id. lamellosura, p. 46, 47, 48, 49,
67, 58.
Id. laticostatum, p. 45, 58.
Id. var. lepidensis, p. 46, 58.
Id. leptoglyptum, p. 68, 87.
Id. var. ligustica, p. 62, 58.
Id. var. longissima, p. 64, 58.
Id. Michelottii, p. 61.
Id. mioeuropeum, p. 53.
Id. miovaricosum, p. 51, 52, 68.
Id. multiperforatum, p. 58.
Id. var. rautinopostica, p. 60, 68.
Id. var. pedemontana, p. 46, 58.
Id. var. perlatecostata, p. 41, 46.
Id. vai', postfimbriosa, p. 48, 58.
Id. var. procomitalis, p. 55, 68.
Id. var. propinquior, p. 49, 68.
Id. var. psetbdocomitalis, p. 56, 58.
Id. pseudoretusum, p. 41, 43, 44.
Id. pseudoscaberrimum, p. 83.
Id. pumiceum, p. 53, 55, 67, 68.
Id. reticulatumy p. 61.
Id. rotundicosta^ p. 46, 58.
Id. Rovasendae, p. 42, 58.
Id. rusticum, p. 53, 55, 57, 68.
Id. scaberrima, p. 69.
Id. Seguenzai, p. 42, 46, 49, 60, 68.
Id. var. serrata, p. 56, 68.
Id. var. simplicula, p. 51, 68.
Id. sthenory tocrispum , p. 41, 44,
51, 58.
Id. sthenorj^toides, p. 41, 43.
Id. var. subalpina, p. 50, 68.
Id. var. subaspromontana^ p. 47, 48, 58.
Cirsotrema sublamellosum (Segu.), p. 58.
Id. var. subDoderleini, p. 50, 68.
Id. var. subeovaricosa, p. 40, 43, 58.
Id. var. subSeguenzai, p. 46, 52, 68.
Id. subpumiceura (Cantr.), p. 58.
Id. var. taurina, p. 45, 58.
Id. var. taurinensis, p. 60.
Id. tauroopalioides, p. 53.
Id. taurovaricosum, p. 51, 68.
Id. var. transiens, p. 48, 54, 58.
Id. var. transversa, p. 54, 68.
Id. turbonilla, p. 35.
Id. var. varicosior, p. 62, 58.
Id. varicosum, p. 40, 43, 61, 68.
Clathroscala, p. 84.
Clathroscala, p. 68.
Id. cancellata, p. 75, 84, 86, 86.
Id. var. Catulloi, p. 85, 86.
Id. geniculata, p. 86.
Id. var. pluricosticillata, p. 85, 86.
Id. var. reticulatina, p. 85, 86.
Id. var. supracostulata, p. 85, 86.
Id. var. undosa, p. 86.
Id. var. Woodi, p. 85, 86.
Clathrus, p. 20.
Clathrus, p. 19, 26.
Id. var. alba, (Quadro I).
Id. var. blema, p. 24, (Id.).
Id. var. blemoastensis, p. 24, (Id.).
Id. var. bovetensls, p. 24, (Id.).
Id. var. clathroides, (Id.).
Id. communis, p. 22, 24, (Id.).
Id. var. dertonensis, p. 22, (Id.i.
Id. elegans, p. 25.
Id. foliaceus, p. 27.
Id. Gregorioi, p. 23, (Id.).
Id. var. irpa, (Id.).
Id. var. minor, (Id.).
Id. mioatavus, p. 20, 27, 31, (Id.).
Id. miopaucicostulata, p. 22, (Id.).
Id. mirabilis, (Id.).
Id. mutinofoliaceus, p. 22, (Id.).
Id. var. procommunis, p. 22, (Id.).
Id. var. proxima, p. 23, (Id.).
Id. var. pseudoelegans, p. 24, (Id.).
Id. var. pulta, p. 24, (Id.).
Id. var. pultoastensis, p. 23, (Id.).
Id. septemcostatus, p. 24, (Id.).
Id. var. similis, (Id.).
Id. spretus, p. 24.
Id. tenuicosta, p. 86.
CocUteSy p. 6.
Costatosoala, p. 72.
Crisposcala, p. 20, 21, 40, 41, 43, 44, 95.
Id. acuminiensis, (Id.).
Id. aizyensis, (Id.).
Id. crispa, (Id.).
Id. junctilamella, (Id.).
Id. subcylindrica, (Id.).
Id. tenuilamella, (Id.).
Crommium, p. 8.
Crommium, p. 10.
Id. var. acuminatoides, p. 9, 10.
Id. acutum, p. 10.
Id. angustatum, p. 9, 10.
Id. ferrugineum, p. 8, 10.
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98
I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURU DEL PIEMONTE ECC.
Croramium Heberti, p. 10.
Id. intermedium, p. 10.
Id. var. italica, p. 8, 9, 10.
Id. major, p. 10.
Id. merciniense, p. 10.
Id. var. minor, p. 8.
Id. var. oblonga, p. 10.
Id. oblongoelongata, p. 10.
Id. ponderosum, p. 10.
Id. var. rugosa, p. 9, 10.
Id. var. rugosoides, p. 9, 10.
Id. var. striatula, p. 8, 9, 10.
Id. vapincanum, p, 10.
Id. Willemeti, p. 10.
Dentiscala, p. 82.
Dentiscala, p. 70.
Id. babilonica, p. 82, 83.
Id. crenata, p. 82, 83.
Id. var. eocenica, p. 83.
Id. var. gigantea, p. 82, 83.
Id. marginostoma, p. 83.
Id. procrenata, p. 82, 83.
Id. var. turella, p. 83.
Id. var. Wardi, p. 83.
DiscoscALA, p. 57, 60.
Discoscala, var. percostulata, p. 69, (Q. II).
Id. var. perelegans, p. 59, (Id.).
Id. var. perproducta, p. 59, (Id.ì.
Id. var. subcanaliculata, p. 59, (Id.).
Id. scaberrima, p. 57, 59, 60, 62,
67, (Id.).
Id. taurinensiSy p. 60.
Id. taurocolligens, p. 60, 62, (Id.).
Id. var. taurotransiens, p. 59, 60, (Id.).
Solista, p. 94.
Eglisia, p. 84, 93, 94.
Id. meneghiniana, p. 94.
EUSPIRA, p. 12.
Eluspira, p. 10.
Id. canalicnlata, p. 12, 13.
Id. dissimilis, p. 13.
Id. var. eburnoidos, p. 13.
Id. bybrida, p. 13.
Id. var. media, p. 12.
Id. var. minor, p. 12.
Id. Bcalariformis, p. 13.
Id. scalaris, p. 12, 13.
Id. suessoniensis, p. 13.
Id. var. ventricoea, p. 12.
EUSPIROCROMMIUM, p. 10.
Euspirocrommium, p. 9.
Id. var. degensis, p. 11.
Id. elongatum, p. 10.
FORATISCALA, p. 83.
Foratiscala cerithiformis, p. 83.
Id. sculptata, p. 83.
Id. tenuistriata, p. 83.
FUNISCALA, p. 70.
Puniscala, p. 72.
Id. var. aftiniculata, p. 70, 73.
Id.- appenninica, p. 70, 71, 73.
Id. var. costulata, p. 71, 73.
Id. var. delineata, p. 71, 73.
Id. mioparvula, p. 71, 73.
Id. mioturrita, p. 71, 72, 73.
Id. var. poetspeyeriana, p. 71, 73.
Funiscala var. propinquicoetata, p. 71, 73.
Id. pusilla, p. 70, 73.
Id. var. sanbergeriana, p. 71, 73.
Id. var. speyeriana, p. 71, 73.
Id. tauroturrita, p. 71, 73.
Id. Vilandti, p. 71, 73.
FUSCOSCALA, p. 15.
Fuscoscala, var. abreviata, p. 21.
Id. var. aldebiana, p. 19, 21.
Id. var. alternicostata, p. 1 6, 21, 23.
Id. var. Angliorum, p. 18, 21.
Id. var. astensis, p. 18, 21.
Id. var. capillaricosta, p. 18, 20, 21.
Id. var. compressovaricosa, p. 17,
21.
Id. var. cragtrevelyana, p. 19, 21.
Id. var. depressìcosta, p. 18, 21.
Id. var. etnisca, p. 21.
Id. var. glabrata, p. 21.
Id. mesogonia, p. 19, 21.
Id. var. minor, p. 19, 21.
Id. var. minorvariegata, p. 21.
Id. var. mitis, p. 18, 21.
Id. var. parvofossilis, p. 19, 21.
Id. var. pauperocostata, p. 18, 21.
Id. var. pedemontana, p. 20.
Id. var. peroostata, p. 21.
Id. var. pirta, p. 18, 21.
Id. proTurtcmis, p. 15, 21.
Id. var. proxima, p. 18.
Id. var. subulata, p. 17.
Id. subscalaris, p. 21.
Id. var. subtrevelyana, p. 21.
Id. var. subtrevelyanoides, p. 21.
Id. var. tenuioostata, p. 21.
Id. terebralis, p. 21.
Id. var. trevelyana, p. 19, 21.
Id. trinacria, p. 20.
Id. var. turritula, p. 20, 21.
Id. Turtonis, p. 15, 17, 19, 21.
Oiroscala, p. 30.
Id. Pantanelli, p. 32.
Id. pseudoscalaris, p. 31.
Globularia, p. 3.
Globularia var. appenninica, p. 4, 7.
Id. depressa, p. 7.
Id. var. effusa, p. 4, 7.
Id. Forbesi, p. 4.
Id. var. Gameri, p. 7.
Id. gibberosa, p. 3, 4, 7.
Id. var. globoides, p. 5, 7.
Id. Gouberti, p. 4.
Id. mutabilis, p. 7.
Id. var. oviformifl, p, 6, 7.
Id. patula, p. 4, 7.
Id. perusra, p. 7.
Id. var. planulata, p. 4.
Id. var. postpatula, p. 5, 7.
Id. semipatula^ p. 4, 7.
Id. sigaretina, p. 5, 7.
Id. sphaerioa, p. 7.
Id. subdepreesa, p. 7.
Id. subglobosa, p. 7.
Id. subpatula, p. 7.
Id. var. umbilicata, p. 4.
Id. subvar. umbilicosa, p. 5.
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DBBOBrm DA r. aiooo
99
Hemucirsa, p. 88.
Hemiacirsa, p. 84.
Id. var. Brocchii, p. 88, 90, 92.
Id. yar. calabra, p. 78, 92.
Id. var. convoxiusonla, p. 88, 92.
Id. corrugata, p. 74, 78, 91, 92.
Id. yar. crìstuIoBa, p. 88, 92.
Id. yar. eopryBmatica, p. 90, 92.
Id. elegans, p. 24, 25, 26.
Id. yar. exilior, p. 90, 92.
Id. yar. ecLyariciila, p. 92.
Id. intomescens, p. 92.
Id. lanceolata, p. 88, 89, 90, 91,
92, 93.
Id. yar. miocenica, p. 90, 91, 92.
Id. yar. Pecchioli, p. 91, 92.
Id. prolanceolata, p. 88, 92.
Id. yar. prysmatica, p. 88, 90, 91, 92.
Id. yar. subconica, p. 89, 92.
Id. yar. subinomata, p. ,91, 92.
Id. yar. subtypica, p. 89, 92.
Id. taurolanceolata, p. 88, 89, 92.
Id. yar. tauroprysmatica, p. 88, 92.
Id. yar. yaricoBocilindrica, p. 89, 92.
HlBTOSCALA, p. 24.
Hirtoscala, p. 20, 25, 29, 30.
Id. aclathratula, p. 26.
Id. yar. belgica, p. 27, (Quadro I).
Id. yar. Brugnonei, (Id.).
Id. Cantrainei, p. 26, (Id.).
Id. yar. contorta, (Id.).
Id. elegans, p. 28, (Id.).
Id. yar. exfìx)ndo6a, p. 28, (Id.).
Id. yar. exsubulata, p. 26, (Id.).
Id. foliacea, (Id.).
Id. frondicula, p. 26, 27. (Id.).
Id. yar. frondiculaeformis, (Id,),
Id. yar. frondosa, (Id.).
Id. gregoriana, p. 26.
Id. yar. lacerata, (Id.).
Id. lincta, (Id.).
Id. lucida, p. 29, (Id.).
Id. yar. major, p. 26, (Id.).
Id. miofrondiculoides, p. 27, (Id.).
Id. yar. mioparva, p. 25, (Id.).
Id. mitraeformis, (Id.).
Id. muricata, p. 27, 28, 29, (Id.ì.
Id. yar. murìcatocristata, p. 27, (Id.).
Id. yar. pecchioliana, (Id.).
Id. yar. perfoliacea, p. 26, (Id.>.
Id. yar. perlongata, p. 28, (Id.).
Id. yar» postsubulata, p. 26, (Id.|.
Id. yar. pseudofoliacea, p. 26, (Id.).
Id. yar. rectocostata, (Id.).
Id. yar. rectiocristata, p. 29.
Id. spinìfera, p. 27.
Id. yar. spinosa, p. 26, (Id.).
Id. yar. subfoliacea, p. 27, (Id.).
Id. yar. subtypica, p. 26.
Id. subulata, (Id.).
Hyalosoala, p. 30.
Hyaloscala, p. 20, 30.
Id. acutoformosa, p. 30*
Id. clathrattUa, p. 29, 30.
Id. miotrinacria. p. 30.
Linctoscala, p. 24, 25, 26, 2&
13 — F. Sacco.
LinctoscalA elegans, p. 25.
Id. frondicula, p. 26, 27.
Id. muricata, p. 28.
Id. mimcatocristata, p. 27.
Id. subyar. spinosa, p. 27.
Id. trevelyana, p. 19.
Megatylotus, p. 13.
Mogatylotus crassatinus, p. 9, 13.
Id. yar. longiuscata, p. 14.
Id. yar. maxima, p. 13.
Id. yar. rotundula, p. 14.
Id. yar. subglobosa, p. 14.
Id. yar. subumbilicata, p. 14.
Melania eloru/ata, p. 56.
Mesalia, p. 93.
Natica acuminata, p. 9.
Id. angustata, p. 8.
Id. aurUmlata, p. 3, 5.
Id. cepdcea, p. 6.
Id. compressa, p. 6.
Id. crassatina, p. 3, 13.
Id. dameriacensis, p. 11.
Id. Delbosii, p. 8.
Id. ébumoides, p. 72.
Id. elongata, p. 10.
Id. epiglottina, p. 6.
Id. ferruginea, p. 8.
Id. Gamieri, p, 4.
Id. globosa, p. 7.
Id. gutturosa, p. 6*
Id. Levesquei, p, 11.
Id. obesa, p. 13.
Id. paludiniformis, p. 11.
Id. producta, p. 11.
Id. scalaris, p. 12.
Id. scaligera, p. 11.
Id. sigaretina, p. 5.
Id. spirata, p. 11.
Id. stampinensis, p. 14.
Id. subglobosa, p. 7.
Id. svbpatula, p. 5.
Id. suessoniensis, p. 11.
Id. yar. ventricosa, p. 3.
Id. Willemeti, p. 12.
NATICIDAE, p. 3.
NODISCALA, p. 79.
Nodiscala, p. 70.
Id. cavata, p. 81.
Id. YSiT. cayata, p. 81.
Id. yar. coUigens, p. 80, 81.
Id. yar. excayata, p. 81.
Id. hellenica, p. 79, 80, 81.
Id. yar. propinquior, p. 80.
Id. pseudocarinata, p. 80, 81.
Id. rissoides, p. 81.
Id, Scaccini, p. 79, 80, 81.
Id. yar. subappennina, p. SO, 81.
Nodiscala yar. sublaeyis, p. 80, 81.
Odostomia Gulsonae, p. 95.
Opalia, p. 30, 53
Opalia australis, p. 32, 33.
Id. commutata, p. 32, 33.
Id. contabulata, p. 33. 95.
Id. coronata, p. 32, 33.
Id. yar. Delprati, p. 33.
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100
I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Opalia var. discolonga, p. 32, 33.
Id. var. dubia, p. 33.
Id, miotaurina, p. 30, 31, 33.
Id. var. muricatoides, p 32, 33
Id. var. obscura, p. 33.
Id. var. Pantanellii, p 32, 33
Id. var. parvillima, p. 32, 33.
Id. pseudoscalaris, p. IS, 33, 69, 95.
Id. Stoueri (De Boury) p. 95.
Id. ruellensis, p. 33.
Id. tauropaucicostata, p. 31, 33.
Id. venusta, p. 33.
Parviscala, p. 29.
Parviscala, p. 18, 20.
Id. algeriana, p. 20.
Id. pliosubappennina, p. 29.
Id. soluta, p. 29.
Id. Tiberii, p. 29.
Pherusa, p. 95.
Phenisa Gulsonae, p. 95.
Id. var. subappenninica, p. 95.
Pllolsoala, p. 70.
PUCISCALA, p. 72.
Pliciscala, p. 71, 72, 75, 77, 79, 81.
Id. abrupta, p. 72, 73.
Id, afuniculata, p. 71.
appenninica, p. 70.
Id.
Id,
Id.
Id
Id.
Id.
Gouldi, p, 73.
grata, p. 72, 73.
Lamarcki, p. 70, 73.
miopa'rvula, p. 71.
miotunnta, p. 71.
PseudoBthenorytis, p. 43.
PUNCTISCALA, p. 72,
Punctiscala, p. 70, 71, 72, 76, 81.
Id. var. attenuata, p, 73.
Id. var. Bellardii, p. 73, 75.
Id. var. cancellatoides, p. 73, 75.
Id. var. dertonensis, p. 73, 74.
Id. disjuncta, p. 73, 74, 75; 92.
Id. Forestii, p. 73, 74.
Id. longiuscula, p. 72, 73.
Id. var. Mantovani, p. 73.
Id. óblita, p. 74.
Id. var. oblita, p. 73, 74, 75.
Id. var. pedemontana, p. 73, 74.
Id. plicosa, p. 72, 73.
Id. ridens, p. 73.
Id. supracostulata, p. 73, 75.
Id. , tauroturrUa, p. 72.
Soalai^la, p. 15.
Scalaria abreviatay p. 17.
Id. abrupta, p. 72.
Id. acuta, p. 27, 28.
Id. alata, p. 33.
Id, alternicostata, p. 16, 17.
Id. amoena, p. 61, 62, 64.
Id. angulatopsiSj p. 19.
Id. ausonia, p. 65.
Id. babylonica, p, 82.
Id. badilata, p, 29.
Id, Brocchii, p. 47.
Id. Bronnii, p. 64, 65.
Id. var. blema, p. 24.
Id. var. bovetensis, p, 24,
Id. cancellata, p. 61, 64, 84, 85.
Scalarla
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id,
Id,
Id. var.
Id.
Id,
Id,
Id,
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id,
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id,
Id.
Id.
Id.
Id. var,
Id.
Id,
Id.
Id.
Id.
Id.
Id,
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id. var,
Id.
Id.
Id. var,
Id.
Id.
Id.
Cantrainei, p. 24.
capelliniana, p. 84.
ciathra, p. 16, 23.
clathratula, p. 26, 27, 30.
clathrus, p. 23.
comitalis, p. 56.
communis, p. 16, 23.
commutatay p. 23.
contigua, p. 16, 17, 20.
contorta^ p, 26.
coronata, p. 79.
corrugata, p. 91.
costulata, p. 71.
crassicostata, p. 45, 47.
crispa, p. 30, 44.
decussata, p. 63, 64, 65, 86.
Delprati, p. 33.
depressicostay p. 19.
Deshayesi, p. 86.
disjuncta, p. 72, 74, 90, 91, 92.
dubia, p. 32.
elegans, p. 25, 26.
etrv^ca, p. \1.
excrassicostcUa, p. 45.
excrispa, p. 30.
eximia, p. 28.
exinterrupta, p. 47.
extrinacriay p. 30.
fallens, p. 64, 65.
flcarazzeìisis, p. 30.
fllicosta, p. 30.
fllifera, p. 29.
flmbì^ta, p. 56, 57.
fimbriosa, p. 48, 57.
foliacea, p. 25, 26, 27.
formosissima, p. 30.
frondicula, p. 25, 26, 27, 28.
frondiculaeformis, p. 25.
frondosa, p. 26, 28.
geniculata, p. 86.
Oorisseni, p. 40.
Oroiteloupi, p. 64, 65.
ìiellenica, p. 80.
Hoemesi, p. 63.
impressa, p. 86.
insignis, p. 45.
intermedia, p. 40.
interrupta^ p. 47.
intum^escens, p. 88.
irpa, p, 23.
lamellosa, p. 46, 47, 77.
lanceoUUa, p. 56, 89, 90.
lativaricosa, p. 16, 17.
Leroy, p. 63.
lincta, p. 24.
longissim^a, p. 76.
lucida, p. 27.
Mantovani, 75.
meneghiniana, p. 94.
Michaudi, p. 16, 17.
MicheloUii, p. 62.
milla, p. 67.
mdolamsllosoides, p. 45.
mirabilis, p. 22.
multtlamslla, p. 45.
muricata, p. 27, 28, 32.
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DESCRITTI DA F, SACCO
101
óblita, p. 74.
pecchioliana, p. 28.
planicosta, p. 16.
plicosa, p, 72, 74.
psevdoclathra, p. 16.
psevdoscaòerrima, p. 83.
psevdoscalaris, p. 31.
pseudoturtoni, p. 18.
pulchella, p. 18.
.pulta, p. 24.
^mmicea^ p. 53, 54^ 55.
pusilla, p. 70, 71.
recticosta, p. 76.
reticulata, p. 61, 62, 64.
rcetwa, p. 34, 35, 36, 39, 43, 44.
retuspina, p. 35.
rttfZw, p. 76.
Saccoi, p. 75.
BalicensiSy p. 29.
scaberrima, p. 25, 27.
Scacchi^ p. 86.
«errato, p. 56.
spini fera, p. 27.
spinosa, p. 26, 27.
spinosa, p. 35, 36.
Stefana, p. 67.
s^ria^imma^ p. .30.
svJbreticula, p. 61, 62.
subscalaris, p. 27.
stibtrevelyanaj p. 16, 17, 19, 21.
svòtrevelyanoides, p. 17, 21.
imòi^toto^ p. 26.
«t*6varico«a, p. 16.
sulculata, p. 67, 68.
taurinensis, p. 60.
tenuicosta, p. 16.
^enm^Mafa^ p. 83.
r«rtoHi, p. 31.
tort^Zo^a^ p. 76, 77.
trevelyana, p. 18, 19.
trinacria, p. 18, 20, 31.
trinacrioides, p. 18.
trochiformis, p. 36.
turbonilla, p. 75.
twrbonilloides, p. 85.
Turtonae, p. 16, 17, 25.
!ZW<ont, p. 18.
IWtonw, p. 19.
t;ariaòiZù^ p. 19.
varicosa, p. 16, 52.
vaHcula, p. 91, 92.
i;entMto^ p. 32.
Vilandti, p, 71.
8CALARIIDAB, p. 15.
Sthenorytis, p. 34, 43.
Sthenorytis var. acatispina (non acv/tissima)
p. 36, 41, 95,
Id. var. calabra, p. 35, 41.
IcL var. clathroidea, p. 37, 41, 43.
Id. var. coi^jnngens, p. 37, 41.
Id. var. depauperocostata, p. 38,41.
Scalarla
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id. var.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id. var.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Sthenorytis var. depressocristulosa, p. 40, 41.
Id. var. dertocrassa, p, 39, 41.
Id, var. elatoelegans, p. 37, 38, 41.
Id. var. elatotaurina, p. 34, 35, 41.
Id. globosa, p. 35, 36, 37, 39, 41.
Id. globosoaspina, p. 38, 39, 41.
Id. var. globosoides, p. 37, 41.
Id. var. perlabiata, p. 34.
Id. pemobilis, p. 41.
Id. var. plioligustica, p. 40, 41.
Id. var. praecurrens, p. 39, 41.
Id. proglobosa, p. 35, 36, 37, 38,
39, 41, 43.
Id. var. proretuspina, p. 35, 36, 41.
Id. retnsa, p. 34, 35, 36, à9, 41.
Id. retuspina, p. 35, 41.
Id. var. spinosa, p. 35, 36.
Id. vai\ subaspinosa, p. 35, 41.
Id. subcirsotremoides, p. 38.
Id. trochiformis, p. 36, 41.
Id. variocostata, p. 38, 41.
Turbo cancellatus, p. 84.
Id. clathrus, p. 16, 23.
Id. corrugatìis, p. 91.
Id. geniculattcs, p. 86.
Id. lamellosus, p. 47.
Id. lanceolatìis, p. 89.
Id. muricatus, p. 28.
Id. pseudoscalaris, p. 31.
Id. ptuniceiLS, p. 54.
Id. torulosits, p. 76, 79.
Turbonilla, p. 93.
Id, corrugata, p. 91.
Id. lanceolata^ p. 89.
TURRISCALA, p. 76.
Turriscala, p. 70, 72, 73.
Id. var. acutinodosa, p. 79.
Id. var. afdnicalata, p. 77, 78, 79.
Id. var. Anglorum, p. 77, 79.
Id. var. atava, p. 78, 79.
Id. bombicciana, p. 79.
Id. var. dngulata, p. 78, 79.
Id. var. convexiuscula, p. 78, 79.
Id. incertulina, p. 77.
Id. vai', incertulina, p. 77, 79.
Id, var. Koeneni, p. 77, 79.
Id. . lamellosa, p. 77.
Id. longissima, p. 76, 79.
Id. var. perconica, p. 78, 79.
Id. recticosta, p. 76, 79.
Id. var. Rovasendae, p. 77, 79.
Id. rudis, p. 76, 79.
Id. var. Sanbergeri, p. 76, 79.
Id. var. Speyeri, p. 76, 79.
Id. subLamarcki, p. 76, 79.
Id. subv. supervaricosa, p. 77.
Id. torulosa, p. 76.
Id. var. viennincola, p. 77, 78, 79.
Turritella cancellata, p. 84.
Id. corrugata, p. 91.
Id. lanceolata, p. 89.
Id. pelagica, p. 93.
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«»
Tav. I.
Località . ColUti<m$
ì, Olobularla gibberota (Orat) var. apennlnica Saco. . . . Carcare Musoo geol. di (HnoTa.
% ,, „ ,, var. umbilicata Sacc MlogUa ,,
3r „ „ 9f Tw. globoide» Saoc , ., »» Mjuì«o geol. di Torino.
4, „ ., „^ var. pospatula Sacc. . . , . CatsiueUe „
Si I ,, l, var. ovifdrmia Sacc fiataello ,;
e a. Cernili» oMiproMa (Baat) OoUì torinesi .... Colliic Rovasenda*
b. „ „ „ , » Muieo geol. di Torino.
7. ^ M. ,„ . » ,^0»^) • -,.• • ^ »» >»
8. Crommuim ferruginenoi (Grat.) var. iulica Sacc Carcare „
9. „ „ „ var. nigosoidea Saco. . . . Cati n elle „
10. „ „ ,t Tar. aciuninatoides Sacc. . „ „
11 a, b. Easpiroarommium elongatum (blicht.) ........ Dogo •,.,.., Museo geoL di Roma.
I2a, b. „ „ var. degensi» Sacc „ Museo geol. di Torino.
13. AmanropsoUa scaligwfa (Bavan) subv. posterai Sacc. . . Caiwlnelle „
]4 a, b. Buspira scalane (Bell, e Micbt.) CoUi torinesi ,,
16. Megatylotus crassatlnus (Lk.) var. rotondala Sacc. . , . S. Oiostiaa „
16 o, b. Fuscoscala Tnrtonis (Turt.) var. alternicosteta (Bronn) . . Astigiana * „
17. „ „ var. persu boiata (Sacc^) ,,,.., „ Mosso geol. di Modena.
18. „ ^, var. compressovaricosa 9acc „ Museo geol. di Torino.
19. M .» ▼*»•• pauperocosUta Sase „ „
SO. it t* ▼^* capillaricosta Sac«, „ „
21. „ f, var. astensis Sacc. ,..,... „ „
22. „ treveiyana (L«each.) var. parvofossilis Sacc. . . Stassano „
23. „ proTurtonis Sacc Colli torineai .... Museo geol. di Roma.
24. >» mesogonia (Bmgn.) var. torritula Sacc. . . . Astigiana Museo geoL di Torino.
25. » pedemontana Sacc ^ ^ .»»^ -.. »»
26 «> b. Clathras mioatovos Sacc. . Tetmofourà (C. T.) . . CoUm. Rovasenda.
27. „ „ var. procoromunis Sacc, , Colli torinesi .... „
28. »f it ^Ai"' mlopaucioostolata Sicc „ Mosso geol. di Roma.
29. „ motinofoliaceus face , Monteglbbio Mosso geoL di Modena.
30. „ communis (Lk.) var. poltoastensis Saoc Astigiana Museo geol di Ttfino.
81 o, b. „ „ ., var. pseudoeUgans Sacc. • • • „ »> >,
82. »» »» tt var. dertonensitf Saoc Stassano Musso geol. di Roma.
33. „ ,. .. var. blemoastensis Sacc. . . . ' . Astigiana Museo geol. di Torino.
84 a, b. Hirtoscala moncata (Risso) var. reotocristata Sacc. ... ,. ,,
85. ,» spinitera (Segu.) var. rouricatocrìstata Sacc. . . ,, Mosao geol. di Roma.
36. »» ti var. siibfoliacea Sacc „ „
87. », }■ var. perlooKata Sacc „ Mosso gtol. di Torino.
88. ,, iVondicola (Wood) var. spinosa Ben S. Agata .,
39. „ elegans (Risso) var. mioparva ^aoc Stazzano Mosso geol. di R<>ina.
40. ,. ,. M var. pseodo£pliacea Sacc. . . . Riorzo (Piacentino) . . Golles. Bagatta.
41 a, b. Parviscala pliosobapennina Sacc VUlalvomia Mosoo geol. di Torino.
42. Hyaloscsla? miotrinacria Sacc TeUl Borelli ,,
43. „ aootoformosa Saec AftigiaiM ...... ,,
44 a, b. Opalia mietaurina Sacc. S. Antonio (C, T,) , . CoUta. Rovasenda*
46 a, b. „ p var. taoropaodcostata Sacc Bersaoo ,,
46. », paeodofCftlaris (Brocch.) var. parvillima Sacc. . . . Villalvemia Mosso geol. di Torino.
47. „ »» », var. discolonga Sacc . . . Castellarqua^» .... Mosso geol. di Modena.
48 a, b. u », „ var. moricatoides Sacc. . . Astigiana Mosso geol. di Torino.
49 a, b. Stbanorylis sstoiA (Br.) Colli torinsd »... Mosso «eoi. di Roma.
50 a, b. „ », var. elatotaurioa Sacc Albognano Coiles. Rovasenda*
61 a» b. „ », var. subaspinosa Sacc Tsrmofoorà (C. T.) . . ,,
bia,b. », »» var. proretospina S&cOt Colli torinesi .... Musso geol. di Torino.
03 oy b. ,» rotospioa (De Oreg.) Stazzano Muaeo geol. di Patria.
64 o, b. u n '^^' acutìspina Sa^c „ Museo geol. di Roma.
56 a, b. M troshiformis (Brocch.) Castsllaisqoato .... Mosso geol. di Modena.
56 a, b. ». globosa (De Boory) Stazzano Museo geol. di Koma.
57 o, b. »a ,» var. plioitgustica Sacc Rio Torsero (Liguria) . Museo geol. di Oenova.
58 o» b. ft » '^'^' dertocrassa Sacc S. Agata ..... Mosso geol. di Torino.
59 a, b. »» ., var. depressocristolosa Sacc Stassano ...... Moaeo «eoi. di Genova.
60 a, b. »» globosoaspina Sacc Moja di Montaldo . . CoUef, Hovasenda.
61 a^b. n » var. prascorroat Sacc .... Tetti dei Frati (C. T.) . ,,
62 a, bk », proglobosi^ Sacc . , . . , Colli toHneai .... Muaeo geoL di Torino.
63 a, bi »» », var. datbroidea Saoc Sciolse ...... (^oU^i. Rovaaead««
64 o, b. »» „ var. oonjoncena Sacc Albugnaoo Motao OmI. di Torino»
65 n, b. „ „ var. globosoides Sacc Tetti dei Frati (C. T.) . Collez. Rovasanda.
66 a, b. „ », var. elatoelegans Saoc Colli torinesi .... Moses geol. di Torino.
67 o, b. „ M var. depaoperocostata Sacc Bandissero ..... Colisi. Rovassoda.
68 «, b. ,» variocostaU Sacc Tetti Varstti (C. T.) . . „
69. ,» tubcTrsotreiooides Sacc CoUl torbiesi .... Museo geol. di Torino.
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F. SACCO - I Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte IX).
Tav.l
\JU^A^^
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Tav. I[.
Località Colle siane
di rinvenimento. ^ 'etemplare figuralo,
Ciraotrema gatsiaense Sacc Cava Giannone (Gassino) . . . Collex. Royasanda.
„ ,. var. subeovarico^a Sacc Maro** eoceniche di Gas^tao . . „
„ «oaancuutum Sacc Cava Giannone (Gassino) ... „
„ RovNsendae Sacc , „ ,,
„ eovaricosum Sacc Murne eoceniche di Gassino . . „
„ 1 sthunorytotdei Sacc Colli di Superga Museo geol. cii Torino.
„ „ (juv.j Albugnano Museo |<«<31- à\ Roma.
„ t pseudoretusum Sacc Carcare Museo geol. di lorìuu.
„ sùienorytocrispum ^acc S. Giusti uà Museo geol. di Genovu.
„ „ var globosomagna Sacc Cassiuelle Museo i^eoL di Torino.
,, „ var. globosorecra Sacc „ Museo geol. di Roma.
,« f, var. perlai ecostata Sacc „ ,,
,, crassiccstatum (Desh ) vur taurina Sacc BaMi««sero CoUez. Rovusenda.
„ ,y var. lepideusiA Paut. PauUiio (Modenese) Museo g^-ol. di Modena.
„ „ var. pedemontana Sacc Rosign-jno Collex. Hornsenda.
„ „ var. rotundicosta Sacc Colli torinesi Mnseo geol. di Torino.
„ „ var. dertoSe<jUenzai Sacc 2». Agata ,,
„ „ var. subSeèiiienxai Sacc ,, Masso geol. di Pavia.
„ lamellosum (Br.) var. subaspr^monianum Sacc Staxsano Museo geol. di Roma.
„ „ var. transiens Sacc Savona Museo geol. di Genova.
,, aberrane Sacc Culli turinosi Museo geol. di Roma.
„ Ducici (Wright) var. cras<<icostanomala Sacc Colli tortoi.esi I Museo geol. di Torino.
., ,, var propinquior Sacc Culli lorineai CoUes. Flovasenda.
,, Seguenzai (Pant) var. subalpina Sacc Sciolse Museo geol. di Torino.
., „ var. subDoderleÌDi Sacc Val Chiappine (Casal borgone) . ,,
„ „ var mutinopostìca Sacc Montegibbio Museo geol. di Modena.
„ Doderleini (Pi>nt ) var. era sai costato idee Sacc Colli torinesi Museo geol di Torino.
„ antiquovaricosum Sacc Cassinelle ,,
,, ,, var. simpHcula Sacc „ „
„ eosubvaricosum Sacc Carcare ,,
„ tauro varicosum Sacc Sciolze roller Rovasenda.
,, p var. varicoslor Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino.
y, miovaricosum Sacc S. Agata ,,
„ varicosum (Lk.) var. ligustica Sacc ZinoU „
,, ?taurupalioide4 Sacc Colli torinesi (Grangie) . . . . Colles. Rovasenda.
,, rusticdiu (Del'r.) var. Iloernesi (De Grog.) Colli torinesi Museo geol. di Ruma.
yy „ var. gigantea Sacc Monte dei Cappuccini (Torino) . Collex. Kovasenda.
„ ,, var. iran»versa Sacc Colli torinesi ^^
,, ,, var. transitns Sacc Termofourà (0. T.) „
,, ., var. longissima Sacc Albugnano „
„ punitceum (Br.) var. procouiitalia Sacc Colli torinesi Muneo geol. di Torino.
„ „ var dertonensis Nacc Stazzano Museo geol. di Roma.
,, y, var. ingauua (Issel) Rio Torsero (Liguria) .... .Museo geol. di Genova.
„ », var. Ambi lata (Bore.) Astigiana Museo geol. di Torino.
fy expuniiceum Sacc ,, ,,
Discoscala scauerrima (Sacc.) var. perproducta Sacc Albu;;nano Colles. Rovasenda.
„ var. subcanaliculata Sacc s. Aguia Museo geol. di Torino.
,, var. laurotransieus Sacc Sciolze CoUuz. Rovasenda.
40. „ taurocolligens Sacc Aibugnano ,,
49a, fr. Acrilla? taurioensis (Pant.) var. coojuuKens Sacc Sciolse „
*'"'*- ? an^f ulatotMurinensis Sacc Colli turineni Music geol. dì Torino.
arooena (Phil.) var. subreticula ^D'Orb.) y, Museo geol. Hi Roma.
,y var. scaberrimoides Sacc ,, Museo geol. di Torino.
,, var taurocancellata Sacc ,, „
„ var. perantiqua Sacc Cassinelle „
,, var. eosubcaiicellata Sacc ,, ,,
.. var. mioBronni Sacc ^. Agata Museo geol. di Roma.
exMichelottii Sacc. (V. pag. 62) Pam ano (Modenese) Museo geol. di Modena.
plioamoena Sacc Savona Museo geol. di Genova.
Bronni (Sep.) \btiyi.*na Mus^o geol. rti Turino.
leptoglyptamoena Sacc C«>i:i t. noesi Museo (.eoi. di Roma.
„ Var. praecurtens Sacc Carcare Mu^eo geol. di Torino.
,, var. petcosticillata Sacc Colli torinesi C*llez. Kova&enda.
interi>osita Sacc Tetti Borelli (C. T.) Museo geol. di 1 orino.
Stefana (De Boury) var. leptoglyptoBronni Sacc. . . . S. vona Museo geol. di Genova.
Libassii (Seg.) var. ligustica Sacc AlLen^ra Museo geol. di Torino.
Adiscoacrilla Coppii (De Boury) var. lacunocostata Sacc Astigiana Museo geol. di Roma.
„ „ var. depressoCoppii Sacc ,, Museo geol. di Torino.
66ay „ „ var. villalvemensis Sacc Vilialvem'a „
09- ti ■ M ^**^' opaliaelòrrais Sacc Astigiana „
70 a, b. Puniscala ? apenuinica Sacc Cassinelle Mnseo g<*oI. di Roma.
71 a, b, „ ,. var. afuuiculata Sacc „ Museo geol. di Torino.
72 a, b. „ mioiurrita Sacc Colli torinesi M^xeo ff^ol. di Koma.
l£ bis. ,, „ var. propinquicostata Sacc „ (V. Forzano) . . Collez. Rovasenda.
7H(4, b, ,, mioparvnla Sacc Sciolze „
74. „ tauroturriia (Sacc.) Colli torinesi Museo geol. di Roma.
75. Punctiscala longiuscula Sacc. var. pedemontana Sacc Vezxa d*Alba Museo geol. di Torino.
70. yy Forestli De Boury var. dertonensis Sacc Tortonese (S. Maria) .... Museo geoL di Roma.
77. ,, disjuncta (Bronn) var. obliu (Micht.) Astigiana .,
78. y, M var. caucellatoides Sacc Castel! a rq nato Museo geol. di Modena.
TV. ., ,, var. supracostulata Sacc Astigiana Museo geol. di Torino.
80. Turriscala subLamarcki Sacc Cassiuelle Museo geol. di Roma.
81. „ torulosa var. Rovascndae Sacc BaldisHero Collez. Rovasenda.
82. „ ,y v«r. afunlculara Sacc Albuguauo ,,
83 a, 6. ,, ,, var. atava Sacc CoMi turinosi Museo geol. di Roma.
83 bis. „ „ var. cingulata Sacc „ „
84. „ „ var. perconica Sacc Stazzano „
}<5. „ „ var. convoxiuscula Sacc S. Agata Museo geol. di Torino.
86. y, yy var. acutinodosa Sacc Stazzano Museo k<»oI. di Roma.
87 a, b. Nodiscala Scaccbll (Hoem.) var. cuUigens Sacc Colli torinesi (Pian dei Boschi) . Collez. Rovasenda.
88 a, b. yy pseudocarinata Sacc Colli torinesi Museo geol. di Roma.
89 a, b. ,y „ var. excavaU Sacc Castel larquato Museo geol. di Modena.
90. „ hellenica (Forb.) var. subapennina Sacc ,, „
91. Dentiscala procrenata Sacc Colli torinesi (Grangie) .... Colles. Rovasenda.
92. „ crenata (Ijnn.) var. gigantea Sacc Astigiana ìì Museo geul. di Roma.
93. Clathroscala cancellata (Br.) var. plorico^tlcillata Sacc Val Tanaro (Carrù ?) .... Museo |,eol. di Torino.
94. ., „ var. supracostulata Sacc Astigiana „
95. Acrilloscala geniculata (Br.) var. subuloprisca Sacc Stazzano Museo geol. di Roma
96. yy „ var. acristul^ta Sacc Astigiana Museo geol. di Torino.
«7. „ „ var. subangulota Sacc „ „
98 b. Hemiacirsa prolanceolata Sacc Sciolze Collez. Rovasenda.
98 o. „ „ var. tauroprysmatica Sacc. ... f. «>
98 e. „ ,, var. varìcosocyllndrica Sacc* • . . Colli torinesi Museo geol. di Torino.
9$b(M. ,t taurolanceolata Sacc Colli torinesi (Pian dei Boschi) Colles. Rovasenda.
99. „ lanceolata (Br.) var. miocenica S*tcc S. Agata Museo geol. di Torino.
100. ,, y, var. Brocchii Pant Montegibbio Muse» geol. di Modena.
101 a, b, yt y, v.ir. i>rysmatica Sacc Alben>:a Museo geol. di Torino.
101 bis. ,, corrugata (Br.) var. Pucchiolii (D*Anc.) Castellarquato Museo geol. di Modena.
lOS ,, ,» ,, var. exvaiicula Sacc S. Apata Mu<«eo geol. di Torino.
103 a, 6. Adrsa mtopedomontana Sacc Bai 1 isserò Collez. Kovasenda.
104 ay b. y, auboecussata (Canir.) var. pseodolanceolata Sacc A^t.^iwna Museo geol. di Torino.
1^*5 a, b. Aclis proaacaris Sacc ViUalvurnia »«
106. Pherusa Oulsonae (Clark) var. subapenninica Sacc ,»
ìbis.
2a
b.
30,
fr.
Aa
b.
òa
b.
6.
la
b.
sa,
b.
9.
10.
,
11.
12 a
b.
13.
14.
15.
16 o,
b.
17 o.
b.
18 o.
b.
19.
3Jt).
"1.
22.
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b.
24 a,
b.
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20.
27.
28.
29.
30 o,
b
31.
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b.
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b.
M.
35 0,
b.
36.
87.
38.
3».
40 a,
b.
41 a,
b.
42.
43 0,
6.
44 0,
b.
45.
46-
47 0,
b.
48.
49 a,
h.
50 0,
b
51 o,
b.
52.
53.
54.
55.
56 o»
b.
57.
58 o,
b.
59.
60.
61.
62.
«,<.
64 o.
b.
65 o,
b.
06.
07.
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F. SACCO-I Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte TX).
Tav.II.
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Sì
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.. j*
n
,„,, I MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARII
DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA
DESCRITTI
DAL ' ' / • ' V
Dott. FEDERICO SACCO
PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO
PARTE X.
(CASSIDWAE {allume), TEREDRIDAE e PUSIONELLITiAE)
(eon im figure)
TORINO
CARLO GLAUSEN
Libraio d«])a H. Accademia dello Science.
SeUembre 1891.
6
/
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4:^96 - Tip. Quadagnini e Cancellerò - Torino
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APR 2-- :■':
I MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARU
DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA
PARTE X.
( CASSIDIDAE (aggiunte), TEREBRIDAE e PUSIONELLIDAEJ
Famìglia CASSIDIDAE àdahs <*>
Cassidea orumena Brug. var. atubbroulata Sago.
Distinguunt hanc var. a specie typica aeqtientes notas:
Tubercula svòcblita, Superflciea malleata.
Astiano: Astigiana^ Val d'Andona (rara).
Oalbodba proex)hinophora Sago.
(Tav. Il, flg. 78).
Testa svbparva, depressissima. Anfracttu convexi, ad suturam fortiter depre$9i;
transversim pemumerosis et appropinqtuitis costicillis ornati , 6 costis crassis et elatis
muniti. Costae supemae 3 fortiter tvberculares, quarta et quinta svbtvber calar es, infera
simplex, cristiformis. In regione basali costae^ 1 vel 2, perdepressae conspiciuMur.
Long. 15-20? Mm. Lat. 13-20 Mm.
Bartonianot: Oassino (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto alla (?. echinophora var. ini-
tialis. La forte schiacciatura deiresemplare figurato deriva probabilmente, almeno in
parte, dal modo di fossilizzazione^ giacché è assai meno accentuata in un esemplare
piccolo della stessa località. Riguardo al piano geologico consultisi quanto si disse ri-
guardo alla O. tvberculatissima Sago.
Galeodea miocristata Sacc.
(1890. SACCO, / Molluschi dei terreni terziari del Piemonte, ecc., VII, p. 61, tav. II, flg. 12).
(1> h» Caxsididae Airaao già descritte nella Parte VII.
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4 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
G. MIOORISTATA var. MULTICINGULATA SaOO.
(Tav. li, flg. 79).
Distinguunt hanc var. a specie ippica seqvsntes notae:
Testa gracilis. Inter 2 elata cingula transversa supera, cingulu/m cristiforme sai
elatum, prape cingulum inferum situm, conspicitur,
Elveziano: Baldissero torinese (rara).
Osservazioni. — Raccolsi questx) esemplare nella marna grìgia compatta e quindi
esso è assai schiacciato. Si avvicina alquanto alla (?. echinophora var. Rovasendae.
Galeodea tauroglobosa Saoo.
(1890. SACCO, / Moli, dei terr, terz, del Piemonte, ecc., VII, p. 66, tav. II, flg. 23).
G. TAUROGLOBOSA Var. GASSINENSIS SaOO.
(Tav. Il, fig. 80).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae:
Spira aliquantulum minus elata. Anfractus penultimi lasvivs subangtUaM, sub-
rotundatiores, ad suturam minus depressi.
Long. 70 Mm. Lat. 60 Mm.
Bartoniano? : Gassino (rara).
Osservazioni. — Questa forma è quasi intermedia tra la (7. tauroglobosa e la G.
tauropomum Sago., tanto che alcuni esemplari quasi farebbero credere trattarsi di una
varietà di quest'ultima specie.
Quanto airorizzonte geologico devesi ripetere quanto si disse riguardo alla O. tu-
herculatissima.
G. TAUROGLOBOSA Var. ORNATULINA SaOC.
Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota:
Testa afflnis var. gassinensis. Anfractus ultimus superne inflatiar. Inter costas
transversas costicillae minores, inter regionem ventralem et suturam praecipus.
Long. 40 Mm. Lat. 35 Mm.
Bartoniano? : Gassino (rara).
Osservazioni. — Devesi ripetere ciò che si disse riguardo alla var. gassinensis.
G. TAUROGLOBOSA Var. SUBTUBERCULARIS SaOC.
(Tav. Il, fig. 81).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae:
Anfractus superne aliquantulum depressiores. Inter costas transversas majoì'es co-
sticillae minores saepe conspiciuntur , in regions supera praesertim. Costa crassa, sub-
angulata, supera, undulato-suòtuòercularis, in anfractibus penultimis praecipue.
Long. 50 Mm. Lat. 37 Mm.
Bartoniano ì : Gassino (rara).
Osservazioni. — Riguardo all'orizzonte di rinvenimento leggansi le osservazioni
&tte sulla O. tuòerculatissima.
Galeodea tuberculatissima Saoo.
(Tav. Il, flg. 82).
Testa media, elongata; spira valde elata. Anfractus 5-6, ad suturam depressi, trans-
versim suòtiliter striati. Anfractus ultimus 7 tuòerculoìnim cingulis mv/nUvs. Tubercula
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DESCBim DA F. SACOO 5
in 4 anfractibvs supemis sai crassa, rotundata, inter se diyuncta; in caeteris (basim
versìAs) gradatim depressiora , inter se cor^functiora ; in cingulo basali (pa/rvm, elato y
svbcariniformi) svboblita. In anfractu ultimo cristulae longitudinales irregulares, in
regione basali sat vistbiles, suturam verstis svbóblitae. Cavda sat elongata.
Long. 35 Mm. Lat. 22 Mm.
Bartonianof: Gassino (rara).
Osservazioni. — Questa forma è molto interessante pel gran numero di cingoli tu-
bercolari di cui è munita, per cui si avvicina alla G. Nystii o O. depressa von Buon.
Quanto airorizzonte geologico da cui deriva il fossile è solo dubitativamente che indico
appartenere esso al Bartoniano, sia perchè non ebbi a raccoglierlo io stesso, sia perchè
presso le marne eoceniche di Gassino affiorano pure marne mioceniche molto simili a
quelle in cui sta tuttora impiantata la conchiglia in esame.
Galeodea oblongocebana Sago.
(1890. SACCO, / Moli, dei terr. terz. del Piemonte, VII, p. 67, tav. I, fig. 26).
G. OBLONGOCEBANA var. Sacci (Rov.).
(Tav. 11, tlg. 83).
Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae:
Testa oblongior, Anfractus, in regione supera^ costa transversa crassa, elata, undvr
lato-tvberculifera, ornati; prope suturam depresso-undulati, svbtuberculati.
Elveziano: Bussolino torinese (rara).
Osservazioni. — L'esame comparativo fette di questa forma coll'esemplare tipico
di O. oblongocebana mi convinse trattarsi di una semplice varietà, giacché già nel tipo
appaiono i caratteri che sono più accentuati nella presente varietà ; a questa conservo il
nome Sacci, avendola così battezzata in schedis, come nuova specie, il mio amico Cav.
L. RovASENDA che me la volle gentilmente dedicare.
Assluxite e Vartantl alla r>ai?te VII.
Nella sinonimia di CkisHs posfmamillaris, p. 16, aggiungasi:
1862 - Cassis tnamillaris Grat. var. — DOD., Giac. i, m., p. 23 (S. Agata).
» » di Cassis mamillaris var. pedemontana^ p. 14, si aggiunga:
1830 - Cassis cf. harpiformis Lk. — BORSON, Cat. r, e. m. T., p. 615.
» » di Cassidea cypraeiformis, p. 20, si aggiunga:
1830 - Cassis cypraeiformis Bors. — BORSON, Cat. r. C. m. T., p. 616.
» » di Cassidea crumena var. pseudocrumena, p. 21. si aggiunga:
1830 - Cassis testiculus Linn — BORSON, Cat. r. C. m. Turin, p. 615.
» » di Cawdea crumena subv. venusta, p. 21, mettasi:
1890 - ? Cassis crumena — CAMPANA, Plioc. Borzoli, p. 18.
» » di Cassidea marginata var. initialis, p. 23, pongasi:
1862 - Cassis crumena Brug. var. — DOD., G. t. m., p. 23 (S. Agata).
» » di Semicassis miolaevigata, p. 26, si aggiunga:
1830 - Cassis 4 o 5, Buccinum vel Areola. — BORSON, Calai, rais. Coli.
min. Turinj p. 615.
» )> di Semicassis miolaevigata var. transiens, p. 31, agg.:
1862 - Cassis incrassata Grat. — DODERLEIN, G. t. m., p. 23 (S. Agata).
» » di Semicassis miolaevigata var. subornata, p. 31, agg.:
1862 - Cassis saJburon L. — DODERL., Giac. terr. mioc., p. 23 (8. Agata).
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6 I MOLLUSCHI DEI ttfRllEta TCiltZIARn DEL PIEMONTE EOO.
Nella dfnotìfmia di SemidùiHs taévìgatay p. 32, Aggr.
1830 * Cat9U 4% Buccinum vel Areda^ B0R30N, (7. r. 0. m. T., p. 6llk
1875 - Ca«stf« salmron Lk. — SEQUENZA « <S<«cI. Hratigr,, p. 278.
1878 - Cassis sabttron Brug.^ PARONA, PZ. OZ/r^ò par. p, 62 (Volpedo).
1888 - » » » — TRABUCCO, Fossili plioc. Orsecco, p. 18.
1890 - » » L*. - CAMPANA, J^ioc. BorzoU, p. 17.
» » di Semicassis laevigaia var. striata, p. 33, si aggiunga:
1830 - Gi«^5 12, N° 4 - BORSON, Cai, rais. Coli. min. Turiti, p. 116.
187$> - Cassis saburonLh. tbt. striata Bronn,^ SBGU., Studi strat.^ p. 278.
» » di Echinophoria aequinodosaf p. 40, aggiungasi:
1855 - Cassis calantica Desk. — SISMONDA, Terr. numm. sup,, p. 6.
» » di Echinophoria Rondeletii vbt. apenninica, p. 41, aggitragasi:
1855 - Cassis variabilis Befl. Micht, — SISM., Terr. numm. sup.^ p. (^.
> » di Echinophoria variabilis, p. 43, si aggianga:
1830 - Cassis intermedia Brocc. var. spatosa — BORSON, Cat. rais. Coli.
min. Turin, p. 615.
» » di Echinophoria intermedia, p. 46, agg.:
1830 - Cassis intermedia Br. — BORSON, Cat. rais. Coli. m. T., p. 615.
1862 - Cassis intermedia Br. — DODERL., Giac. t. m., p. 23 (S. Agata).
1875 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — SEQUENZA, Studi strat., p. 278.
1877 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — ISSEL, Marne Genova, p. 22.
1890 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — CAMP., Plioc. Borxoli, p. 18.
-» » di Galeodea echinophora var. dertonensis, p. 56, iDdichisi:
1862 - Cassidaria echinophora Lk. e var. — DODERL., G. t. m.^ p. 23.
» » di Galeodea echinophora var. piacentina, p. 57, si aggiunga:
1830 - Dolium buccinum echinqphorum Linn. var. — BORSON, Cat. rais.
Coli. min. Turìn, p. 6155.
1877 - Cassidaria echinophora Lk. — ISSEL, Marne (Genova, p. 23.
1879 - » » » — SARTORIO, Foss. S. Colombano, p. 15.
1890 - » » » — CAMPANA, Plioc. Borxoli, p. 18.
» » di Oniscidia cythara, p. 76, si aggiunga:
1830 - Harpa cythara Brocch. — BORSON, Cat. rais. CoU. m. T., p. 615.
» » di Oniscidia poslcythara, p. 79, agg.:
1861 - Oniscia cythara Sow.f — DODERL., Giac. t. m., p. 23 (S. Agata).
A pag. 39 nella serie di sviluppo, nel tempo, della Semicassis sulcosa (undulata), essa ò da indi-
carsi pure nel Pliocene, come risulta da ricerche fatte nei Pliocene di Sicilia.
A pag. 60, trattando degli autori che citarono la Cassidaria tyrrhena Chemn. nel Pliocene
piemontese, aggiungasi: SEQUENZA, Studi stratigr., p. 278 (Biellese).
Riguardo allo sviluppo àelVOniscidia verrucosa, p. 81, indichisi anche: Tortoniano (varietà)
— Montegibbio (rarissima).
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DKSOKTm DA F. SAOOO
Fara. TEREBRIDAE Adams.
Genere TEftEàftA Adanson^ 1753.
Sottog. SUBULA Schumacher 1817.
SUBULA FUSCATA (Br.).
(Tav. 1, flg. 1, 1 bis).
1814. Buecinum fuscatum Br,
1826. Terebra fuscata Br. e var.
1827. » » Br.
1829. » cf. plicaria BasL
1831. ]
► fuscata Bronn
1838. i
> »
Brocch,
1842. ì
► »
»
1847. J
¥ 1>
»
1847. :
» »
»
1848.
» »
Bronn
1852.
» »
»
1856.
» *
Brocch.
1866.
» »
»
1873.
» »
»
1878.
» »
»
1879.
» »
»
1881.
» »
»
1890.
» »
»
1890.
» »
»
— BROCCHI, ConchioL foss. subapp,, p. 344.
— BONELLI, Cae. ms. Mus. Zool. Tor. N' 248, 2074, 2075, 2076.
— SASSO, Saggio geol. Bac, Albenga^ p. 481.
— DEFRANCE, Bici. Se. Nat. Voi. 58. p. 287.
— BRONN, //. Tert. Geb., p. 20.
— » Lethaea geognostica, VI, p. 564, tay. XLII, flg. 5.
— SISMONDA, Syn. meth., 1» ed., p. 41.
— » » » 2* ed., p. 27.
— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214.
— BRONN, Ind. pai., p. 1226.
— D'ORBIGNY, Prodr. pai. str. Tom. Ili, p. 88.
— HCERNES, Foss. Moli, tert, Beck, Wien.^ p. 128.
— PEREIRA DA COSTA, Oaster. dep. terc. Portugal, p. 78*
— OOCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 129.
— PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 55.
— SARTORIO, Colle di S. Colombano, p. 11, 12.
— FONTANNES, Mollusques Gaster. Vallèe Rhòne, p. 124.
— DELLA CAMPAN \, Cenni paleont. Plioc. Borzoli, p. 26.
— SACCO, Catal, paleont. Bac. terz. Piemonte, N^ 3875.
Tortoniano: (rara).
Piacemiano : Astigiana, Castelnnovo d'Asti, Cherasco, Cprtandone, Bene-Vagienna,
Vezza d'Alba , Volpedo , Codevilla , Masserano , Lessona , Borzoli , SavonarFomaci, Al-
benga, ecc. (frequente).
Astiano: Astigiana, Monteu-Roero, Pocapaglia presso Bra^ Sommariva-Pemo, Valle
Stura di Cuneo presso Gervere e Salmour (frequentissima).
OssERVAziONL — Gome molto giustamente osservò già il Brocchi, ewi una dififerecusa
molto grande fra gli anfratti superiori (a solco trasversale profondo, a spiccate piegbet-
tature longitudinali, ecc.) e quelli infóriori (quasi lisci o con leggero accenno del solco
trasversale^ e colle pieghe longitudinali ridotte a semplici, ma numerosissime, strie d'at-
crescimento). Naturalmente esistono in proposito differenze individuali abbastanza grandi,
grandissime naturalmente se si confrontano individui giovani con individui adulti.
n colore attuale della conchiglia è generalmente giallastro, spesso però anche ros-
sastro cinereo, ciò che dipende specialmente dal modo di fossilizzazione.
Questa forma, tanto comune nel Pliocene, venne confrLsa sia con forme viventi che
con forme mioceniche ; da ciò i nomi attribuitile^ secondo i diversi autori , di Terébra
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8 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
plicaria, T. dimidiata, T. Blainvilleiy T. ferruginea, T. aenegalensiSy T. cincia, T. dur
plicatciy T. modesta, T. striolata, ecc.
Dal Museo di Modena ebbi in comunicazione alcuni esemplari giovani di S. fuscata
coirindicazione di provenienza: Tortona; ma dal materiale sabbioso che riempie i fossili
credo che essi derivino da qualche deposito pliocenico.
Fra le forme viventi è specialmente la S. aenegalensis Lk., colle sue diverse varietà,
specie {ferruginea Born. , striatula Lk., cingula Kien.), quella che panni meglio
assomigli alla S, fuscata, che ne è forse la forma progenitrice più o meno diretta.
Il canaletto o cingolo subsuturale generalmente viene a scomparire negli ultimi an-
fratti, di rado si conserva sino all'apertura.
Nelle forme esaminate possonsi osservare queste variazioni più o meno importanti:
Subv. PSEUDOCARINATA Saco. (Tav. I, fig. 2). — Sulcus transversvs prope suturam
in anfractihus primis parum conspicuus, in ultimis a carina depressa svhstUutus.
Piacenziano: Volpedo (rara).
I caratteri di questa forma ne farebbero quasi costituire ima specie a parte; ma
credo trattisi invece di un semplice fenomeno individuale.
Subv. PERSUTURATA Saco. — Anfractus ad suturam superam laevUer stibrottmdi,
inclinati, sutura sat profunda subdisjuncti.
Astiano: Astigiana (rara).
Subv. PERSULCATA Sacc. — Sulcus transversìis prope suturam etiam in anfractibuB
ultimis aliqìiantulum visibilis,
Piacemiano: Astigiana, Volpedo (alquanto rara).
Astiano: Astigiana (non frequente).
Anom.? STUDERiANA (Ceco.) — (1873. Coccont, En. Moli. mioc. plioc. Parmay ecc.,
p. 132. Tav. Ili, flg. 21, 22).
Astiano: Montagnano (rarissima).
II CoocoNi indica questa forma come una specie a sé; credo però che trattisi
di una semplice anomalia, forse della 8. fuscata.
S. FUSCATA var. subasuloata Sago.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Sulcus transversus prope suturam obsoletvs vel svbóblitvs, tantum in anfractUms
primis svòvisibilis.
1881. Terebra fuscata Br. — FONTANNES, Moli. Gast. Vallèe Rhòne. Tav. VII, fig. 18.
Tortoniano: Tortonese (rarissima).
Piacenziano: Astigiana, Liguria (alquanto rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma devesi assolutamente scindere da quella del Brooohi,
giacché questo autore dice chiaramente che nella T. fuscata il solco subsuturale è quasi
profondo come quello suturale. D'altronde sonvi passaggi insensibili dal tipo sia alla var.
subasulcata sia alla subv. persulcata, quella perdendo presto i caratteri giovanili e questa
invece conservandoli xm po' più a lungo.
Nella collezione Gastaldi trovai un esemplare di questa varietà colla indicazione
€ Tortonese », dubito però trattisi di forma pliocenica, non già tortoniana.
S. FUSCATA var. striolata (Risso).
1828. Terebra striolata Risso — RISSO, Hisi. Nat. Europe mérid, Tom. IV, p. 241 , tav. VI, flg. 74.
1848. » » » — BRONN, Ind. pai., p. 1227.
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DBSOBrm DA F. SAOCO 9
Fiacemiano: Magnan (rara?).
Osservazioni. — La forma sopra indicata dal Risso è forse solo una varietà della
S. fuscata, ma la breve descrizione e la figura imperfetta non permettono un sicuro giu-
dizio in proposito; la linea subsuturale , che non è affatto indicata , forse è solo poco
appariscente, come si osserva in alcuni esemplari del Pliocene piemontese.
S. FUSOATA var. subsoalarata Saoc.
(Tav. 1, flg. 3).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque minor; costicillae longitudinales parum perspicuae. Anfradus
planulati; primi et m^ii ad suturam superam abrupte truncati, scalarati.
Long. 30-45 Mm. Lat. 6-10 Mm.
Piacenziano: Astigiana, Masserano (rara).
Astiano: Astigiana, Possano al T. Veglia, Ponte dei Preti presso Ivrea (non rara).
Osservazioni. — Questa forma parrebbe a primo tratto dover costituire specie a
parte ; invece l'esame di numerosi esemplari mi fa credere trattarsi spesso solo di indi-
viduali caratteri giovanili più o meno persistenti, ed in certi casi di un semplice feno-
meno di speciale erosione od alterazione del calcare dei più antichi anfratti ; infatti
osservasi esso specialmente negli esemplari più alterati. Talvolta però la forma esaminata
è rappresentata da esemplari ben conservati, per cui credetti indicarla almeno come va-
rietà della 8. fuscata.
S. FuscATA var. basicarinata Sacc.
• Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae:
Regio circumòasalis (in anfractu ultima tantum visibilis) carina depressa^ sed sat
perspicua, munita,
Piacenziano: Rio Stramonte nel Piacentino (rara). — Collez. Bagatta.
S. FUSCATA var. suprainflata Sacc.
(Tav. I, flg. 4).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Sulcus transversus subsuturalis interdum suòoòlitus. Anfractus medio laeviter de-
pressi, superne et infeme laeviter svbinftati; deinde spira svbscalarata.
Long. 40-95 Mm. Lat. 10-18 Mm.
Piacenziano: Astigiana, Albenga-Torsero (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Si avvicina ad alcune mioceniche ; Tesagerazione dei suoi caratteri
distintivi ci portano alla var. cocconiana Sago. [Terébra fuscata var. — Cocooni, Enum.
Moli. mioc. plioc. prov. Parma e Piacenza, p. 129, 130. Tav. Ili, flg. 19, 20).
S. FUSCATA var. planoinflata Sacc.
(Tav. 1, flg. 5).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus plano-infiati, prope suturam superam inclinati; testa forUter scalarcUa.
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazione. — Questa varietà collegasi insensibilmente colla var. suprainflata.
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IO I MOLLUSCHI DEI TfiBRENI T^SOAim DSL PIEMONTE EOO.
S. FU3CATA Var. PSBUPOOBRTTHOIDEA. SiiOO.
(Tav, l, flg. 6).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliqìiantulum minor, minus regulariter conica, medio svbtUata, superne
acuto-conica, deinde svòcerithiformis.
Long, 35-40 Min. Lat. 9-10 Mm.
Astiano: Antìgiana (alquanto rara).
8. FUSCATÀ yar. oonioolàevis Saoo.
(Tav. I, flg. T).
Distinguunt home va/r. a specie typica sequentes notae:
Testa magis conica, parvior. Sulcus transversus etplicae longitudinales in anfrao
tibvs ultimis óblitae.
Long. 44 Mm. Lat, 11 Mm.
Astiaru): Astigiana (rara).
Osservazioni. — Per la sua conicità questa fomut ricorda alquanto la S.plicaria.
S. FusoATA var. pseudomodesta Saoo.
(Tav. I, flg. 8).
Distinguu^ hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa longior, minus conica. Anfractus laeviter inflati, in regione ventrali supera
praecipus.
Long. 83 Mm. Lat 17 Mm.
Picu:emiano: Albenga (rara).
Osservazioni. — Parrebbe quasi collegare la 8. stUcata ^Ula T. modesta,
S. FUBCATA var. LANCEOLATlSSniA SaOO.
(Tav. I, flg. 9).
Distinguunt liane var. a specie typica seqvsntes notae:
Te^ gracilis, perlongata, inferne rapide evoluta. Anfractus planulaH, ultimi laeves»
Suturae sat profimdae.
Long. 60 Mm. Lat 10 Mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Ricorda alquanto, nel complesso, ì* Macula lanceolata Le.
S. FusoATA var. subulatissima Baco.
(Tav. I, flg. 10).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa svòulatior, minus conica. Anfractus inferi svbinflati, sulco transverso suin
sv/tui*ali destituii. Suturae profundiores.
Long. 60-75 Mm. Lat 12-13 Mm.
Piacemiano: Astigiana (rara).
Astiano: Astigiana, Ck)lline di Castellamonte (alquanto rara).
OsasRVAZiONB. — A prÌHio «fiotto parrebbe quasi dov^ costituire specie a sé.
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DSSORTm DÀ F. 8A00O 11
8. FuscATÀ var. puoplioabià Sago.
(Tav. I, ùg. 11).
Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae:
Testa sufusoidea , minus conica , minus elongata, Anfractvs laevissime svbinfaH,
StUcus suòstUiircUis laevis, sed usque ad aperturam pUrumque produdus.
Long. 60-75 Mm. Lat. 16-18 Mm.
Piacemiano: Volpedo (rara).
Astiaru>: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni, -— È interessante poiché parrebbe quasi collegare la 8, fuscata colla
S. plicaria, ricordando cosi nel Pliocene una forma caratteristica del Miocene,
S. FUSCATA var. praeoedens Sago.
(Tav. I, fig. 12).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque laeviter magis conica, paulltUo svbscalarata. Anfractus plerumque
minus plamdatiy ultimi plerumque laeves; suturale paullulo prof undiores. Sulcus trans-
versus svbsuturalis saepe suboblitus.
Long. 30-95 Mm. Lat. 7-21 Mm.
1848. Terebra fuscata Br. — SISMONDA, Syn. meth., 1" ed., p. 41.
1847. » » »— » i> p dr ed., p. 27.
1847. 5> » » — MICHELOTTI, Foss. Moli., p. 214.
1852. * » Bronn — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 88.
1856. » » Brocch. — H(ERNES, Foss. mioc. tert. Bech. Wien., p. 128.
1890. » » » var. — SACCO, Calai, paleont. Bac. lerx. Piemonte, N* 3875.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (assai frequente).
Osservazioni. — Alquanto incerta rimane la diagnosi di questa fbrma in causa della
notevole variabilità dei suoi caratteri; a seconda degli esemplari che si esaminano spic-
cano ora uno ed ora un altro fra i suoi caratteri distintivi; ad ogni modo quasi sempre
queste forme lùioceniche sono ben distinguìbili dal tipo pliocenico , a cui però passano
gradualmente; in complesso poi si vede che le varietà mioceniche di 8. fuscaia gene-
ralmente tendono verso le forme di 8. plicaria.
Alla varietà descritta si avvicinano molto le forme figurate dal Grateloùp « Atlas
de Conchyl., tav. 35 » , cioè le var. hurdigalensis Grat. (fig. 28 6) e svòlaevigata Grat.
(fig. 28 a), che però hanno gli anfratti più rigonfi, la var. suòsuòulata (fig. 29) {T. sub-
subvlata D'Orb.), che però è più allungata e più scalarata, ma specialmente la forma
della fig. 21 h , che essendo indicata come var. italica Jan assieme alla fig. 21 a (che
rappresenta invece una tipica 8. plicaria) ^ non può conservare detto nome.
8. FUSGATA? var. SUBSUBULATA (D'ORE.).
(1840. GRATELOÙP, Alias Conchyl. boss. Adovr. Tav. 35, fig. 29).
(1852. DORBIGNY, Prodr. Pai. strat. Tom. Ili, p. 87).
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Alcuni esemplari deìV Elveziano piemontese paiono assimilabili alla
T. svbsvbulata D'Orò, (che dalla figura del Grateloùp, piuttosto che una Ter^}ra, par-
rebbe una varietà della 8. fuscata) ^ quantunque non ne presentino generalmente il grande
allungamento longitudinale. Questa forma offre diversi caratteri che la fiutino avvicinare
alla 8. plicaria, a cui altri potrebbe riferirla.
8 — F. Sacco.
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1847.
»
1847.
»
1852.
»
1856.
»
1879.
»
1890.
»
12 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC.
S. FuscATA var. taurolaevis Sacc.
(Tav. 1, flg. 13).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqìientes notae:
Testa aliquantulum magis fusiformis, crassior. Anfractìis paullulo suòinflatif laeves.
Sutura aliqu>antulum profundior.
Long. 68 Mm. Lat. 16 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi assai alla var. pra,ecedens, da cui distin-
guesi però specialmente per essere più fusiforme, con anfratti leggermente rigonfi e com-
pletamente privi di strie.
SUBULA PUCARIA (BaST.).
(1825. BASTEROT, Descript, géol. Boss. Ieri. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, flg. 8).
1842. Terebra fuscata Br. — SISMONDA, Syn. meth,, 1' ed., p. 41.
plicaria Bast, — » » » 2' ed., p. 27. "*
fuscata Brocch. — MIOHELOTTI, Foss. mioc, p. 214.
plicaria Bast. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 88.
fuscata Brocch. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 128.
» » — SARTORIO, Colle di S. Colombuno, p. 11.
plicaria Bast. — SACCO, Calai, paleonf. Bac. terz. Piemonte^ N' 3878.
Elveziano: CJolli torinesi, Sciolze (frequentissima).
Osservazioni. — Questa forma venne generalmente confusa colla 8. fuscata, dalla
quale credo debba assolutamente staccarsi specificamente, quantunque sembra che le si
colleghi assai gradatamente. Infatti si osservano diverse forme transitorie che sono in
parte indicate in questo lavoro. Si può dire in generale che la 8. plicaria è caratteri-
stica del Miocene, mentre la 8. fuscata, pur già apparendo nel Miocene, è specialmente
caratteristica del Pliocene.
Subv. PLiOARiocARiNATA Sacc. — 8ulcus tratisversus subsuiu/ralis in anfractibus uU
timis costula svòcariniformi suòstitutus.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa sorta di anomalia riscontrasi pure in forme plioceniche e
plioceniche di 8. fuscata (V. subv. pseudocarinata e subv. miocarinata),
S. PLICARIA var. LAEVISULCATA SaOC.
(Tav. I. flg. 14).
Distinguunt hOinc var. a specie typica sequentes Ttotae:
8ulcus transversus subsuturalis minus profundus, in anfractibus ultimis suboblitus.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa varietà, collegantesi affatto insensibilmente col tipo, si av-
vicina già meglio di questo alla 8. fuscata, la quale in&tti presenta negli ultimi anfratti
appena cenno dei canale subsuturale.
S. plicaria var. oonicogigantea Sacc
(Tav. I, flg. 15).
Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae:
Testa major , magis conica , longitudinaliter minus fortiter plicata. 8uJcus trans-
versus a sutura supera distantior, minus profundus, in omfractQms ultimis suboblUus.
Long. 90? Mm. Lat 25 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
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DESCRITTI DÀ F. 8A00O 13
S. PucABiÀ var. fusoatoidbs Saco.
(Tav. I, fig. 16).
Distingunnt liane var. a specie typica seqìientes notae:
Testa sat fortUer scalarata, gracilior, elongatior, minus conica.
Long. 40-80-95 Mm. Lat. 11-18-20 Min.
Elveziano: Ck)lli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Si collega gradatamente sia colla S. fuscata var. praecedens, sia
colla 8. plicaria var. scalariolonga, costituendo uno degli anelli di passaggio fra queste
due specie; forse si potrebbe anche considerarla come una varietà della 8. ficscaia.
La forma rappresentata dal Grateloup < Atlas Conchyl. bassin Adour » a tav. 35,
fig. 21 b, è forse identificabile alla varietà in esame.
8. pucARU? var. scalariolonga Sacc.
(Tav. I, flg. 17).
Distinguunt Tianc var. a specie typica sequentes notae:
Testa elongatior, magis turrita, minus conica, sat fortiter scalarata.
Long. 50-90 Mm, Lat. 15-21 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa forma col suo allungarsi tende già alquanto verso la 8. fur-
scatay tanto che rimasi alquanto in dubbio a quale delle due specie doveva attribuirla;
essa si avvicina assai alle var. burdigalemis Grat. e »ublaevigata Grat. (Grateloup,
Atlas Conchyl., tav. 35, fig. 28 e), ma distinguesi da entrambe per avere gli anfratti più
piani, meno rigonfi; esistono però esemplari che paiono collegare la var. scalariolonga
alle sovraccennate varietà del bacino dell' Adour.
8. PLicARU? var. burdigalensis Grat.
(1840. GRATELOUP, Atlas Conchyl. terr. tert. Adour. Tom. 35, fig. 28a, &).
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni, — Alcuni pochi esemplari àelV Elveziano piemontese si avvicinano
alquanto alla indicata forma del bacino dell' Adour. In causa delle forme transitorie non
sono certo se questa forma, appunto di transizione, debba considerarsi come varietà della
8. plicaria, oppure della 8. fuscata.
S. PLICARIA? var. VERMICULARIS SaOO.
(Tav. I, flg. 18).
Distinguimi hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa valde longior , vcUde magis turrita, magis scalarata. Anfractus svbconvexi.
Long. 50-90 Mm. Lat 12-19 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Per il suo grande allungamento questa forma parrebbe quasi più
accostarsi alla 8. fuscata, ma per l'esame dei suoi caratteri credo doverla piuttosto con-
siderare come una varietà, forse una semplice anomalia, della 8. plicaria; essa si avvi-
cina alquanto alla var. burdigalensis, solo che è assai meno conica. Vi è pure 8oi»iglianza
fra questa forma ed il Terebrwm cacellense var. transylvanica.
Subv. carinatella Sacc. — 8ulcus svbsuturalis in anfractibus ultìmis costidlla
svbcarinaeformi svbstitutus.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
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14 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIÀRH DEL PIEMONTE EOO*
S. PUOARiA var. subHochstetteri Saoc.
(Tav. I, flg, 19).
DisUnguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
8ulcu8 transversus svbsuturalis minus profuTìdus, in anfractilms ultimis svbóblitus.
Anfractus, primis exceptis, sulculo ventrali transversim omatù
Long. 50 Mm. Lat. 11 Mm.
Elveziano: Colli torìneBl (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma parmi possa ancora collegarsi specificamente colla
8. plicaria; avvicinasi però assai alla 8. Hochstetteri R. Hcbrn. et Hauing. , la quale d'al-
tronde potrebbe forse essere solo una varietà di 8, plicaria. Credo poi debbasi distinguere
con nome speciale, var. perstriatiUa Sago., la forma indicata da R. Hcernes ed Attinger
a tav. XII, fig. 19, del loro classico lavoro « Gasterop. I u. II mioc. Mediterr. st ».
S. plicaria? var. cerithinoidea Sacc.
(Tav. I, fig. 20),
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa scalarata, svbcerithiformis. Sulci longitudinales minus profundi, nu/merosioreSy
parvuliores. 8vlcus svbsuturalis aliqv^ntulum minus profundus.
Long. 45 Mm. Lat. 11 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma presenta caratteri di somiglianza con alcune varietà
mioceniche di Terébrum acuminatum, ma lo stato incompleto di conservazione dell'unico
esemplare posseduto ne impedisce la determinazione completamente esatta.
S. PUCARiA? var. fusco-modesta Sacc.
(Tav. I, Qg. 21).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus conica, elongata, laeviter svbfusiformis. Anfractvs àliquantulwm svò-
infiali, svblaeves, vMimi fere laeves, sine sulco subsuturali, 8uturae profwndiores.
Long. 70 Mm. Lat. 17 Mm.
Elveziano: Colli torihesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma è alquanto simile alla var. laevicolligens ; anch'essa
solo con incertezza io pongo fra le 8. plicaria , presentando specialmente grandissima
affinità colla 8. modesta, e ricordando pure qualche varietà (ad esempio la var. pseudo-
modesta) della 8. fv^cata. Sembrami che anche in questo caso noi abbiamo una forma
di passaggio tra la 8. plicaria e la 8. modesta.
S. PUOARiA var. laevicolugens Sago.
(Tav. I, flg. 22).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus conica, svbfusiformis, svbscalarata. Anfractiis sat inftati, svblaeves,
ultimi omnino laeves, sine sulco svbsuturali. 8uturae sat profundae,
Lon|^. 70 Mm. Lat. 20 Mm.
Elveziano: Baldissero, Scioze (rara).
Osservazioni. — Questa forma rappresenta , a mio parere, uno stupendo anello di
passaggio della 8. plicaria alla 8. modesta, tanto ehe rimasi quasi incerto a quale specie
dovessi attribuirla od anche se dovessi costituirne una specie a parte. Forme alquanto
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DBSORTm DA F. 8A0C0 15
simili a quella ora descritta^ ma che probabilmente sono già attribuibili a verb 8. mo-
desta^ incontransi nel bacino viennese e nel terziario del Portogallo, come rilevasi spe-
cialmente dalla fig. 1 di tav, Xm del lavoro di Da Costa « Moli. foss. de Portugal » .
Subv. TRANsrroRiA Sago. — Anfractus mintis inflati; etiam ultimi sulco subsutu-
rali laevisHmo, svbóblito, muniti. Long. 45 Mm. Lat. 20 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che sembra quasi collegare la varietà sovraccennata
colla 8. plicaria, fti uno dei motivi che mi spinsero a costituire della laevicolligens una
varietà della 8. plicaria,
SUBULA CONICOPUCARIA SaCC.
(Tav. I, ng. 23).
Testa crassa, conica-turrita, non scalarata. Suturae subsuperfldales, Anfractus com-
planati. Pliculae undulatae, longitudinales, in a/nfractUms primis perspicuae, in ultimi
minus perspicuae. 8ulcvs transversus sai profundusy usque ad apertv/ram, productus.
1890. Terebra plicaria Basi, — SACCO, Calai, paleont. Bac. terx. Piem. N** 3878 e 5400.
Long. 70 km. Lat 19 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
OssBRVAZiONi. — Ricorda alquanto la 8. plicaria delV Elveziano, ma se ne distingue
specialmente per la forma più conica, non scalarata, e per le suture meno profonde.
SuBULA MODESTA (TrISTAN).
(Tav. 1, fig. 24).
(1829. DEFRANCE, Dict. Se, Nat. Voi. 58, pag. 288).
1847. Terebra plicaria Basi. — SISMONDA, Syn. meth., 2» ed., p. 28.
1862. » » »evar.— bODERLEIN, Giac. terr. mioc. sup.. p. 23.
1873. » modesta DefrJ — FISCHER et TOURNOUER, Inv. foss. M. Leberon, p. 125.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (frequente).
Osservazioni. — È assai interessante osservare come questa specie sia quasi carat-
teristica del Tortoniano in quasi tutta l'Europa. Siccome essa è assai variabile, né esiste
alcuna figura della forma tipica del Tristan, cotì riferisco a tale specie gli esemplari
di forma intermedia fra le diverse varietà, e che meglio corrispondono alla breve dia-
gnosi data dal Defranoe e dal Dujardin (che l'indicò come T. favai) '^ d'altronde tale
forma è la più comune ed è qutndi probabile che corrisponda in gran parte al tipo.
Ad ogni modo do la figura della forma piemontese, affinchè nel caso si trovasse il
tipo del Tristan e differisse da essa, si possa riconoscere tale differenza.
Nel bacino di Vienna e nel Portogallo esiste pure questa forma , come lo indicano
le figure 15 e 17 della tav. n del noto lavoro del M. Hcernes, e la fig. 14 di tav. XII
del lavoro di Da Costa < Mol. fos. de Port. », tanto detti autori come i paleontologi
piemcmtesi posero finora questa forma fra le T. fuscata, da cui credo giusto di staccarla
specificamente. Riguardo agli individui giovani -riesce sovente difficile distinguere quelli
della forma tipica da quelli delle sue varietà; in generale essi sono assai sovente scalarati.
Subv. DEBTOGIGANTBA Saoo. — Testa major, crassior, fusiformis. — Long. 11-12 Mm.
Lat 25-25 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
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16 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
S, MODESTA Var, PLANO-OLAVATA SaCO.
(Tav. I, flg. 25).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqiientes notae:
Testa minvs turrita, suòclavaia; superne svòscalarata, infeme fvsoidea. Anfroctus
svòplanati. Suturae parum incavatae.
Long. 40-85 MnL Lat 12-20 Min.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara).
Osservazioni. — Forme simili sembrano esistere anche fuori del Piemonte, infiEttti
la figura 1 di tav. XX del lavoro di Fischer e Tournoner « Moli. fbss. M. Leberon »
rappresenta appunto una forma di passaggio fra il tipo e la varietà in esame.
S. MODESTA var. PERINFLATA SaOC.
(Tav. I, flg. 26).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequerUes notae:
Testa crassior^ major, valde inflcUior, magis fvAOidea. Anfractus minus canvexi.
Long. 75 Mm. Lat. 23 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Si potrebbe quasi solo considerare come una esagerazione, direi,
od una subvarietà della var. planoclavata, da cui distinguesi però per essere più ri-
gonfia, più fusiforme, meno conica, con anfratti meno piani, con suture più profónde, ecc.
8. modesta var. dertopusulata Sago.
(Tav. I, flg. 27).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis fvsoidea, minvs conica, aliquantulwm crassior. Anfractus convexiores;
stUurae profundiores.
Long. 70-120 Mm. Lat. 20-27 Mm.
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Osservazioni. — Assai ben distinta dal tipo, a cui si collega con forme transitorie.
S. MODESTA var. OVULATA SaCO.
(Tav. 1, flg. 28).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa fusulata, fere ovuloides. Anfractus valde convexiores; suturae profundiores^.
Long. 65 Mm. Lat. 21 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Parrebbe quasi solo rappresentare una esagerazione, direi, della
var. dertofvsulata.
S. MODESTA?? var. inpernelata Sago.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus ultimi m/ignitvdine rapide crescentes, deinde testa infeme periata.
Long. 45 Mm. Lat 15. Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Fra le forme elveziane che credo attribuibili alla S. modesta tro-
vasi un esemplare incompleto che presenta i caratteri sopraindicati. Anche nd bacino
viennese incontransi forme simili, cosi quella di Vòslau, indicata a tav, n, fig. 18 del
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DBSOBim DA F. SAOOO
17
noto lavoro di M. Hcernes; nna forma pure alquanto simile vediamo nel Da Costa « Mol.
fofl. de Portugal », tav. XIII, fig. 2.
Dal solo esemplare incompleto che ebbi ad esaminare non posso giudicare con cer-
tezza se esso debba veramente attribuirsi alla 8. modesta, oppure alla S, plicaria.
Dal complesso dell'esame delle forme fossili piemontesi appartenenti al sottogenere
Sabnla possiamo dedurre che in linea generale, dal Miocene al Pliocene, alle forme con
anfratti leggermente rigonfi e con forma spiccatamente conica o subfasiforme, successero
forme meno coniche, con anfratti quasi piani, ecc. La Svòula fvscata apparve già certa-
mente néìVElveziano, ma in generale presenta in questa epoca una tendenza verso la
S. plicaria (caratteristica deWElvezianó), a cui pare si colleghi gradualmente. È note-
vole come nel periodo tortoniano tanto la 8, fvscata, come la 8. plicaria, siano state
sostituite quasi completamente dalla tipica 8. mpdesta, È poi interessante osservare come
le forme viventi di Svbula siano abitatrici dei mari tropicali, fette che ci indica la
grande differenza di clima avvenuta nel Piemonte anche solo dall'epoca pliocenica ad
oggi. La 8, senegalensia Lk. è la specie che, con numerose varietà, sembra meglio
rappresenti al giorno d'oggi le derivjEizioni della 8. plicaria e della 8. fuscata.
Forme viventi, che paiono pure derivare più o meno direttamente dalle fossili sopra
menzionate, sono la 8. muscaria Lk. delle Filippine, la 8. dimidiata Linn. dell'Oceania,
la 8. duplicata Linn. che vive nei mari della China, delle Molucche, sulle coste del Ma-
dagascar, ecc. Alquanto più ingrossata e quindi più simile alla 8. plicaria è la 8, ti-
grina Gmel. dell'Oceano indiano.
.tt.
8. senegalensis
art. 3. fusccOa e var.
Ite, S. fU8cata e var.
8. ferruginea
8. cingula
8, striatula^ ecc.
pseudocerithoidea
lanceolatissima
svòasulcata
subscalariata
8vhìdati88ima
suprainflata
cocconiana
planoinflata
conicolaevis
plioplicaria
striolata
SKÒasulcata
svòscalarata
pseudomodesta —
suprainflata
svJbulatiasim^
plioplicaria
hasicarinaia
8. muscaria — S. tigrina
tei. S. fuscata var.
Ipraecedens
Iv. 8ubula fuscata var. | svòsvòulata
( tav/rolaevis
8. conicoplicaria 8. modesta e var.
cerithinoidea
laevisulcata
conicogigantea ^
scalariolonga
burdigalensis
suhlqerngata
vermicularis
fuscatoides
perin/UUa
^ planoclavata
i dertofusulata
^ ovuUxta
var. e 8, plicaria e var,
Ìfuscom^odesta
laevicolligens
subHochstett. — 8. Hochstett. e var. perstriaL
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1»
I MOLLUSCHI DEI TERRBNI TEBZIABU DEL PIEMONTE ECX).
Sottog. TEREBRUM Montfort, 1810.
Terebrum aouminatum (Bors.) (1).
(Tav. I, flg. 29).
1820.
Terebra acuminata
Bors.
1827.
»
»
1827.
flammea
Lk.
1830.
acuminata
Bors.
1842.
flammea
Lk.
1847.
»
»
1848.
acuminata
Bors.
1852.
subflammea
D'Orò.
1856.
acuminata
Bors.
1867.
»
»
1872.
»
»
1873.
»
»
1878.
»
»
1881.
»
»
1890.
»
»
*(?)
1890.
»
flammea
Lk.
BORSON, Oritt. Piem., p. 45 (224), tav. I, flg. 17.
» Saggio geol. Bac. terz. Albenga^ p. 481.
BONELLI, Cat. ms. Museo xool. di Torino. N* 2079.
BORSON, Catal. rais. Coli. min. Turin, p. 614.
• SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 41.
» » » 2* ed., p. 27.
BRONN, Ind. paleont., pag. 1225.
DORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 177.
HGÈRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 130.
PEREIRA DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 79.
KOENEN, Mioc. N. Deutsch. Moli, fauna, p. 187, 188-
COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piae.^ p. 130.
PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 56.
FONTANNES. Gaster. Vallèe Rhòne, p. 127.
SACCO, Catal. paleont. Pr387l.
. » » » N^3874.
Tortoniano: S. Agata fossili (rara).
Hacemiano: Astigiana, Rocca d'Arezzo, Vezza d'Alba, Volpedo, Colle Brìzzone, Al-
benga, Savona-Fornaci (non rara).
Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra, Gervere e Salmour (Valle Stura di Coneo)
(non rara).
Osservazioni. — Notevoli e numerose sono le divergenze d'opinione che troviamo
nei diversi autori che trattarono di questa specie, per cui è necessario fiure alcune os-
servazioni in proposito.
Il tipo è pliocenico, dell'Astigiana ; presenta accentuatissime le subgranulazioni presso
la sutura ed assai profondo il solco trasverso che divide il cingolo granulìforme (almeno
nei primi anfratti) subsuturale. Però il Borson dice come questa fbrma si trovi pure
nelle colline di Torino , dove infatti il T. acuminatum è rappresentato da diverse va-
rietà, ma non dalla forma tipica, quale figurata dal Borson.
Debbo inoltre notare come nella collezione tipica del Borson abbia trovato in una
stessa scatola coirindicazione di T. acuminata 7 esemplari , di cui uno solo elveziano
e gli altri astiani; uno di questi ultimi fd quello figurato dal Borson.
Generalmente il calcare della conchiglia è di color giallo-biancastro, di rado rossiccio.
Lo Speyer figura come Terebra acuminata Bors. una forma che si avvicina piut-
tosto allo S. neglectum; credo poterle dare il nome di T. eoacuminata Sago. (Speykr,
Conchyl. Cass. tert. Bild., p. 128. Tav. XX, fig. 16).
L'esame di numerosissimi esemplari della specie in esame ci mostra le seguenti va-
riazioni principali, che però generalmente si collegano gradualmente colla fbrma tipica.
(1) Il Rbbvi nella saa Mooogr. del genere Terebra pubblicò nel 1860 una T. acuminata
m. 8. del Orat. Credo ohe tale nome debba sopprimersi (quantunque trattisi di xxu^Hastuìa e
non di un vero Terebrum); propongo invece il nome di Hastula exacuminata Sago.
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DESCRITTI DA F. SACCO 19
T. AouinNATUM var. ascalarata Sacc.
(Tav. I, flg. 30).
DiètinguuTVb hcmc var. a specie typica sequentes notae:
AnfrdctuB svòplanati, saepe svòlaeves. Testa suhascalarata.
Piacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba, R. Torsero presso Celiale (rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Subv. canalisuturata Sago. — Anfractìis sutura perprofunda disjtmcH,
Piacemiano: Vezza d'Alba (rarissima).
T. acuminatum var. subagranulata Sacc.
(1881. FONTANNES. Moli, plioc. Vallèe Rhòne, etc, p. 127. Tav. VII, fig. 20).
Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae:
Oranulationes subsuturales subohlitae veLnullae; sulcus svJbsuturalis parum pro-
fundus; testa plemmqvs magis elongato-turrita.
Long. 60-115 Mm. Lat. 12-17 Mm.
Piacenziano: Volpedo al M. Brizzone (non rara).
Astiane: Astigiana, Salmour in Val Stura, Ponte dei Preti presso Ivrea (rara).
Osservazioni. — È notevole osservare come spesso questa forma si presenti forte-
mente turrita, allungata, assai meno conica ch^ non il tipo, da cui però non pare cosa
conveniente il distinguerla specificamente.
T. acuminatum var. pergranularis Sago.
(Tav. I, tìg. 31).
Distingimnt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Oranulationes subsuturales , supra et suòtus cingulum suhsuturalem , permagnae,
usque ad aperturami producta^.
Tortoniano: S. Agata fossili (non rara).
Hacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba (rara).
Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra (non rara).
Osservazioni. — Rappresenta quasi una esagerazione dei caratteri distintivi del tipo.
T. acuminatum var. granulatoparva Sacc
(Tav. I. tìg. 32).
Distinguunt lume va/r. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum minor, magis longo-turrita. Cingulum granuUferum subsutu-
rale elativa, subrotundatitis, elegantius. Deinde regio ventralis suldformis.
Long. 30 Mm. Lat. 7 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
T. acuminatum var. inflatella Sacc.
(Tav. I. lig. 33).
Distinguunt Tianc var» a specie typica sequentes notae:
Anfractus ultimi suòinflati. Testa saspe perlonga, svhcolumnaris, non scala/rata.
Piacenziano: Volpedo presso Voghera, R. Stramonte presso Castellarquato (non rara).
3 — P. Sacco.
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20 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEMONTE EOO,
T. AOUMINATUM Var. TAUROORASSA SaOO.
(Tav. I, flg. 34).
Distinguunt itane var, a specie typica sequentes notae:
Testa crassior, plerumque aliquantulum magis conica. Cingula svbsuturalia minus
granularla, in anfractibus primis minus elata, Colum^lla minus fortUer hiplicata.
Long. 30-85 Mm. Lat. 8-18 Mm.
1820. Terebra acuminata Bors, — BORSON. Oritt, piem,, p. 45 (224).
1847. » tessellata Micia, — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 215 (prò parte).
1847. » » » — SISMONDA, Syn. m£th., 2* ed,, p. 28 (prò parte).
1852. » subtessellata D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr, Pai, Strat. T. Ili, p. 88 (prò parte).
1856. » acuminata Bors, — HOERNES, Foss, Moli, tert, Beck, Wien, p. 130, 131.
1861. >> » » — MICHELOTTI, Et, Mioc, inf., p, 131.
1867. » » » — PEREIRA DA COSTA, Moli, foss. Portug,, p. 79.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente).
Osservazioni. — Questa forma venne generalmente considerata soltanto come una
forma ingrandita del T. svòtessellatum ; ma nel complesso ha caratteri proprii per cui
credo doversene staccare assolutamente. Le forme del bacino deirAdour, indicate dal
Grateloup come var. major e miìior di T, acuminata, forse sono alquanto simili in
parte al T. svbtessellatum, ed in parte alla forma in esame, ma dalle figure poco per-
fette non è permesso fare deduzioni preeise al riguardo,
Subv, PSEUDOTYPIOA Sacc, — Testa elongato-adUa. Cingula svbsuturalia éUxta, «m6-
granulosa, — Elveziano: CJolli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, di cui posseggo due soli esemplari, presenta carat-
teri che ravvicinano moltissimo al T: acuminatum tipico,
Subv. PERTURRiTA Saco. — Testa elongato-turrita, parum sccUarata. •
Long, 80-90 Mm. Lat, 15-16 Mm.
Elveziano: (3olli torinesi (rara).
T. AOUMINATUM Var, 8IMPLIC0SCALARIS SaOC.
(Tav. I, flg. 35),
Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae:
Testa m/igis fortiter scalaris. Sulcus svhsutv/ralis in anfractOms ultimis oblitus.
Anfractus svblaeves. Cingulum svhsuturale simplex , non granulare , in anfractibus
ultimis subdepressu/m, subóblitum.
Long. 30-90 Mm. Lat, 8-18 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (frequente).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto al T. subulatoideumi.
T, AOUMINATUM Var, SUPRANGULATA SaOC,
(Tav. I, flg. 36).
Distinguunt liane var. a specie typica sequ^entes notae:
Testa minor, m>agis conica. Cingulum svbsutv/rale, exceptis primis anfractibus, non
granulare, depresse subangulatum.
Long, 40 Mm, Lat, 10 Mm,
Elveziano: Colli torinesi (rara).
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DESCRITTI DA P. 8AC500 21
T. AOUMINATUM Var. ASULOOELEGANS SaCO,
(Tav. 1, flg. 37).
Distinguv/nt hanc var, a specie typica sequentea notae:
Testa minor. Sulcus svbsuturalis in anfractibus ultimis nullvs. Oingulwra svbsu^
twrale granvlare, vsque ad aperturam productum.
Long. 50 Mm. Lat. 11 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
OssKEVAziONL — A questa forma si avvicina alquanto quella di Bujutur indicata
dai sigg. M. H(£RNB8 ed Auinger nel loro lavoro « Gasterop. I u. II mioc. Medit. stufi
Tav. XII, fig. 13 » e che io appellerei var. asulcoomata Sacc, distinguendosi da quella
sopra descritta per avere molto più spiccate e distinte le pieghettature longitudinali.
T. AOUMINATUM Var. MAGNOPUCATA SaOC.
(Tav. I, fig. 38).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa crassior, Plicae longitvdinales latiores, crassiores. Cingulum svbsuturale minus
élatum.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Serve quasi di transizione al T. neglectum var. expertusa.
T. AOUMINATUM Var. SUBCACELLENSIS SaCO.
(Tav. I, flg. 39).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa crassior, magis conica. Cingula svbtvbercularia minus granularia, elatiora,
inflatiora; deinde anfractus superna inflatiores et testa magis fortiter sccUarata.
Long. 40-95 Mm. Lat. 11-24 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, collegata strettissimamente colla var. taurocrassa,
ricorda alquanto il T. cacellense Da Costa.
Terebrum simplicodepressum Saco.
(Tav. I, flg. 40).
Testa conico-tu/rrita vel minime scalarata. Suturae parum profwndae. Anfractus
subplanati. Cingulum svbsuturale depressum, non granulare. Sulcus subsutu/ralis vix
visibilis vel svboblitìis. Sulci et plicae longitvdinales svbnullae.
Long. 40-75 Mm. Lat. 11-17 Mm.
Per la sinonimìa vedi quella del T. svbtessellatum.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Per presentare caratteri dififerenziali ben spiccati credo che questa
forma debba distinguersi dal T. acuminatum, a cui si collega però assai strettamente.
È notevole la poca altezza degli anfratti in confronto alla loro larghezza; per cui essi
appaiono quasi schiacciati d'alto in basso,
Terebrum cacellense (Da Costa).
(1867. DA COSTA, Gaster. dep. fere. Portugal, p. 81. Tav. XIII, fig. 3, 4, 5, ò\
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma, che il Da Costa indicò come specie a parte, si po-
trebbe forse considerare solo come una varietà del T. acuminatum, collegandosi insen-
sibilmente a questa specie per mezzo della var. svbcacélleiisis.
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22 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Nel lavoro di Hcernes ed Auinger « Gaster., I u. Il mioc. Med. stufe — 1880 >
è indicata una forma alquanto simile (p. 110, tav. XII, fig. 14) a cui si dà il nome di
T. traiisylvanica ; essa può solo essere considerata come una varietà della specie in
esame. Notisi che i sigg. Hosrnes ed Auinger nel lavoro sopracitato dicono, a pag. Ili,
che della T. transylvanica esistono, nell'Hof-Mineralien Cabinet di Vienna, 2 esemplari
provenienti da Asti. Nella copiosa raccolta di Terebre plioceniche piemontesi da me esa-
minate non vidi alcun esemplare ascrivibile a questa forma. Quindi indico con qualche
dubbio tale riferimento.
Fra le forme viventi ewi il T. oculatum Lk. (T. laeve Gray) delle isole della So-
cietà e di Annan che ricordano alquanto il T. cacellense,
T. CACELLENSE Var. DERTOPARVA SaOC.
(Tav. l, tìg. 41).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa parvior, conieo-acuminatior, scalaratiar, Cfingulum svbsuturale infeme minus
delimitatura.
Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazione. — Si avvicina assai alla var. transylvanica (che probabilmente è
pure tortoniana) di Lapugy, ed alquanto alla var. dertonensis (negli anfiratti superiori) ;
probabilmente si tratta di una forma giovane, ma di forma afi^e alla var. transylvanica.
Le si avvicina pure alquanto la var. minor Fisch. e Tourn.
T. OAOELLENSE? Var. DERTONENSIS BAOC.
(Tav. I, flg. 42).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis elongatoturrita, minus conica. Anfracttis ad suturarti minus inflato-
rotundati.
Long. 53-65 Mm. Lat. 10-16 Mm,
Fiacenziano: Stazzano (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma si distingue assai fortemente dal tipo, tanto che ri-
mane incerto se debbasi attribuire al T. cacellense o piuttosto al T. acuminatum , av-
vicinandosi alquanto alla sua var. svhagranulata.
Terebrum taurostrangulatdm Sacc.
(Tav. I, flg. 43).
Testa subparva , elongatocolumnaris. Anfractus perconvexi , in regione ventrali
supera praesertim, ad suturam depresso-sti'angulati, laeves vel tantum longitudinaliter
additamenti striolis et transverslm, perraro costicillis suòdepressis ornati. Apertura sub'
constricta. Labium externum gracile.
Long. 30 Mm. Lat, 6 ^j Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma, a caratteri spiccatissimi e che parrebbe quasi una
anomalia, ricorda alquanto il T. cacellense, specialmente la var. transylvanica, ma se
ne distingue a primo tratto per la forte strangolatura suturala
Terebrum subulooacellense Sacc.
(Tav. I, fig. 44).
Testa crassa, turrita, elongata. Anfractus laeves, conveady in regione ventrali supera
praesertim, in regione ventrali infera (in anfractu ultimo tanUim visibili) Sìibdq^r6$8i,
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DESCRITTI DA F. SACCO 23
in regione basali svòplanulati ; sulcus suhsuturalis in anfractitms primis visiMlis , in
ultimis óblitua, Suturai profuiidae. Apertura constricta. Labium externum gracile. Co-
lumella contorta.
Long. 100 Mm. Lat 20 Mm.
Elveziano: Baldissero torinese (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che ricorda alquanto quella che indicai dubbiosa-
mente come var. vermicularis di Svbula plicaHa , pare si colleghi meglio con alcune
varietà di T, cacellense, specialmente colla var. transylvanica.
Terebrum subulatoideum Sacc.
(Tav. I, flg. 45).
Testa longoturrita, Sulci mediocriter prò funài. Anfractus planulati, laeves vel ad-
ditamenti lineis flexuosis ornati, basi fortiter revoluti. Apertura suòrectangularis. La-
bium externum, simplex.
Long. 30-60 Mm. Lat. 7-13. Mm.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Questa forma per la sua spira sembra doversi porre fra i Terebrum,
mentre che per gli altri caratteri si avvicina assai alla Svbula fuscata, specialmente ad
alcuni esemplari della var. praecedens; fra le forme viventi quella in esame ricorda al-
quanto il T. svòulatum Linn.
T. subulatoideum var. repressa Sago.
(Tav. I, tìg. 46).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Anfractus longitudine breviores.
Long. 35-85 Mm. Lat. 8-17 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Gli anfratti appaiono quasi repressi d'alto in basso ; questa forma
pare si colleghi col T, simplicodepressum.
Terebrum tuberculiferum (Dod.).
(1862. DODERLEIN {Terebra nodulosa)ì Giacit. terr. mioc. II. centr.^ p. 23).
(1869. MANZONI, Fauna mar. due lembi mioc. Alta Italia, p. 485. Tav. 1, flg. 7).
Su questa forma dobbiamo fare due ossei'vazioni; anzitutto che il Manzoni figurò
a tipo della specie un esemplare a doppia serie di tubercoli subsuturali, mentre (come
già osservò il Coppi « Paleont. mod., 1881, p. 40) gli esemplari più comuni e tutti quelli
da me osservati ne hanno una sola serie (var. exnodulosa)\ quindi si è ora obbligati a
ritenere come tipo ciò che in realtà è una varietà rarissima. Inoltre a questa forma il
DoDERLEiN aveva dato il nome di T. nodulosa; fd in seguito il Miohelotti che, forse
per lapsus calami suo o di Doderlein , classificò in diverse raccolte questi esemplari
come T. tuberculifera Dod.; cosi originossi la determinazione del Manzoni.
T. tuberculiferum var. exnodulosa Sago.
(Tav. I, flg. 47).
Testa crassa, conica-turrita y scalarata, Anfractus transversim in regione ventrali
linea subalbida dncti, ad suturam fortiter incrassati, inflati, corrugato-nodulosi, in an-
fro/ctibus ultimis praecipue; loTigitudinaliter additamenti striolis ondulatis ornati. Aper-
tvara subconstricta.
Long. 35-55 Mm. Lat. 8-14 Mm.
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24 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
FonuA JuTcntlifl.
(Tav. I, flg. 48).
Testa minor. Anfractvs ad suturam non nodulosiy cingulo avòsuturali gvbcrasso
{infeme sulculo jparvilUmo limitato) ornati.
Tortoniano: Montegibbio, S. Agata fossili, Stazzano (alquanto frequente).
Osservazioni. ■— Questa forma, che a primo tratto parrebbe doversi avvicinare alla
vivente Subula crenulata Linn., è invece assai più prossima al T, acuminatum ed al
T. cacellense, di cui forse potrebbe essere una modificazione, sempre in rapporto con
quello speciale incrassamento suturale che si osserva in molte Terebre tortoniane. In&tti
gli esemplari giovani, che non presentano i noduli subtubercolari, ricordano molto alcune
forme delle due sovraccennate specie. Nelle forme giovani il cingolo subsuturale ricorda
molto quello del T. dngulatum var. svòlaevigata.
È probabilmente questa la forma che Doderlein appeUò Terebra nodulosa , ma la
pubblicazione del Manzoni rese impossibile Tuso di tale nome di semplice catalogo.
T. tuberculiferum var. pertuberculifera Sago.
(Tav. I, flg. 49).
Distinguunt hanc var. a var. exnodulosa aeqiientes notae:
Testa crassior, m^agis conica, magis scalarata. Noduli crassiores et elatiores.
Long. 52 Mm. Lat. 22 Mm.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
T. tuberculiferum var. subanodulosa Sago,
(Tav. I, tìg. 50).
Distinguunt hanc var. a var. exnodulosa sequentes notae:
Noduli obliti vel subobliti; tantum in regione supera anfractuum plicae laeves et
depressa^ conspiciuntur. Sulculus suhsuturalis perlaevis, usque ad aperturam productus.
Tortoniano: Montegibbio, S. Agata (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, che a primo tratto ricorda alcune varietà mioceniche
di T. acuminatum, non rappresenta altro che una continuazione, direi, sino allo stato
adulto della forma giovanile della var. exnodulosa; Tattribuzione che ho fatta non mi
lascia alcun dubbio, poiché vidi esemplari di questa varietà che negli ultimi due anfratti,
dopo una frattura longitudinale della conchiglia, assumevano di tratto i caratteri della
specie tipica. Forse si riferiva ad una forma simile il Doderlein quando nel lavoro
sovraccennato indica della forma tipica una var. T. maj. svolevi.
Terebrum subtessellatum (D'Orb.).
(Tav. 1, tìg. 51).
Testa turrita , suhulata , exerta; anfractibus planulatis; linea penes suturam imr
pressa; plicis longitvdinalibv^ minutis , frequentibus , undulatis , penes suturam evor
nidis (Michelotti).
1820. Terebra strigliata Linn. var. — BORSON, Oriti. Piem., p. 43-44 (222-223) (pars).
1847. ^ tessellata Micht. — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 215. Tav. 17, flg. 13.
1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2- ed., p. 28.
1852. » subtessellata D'Orò, — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat.y tom. Ili, p. 88.
1856. » acuminata Bors. — HCERNES, Foss. Moli. lert. Beck. Wien^ p. 130, 131.
1861. » » » - MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 131.
1867. » » » — PEREIRA DA COSTA, MoU. foss. Portugal, p. 79.
1890. » » » ( r. subtessellata D'Orò). — SACCO, Catal. paleont. N' 3871.
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DBSCRrm DA F. SACCO 25
Long. 20-70 Mm. Lat. 4-12 Mm.
Tongriano: Dego, Momese (fide Michelotii).
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (firequentissima).
Osservazioni. — Rimasi dapprima alquanto incerto se dovessi considerare questa
forma come una varietà del T. acuminatum o come una specie a parte; mi tenni poscia
a questa seconda opinione, perchè, por essendovi numerosi punti di contatto e di eguar
glianza fra la suddetta forma pliocenica e quella miocenica ora in esame, geneitalmente
questa si distingue per essere più piccola e meno scalarata, per avere il cingolo subsu-
turale meno elevato e meno spiccatamente granuloso, il solco subsuturale più profondo,
ecc., ecc. Tali differenze però esistono solo se si prendono come tipo della forma in esame
le figure del Miohklotti, giacché nel Miocene le Terebre di questo gruppo sono som-
mamente variabili.
Il nome di T. tessellatum Mioht. non può essere conservato, avendo il Gray sin
dal 1834 pubblicata una T. tessellata, forma assai diversa, di Sumatra.
La Terébra Speyeri Fuchs (Fuchs — Kennt. Conch. Fauna Viant. tert. Greb., p. 49,
tav. X, fig. 1 , 2) non è forse altro che una varietà del T. subtessellatum. Appartiene
pure a questa specie od al più ne costituisce una var. detmoldensis Sacc. la T. fuscata
Brocch. sec. Speyer (Ob-Olig. Tert. Geb. Detmold., p. 13, tav. I, fig. 7), mentre invece
la fig. %a,h dello stesso lavoro si avvicina forse meglio alla Svbula plicaria, di cui
costituirebbe una var. fuscatina Sacc.
' T. subtessellatum var. perturrtpa Sacc
(Tav. I, fig. 52).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notale:
Testa Tnagis longo-turrita.
Long. 27-56 Mm. Lat. 4 */«-10 Mm.
Per la sinonimia vedi quella del T, svòtesselUUum.
Tongriano: Carcare, Momese (rara).
Elveziano: Colli torinesi, (assai frequente).
Osservazioni. — Due soli esemplari osservai nel Tongriano, ed in tale stato di con-
servazione che il loro riferimento alla varietà in esame riesce alquanto incerto. Il Bey-
RiCH € Die Conchylien Nord-Tert.y 1853 » indica e figura (tav. 6 , fig. 17) una forma
molto simile alla presente^ ma l'indicò come T. acuminata Bors.; credo poterla appel-
lare T. subtessellatum var. perturritoides Sacc.
T. subtessellatum var. torquata Sago.
(Tav. I, fig. 53).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Sulcus svbsuturalis profundior; deinde dngulum subsutu/rale valde distinctu>m.
Svici longitudinales saepe etiam aliquantulum profundiores.
Long. 20-60 Mm. Lat 5-11 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Costituisce quasi anello di transizione al T. negUctvm var. expertusa.
T. SUBTESSELLATUM Var. PROCINGULATA SaCC.
(Tav. I, flg. 54).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
OingiUv/m svbsutv/rale crassius, elatius, svbrotundatum,
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
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26 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Osservazioni. — Tende già notevolmente verso il T. cingulatum del Tortoniano;
per diversi caratteri mostra collegarsi pure col T. neglectum e col T, postneglectum,
T. SUBTESSELLATUM Var. NEGLEOTOCINGULATA SaCO.
(Tav. I. tìg. 55).
Distinguunt hanc var, a specie tyjnca sequentes notae:
Cingulum svbsutwrale crassius, elativs, subrotundatum, Plicae longitudinales cUi-
quantultura craasiorea et elatiorea,
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa forma pel suo cingolo tende a collegarsi col T. dngulatun^
mentre che per le sue pieghe longitudinali forma un bellissimo passaggio al T. ne-
glectum; essa si collega insensibilmente colla var. procingulata.
T. SUBTESSELLATUM Var. STRI0TEREBR0IDES SaCC.
(Tav. I, fi-. 56).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Transversim costicillae parvulae, depressae, evanescentes, in regione ventrali co»-
spiciuntur. Interdum sulcus svhsuturalis parum profundvs.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma è interessante, poiché parrebbe quasi indicare un
passaggio agli Strioterebrum,
T. SUBTESSELLATUM Var. COLUMNOSTRIOLATA SaCC.
(Tav. I, tìg. 57).
Distinguunt Jianc var, a specie typica sequentes notae:
Testa minus conica, recto-columnaris, Costae longitudinales pemumerosae, perpar-
vulae. Sulctùs suhsuturalis minus profundus, Anfractus transversim striis pernumerosis,
perappropinquatis, perparvulis, ornati.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Nella forma è molto simile alla varietà indicata dall'HosRNES M.
colla fig. 24*, tav. Il, del suo noto lavoro. Essa, ancor più della var. strioterebroides, rap-
presenta una delle tante forme di passaggio fira i Terébrum ed i Strioterebrum.
T. SUBTESSELLATUM Var. PSEUDASULCATA SaCC.
(Tav. I, tìg. 58).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Sulcus suhsuturalis suhoblitvs vel vix visibilis,
1847. Terebra tessellata Micht, — MICHELOTTI, Foss, Mioc. Tav. XVII, fig. 9 (aflanis).
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (poco comune).
Osservazioni. — Una forma simile osservasi pure nel bacino viennese, per quanto
ci mostra la fig. 24* di tav. 11 del noto lavoro di M. Hcernes.
T. SUBTESSELLATUM var. ASULCOSA SaCC.
(Tav. 1, fig. 60).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Sulcus subsuturalis in anfractibus ultimis nullus. Plicaé longitudinàles usque ad
suturam regulariter productas,
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (non rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 27
T. SUBTESSELLATUM VET. TUBULOSA SaCC.
(Tav. I, Ùg. 59).
DUtinguunt hano var, a specie typica sequentes notas:
Testa magis turrita, suhtubulosa, fortiter scalarata. Sulcus suhsuturalis parum
profundus, ad suturam appropinquatus. Plicae longitudinales sai crassae et perqncuae.
Long. 40 Mm. Lat 6 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (La Morra) (rara).
Osservazioni. — Questa rara forma costituisce passaggio al T. neglectum var. ex-
pertusa per la crassezza delle pieghe longitudinali.
Terebrum? Fuchsi R. H(ernes.
(1875. R. HCERNES, Die Fauna den Schliers von Ottnarìg, p. 348 (16). Tav. XII, flg. 2).
(1880. R. HGERNES ed AUINOER, Gasi. I u. II Mioo. Med. stufe, p. 108, Tav. XII, flg. 12).
T. Fuchsi var. pedemontana Saco.
(Tav. 1. flg. 61).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, minus conica, magis turrita, Plicae longitudinales minus numerosae,
elatiores. Cingulum subsuturale aliquantulum eminentius.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Ricorda alquanto la Terébra costellata Sow. del Miocene del Chill^
e la T. Hoernesi Beyr. del Miocene d'Europa, ma parmi specialmente accordarsi colla
Terébra Fuchsi R. Hcernes del Miocene viennese , a cui quindi credo poterla meglio
attribuire, pur Scendono notare le numerose differenze. Le forme in questione presentano
xm insieme di caratteri che lasciano qualche dubbio sulla collocazione subgenerica.
Terebrum? H(ernesi (Beyr.).
(1854. Die ConchyL d, Norddeutsch. Tert, Geb., p. 115. Tav. 6, flg. 14).
Elveziano: Colli torinesi (non frequente).
Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi per diversi caratteri cogli Strio-
terebrum y ma per mancanza di vere strie tras verse pare doversi porre fra i Terebrum,
tanto più che si avvicina ad alcune varietà di T. neglectum e di T. suòtessellatum. Il
Beyrioh, fondando questa specie, ne dà 2 figure (fig. 13, 14) ed indica anche come ti-
pica la fig. 30 di tav. 11 del classico lavoro di M. Hoernes; siccome tali figure paionmi
rappresentare forme alquanto diverse, così prendo a tipo la figura 14 del Beyrich, con-
stituisco della sua fig. 13 una var. pseudoplicata Sacc. , e do il nome di var. excostel'
lata Sago, alla forma rappresentata da M. Hoernes come Terébra costellata Sow. (Foss.
Moli. tert. Beck. Wien, Tav. 11, fig. 30); le forme figurate dal Beyrich ricordano però
assai la Subula plicaria Bast., quindi maggiori riescono le incertezze sulla collocazione
subgenerica della Terébra Hoernesi.
T. Hoernesi var. striatellata Sacc.
(Tav. I, flg. 62).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Sulcus subsuturalis parum profundus , interdum suboblitus. Transversim striolae
pemumerosae, perappropinquatae, parvilUmae, interdum suòoblitae, conspiciuntwr,
Elveziano: Colli torinesi (non frequente).
Osservazioni. — La presenza delle indicate stride trasverse parrebbe dover fer
collocare queste forme fra gli Strioterébrum , ma è a notarsi anzitutto che queste strie
4 — P. Sacco.
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28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE EOO.
sono più piccole , meno profonde , più numerose e di carattere diverso da quello delle
tipiche strie (o costule) degli Strioterebrum, ed inoltre che anche in molte forme di veri
Terebrum osservansi talora consimili striolette trasversali.
Terebrum negleotum (Mioht.).
(Tav. I, flg. 63).
T. testa turrito-subulata ; anfractUms planulatis, angustatis , longitvdinaliter pli-
catis; plicis cbliquia, superne sulco impresso divisis; suturis marginatis; margine plicis
svhnodulosis instructo (Michelotti).
Long. 26-50 Mm. Lat. 8-9 Mm.
1847. Tereòra neglecta Micht. — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214. Tav. XVII, flg. 8.
1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2r ed. p. 28.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr, pai StraL, III, p. 88.
1856. » pertusa Basi. — HGERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wten, p. 133.
1867. » » » — DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 80.
1873. • » » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piac., p. 131.
1877. » » » — l.OCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 51, 52.
1885. » neglecta Micht. — SACCO, Calai, paleont. Bac. tert. Piem., N* 3876.
Tortonianjo: Stazzano, Sagliano, S. Agata fossili (frequente).
Osservazioni. — Generalmente venne finora conftisa la forma in esame colla Te-
rébra pertusa Bast., ed io stesso accetterei in parte (cioè dividendo la varietà tortoniana
dalla specie tipica) questo modo di vedere se non fosse che questo nome ^pertusa venne
già usato dal Born, oltre un secolo fa, per una Terehra vivente , che conserva tuttora
questo nome. Quindi la T, pertusa Bast. non può conservarsi e ad esso sostituisco
nome di expertusa. Ma il nome di T. neglectum Micht. , istituito sin dal 1847 , ha la
priorità come specie tipica tortoniana, e quindi la T. expertusa ùiòW Elveziano ne deve
diventare solo una varietà.
T. neglectum var. expertusa Sago.
(Tav. I, flg. 64).
1825. Terébra pertusa var. B — BASTEROT, Bass. tert. S. 0. France, p. 55. Tav. Ili, flg. 9.
1829. » » Bast. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., Voi. 58, p. 288.
1829. » J> » — MARCEL DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 124.
1831. » » » — BRONN, TI. tert. Geo., p. 20.
1843. » » » var. B — NYST, Bescript. Coqu. Polyp. foss. Belg., p. 581.
1847. » » Bast. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 28.
1848. » y> » — BRONN, Ind. Pai., p. 1226.
1852. » » iO — DORBIGNY, Prodr. pai. iSlrat., Ili, p. 88.
1856. » » » — HOilRNES, Foss. Muli. tert. Beck. Wien, p. 131, 132.
1867, » » » — DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 80.
1873. » ♦ » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piacenza, p. 131.
1877. » » » — LOCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 51.
1890. » » » var. — SACCO, Catal. paleont. Bac. tert. Piem.^ N' 3877.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Già trattando della specie tipica feci osservare perchè a questa
forma non si possa conservare il nome di T. pertusa. Se il Cerithium columnare Lk.
fosse identico alla forma in esame, allora questa dovrebbe appellarsi T, columnare ^ ed
il T, neglectum ne diventerebbe solo una varietà di forma più conica; ma tale identi-
ficazione è ben dubbia se si considera la diagnosi che dà il Lamarok del suo C. co-
lumnare, cioè « striis verticalibus et transversis decussata » per modo che
nasce l'idea si tratti di una forma alquanto simile al T. Basteroti, giacché la forma in
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DESCRITTI DA F. SACOO 29
esame non ha altre strie trasverse che il solco subeutorale. Quanto al nome T. undatum
Defb. ms. non credo possa essere assolutamente accettato, per quanto sia di origine antica.
Nella lista sinonimica indicai pure alcuni autori che non accennarono alla presenza
di questa forma nel Miocene piemontese per lasciare meno incompleta la sinonimia di
detta forma che credo debba abbandonare il nome che portò sinora.
Quanto alla somiglianza della forma in esame colla vivente T. pertusa Born, mi
pare che essa sia molto grossolana^ poiché la T. pertvsa presenta ben visibili strie trar
sversali che invece mancano nella forma fossile in esame, come pure in quelle ad essa
somiglianti.
Subv. LAEVisuLCOSA Sacc. — Sulctts 8vÒ8uturalÌ8 minus profundus , in anfractu
ultimo 8ubóblUu8,
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda altre simili che furono indicate come varietà
del T. svbtessellatum, ciò che ci prova sempre più il rapporto stretto esistente fira queste
due specie mioceniche.
T. NBGLECTUM Var. CARINATOIDES SaCC.
(Tav. I, flg. 65).
Distinguunt hanc var, a var. expertusa Sacc. sequentes notae:
Costulae longitudinales aliquantulum minus elatae, ondulatiores, hoMm versus evo-
nescentes, Cingulum svòsuturale depressius. Sulcus subsuturalis valde minus profundus j
subevanescens. Svh lasve sulco subsuturali carinula depressa, serie plicarum ibi tuber-
culiformium constituta, conspicitur, Transversim passim costidllae depressae»
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Terebrum postneglectum Sacc.
(Tav. I, lig. 66Ì.
Testa subparvay elongato-a^Mta, apice acutissim^a, scaUvrata, Anfractus subplanati,
sulcis longitudinalibuSj undulatis, parvulis, pemumerosis, ornati, Sulcus subsuturalis
profundus y vsque ad aperturam productvs, Cingulum subsuturale perplicatum, sat per-
spicuum. Apertura rectangularis. Labium extemum simplex, Columella revoluta.
Long. 20-50 Mm. Lat. 5-9 \ Mm.
1814. Buccinum strigilatum Linn, var./8— BROCCHI, Conchiol. foss. subap,, II, p. 347-348-349.
1820. Terebra strigilata Linn. var. — BORSON, Oritt. Piem., p. 43 (222).
1825. ?» pertusa var. B —BASTEROT.Descr, géoL Boss. ieri. S.O.France,p.bS.
Bast.y&r.B-- BONELLI, Cat, ms. Museo Zool. Torino, N'*2664.
Basi, — MARCEL DE SERRES, Géog. terr, i. Midi Fr,, p. 124.
strigilata Linn, var. — BORSON, CaC. rais. Coli. min. Turin^ p. 614.
pertusa{'VdX.li)Bast,'' BRONN, IL tert, Geb., p. 20.
» — SISMONDA, Sgn. meth., V ed., p. 41.
var. B j> — NYST, Descript. Coqu. Polyp. foss, Belgique, p. 581.
» — SISMONDA, Sgn. meth., 2- ed., p. 28.
var. 5 » — BRONN, Ind. paleont., p. 1226.
» — HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 131, 132.
» — DA COSTA, Moli. foss. Portugaì, p. 80.
)> — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma e Piac,^ p. 131 .
» — LOCARD, Faune terr, tert, Corse^ p. 52.
» — PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 56.
» — SARTORIO, Colle S. Colombano, p. 12.
» — SACCO, Calai, paloni. Bac, tet^z. Piem., N* 8877.
1827.
»
»
1829.
»
»
1830.
» i
Hrigi
1831.
»
perii
1842.
»
»
1843.
»
»
1847.
»
»
1848.
»
»
1856.
»
»
1867.
»
»
1873.
»
»
1877.
»
»
1878.
»
»
1879.
»
«
1890.
»
»
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30 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
Macemiano: Astigiana, Vezza d'Alba, Villalvernia, Volpedo (M. Brizzone), Savona-
Fornaci, R. Torsero (non raro).
Astiano: Astigiana, Colli braidesi, Piacentino (frequentissimo).
Osservazioni. — Avendo potuto confrontare numerosi esemplari sia col T. neglectum
che colla figura della tipica var. expertusa di Saucats, mi convinsi non potersi essi af-
fatto unire sotto uno stesso nome; ed anzi, per quanto esistano forme intermedie di col-
legamento, credo poter attribuire alla forma pliocenica in esame un nuovo nome specifico,
distinguendosi essa assai bene dalle forme sovraccennate, sia per la forma del cingolo
subsuturale, sia specialmente per la piccolezza ed il numero straordinario di pieghettature
longitudinali , per cui essa si avvicina moltissimo invece al T, subtessellatum. D'altronde
credo che queste varie specie siano tra loro collegate da un nesso assai stretto, tant'è che
troviamo diverse forme transitorie. Nella raccolta Michelotti del Museo di Roma trovai
un esemplare, che pare attribuibile a questa forma, tra i fossili elveziani di Torino, ma
il materiale marnoso involgente il fossile e lo stato della conchiglia mi fa dubitare mol-
tissimo che non si tratti di fossile élveziano,
T. postnegleotum var. subtessellatoides Sago.
(Tav. 1, rig. 67).
Distinguunt hanc var. a spegne typica sequentes notae:
Testa magis turrita, subtubulosa, Plicae longitudinales evidentior^, Sulcus svò-
suturalis minus profundus.
Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm.
Hacemiano: Vezza d'Alba (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma, che probabilmente rappresenta solo un'anomalia, si
avvicina molto ad un'altra, pure probabilmente anomala, cioè al T. subtessellatum var.
tubulosa; d'altronde diversi caratteri fanno avvicinare la forma in esame al T. svbtes-
sellatum più che non al T. neglectum,
T. postnegleotum var. cingulatoides Sago.
(Tav. 1, flg. 68).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
dngulum subsuturale elatius, subrotundatum.
Tortoniano: S. Agata fossili. Stazzano (rara).
Piacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Questa forma mostra qualche tendenza verso il T, cingulatum;
ciò non ha però grande importanza, poiché tale carattere di un cingolo alquanto rilevato
si osserva in qualche esemplare di quasi tutte le specie di Terebrum, e se credetti ele-
vare al grado di specie il T. cingulatum ciò fu solo pel fatto che il carattere in que-
stione raggiunse nel Tortoniano un'importanza straordinaria, notevolissima.
T. POSTNEGLEOTUM Var. SUBEXPERTUSA SaOG.
(Tav. I, flg. 69).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Plicae longitudinales crassiores, distantiores, numero minores.
Tortoniano: Stazzano (rarissima).
Piacenziano: Astigiana (rarissima).
Astiano: Astigiana (rara).
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DESCRITTI DA P. SACCO 31
Osservazioni. — È forse una forma atavica del T. neglectum, specialmente della
sua var. eocpertuaay tanto che rimane alquanto incerta la sua collocazione specifica.
Terebrum cingulatum (For.).
(1882. FORESTI, Contrib. Conchiol. terz. it., p. 15. Tav. II, flg. 5, 6).
Tortoniano: Montegibbio, Stazzano (non raro).
Piacenziano: Bene-Vagienna (raro).
Osservazioni. — È così notevole il carattere distintivo di questa forma, che credo
doverla erigere a specie, tanto più che l'osservai assai frequentemente. Gli esemplari
che esaminai finora non raggiungono le dimensioni di quelli figurati dal Foresti, inoltre
quasi tutti hanno i solchi longitudinali meno accentuati, passando alla varietà seguente.
In alcuni esemplari del Tortonese osservasi la conchiglia colorata in rossiccio od in roseo.
È forse questa la forma indicata dal Doderlein nel suo catalogo come 7\ murina
(S. Agata e Montegibbio) (1890, T, murina Bast. var. — Sacco, Catal. paleont., N^ 5402).
Parrebbe anche doversi attribuire ad una forma simile alla descritta la Terebra pertusa
var. crispata Segu. (Sequenza, Formaz. terz. prov. Reggio, 1880, p. 107) del Tortoniano
di Calabria. Anzi se tale identificazione fosse sic ara, la forma in esame dovrebbe con-
siderarsi come T. crispatum (Segu.). Nel dubbio adotto per ora il nome fondato sopra
esemplari figurati.
Anche nel Miocene fuori d'Italia riscontransi forme alquanto simili a quella in esame,
così il T. Bvbplicatulwni (D'Ore.) {Terebra plicatula Lk., secondo Grateloup — Atlas
conchyl. PI. 35, fig. 32 ò). Tra le forme viventi, che meglio si avvicinano a questo
fossile, notiamo il T. pvlchellum Desh. dei mari della China ed il T. hiatrio Desh.
T. cingulatum var. perlaevigata Sacc.
(Tav. l, flg. 70).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum minor. Sulci langitudin^les nulli vel suò(^liti, Anfractus
laeviores et dngulum stibsuturale etiam laevius.
Long. 25-35 Mm. Lat. ò^^-l Mm.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
I Terebrum del Piemonte si possono raggruppare in due serie principali, una at-
torno al T, svbtessellaitum ed una attorno al T, acuminatum: quest'ultima si continua
al giorno d'oggi col T, flammeum Lk. della China, del Giappone e dell'Australia,
nonché col T. subulatum L. delle Isole Filippine e col T. formosum Desh. di Panama.
Presento in via provvisoria i seguenti quadri d'assieme delle forme sopraccennate.
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DESOBim DA F. SAOOO 33
Sottog. STRIOTEREBRUM Saooo, 1891.
Testa turrita. Anfracttis longitudinaliter costulati , traneversim striolati, sulco
transverso svbsuturale (sat profundo) ornati.
Quantunque riconosca esìstere numerose forme di passaggio fra le Terebre solcate
da strie trasversali e le Terebre senza tali strie, tuttavia il carattere delle striature tra-
sverse sembrami tanto importante che, considerando nel complesso questo distintivo, credo
potervi fondare un sottogenere , di cui costituisco come tipo lo S. Basteroti Nyst. In
questo sottogenere vengono a collocarsi numerosissime forme viventi , così lo 8, undvr-
latum Gray, lo 8. nébulosum Sow., lo 8, columellare Hind., lo 8, afflne Gray, lo 8.
dislocatum Say, lo 8. flavwm Gray, lo 8, petyverianum Desh., ecc. ecc.
Strioterkbrum Basteroti (Nyst).
(Tav. II, fig. 1).
1801. Buccinum dupìicalum Linn, {Strombites, 11)— BORSON, Ad Oryct.'^ed, Auct.y p. 175.
1814. » »" » — BROCCHI, ConchioL foss. subapp., II, p. 347?
1820. Terebra duplicata » — BORSON, Oritt, piem,^ p. 44 (223).
1825. » » » — BASTERÒ!, Descrtpt. géol. B. tert. S, 0. France, p. 53.
1827. » » Lamk, var. — BONELLI, Cai. ms. Museo zool Torino, N*' 2077, 2078.
1829. » » » — DE SERRES, Geogn, terr, tert., p. 124.
1829. » » Dtf Bast. — DEFRANCE, Bict. Se. Nat. Tom. 58, p. 287.
1830. » » Linn. — BORSON, Cat. rais. CoU. min. Turin^ p. 614.
1831. » » Bronn — DUBOIS DE MONTPÉREUX, Conch. foss. W. Pod., p. 25.
1831. » » Bast. — BRONN. It. tert. Geb., p. 21.
1836. » » « -. PHILIPPI, En. Moli. Sic, p. 227.
1840. » » Lam. — GRATELOUP, Ad. Conch. terr. tert. Adour. PI. 35, f. 24.
1841. » » j> — calcara, Conch. foss. Altavilla^ p. 64.
1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 41.
1843. » Basteroti Nyst. — NYST, Descr. Coqu. polyp. foss. Belg., p. 582.
1847. » duplicata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed, p. 27.
1847. » » » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214.
1848. » Basteroti Nyst. — BRONN, Ind. Pai., p. 1225.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. str., Ili, p. 88.
1856. » j> j> — HGERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 32, 33.
1867. » » » — DA COSTA. Gaster. dep. terc. Portugal, p. 80.
1877. » » » — COCCONI, ^n. AToW. mfoc. plioc. Parma e Piac, p. 131 .
1879. » » j> — SARTORIO, CoWe di S. Colombano, p. 12, 13.
1881. » j> j. — FONTANNES, Moli, plioc. Vallèe Rhòne, p. 125.
1890. » duplicata Lk. var. — SACCO, Oató/» paZeont. Bac. terz. Piem. N^ 3872.
N. B. — Gli autori citati in questa sinonimia (eccetto il Fontannes) non distinsero
il tipo elveziano dallo 8. pliocenicum.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequènte).
Osservazioni. — Si trova in quasi tutti i piani del Miocene, e si mostra variabi-
lissima. È certamente da abbandonarsi il riferimento «&tto di questa specie alla T. dupli-
cata L., che è assai diversa. Giustamente il Nyst corresse questa determinazione errata;
notiamo solo come egli, quantunque indicasse citazioni di forme mioceniche e plioceniche,
fondò la sua specie su frammenti di Bolderberg, quindi il tipo dello 8. Basteroti è
miocenico; d'altronde le prime figure che fdrono date di questa specie rappresentano
esemplari miocenici € Hoebnes, Poss. Moli. Wien. Beck. Tav. 11, fig. 27, 28 >.
A causa della grande variabilità dello 8. Basteroti riesce alquanto incerto il pre-
cisarne la forma tipica. Nel Miocene piemontese sono specialmente frequenti le forme
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34 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZUim DBL PIEMONTE EOO.
molto Strette ed allungate e le forme fùsoidi (simili a quelle figurate dal Dubois de
MoNTPEREUX « Conch. foss. Wolhin. Tav. I, fig. 41 >). Però il Nyst, istituendo la specie^
nella sinonimia non cita il lavoro del Dubois y quantunque pubblicato nel 1831 , ma
bensì quelli del Brocchi, del Bronn, del Basterot e del Grateloup; di questi autori
solo il Grateloup pubblicò una figura della specie in esame « Conchyl. bass. Adour. —
PI. 36 , fig. 24 » . Orbene detta figura rappresenta un esemplare subconico , come sub-
conico è pure quello della fig. 27 dell'HoERNES, quindi per tipo della specie io adotto
una forma di media grandezza , subconica, simile a quella della fig. 27 (tav. XI], del-
THoERNEs, essendo la figura del Grateloup troppo infelice per essere presa a tipo ri-
guardo airomamentazione.
S. Basteroti var. taurofusoidea Sacc.
(Tav. II. flg. 2).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque minor , svòfvsoidea, minus conica. Plicae longitudincUes plerumque
propinquiores et costicillae transversae magia perspicuae.
Long. 9-22 Mm. Lat. 3-6 Mm.
Elveziano: CJolli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequentissima).
Osservazioni. — Questa forma è comune tanto quanto il tipo e forse anche più del
tipo; ciò pare si verifichi anche altrove, poiché il Dubois de Montpéreux ci dà una
figura (Conchiol. foss. Wolh., tav. I, fig. 41) che ricorda molto questa varietà , e che
fti dal D'Orbigny denominata Terebra volhynia D'Orb.
La varietà in esame si collega gradatamente alla forma tipica.
S. Basteroti var. parvonassoides Sago.
(Tav. II, flg. 3).
Distinguunt liane va/r. a specie typica seqvsntes notae:
Testa valde minor, fvsoidea, svònassoides. Costae longitvdinales valde depressiùres;
sulci transversi sat profundi. Anfra^tus laeviter svbinfUUi.
Long. 8 Mm. Lat. 3 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma, che parrebbe quasi doversi considerare come specie
a parte, potrebbe forse rappresentare solo xm individuo giovane della var. taurofusoidea,
motivo per cui la tenni solo al grado di varietà.
S. Basteroti var. longissma Sacc.
(Tav. II, flg. 4).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa gracilior, minus conica; anfractvs laeviter svbconvexi.
Long. 15-30 Mm. Lat. 3-5 Mm.
Elveziano: CJolli torinesi (frequente).
Osservazioni. ~ Anche questa forma collegasi gradatamente sia colla specie tipica
sia colla var. taurofusoidea. Una varietà simile trovasi pure fra le forme plioceniche.
S. Basteroti var. denseoostata Sacc.
(Tav. II, flg. 5).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulum minor. Costae longitudinales propinquiores, deinde
ndculi transversi mintis visibiles. Sulcus subsuturalis interdum minus profundus^
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DESCRITTI DA F. SACCO 35
Long. 11-20 Mm- Lat. 3-5 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (frequente).
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto la Terébra Hoemesi Betr. (Gonch.
Norddeutsch.y p. 115^ tav. 6, fig. 14 -— 1854), ma se ne distìngue per la presenza, quan-
tunque poco inarcata, di solchi trasversi che appaiono fra le coste longitudinali. Quando
poi mancano affotto le strie trasverse Tidentìtà colla T. Hoemesi è quasi perfetta, e le
forme parrebbero doversi attribuire a qualche varietà di T. neglectum o di T. evòtes-
eellatum. Alcuni esemplari di questa varietà sono forse individui giovanili.
Subv. LONGiusouLA Saoo. — Testa perlongata, minus conica, gracUis, svòturrita.
Long. 15-28 Mm. Lat 3-5 % Mm.
Elveziano: Colli torinesi (frequente).
TorUmiano: Stazzano (rarissima).
S. Basteroti var. astriolata Saoc.
(Tav. Il, flg. 6).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa plerumqvs minor. Costae longitvdinales propinquiores , saepe svbcontiguae,
Sulcvs svòstUuralis minìAs profundìis , inter costas longitudinales punctiformis. Striae
transversae non visibiles.
Long. 18-20 Mm. Lat. 4-5 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma rappresenta un passaggio fra gli Strioterebrum ed
i Terebrum , anzi è in questo ultimo sottogenere che si dovrebbe collocare , se non si
accordasse in tutti i suoi caratteri collo 8. Basteroti e se non si osservassero fbrme di
collegamento fra questa varietà ed il tipo.
Alquanto affine sembra essere la Terebra foveolata Beyr. (Conch. Norddeutsch.,
p. 118, tav. 6, fig. 15 — 1854), che probabilmente è solo una varietà di 8. Basteroti.
S. Basteroti? var. terebrocingulata Sacc.
(Tav. Il, ti^^ 7).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: '
Costae longitudinales aliquantulum depressiores. 8ulcus subsuturalis a sutura dir
stantior, deinde cingulum svbsuturale valde latius et regio visibilis anfractuum minor.
Oosticillae et sulci transversi svbobliti vél nulli.
Long. 24 Mm. Lat. 6 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma per alcuni caratteri ricorda varietà di Terebrum
duplicatum L., per altri avvicinasi a varietà (p. es. var. neglectodngulata) di T, sub-
tessellatum, per il suo assieme invece pare accordarsi specialmente colla 8. Basteroti (in
modo particolare colla sua var. pseudoterébrum e cingulocrassa)^ solo le mancano quasi
assolutamente le costicille trasverse. È quindi con incertezza che pongo questa forma fra
gli Strioterebrum, e la pongo sia perchè ebbi ad osservare come gradualmente le forme
di questo sottogenere possano perdere il carattere della striatura trasversale, sia perchè
essa si collega con alcune varietà di ^S". Basteroti , sia perchè il possederne un solo
esemplare mi & supporre che trattisi soltanto di una forma anomala. Altri forse po-
trebbe &me una specie, in causa dei suoi caratteri coi^ spiccatamente distintivi.
5 — P. Sacco.
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36 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECO.
S. Basteroti var. subneglectoides Saoo.
(Tav. II, flg. 8).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes noiae:
CosUie longitvdinales craasiores, numero minores, dUtantiores. CosticUlae trantvertae
parvUlimae, perdepressc^, passim suboblitae.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — È notevole come le forme a coste longitudinali distanti presentino
generalmente la solcatora trasversale assai poco marcata; questo ta,tU} osservasi anche
nelle varietà a poche coste dello S, pliocenicum. Quindi queste forme costituiscono quasi
un passaggio al T. neglectv/m, specialmente alla sua var. expertvsa.
Subv. cristulata Sacc. — Costae longitvdinales valde elatae, svbcrisUUae.
Elveziano: Colli torinesi (non rara).
S. Basteroti var. pseudoterebrum Sago.
(Tav. II, flg. 8 bis).
Distinguitur haec var, a var. subneglectoides seqìienie nota:
Sulculi et C08ticillae transversae nullae.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa forma, che ci rappresenta esagerati, direi, i caratteri della
var. svbneglectoides, parrebbe quasi doversi porre fra i Terébrum, se la massima parte
dei suoi caratteri non la collegasse allo S. Basteroti.
S. Basteroti var. asulcoterebra Sacc.
(Ta7. II, flg. 9).
Distinguunt hanc var. a var. subneglectoides sequentes notae:
Coatae longitvdinales aliquantulum depressiores et distantiores. Striae transversae
nullae. Sulcus svbsuturalis parum profundvs, passim svbóblitus.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
S. Basteroti var. asulcodertonensis Sago.
(Tav. II, flg. 10).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa non scala/rata. Costae longitvdinales latiores, depressiores, subconJtiguae. Cin-
gulum svJbsutv/rale lativs sed depressiva j magis depresse plicahim. Sulcus svbsuturalis
parvulus, svbóblitus , interruptus , inter costas punctiformis, StUcvZi transversi nulli,
svbobliti, passim subvisibiles.
Long. 28 Mm. Lat. 8 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Questa forma si collega colle var. svbneglectoides, asvlcoterébrum,
ecc., costituendo cosi anello di passaggio ai veri Terébrum.
S. Basteroti var. oinguloorassa Sacc.
(Tav. II, flg. 11).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulìMn minus conica , magis turrita. Oingulum svbsviurcde crassius,
éUUius, svbrotundatum. Sulcus subsuturalis sai profundus.
Long. 30 Mm. Lat 5 Mm.
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (rara).
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DESCRITTI DA P. SACCO 37
Osservazioni. — Nel complesso rappresenta quasi un passaggfio fra lo S.Basteroti
e lo S. pliocenicum. È notevole come l'ingrossamento del cingolo si incontri specialmente
nelle forme tortoniane di diverse specie (ricordisi particolarmente il Terebnum cingu-
UUum Por.); ciò che deve essere in rapporto con speciali condizioni di vita verificatesi
in certe regioni durante il periodo tortoniano. Quando questo carattere del cingolo in-
grossato diventa più accentuato la forma in esame tende a collegarsi allo 8, Scarabelli.
Strioterebrum exbistriatum Saco.
(1856. M. HCBRNES {Tereòra bistriata Grat.) MoU. Foss. Wien. Beck., p. 134, tav. Il, tìg. 29).
Osservazioni. — Credetti dover cangiare nome a questa forma, poiché essa è molto
diversa dalla tipica Terebra bistriata Grat.; se ne distingue infetti a primo tratto per
la presenza del solco subsuturale e per le grosse coste longitudinali. Forse rappresenta
solo una forte variazione dello S. Basteroti, Questa specie trovasi nel bacino viennese
sia xìiòWElveziano, sia, e specialmente, nel Tortoniano, Noto poi come la forma indicata
dai sigg. R. Hoernes ed Auinoer nel 1880 come Terebra bistriata Grat. non ha più
che fare col tipo scalarato di M. Hoernes e sembra solo una varietà di S. Basteroti.
S. exbistrutum var. parvdlina Sacc.
(Tav. II, tìg. 12).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Testa minor, vninus elongata, magis conica.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — L'esame di questa forma mi convinse sempre più che lo 8, exbi-
striatum non rappresenta altro che una derivazione dello 8. Basteroti,
Strioterebrum Scarabelu (Dod.).
(Tav. Il, flg. 13).
(1862. DODERLEIN, Cenni giac. terr. mioc. Italia centr., p. 23).
(1876. COPPI, Framm. paleont. moden,, p. 6).
Testa svbparva, conico^urrita, Costae longitudinales crassae, elatae, subrotundatae,
inter se sat distantes, in anfractu ultimo (interdum laevissime stiòangulosq) 10-12 cir-
citer, Cingulwm svbsuturale percrassum, elatum, crasse plicatum, 8ulcus stibsuturalis
parvultts sed sat profundus, 8ulci transversi nvmterosiy plus minnsve profundi, super
costas subobliti. Apertura subconstricta.
Long. 20-26 Mm. Lat. 6-7 % Mm.
1876. Terebra Scarabelli Dod. — SACCO, Calai, paleont. Bac. terz. Piem, N** 5403.
Tortoniano: S. Agata fossili, Montegibbio, S. Maria (non rara).
Osservazioni. — Questa forma si collega collo 8. Basteroti, di cui rappresenta cer-
tamente una variazione assai notevole e quindi degna di essere considerata come specie
a parte ; pare caratteristica del Tortoniano in tutta Tltalia. Anche in questo caso os-
serviamo, ciò che già osservammo altre volte, come nelle Terebre ed in altri focili
tortoniani esista una grande crassezza della conchiglia in generale e del cingolo sub-
BUturale in modo speciale. Anche lo 8. cun^anum è in stretti rapporti colla specie in
esame, collegandosi specialmente colla sua var. sub8carabelli. Lo 8, 8carabelli passa gra-
datamente allo 8. Basteroti per mezzo della var. cingulocrassa di quest'ultima specie.
Feci figurare un esemplare tipico della collezione Doderlein, inviatomi gentilmente
dal Prof. Pantakblu. H Coppi pare abbia preso per tipo di questa specie forme che si
collegano specialmente collo 8, cuneanum. Il Coppi nel citato lavoro istituisce pure una
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38 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO.
Terébra bellardiana, che dice essere somigliante alla T. Scarabelli; non neecii di
comprendere dalla descrizione a quale forma egli accenni.
Sabv. TTJRRIOULATA Saco. — Testa magU turrito^longcOa ; costae longititdinàléi in-
terdum propinquiores. — Long. 25 Mm. Lat. 6 */, Mm.
Tortoniano: S. Agata, S. Maria, Montegibbio (rara).
Stmoterebrum cuneanum (Da Costa).
(1867. PEREIRA DA COSTA. Gaster, dosdepos. terc, de Portugal, p. 85, tav. XIII, flg. I3a,6).
Tortoniano: S. Agata, S. Maria (rara).
Osservazioni. — È interessante trovare in Italia esemplari quasi identici alla Te-
rébra cuneana Da Costa del Miocene del Portogallo.
S. cuneanum var. subScarabelu Sacc.
(Tav. II, flg. 14).
Diatinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes nota^:
Cingulum svbsuturale aliqitantulum crassitLS et elativs. Anfractus in regione ven-
trali infera minìis angulosi, plicis nodulosis aliquantulum crassioribìu ornati.
Tortoniano: S. Maria (rara).
Osservazioni. — Questa forma, per avere gli anfratti meno angolosi verso la base,
costituisce un passaggio allo S. Scarabelli.
Strioterebrum puocenicum (Font.).
(Tav. II, Ùg. 15).
(1881. FONTANNES, Gaster. pliOQ. Vallèe Rhòne, p. 125, 126, tav. VII, flg. 19).
1801. Buccinum duplicatum L, (Sfrombites, II) — BORSON, Oryct. P^rf.p. 175 (prò parte).
1814. » » » — BROCCHI, Conch. foss. subapp.y II, p. 347.
1820. Terebra dvplicata » — BORSON, Oritt. Piem., p. 44 (223) (prò parte).
1825. » j> » — BASTEROT, De^cr.^^oZ.B. 5.0. JVanctf, p.53 (prò parte).
1836. » » Bast. — BONELLI, Cai. ms. Museo xool. di Torino. K* 300.
1827. » » Lh. var. — » »»»» j^N' 2077.
1829. » » » — DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 124.
1829. » 1^ De Bast. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat. Tom. 58, p. 287 (prò parte).
1830. » » Linn. — BORSON, Calai, rais. Coli. min. Turin, p. 614.
1831. » » De Bast. — DUBOIS DE MONTPÉREUX, Conch. foss. Wò?/i.-P.,p.25.
1831. j> » Bast. — BRONN, II. Tert. Geb.^ p. 21.
1836. » » » — PHILIPPI. En. Moli. Sic., p. 227.
1840. » » LA. — GRATELOUP, A^te* Conc/iyZ. Adour. PI. 35 (prò parte).
1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 1» ed., p. 41.
1843. » Basteroti Nyst. — NYST, Lese. Coqu. Polyp. foss, Belg,, p. 582 (prò parte).
1847. » duplicata Lh. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 27.
1847. » » » — MIGHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214.
1848. » Basteroti Nyst. — BRONN, Ind. pai., p. 1225 (prò parte).
1852. » astexana B*Orb. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 176 (f).
1856. » Basteroti Nyst. — HOSRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 132, 133.
1867. » » » — DA COSTA, Gaster. dep. tere. Portugal, p. 20 (prò parte).
1872. » » » — HCERNES, Mioc. N. Deutsch. Fauna, p. 186.
1873. » » » — OOCCONI, ^n. IfoZZ. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 131.
1877. » duplicata Bast. — FISCHER, PaZ. ^err. /er/. Rhodes, p. 29.
1878. » Basteroti Nyst. — PARONA, P/eoc. Olrepò pavese, p. 56.
1879. » » » — SARTORIO, CoZte di S. Colombano, p. 12, 13.
1890. » » » — DELLA CAMPAN\, Cenni paleont. Plioc. BorxoU, p. 26.
1890. » » » var. — SACCO, Calai, paleont. Bac. terx. Piem. IV 3880, 5401.
1890. » duplicata Lh. i^ ^ i^ » » » » » N*" 3872.
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DESCRITTI DA F. SACCO 39
Tortonianoi Stazzano (rarissima).
PUicemiano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Viale, Vozza d'Alba, Gherasco e Cervere,
ìiasserano, (3odevilla, Volpedo, Liguria? (frequentissima).
Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea, Salmour (frequentissima).
OssEBVAziONi. — Questa forma dovrebbe ricevere il nome di S. asteeanum (D'Ore.)
se questo nome non fosse che nominale e quindi privo d'ogni valore, tanto più che
nel Pliocene astigiano sonvi tante forme attribuite sinora allo 8. Basteroti, che sarebbe
arbitrario dare il nome di astezanum piuttosto ad una che ad un'altra forma.
La forma indicata, considerata nel suo assieme, è assai diversa dallo S. Basteroti
tipico miocenico, specialmente per mole maggiore, solco subsuturale più profondo e non
seguito da una serie di piccoli incavi (come spesso si osserva nelle specie mioceniche),
solchi trasversali più numerosi, più avvicinati, più profondi, intersecanti nettamente le
coste longitudinali, ecc.; esistono tuttavia numerosi passaggi che collegano perfotta-
mente la forma miocenica tipica a questa pliocenica , la quale a sua volta si avvicina
alquanto a forme viventi, per esempio, allo 8. nebulosum Sow. dell'Oceania e dell'Africa
orientale. Altri quindi potrebbe considerare la forma pliocenica in questione come va-
rietà dello 8. Basteroti. Nel Tortoniano di Stazzano osservai individui giovani che
potrebbero forse essere giovani dello 8. pliocenicum; ma ciò rimane per ora dubbioso.
S. puocENicuM var. alternicostulata Sacc.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Inter costidllas parvUlimas transversas interdum 3-6 costicillas crassiores et elatiores
Piacemiano: Vozza d'Alba (rarissima).
Astiano: Astigiana (rarissima).
S. PLiooKNicuM var. pertorquata Sacc
Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae:
Sulcus svbsuturalis perprofundus, deinde cingulum svbsuturale perdistinctum.
Piacemiano: Vozza d'Alba, Bussana in Val Taggia, Bordighera (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
S. PuooENicuM var. pseudolaevis Saoc.
Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae:
Oostae longitud. plerumqìie numero minores, distantiores, 8ulci transversi suòobliti.
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa varietà , oltre a collegarsi colla var. plioparvecostata , si
avvicina assai allo 8. Basteroti var. suòneglectoides e rappresenta anzi una di quelle forme
che ferebbero considerare lo 8. pliocenicum come varietà dello 8. Basteroti piuttosto
che non una specie a parte; è solo esaminando queste varie forme nel loro assieme che
credetti fistre la distinzione specifica che ho adottato.
S. pliocenicum var. puoparveoostata Sago.
(Tav. II, flg. 16).
Distinguunt Itane var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales crassioreSy latiores, minus numerosae. Costicillae transversae
interdum minus visibiles.
Piacemiano: Vozza d'Alba (rara). '
Astiano: Astigiana (non rara).
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40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO.
8. puocENiouM var. pyramidaus Sacc.
(Tav. II, flg. 17).
DiHinguunt hanc var. a specie typica seqìientes notae:
Tetta magie €uyiUo<onica, non ecalarcUa. Cingula evòeuturcUia depreseiora, minue
granulata. Coetae Umgitvdinalee interdum rarioree.
Piacemiano: Viale presso Montafla (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
S. PUOCENIOUM yar. pebpuoatooonioa Sacc.
(Tav. I, flg. Ì8).
Dietinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, magis contea. Costale longitudinales propinquiores, depressiores ; sulci
transversi minus visibiles.
Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si avvicina alquanto per alcuni caratteri alla var. pyramidalis.
S. pliocenicum var. depressicostata Sacc.
(Tav. 11, flg. 19).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales depressiores, graciles, interdum in anfractu ultimo svboblitae.
Piacemiano: Vezza d'Alba, Villalvemia (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Una variazione simile riscontrasi comunemente nello 8. reticulare,
costituendo la var. depressipUcata.
S. puocenicum var. subcanceljata (Bag.).
(1881. BAGATTA, Agg. Enum. Moli, mion, pUoc. Parma e Piacenza, p. 26, flg. 12).
Astiano: Castella rquato (rara).
Osservazioni. — Dall'esame degli esemplari tipici gentilmente comunicatimi dal
Bagatta potei constatare che la sua Terebra svbcancellata è uno Strioterebrum molto
affine allo St. pliocenicum, di cui è probabilmente una varietà; ma detti esemplari sono
assai guasti e forse giovani.
Strioterebrum reticulare (Pecchioli m. s.).
(Tav. II, flg. 20).
(1875. SEQUENZA, Sfudi stratigr. formax, plioc. Il, merìd. — Boll. Com. geol. ii.^ p. 278).
(1881. COPPI, Paleont. modenese, pag. 40).
Distinguunt hanc speciem a S. Basteroti sequentes notae:
Testa saepe mqfor. Costae longitudinales saepe propinquiores, sat numerosiores.
JSfulcus svbsuturalis profundior. Costicillae trans versae valde elatiores et evidentiores
(interdum svbhifldae, interdum perparvulae crassiortbus altemae), costas longitudinales
intercidentes, deinde testae superflcies subreticularis.
Long. 25-60 Mm. Lat 5-11 Mm.
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DESORim DA F. SACCO 41
Form* JuTeaiilis.
(Tav. II, flg. 21).
Testa parva, conico-fusoidea ; suld transversi minus prò funài.
Long. 8-25 Mm. Lat 3-5 Mm.
N. B. — Per la sinonimia vedi quella dello 8. pliocenicum (Font.).
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara).
Piacemiano: Astigiana, Primeglio, Castelnuovo d'Asti, Villalvemia, Vezza d'Alba,
•Salmour (V. Stura di Cuneo), Volpedo, R. Torsero, Albenga, Zinola (frequentissima).
Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea (frequente).
Osservazioni. — Dalla collezione del R. Museo geologico di Gtenova mi pervenne
in comunicazione un esemplare di R. Torsero presso Celiale , coll'indicazione « Terébra
reticularis PECoraou > e quindi conservo tale nome, tanto più che esso venne pur con-
servato dal Sequenza, che ricevette dal Lawley una forma simile con detto nome m. s.
e coirindicazione che la determinazione era del Pecchiou.
Questa forma si collega molto bene collo 8. pliocenicum (per mezzo di forme a coste
longitudinali più distanti ed a strie trasversali meno profonde) ed insensibilmente colla
var. cancellatoidea (per mezzo di forme a coste longitudinali più numerose e meno ele-
vate), tanto che non sempre riesce sicuro il collocamento di certi esemplari piuttosto in
una che in un'altra forma. Non avendo avuto in esame il tipo della forma in questione,
ne ho costituito come tipo l'esemplare di R. Torsero, che fti identificato colla T. reti-
cularis Pecch.; però dal nome dato alla forma dal Pecchiou e dall'esame di un gran
numero di esemplari credo poter arguire che il tipo di questa specie presentasse più
numerose e più piccole coste longitudinali che non l'esemplare di R. Torsero, e quindi
meglio si collegasse alla var. cancellatoidea.
Quanto agli esemplari, che io credo giovani, della forma in esame, forse essi non sono
sempre ben distinguibili da quelli dello 8. pliocenicum. Noto come essi non siano rari
nel Tortoniano. Grande variabilità presentano le costuline trasverse riguardo alla loro
grossezza, altezza, distanza reciproca, ecc., tanto che è difficile trovare due esemplari
identici. Ne indicai solo le variazioni più spiccate.
Il Doderlein « Cenni sulla giac. dei terr. mioc. dell'Italia centrale, 1862, pag. 23 »
ìndica la Terebra Basteroti come comune a Montegibbio ed a S. Agata; forse si tratta
dello 8. reticulare o di una forma alquanto affine.
S. RETICULARE Var. TURRITORETICULARIS SaOC.
(Tav. 11, flg. 22).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa longior , minus conica , turrita. Costae longitvdinales interdum parvuliores,
proximiores, numerosiores.
Long. 45-50 Mm. Lat. 7-8 Mm.
Piacemiano: Castelnuovo d'Asti, Vezza d'Alba (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssERVAZiONL — Collcgasl gradualmente col tipo e passa anche alla var. cancellatoidea.
8. RETICULARE Var. VARIORETIOULARIS SaOC.
(Tav. 11, flg. 23).
Distinguunt hanc va/r. a specie typica sequentes notae:
In regione ventrali supera costulae transversae (plerumqv>e tres) crassae, UUae, inter
-se sat distantes, caeteris vcUde crassiores.
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42 1 UOLLUSOm DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECO.
Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm.
IHacemiano: Castelnuovo d'Asti, Vezza d'Alba (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
S. RETiouLARE var. scalariorbticuIìARIS Sacc.
(Tav. II, flg. 24).
Diatingutmt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa crassa, scalarata. Cingulum suturale svbrotvmdO'depressum, suturam versus
declive. Sulcus svòsuturalis parum profundus.
Long. 60 Mm. Lat. 12 Mm.
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti (rara).
8. RETICULARE Tar. SCÀLARIOMUTINENSIS SaOC.
(Tav. Il, tìg. 25).
Distinguunt hanc var. a var. soALARiORETionLARis sequentes notae:
Testa minor. Cingulum suturale complanato^pressum, suturam versus magis for-
titer declive. Sulcus svòsuturalis profundior. In regione ventrali infera interdum duo
vel tres costvlae transversae caeteris aliqv^antulum crassiores.
Long. 38 Mm. Lat. 7 Mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
S. RETICULARE var. MEDIOARBTIOULARIS SaCO.
(Tav. II. flg. 2Q).
Distinguunt hanc var. a specie typica seqv^entes notae:
Testa interdum parvior. Costicillae transversae in regione ventrali media vel medio-
supera svòóblitae.
Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm.
Piacenziano: Rio Torsero presso Ceriale, Vezza d'Alba (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
S. RETICULARE Var. SUBBrTORQUATA SaOO.
Distinguunt ìianc var. a specie typica sequentes notae:
Transversim, in regione ventrali supera , stria caeteris profundior (sed stdco sub-
suturali minus profunda) conspicitur.
Piacenziano: Vezza d'Alba (rarissima).
Astiano: Astigiana (rarissima). .
S. RETICULARE Var. 8UPERNEARETICULARIS SaCC.
Distinguimt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitvdinales aliqu>antulum depressiores. Costicillae transversae in regione
ventrali supera, sub sulco suturali, svòóblitae.
Piacenziano: Villalvemia (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
S. RETICULARE Var. PERCOSTICILLATA SaCC.
Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota:
Costicillae transversae numerosiores, propinquiores, parviores, minus elatae.
Piacenziano: Vezza d'Alba (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma costituisce una specie di passaggio allo 8. pliocenicum.
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DESCRITTI DA F. 8A00O 43
S. BBTIOUIiABS var. OANCELLATOIDEA SaOO.
(Tav. II, flg. 27).
Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae:
Oostae longitudinales minus eminentes, parvuliores , numeroaiorea , propinquiares,
cestii transversis parwm eminerUiores ; deinde super flciea svbregulariter cancellata.
Long. 20-57 Mm. Lat. 5-10 Mm.
Elveziano: Sciolze (rarissima).
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Placemiano: Vezza d'Alba, Val Stura, Zinola, Albenga, Bordighera (frequente).
Astiano: Astigiana (poco jfrequente).
Osservazioni. — Questa forma, specialmente caratteristica del Piacenziano, si col-
lega gradatissimamente al tipo ; si potrebbe anzi costituire una var. colligens intermedia
fìra il tipo e la var. cancellatoidea , ma non avendo potuto osservare l'esemplare tipico
originale del Psoomou, non posseggo termini sicuri di paragone per far ciò.
Dalla Collezione Rovasenda ebbi in comunicazione un esemplare che sembra attri-
buibile a questa forma, coll'indicazione « Sciolze >; se non occorsero sbagli nella indi-
cazione della, località, il fatto sembrami assai importante, indicandoci Tapparire nel Mio-
cene medio di forme che si svilupparono specialmente nel Pliocene.
S. RETIOULARE Var. ODIGULOSULOATA SaCC.
Distinguitwr haec var. a var. cancellatoidea seqvsnte nota:
Cingulvan sutwrale striis (1 vel 2) plvs minusve profundis intercisum.
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti^ Vezza d'Alba, Albenga (non rara).
Astiamo: Astigiana (rara).
S. RETIOULARE Var. CINGULOOOSTATA SaOO.
Distinguitur haec var. a var. cancellatoidea sequsnte nota:
Cingulum sutwrale costicilla submedia, transversa, omatwm.
Piacemiano: Albenga (rara).
S. RETIOULARE Var. PEROANOELLATA SaOO.
(Tav. II, flg. 28).
Distinguvmt hanc var. a var. oanoellatoidea sequentes notae:
Costae longitudinales pwrviores costulis transversis , deinde svperfldes cancellata.
Piacemiano: Vezza d'Alba, Rio Torsero presso Cariale, Zinola (frequente).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Rappresenta l'esagerazione dei caratteri della var. cancellatoidea.
S. RETIOULARE Var. STRÀNGULATOLONGA SaCC.
(Tav. II, flg. 29).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum élongatior. Anfractus suòconvexi. Costae langitvdinales saepe
parviores, numerosiores et propinquiores.
Long. 15-40 Mm. Lat. 4-7 % Mm.
Piacemiano: Vezza d'Alba, Castelnuovo d'Asti, Albenga, Bordighera (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Di questa ibrma sonvi esemplari che nella costulatura si avvici-
nano al tipo, altri invece che si collegano meglio colla var. cancellatoidea.
6 — P. Sacco.
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44 I IfOLLUSOm DM TEBBENI TBBZIÀRII DEL POfiMONTB EOO.
8. BEnOULARB VaT. 0RA8SET0BQUATA SaOC.
(Tuv. Il, tìg. 30).
Distinguunt liane var. a specie typica seqiLentes notae:
Testa crassior. Oostae longitvdinales numerosiores, parvuliores, depressiores. Striolae
transversae plerumqvs minus profundae. Suturae profundiores. Cingulum suturale
crassius, svbroiundaium.
Long. 45 Mm. Lat. 10 Mm.
Piacemiano: Vezza d'Alba (rara).
S. RFTIOULARE VaT. PERPUOATA SaOO.
(Tav. II, flg. 31). .
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa in regione suturali plerumque svòstrangtUata. Costae longitudinales subacutae,
numerosiores, perappropinqttatae, interdum subcontiguae. Sulci transversi minus visi-
biles.
Piacenziano: Vezza d'Alba (rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Gli esemplari che presentano più spiccati i caratteri di questa
forma la ferebbero quasi considerare come una specie a parte.
S. REnouLARE var. parvulesulcata Sago.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costae longitudinales numerosiores , propinquiores , minus UUae. Suld transversi
parv/m profundi, deinde costicillae transversae parum perspicua^, depressae.
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma per le numerose sue costole longitudinali (più di-
stanti però fra loro che nella var. perplicata) si collega specialmente collo 8. reticulare,
mentre per le costicille trasversali depressissime si avvicina allo 8. pliocenicum.
S. RETICULARE Var. DEPRESSIPUCATA.
(Tav. II, flg. 32).
DistinguvM hanc var. a specie typica sequentes notae:
Plicas longitudinales plerumqv^ numerosae , appropinquatae , depressiores. 8ulci
transversi minus perspicui.
Piacenziano: Vezza d'Alba (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Si collega specialmente collo 8. reticulare , ma in parte anche
collo 8. pliocenicum. Malgrado i suoi caratteri assai spiccati , non credetti costituirne
una specie a parte, perchè la credo una semplice variazione che fórse può verificarsi
in specie diverse; infatti l'indicai pure come var. depressicostata dello 8. pliocenicum.
Subv. PSEUDOCONICA Saoo. — Testa subconica.
Questa forma si trova, ma raramente, colla var. d^)ressiplicaick Costituisce quasi un
anello di passaggio alla var. planocostidllata.
S. reticulare ? var. planooostioillata Sago.
(Tav. II, flg. 33).
Distinguum^t hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa conico-acuta, plerumque magna. Cfostae longitudinales pemumerosae, perpar-
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DESOBITn DA F. SAOOO 45
vulde, depre$sU$imae, svòcontiguae. Sulci transversi et aulaia mòsuturalia minta per^
$picui.
Long. 50 Mm. Lat. 10 Vb Mm.
Astiano: Colli astesi (rara).
S. BEncuLARE? var. pauoisuloata Sago.
(Tav. II, flg. 34).
Diitinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Oostae longitudinales numerosiores, depressioreSj gradlUmae. Sulci transversi pam/m
profundi, in regione ventrali supera tantum unus, in regione ventrali media nulli.
Long. 42 Mm. Lat. 8 Mm.
Astiano: Astigiana (rarissima).
Osservazioni. — Collegasi per alcuni caratteri colla var. medioareticularis,
Strioterebbum atorquatum Sago.
(Tav. II, flg. 35).
Testa éUmgata, acuminato-turrita. Anfractus svbplanati, vel tantum in regione
ventrali supera laevissimae svMepressi. Plicae longitudinales numerosae (in anfractu
ultimo praeter 20), graciles, depressale, imdulatae, Sulcus transversus svbsutwralis nulluSy
in anfractibus tUtimis laevissima depressione svòstitutus, Costidllae transversae num^
rosae^ in regione ventrali evidentiores. Apertura svbaTìgusta.
Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Mentre nei suoi caratteri generali si avvicina molto ad alcune va-
rietà di 8. reticuUvre, specialmente alla var. depressiplicaia, se ne distingue nettamente
per la mancanza del solco subsuturale. Potrebbe sapporsi che si tratti solo di un'ano-
malia^ ma la forma è cosi spiccata che credetti opportuno distinguerla con un nome
speciale. Potrebbe esservi qualche rapporto fra questa forma e la Terébra bistriata Grat.,
ma la figura di questo autore è cosi cattiva che non vi si possono fondare confronti sicuri.
A questa forma si avvicina alquanto la S. exile (Caf.) che trovasi nel Tortoniano
del Catanese colla var. gracilior Caf. di S. Basteroti.
Sottog. HASTULA H. ed A. Adabis, 1853.
Hastula striata (Bast.).
(1825. BASTEROT, Boss. tert. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, flg. 16).
Distinguunt hanc spedem ab H. oostulata Bors. sequsntes notae:
Testa plerumque aliquantulum minor, minus svòulato-fusoidea, magis scalarata,
minus rapide evoluì (deinde suturae minus obliquae), Sutwrae profundiores. Anfractus
magis complanati , basi depressiores, Plicae sutwrales plerum^us numerosiores et prò-
pinquiores. Apertura sa^pe minus elliptica,
1830. Terebra costulata Bors. BORSON,;; Oi^. rais. Coli. min. Turin, p. 614.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma ha grande afllnità sia coirJI. subcinerea, sia special-
mente coiriT. costulata, della quale altri potrebbe considerarla solo come una varietà.
Veggansi in proposito le osservazioni fotte trattando di dette due specie. L'affinità
deiriT. striata coU'JET. suòcinerea ci è provata anche dalla presenza di individui che nei
loro diversi anfratti ci mostrano i caratteri delle due diverse forme ; notisi in proposito
la flg. 26 d di PI. 35 dell'Atlas di Grateloup.
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46
I HOLLUSOm DEI TEBBBNI TEBZIARn DBL PIEHONTE ECC.
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DESCRITTI DA F. SACCO 47
È assai notevole còme l'evolnzione dell'ir, striata abbia proceduto parallelamente e
nello stesso tempo e modo come quella dell'ir, subcinerea, giungendo , direi , la prima
all'J7. costulata e la seconda all' JET. FarmeH; questo parrebbe un argomento &yoreTole
a chi volesse collegare queste quattro forme in una specie sola (JET. costulata Bobs.).
Senza voler fare qui una questione sul modo di intendere la specie, parmi che si possa
per chiarezza mantenere divise le suddette quattro specie, considerandole come aflftnissime
e formanti parte di un sol gruppo che, dapprima di forma subconico-acuta, subscalarata,
ecc., prese poco a poco la forma subulato-ftisoidea^ ecc., dando origine ancora, in certe
speciali condizioni, all'iT. algaUnarum ; tale modo di comprendere l'evoluzione del gruppo
in esame si potrebbe rappresentare graficamente in modo schematico nel s^^uente modo :
Pliocene ir. Farinesi — - H. coitulcOa
I I
Tortoniano H. Algarbiorum — ff. Ibrinesi — H, costulata
I I I
ElvezianO ' Hastula $ubcinerea — H. striata
H. STMATA var. EXUNDULATA (SaOO.). ,
(1841. GRATELOUP, Alias de Conchyl Boss. tert. Adour. PI. 35. flg. 25 a, d).
DisUnguunt Tianc var. a specie typica seqiLentes notae:
Testa magis conica, minus svòulata, apice actUior. Plicae longitvdinales minus
eiatae, numerosiores, propinquiores, saepe svòundulatae.
Elvesiano: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Il Grateloup nel suo Atlas confuse assieme VH. striata coìVH.
subdnerea'y così fece della forma in esame una varietà (v/ndukUa) dell'ir, subcinerea; il
nome del Grateloup non può essere conservato, esistendo sin dal 1834 ima Terèbra unr
dulata Gray, per cui (quantunque si tratti in quel caso di uno Strioterébnm) potreb-
bero originarsi confasioni.
La forma in questione è interessante perchè, forse meglio delle altre affini, essa sembra
coll^fare il gruppo delle Hastula piemontesi coll'eocenica E. plicatula Lk. Inoltre essa
si avvicina assai alla forma flexuosa Betel {Terebra plicatula Lk. var. fleamosa secondo
Betrich « Conch. Nord-Deutsch., p. 113. Tav. 6, flg. 11 >, T. Beyvichi secondo Speyer
« Die Ck>nch. Gass., ecc.) che parmi solo debbasi considerare come una varietà di
E. striata; ad ogni modo, se trattasi di una specie a parte, deve appellarsi E. flexuosa
(Beyr.) e non E. Beyrichi (Spet.). Noto poi come le flgure che lo Speyer dà delle forme
sovraccennate (Paleontographica Bd. IX, tav. XX) non corrispondono alle figure tipiche
del Betrioh, ciò che produce confusione ancor maggiore.
H. STRUTA Bast. var. semiundulata Sago.
(Tav. II, flg. 36).
IHstinguunt home var, a specie typica sequentes notae:
Testa afflnis var. exxtndulata. OosttUae longiiudinales in anfractibus tUtimis (in
nltimo praecipue) hasim versus evanéscentes vel óblitae*
Elveziaìw: Colli torinesi (non rara).
Osservazioni. — Costituisce un passaggio all' E. costulata var. coUigens. Trovasi
pure quasi identica nel bacino dell' Adour, come risulta dal noto lavoro del Grateloup
« 1845 — Atlas Conchyl. PI. 35, fig. 25 & >, solo che in questo caso, come in altri, il
Grateloup conftise VE. striata coWE. subcinerea. Forse appartiene a questa varietà o
le è molto affine la forma indicata dal Grateloup colla fig. 26* di pi. 35.
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48
I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO.
Le si awicina la forma Karsteni Betr. (Terebra plic(Uula Lk. var. Karsteni Betr.
< Beyrich — Conch. Norddeutsch., p. 112, tav, 6, flg, 10 ») che forse è solo una varietÀ
di H. striata. Vedi in proposito quanto è detto riguardo airJBT. striata var. exìmdìdata.
Hastula oostulata (Bors.).
(Tav. II, flg. 37).
Testa turrita^ longitvdin. costata^ costis paràllelis; anfractUms linea distinctis (Bors.).
Long. 13-42 Mm. Lat 3 *g/-9 Mm.
1798. Strombites (Vis) i\r 8
1820. Terebra costulata Bors.
1826.
»
strigilata Lk.
1827.
»
plicatula »
1842.
»
» »
1847.
»
strigilata »
1848.
»
costulata Bors.
1852.
»
substrigilata D'Orò
1862.
»
plicatula Bast.
1890.
»
3> » var.
BORSON. Ad Oryct. ped. auct., p. 175.
» Oriti, piem., p. 44 (223), tav. I, flg. 16.
BONELLl, Cat. m.s. Museo zool. Torino. N"* 2082.
» » » » » » , N^ 3637.
- SiSMONDA, Syn. meth., 1- ed., p. 40.
» » » 2* ed., p. 28 (pars).
BRONN, Ind. paleont.y pag. 1225.
D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 177.
DODERLEIN, Giac. ierr. mioc. It. centr., p. 23?
SACCO, Catal. paleont. Bac. terx. Piem. W 5405.
Tortoniano: Stazzano, 8. Agata fossili, Montegibbio (non rara).
Piacemiano: Astigiana, Villalvemia (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Questa forma, conftisa da molti coWff. svòcinerea e coWE. Fa-
rinosi, colle quali in&tti collegasi strettamente, subì con esse numerose variazioni nella
denominazione, quali ho indicate nella sinonimia di dette specie ; quindi nella sinonimia
della specie in esame mi limitai a citare quegli autori che, pel Piemonte, Tindicarono
in modo da distinguerla dalle due specie sovraccennate.
Già sulla fine del secolo scorso il Borson riconobbe questa forma, ma solo nel 1820
la precisò con nome speciale {Terebra costulata), e con descrizione e figura abbastanza
buone, come potei assicurarmene coll'esame dell'esemplare tipico figurato, che presenta
accentuatissime le coste longitudinali e proviene dal Tortoniano. Poco dopo, nel 1825, il
Basterot dava il nome di T. striata ad una forma miocenica alquanto simile alla T.
costulata, ma da cui è forse specificamente da distinguersi. Quasi nello stesso tempo il
BoNELU nel suo Catalogo m. s. del Museo zoologico di Torino (come già accennammo
trattando dell'^. subcinerea) confuse VE. svbdnerea cxAVE. costulata (che credeva solo
esemplari giovani della prima) , attribuendole ambedue alla T. strigliata Lk.; solo alla
fine del suo Catalogo il Bonelu indica di Castelnuovo d'Asti una T. plicatula Lk. che
forse è un esemplare di E. costulata. Questa incertezza si nota ancora nei catalogi del
SiSMONDA. Il nome di T. substrigilata D'Orb., come già vedemmo riguardo all'^. svòci-
nerea, non può avere alcun valore; così pure cade in sinonimia perfetta dell'^. costulata
la T. sulcata Calo. (1841 — Calcara, Conch. foss. Altavilla, p. 64, tav. Il, fig. 8, e 1845
— Moli. viv. e fossili di Sicilia, p. 41). Il Doderlein col nome di T. plicatula Lk. pare
voglia alludere a forme simili a quella in esame.
Quanto all'osservazione, fò,tta già dal Bonelli, che 1'^. svòcinerea e 1'^. Farinesi
rappresentino solo individui adulti di E. costulata, essa è solo vera in parte, cioè quando
si esaminino esemplari giovanissimi e piccoli, poiché allora anche gli anfratti dell'i?, sub-
cinerea e dell'^. Farinesi si presentano spesso completamente costati , tanto che talora
riesce incerta la determinazione specifica di tali piccoli esemplari; ma credo debbansi
separare dette specie, essendo esse tanto nettamente distinte nello stato adulto; in caso
contrario 1'^. costulata ha la priorità specifica.
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DESCRITTI DA F. SACCO 49
Numerose sono le forme viventi che si collegano ed in parte paiono derivare più o
meno direttamente dair^. costulata, oo^ VE. strigilcUa Lk. (della Nuova Guinea, delle
isole Filippine e Sandwich, della China, ecc.) colle sue varietà Verrauxi Dbsh., con^
cinna Dbsh., H. inconstana Hinds dei mari della China, E. lepida Hinds della Guinea,
rJI. Traimi Desh. dell'Oceano indiano, ecc.
Gli esemplari colorati presentano negli ultimi anfratti una tinta grigio-cornea, che
spesso va scomparendo nell'ultimo o negli ultimi anfratti, ed inoltre quasi sempre presso
la sutura una zona più o meno regolare (spesso costituita di tante punteggiature), bian-
castra, caratteri che vediamo pure esistere nella maggior parte delle forme viventi so-
vraocennate, alcune delle quali potrebbero forse essere varietà dell'^. costulata.
H. COSTULATA var. ooLUQENS Saoo.
(Tttv. II, flg. 38).
Distinguunt hanc var, a specie typica seqtientes notae:
Oostae longitudinalea in anfractibìis uUimis , in ultimo praecipue, bcuim venus
evanescentea, snòóblitae vel oblitae.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (non rara).
Piacenziano: Astigiana, Bocca d'Arazzo (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Alcuni fra gli esemplari che presentano i caratteri di questa va-
rietà debbonsi forse attribuire ad individui giovanili di E, Farineai var. dimidiolaevis,
ma altri invece rappresentano veri individui adulti, che pei caratteri sovraccennati paiono
costituire un anello di passaggio fra 1'^. costulata e l'H. Farinesi, come si può eziandio
verificare in alcune forme viventi, cosi, ad esempio, nell'^. dispar Dbsh., in alcune va-
rietà di E. salleana Desh., ecc.
H. COSTULATA Var. PBRPUOATELLATA SaOO.
(Tav. II, flg. 39).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa saepe aliqu>antulum minor. Costae longitudinales propinquiores, numsrosiores,
interdum laevissime subundulatae.
Long. 13-32 Mm. Lat, 3 %'7 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
IHacemiano: Villalvemia (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazione. — Costituisce collegamento tra VE. costulata e 1'^. striata Bast.,
specialmente per alcuni esemplari elveziani che tendono verso VE. striata.
E. COSTULATA Var. OONOIDEA SaOO.
(Tav. II, flg. 40).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequervtes notae:
Testa minus elongato-svòulata, magis conoidea, saepe apice acutissima.
Long, 19-25 Mm, Lat 4Vr6 Mm,
Piac&miano: Villalvemia (rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Collegasi gradualmente colla specie tipica, e coU'JJ. striata.
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50 I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIÀRII DEL PIEMONTE EOO.
H. OOSTULATA Tar. DERTOBUOOSA SaCO.
(Tiiv. II, flg. 41).
Distingutmt Jianc va/r. a specie typica seqìientes noixie:
Anfractue aliquantulum convexiores. Plicae longitvdinaks rugulosae, svòdepressae,
minvs regularee, crassiores, rotundatiores, in anfractu ultimo bcuim versus evanescentes.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Per alcnni caratteri collegasi con altre forme tortoniane.
Hastula subcinerea (D'Orb.).
(1825. BASTEROT (Tereòra cinerea L.) Boss. lert. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, tig. 14).
(1852. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. straL Voi. IH, p. 87).
(Tav. II, flg. 42).
1820. Terebra cinerea Linn, — BORSON, Oriti, piem., p. 44 (223).
1830. » » » — » Cai. rais. CoU. min. Turin, p. 614.
1847. * strigilata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., \* ed., p. 41 (pars).
Long. 10-40 Mm. Lat. 2 %'9 Mm,
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldisssro (firequentiasima).
Osservazioni. — Questa specie venne generalmente conftisa finora colla sua derivata
pliocenica, cioè coll'^. Ihrinesi, e specialmente colle sue varietà pieghettate presso la
sutura. A dire il vero gli autori si sono pochissimo occupati di questa specie riguardo
al Piemonte , mentre invece molto si intrattennero sulla forma pliocenica affine , cioè
BuirjET. Farinesi e sue varietà. Infatti solo il Sismonda nella 1* edizione dell^^ sua Synopsis
indica pure Torino come luogo di rinvenimento della T. strigilata (la quale non è altro
che una varietà dell' J7. Ihrinesi). Quindi sarà opportuno considerare in proposito la si-
nonimia e le osservazioni fatte riguardo a tali forme plioceniche, giacché esse interessano
pure la specie in esame.
Fu primo il Basterot che figurò questa specie, attribuendola erroneamente alU vi-
vente Terebra cinerea Linn., per cui il D'Orbiqny, prendendo a tipo la suddetta figura,
le diede un nome nuovo, T. subcinerea, che deve quindi essere adottato. Quanto al nome
di T. svbplicatula, nome creato dal lyORBiGNT poche pagine dopo quello di T. subci-
nerea e che potrebbe forse supporsi di &r confusione con detta specie, non la riguarda
afbtto, essendo fondato sopra una figura del Grateloup, che non rappresenta neppure
xm'Hcutula, ma bensì un Terèbrum.
n tipo di questa specie è essenzialmente elveziano; solo scarsamente veggonsi ap-
parire nel Tortoniano e nel Pliocene individui che parrebbero ancora rappresentarlo ,
ma generalmente essi mostrano le suture meno spiccate, più oblique (per un più rapido
sviluppo degli anfratti), la forma più subulata, meno scalarata, gli anfratti leggermente
convessi, più depressi alla base, ecc. Contuttociò debbo convenire come esista un nesso
strettissimo tra VH. subcinerea e Vff, JFhrinesi; ma per quanto graduale sia il passaggio
che esiste fra queste due forme, sembrami logico il distinguerle specificamente.
Il Grateloup, come già dissi altrove, nel suo noto Atlas del 1841, confuse Vff, sub-
cinerea coWff. costulata; della prima possiamo conservare la var, crenuUUa (PI. 35,
fig. 25 f) e sublaevigata (PI. 35, fig. 25 e, 6) che egli ha ben stabilite; forme alquanto
affini a queste due varietà esistono pure neW Elveziano piemontese.
I signori H. Hcernes ed Auinger nella loro recente Monografia e Gastrop. I u. Il
Mioc. Med. stuf » imbrogliarono ancora più la sinonimia di questa specie, dando ad
essa il nome nuovo di Terebra cinereides , nome af&tto da abbandonarsi , almeno come
nome specifico , poiché l'esemplare da essi figurato rappresenta soltanto una varietà di
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DBSOBim DA F. SAOOO 51
E. iubdnerea, yarietà che ricorda la var. lateplicata e tende verso VE. Algarbiorum.
Quanto alla fbrma che essi appellano Terèbra striata Bast.^ essa è probabilmente a con-
siderarsi come una varietà di ff. Algarhiorvm.
Noto poi ancora che a maggior conftisione molti esemplari di questa specie erano
determinati, nelle varie collezioni, come Terébra striata Bast. o come T. sttbflamfnea D'Orb.
Quanto ai paragoni della specie in esame con forme viventi, veggasi quanto in pro-
posito si dice trattando dell'i?. Farinesi,
H. SUBOINBREA Var. TAUBOSEUILAEVIS SaOC.
(Tav. II, flg. 4^ bis).
DisUngv/umt hanc var, a specie typica seqtientes rwtae:
Costae longitvdinales svbsuturales in anfractibìis ultimis svbdblitae vel oblitae.
Elveziano: Ck>lli torinesi (frequentissima).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina molto, fra le mioceniche, alla var. sub-
laevigata Grat. (Atlas, pi. 35, fig. 25 e, cf) ed alla var. major Bbyr. (Beyrioh, Conchyl.
Norddeutsch., p. 112, tav. 6, fig. 9), e fra le plioceniche alla var. dimidiolaevis a cui^
anzi, parrebbe quasi fare graduale passaggio.
H. suBOiNEREA vaT. pseudoFarinesi Saoc.
(Tav. II, flg. 43).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Costulae longitudinales svbsuturales svboblitae vel nullae.
Elveziano: Colli torinesi (poco frequente).
Osservazioni. — Anche questa varietà tende a collegarsi colla var. svblaevigata Grat.,
e, &tta astrazione della forma e solo considerando le ornamentazioni, ricorda assai VE.
Ibrinesi, alla quale quindi talvolta mostra graduale passaggio.
H. 8X7BOINEREA Var. 8UB00N0IDALIS SaOO.
(Tav. II, flg. 44).
Distifhguunt hanc var. a specie typica seguente» notae:
Testa minus svbulata, magis conica, apice peracuta.
Long. 13-36-46 Mm. Lat. 4-9-10 Mm.
Elvesnano: Colli torinesi (molto firequente).
Ibrtonicmo: Stazzano (non rara).
Osservazioni^ — U carattere della maggior conicità, carattere che diventa spicca-
tissimo in questa varietà, è uno di quelli che nel complesso meglio distìnguono le forme
mioceniche di questo tipo di EasUila da quelle plioceniche. A questa varietà avvicinasi
la var. cinereides Hìern. et Auing. (Gastr. I u. Il Medit. stuf., 1880, tav. Xn, fig. 20).
H. SUBOINEREA Var. BREVIOAUDA SaOO.
(Tav. II, flg. 45).
IHstingtmnt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis conica. Sutwrae minus profundae. Oauda aliquantìilum brevior. Aper-
tura paulltUo latior.
Long. 15-30 Mm. Lat. 5-6 % Mm.
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Assai interessante per la sua conicità, e perchè si stacca assai
dalle altre varietà per la sua breve coda. Essa, per quanto sembri doversi indicare come
varietà di E. svbcinerea, presenta pure diversi caratteri di affinità coiriSf. Ibrinesi.
7 — P. Sacco.
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62 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO.
H. 8UB0INEREA Var. SOALABINULÀ SaOO.
(Tav, II, flg. 46).
Distinguitwr haec vcmt. a specie typica eequevUe nota:
Testa plus mirmsve scalarata.
Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Piacemiano ed Astia^fio: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — È interessante vedere come questa forma con minime dififerenze,
che non paionmi abbastanza fisse da darvi importanza , passi daH* Elveziano sino al-
V Astiano. Anzi la presenza di questa forma nel Pliocene ci dimostra che , se la forma
tipica deWElveziano in generale si cangiò gradualmente col tempo nella forma Ihrinesi,
potè tuttavia ancora conservarsi in alcuni esemplari, come appunto nella varietà in esame.
Essa collegasi coiriT. Farinesi, specialmente per mezzo della var. psevdosubcinerea,
H. 8X7BOINEREA Var. LATEPUOATA SaCO.
(Tav. II, flg. 47).
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae:
Oostulae longitudinales svbsuturàles numero minores, inter se distantiores.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Tortoniano: Stazzano (non comune).
Osservazioni. — Nella stessa forma tipica di Basterot vedesi che in alcuni anftatti
le pieghe subsuturali sono più distantì fra loro che non in generale. Quando questo &tto
si verifica regolarmente su tutti gli anfratti, abbiamo la varietà in esame che, special-
mente cogli esemplari tortonianij tende già verso VE. Algarbiorum e la Spineoterebra
spinulosa, ricordando eziandio Vff. suòdnerea var. cinereides R. Hcbrn. et Auino.
H. SUBCINEREA Var. INFLATULINA SaOO.
(Tav. II, flg. 48).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus elongato-acuta, svbinftato-coVwmnaris, apicem versus rapide descrescens.
Plicae svbsuturàles plus mintisve perspicuae, *
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Quantunque difQcili a chiaramente diagnosticare , sono assai ca-
ratteristiche queste forme alquanto rigonfie (almeno in rapporto al tipo a cui passano
gradatissimamente) e rapidamente restringentisi verso Tapice, per modo da prendere
talora quasi l'aspetto delle Pupa.
H. SUBCINEREA var. reotiunearib Sago.
(Tav. II, flg. 49).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequsntes notae:
Testa plerumque aliquantulum minor, minus conica, magis elongato^ìirrita, gracUior.
Long. 20-30 Mm. Lat 3 ^2-5 % Mm.
Elveziano: Colli torinesi (frequente).
Hastula Farinesi (Font.).
(1881. FONTANNES, MoU. Gaster. Vallèe Rhòne, p. 128. Tav. VII, flg. 21).
(Tav. II, flg. 50).
Distinguunt Mnc spedem ab H. suboinerea D'Ore, sequsntes notae:
Testa plerumque major, magis subulato-fusoidea, non scolara^, mxigis rapide evo-
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DESOBim DA F. SACCO 53
luta (deinde mturae obliqviores). Suttirae minue visibilee. Anfraetus laevUeime evbinr
flati, non complanati, basi aliquantulvmi minus depressi, magis fusiformes. Flicae
subsutu/ràles oblitae. Apertwra magis elliptica, constrictior.
Long. 15-50 Mm. Lat. 3-10 Mm.
1814. Buccinum Qinereum L. — BROCCHI, Con<?hioL foss. suàapp.f p. 346.
1820. Terebra cinerea Linn. — BORSON, OHtt. piem.. p. 44 (223).
1825. » » » — BASTERÒ!, Boss. ieri. S. 0. France, p. 52.
1826. » strigliata Lk. e var. — BONELLI, Cat. m.s, Mus, x. Tor.. N°2082(pars), 2083,2084.
1829. » cinerea De Basi. — DEFRANCE, Dict. Hist. Nat. Voi. 58, p. 287.
1831. » plicatula Lk. — DUBOIS MONTPÉREUX, Conch. foss. Wolh., p. 25, 26.
1831. » » » - BRONN, It. tert. Geb., p. 21.
1842. » strigilata » — SISMONDA, Syn. meth., T ed., p. 41 (pars).
1845. » cinerea Bast. — GRATELOUP, Conchyl. foas. Adour. Éoplic. PI. 35.
1847. » strigilata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 28 (pars).
1848. » plicatula » — BRONN, Ind. paleont., p. 1226-1227.
1852. ^ substrigilata D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr, Pai. Strat. Tom. Ili, p. 177 (pars).
1854. » plicatula Lk. — BEYRICH, Conchyl. Nord. Tert,, p. 113, 114.
1856. » » » — HCERNES, Foss. mioc. tert. Beck. Wien., p. 129, 130.
1857. » cinerea Bast. — * »»»» »p. 667.
1857. » » » — NEUGEBOREN, Tert. Moli. Fauna Lapugy, p. 235.
1862. » subcinerea D'Orb. — DODERLEIN, Giacit. lerr. mioc. It, centr., p. 23.
1872. » cinerea Bast. — KOENEN, Mioc. Nord Deutsch. Moli, fauna, p. 184.
1873. » plicatula Lk. — COCCONI, Eh. Afo«. mioc. plioc. ParmaePiac., p. 130.
1875. » » » — SEGUENZA, 5ft<d< strat. p. 278.
1878. * subflammea B'Orb. — PARONA, PWoc. Oltrepò pavese^ p. 56.
1879. » » » — SARTORIO, OoZtó di S. Colombano, p. 12.
1890. » strigilata Linn. — SACCO, CatóZ. paleont. Bac, terz. Piem. N** 3879.
1890. » subcinerea D'Orb. var. — SACCO, Catal. paleont, Bac, terx, Piem. N» 6404.
N. E. — Questa sinonimìa si riferisce specialmente alla var. dimidiolaevis , che è
molto più comune che non il tipo.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (rara).
Piacemiano: Astigiana, Villalvernia, Volpedo (M. Brizzone), Vozza d'Alba (frequente).
Astiano: Astigiana (frequentissima).
Osservazioni. — Essendo assai complicata la storia di questa forma, credo necessario
di riassumerla, almeno secondo il mio modo di vedere, specialmente riguardo al Piemonte.
Il Bbocohi pel primo ebbe fra le mani individui del Piemonte (non della forma
tipica, ma della var. dimidiolaevis) che identificò colla vivente Terebra cinerea Bobn.,
la quale è forma assai diversa. Il Bobson seguì il criterio del Bbocx^hi , ma propose il
nome di Terebra costtUata per una forma assai simile a quella in esame (di cui è forse
solo una modificazione estrema), tanto che se altri volesse specificamente (ciò che non
credo conveniente) riunirle, la forma in studio dovrebbe considerarsi come varietà di
B. costukUa. U Bastebot adottò Topinione del Bboochi, ma veramente egli descrisse
e figurò la tipica E. svbdnerea, e non già la forma pliocenica in esame.
In seguito il Bonelu (trattando di forme plioceniche e del Miocene di S. Agata)
nel suo Cat. ms. del Museo zool. di Torino, credette anzitutto poter riunire la forma in
esame e VE. costulata Boss, in una specie sola, ed inoltre di poterle riferire tutte alla
vivente Terebra strigilata Lk., opinione che (almeno per la forma in esame) non
credo adottabile; dobbiamo però tener conto di questa opinione, quantunque inedita,
poiché da essa derivarono in seguito identiche erronee determinazioni, speciamente del
SiSHONDA. È poi ancora a notarsi come il Bonelu verso la fine del suo Catalogo m. s.
indichi pure una T. plicatula Lk. di Castelnuovo d'Asti che probabilmente era rappre-
sentata da una forma simile slVE. costulata.
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54 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZIÀRn DEL PIEMONTE ECO.
Frattanto in generale prevalse ropinione di appellare queste forme col nome di T.
fiicaJMa Im. (specie assai diversa da quella in esame, per forma e per omamentazioae)|
mentre altri continuava ad indicarle erroneamente col nome di T. d/nerea.
Nel 1852 il lyORBiGNT propose il nuovo nome T. gubstrigUata per la T. 9tr%gUata
(secondo Sismonda} dell'Astigiana, ma tale nome non può essere adottato, nò ha alcun
valore, sia perchò semplicemente nominale e fondato su nessun tipo sicuro, sia perchò
la T. strigliata del Piemonte, secondo il Bonelij che propose tale identificazione e se-
condo il Sismonda che l'adottò, comprende due o tre specie diverse, ciò che renderebbe
arbitraria qualunque interpretazione al riguardo; d'altronde dopo il lavoro del Fon-
TANNES tale ripristinamento di nome ò impossibile.
È a notarsi come U Miohelotti abbia conftiso colla fbrma in questione la T. tuò-
flammea D'Orb.^ donde derivarono le erronee determinazioni di Parona, Sartorio, ecc.
Continuò per lungo tempo questa conftisione, sia dei nomi (plicatula, cinerea, svb-
flammea, subcinerea, ecc.), sia delle forme elveziane {H. svòcinerea) colle forme plioce-
niche, finché nel 1881 il Fontannes separò giustamente queste ultime col nome di Ta-
rebra Mtrinesi; però egli ne pose a tipo un esemplare senza pieghe subsuturali,
mentre molto più comuni sono quelli che le presentano, almeno nei primi anfratti (var.
dimidiolasvis)] è perciò che la sovrindicata sinonimìa si riferisce specialmente a questa
ultima varietà, la quale forma gradualissimo passaggio all'JJ. svbcinerea àiòWElveziano.
Se poi si vuol paragonare la specie in esame, come pure VH. subcinerea, colle
forme viventi, non è ooWH. strigliata che troviamo esistere maggiore affinità, ma bensì
coll'iT. adculina Le. dell'Oceano indiano, coU'iT. exa^mminata Sago. (T. acwnimOa
Gray), coll'zr. saZleana Desh. del Messico, coU'iT. bacillus Desk? {e ybx. lactea Desh.)
delle isole Sandwich, coU'i^. micans Bùnds del Senegal, coH'jET. apicina Desh. di Sin-
gapore, coìVH. dispar Desh. (specie quest'ultima che ùl passaggio al gruppo dell'i?.
strigliata, ecc.), e per le forme meno coniche, ma allungate ed acuto-subulate, coll'iT.
cuspidata Hinds delle coste africane , coU'iT. lanceata Linn. delle Indie , delle Mo-
Iucche, ecc. Noto in proposito come VH. lanceata abbia nella forma e nelle pieghe
un rassomiglianza grandissima con alcune varietà plioceniche; però gli esemplari fossili
colorati finora trovati non mi mostrarono mai le caratteristiche linee brune longitudinali
di detta specie, ma benjd im color generale roseo o cioccolatto o violacescente con una
zona biancastra frastagliata subsuturale, oltre che una fascia trasversa pure biancastra
(spesso evanescente, quasi sempre scomparsa nell'iT. subcinerea) nella regione ventrale
inferiore; ora tali caratteri di coloritura corrispondono specialmente a quelli dell'i?, adcur
linay come pure dell'affine H. salleana^ non già a quelli dell'JJ. lancecUa.
H. Farinesi var. DDODiOLAEvia Sago.
(Tav. II, flg. 51).
Distinguimi ìianc var. a specie typica sequentes notae:
Plicae longitudinales subsuturales in anfractibus primis visibUes.
Long. 15-50 Mm. Lat 3-10 Mm.
KB. -^ Per la sinonimia vedi quella indicata per la forma tipica.
Elvessiano: Ck)lli torinesi (rarissima).
Tortaniano: Stazzano, S. Agata fossili. Tetti Borelli (non rara).
Haceneiano: Astigiana, Villalvemia, Castebiuovo d'Asti, Vozza d'Alba, Yolpedo
presso Voghera, B. Torsero presso Albenga (frinente).
Astiano: Astigiana, T. Veglia e Salmour in Val Stura di Cuneo (abbondantissima).
OsssRVAZiONL — Essoudo questa una delle forme più comuni ed abbondanti dell'Asti-
giana, è forse ad essa che si riferirono specialmente il Bonblli ed il Sismonda col n<mie
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DBBOBrm DA F. 8À00O 56
di Terèbra 9trigilata ed il D'Orbiony quindi colla sua T. subtMgiUUa; ma siccome sa-
rebbe afflitto arbitrario al giorno d'oggi tale riferimento , tanto più che comtmissima
pure è nell'Astigiana la tipica E. Ihrinesi Font., cosi non credo poter tener conto di
tali determinazioni semplicemente nominali e quindi incertissime.
H. Fàbinesi yar. suBREOTiLmEABis Sago.
(Tav. II, flg. 52).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minar, gracilior , minvs fusoidea, magie redchcolumnarie. Plicae longitudl-
nales evbsuturàlee vistbUes.
Long. 28 Mm. Lat 5 Mm.
Astiano: Astigiana (rara).
OssERYAZiGNi. — Ricorda assai VE. subcinerea var. rectilinearis déiVElveziano.
H. Fàrinbsi var. sublateplicata Sago.
(Tav. Il, flg. 52 "•).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Plicae longitudinales svbsuturales rariores, inter se distantiores, interdum crassiores,
svbplanatae, irregulares.
Piacenzianoi Astigiana (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Non ha molta importanza la forma ed 11 numero delle pieghe sub-
suturali, potendo anche variare sui diversi anfratti di uno stesso individuo; questa va-
rietà rassomiglia all'J7. svbcinerea var. lateplicata, a cui passa gradualmente.
H. Farinesi var. stranoulatina Sago.
(Tav. II, flg. 53).
Dittinguumt hanc var. a specie typica seqiientes notae:
Anfractvs, ultimi praecipue , ad suturam laeviter depressi, svbstrangulati; plicae
kmgitvdinales plervmque in anfractibus primis sìibvisibiles.
Piacemiano: Astigiana (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
H. Farinesi var. subinflatulina Sago.
(Tav. II, flg. 54).
Distingutmt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulum inflatior, svòtUatior, minus regulariter acuta, basi laeviter de-
pressior. Plicae longitudinales svbsuturodes in anfractibus primis plus minusve vieibiles.
Long. 25-31 Mm. Lat. 6-6 Vs Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Piacemiano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Sembra collegarsi gradatamente colla var. infUUulina delVElveg.
H. Farinesi var. pseudosubcinerba Sago.
(Tav. II, flg. 65).
DistinguwfU hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa plerumque aliquantulvm minor, interdwm minus subulato-fusoidea, (Uiqucm-
iulum acuminatior. Anfracttu omnes plicis longitudinalibus subsuturaZibus muniti.
Long. 20-35 Mm. Lat 4*/,-7 Mm.
Tortoniano: Stazzano, Tetti Sorelli (rara).
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56 I MOLLUSOm DEI TEBBENI TERZIABn DEL PIEMONTE EOO.
Pktcenziano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa varietà ^ non soltanto per la presenza delle pieghe sabeu-
turali sa tutti gli anfratti, ma eziandio in parte per la forma della conchiglia, costitoiBce
un bellissimo passaggio tra VE. Ibrinesi e VE. subcinerea, tanto che talvolta riesce persino
alquanto incerto, riguardo ad alcuni individui, a quale delle due specie debbansi essi
attribuire. È certo ad ogni modo che VE. subcinerea continuò a vivere sino all'epoca
pliocenica, specialmente colla var. scalarinula, apparendo inoltre ancora nel Pliocene
alcuni individui che ricordano molto l'antica forma tipica.
Hastula AiiOABmoRUii (Da Costa).
(1867. DA COSTA, Gaster, dep, fere. Portugal, p. 84. Tav. XIII, flg. 11, 12).
H. AiiOARmoRUii var. dbrtonensis Sago.
(Tav. II, flg. 66).
Testa crassa , tv/rrita , fortiter scalarata. Anfractus in regione ventrali svblaeves,
svbdepressi; suturam et basim versus gradatim infiati et longitudinaliter crassis , de-
pressisi interdum evanescentibus pliciSy ornati. Plicae svperae et inferae interdum
inter se depresse svòconjunctae. Apertura svbélUpsoidalis. Labium extemum gracile^
labium columellare sat incrassatum.
Long. 27 Mm. Lat. 7 Mm.
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Plicae longitud, numerosiores, crassiores; svbsuturales aliquantulum eminentiores.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).
Osservazioni. — È questa una forma assai caratteristica del Tortoniano; essa rap-
presenta probabilmente una derivazione déiVE. subcinerea, cioè una variazione formatasi
per l'ambiente speciale del mare tortoniano in gran parte d'Europa.
È interessante il fotte che forme simili a quelle piemontesi riscontransi pure nel Mio-
cene del Portogallo; anzi il tipo della specie, appunto del Miocene di Portogallo, per
alcuni caratteri tende a collegarsi colla Spineoterebra spinulosa (Dod.). Nel Miocene,
specialmente nel Tortoniano, del bacino viennese incontransi pure fórme di questo
tipo, indicate dai sigg. R. Hcernes ed Auinger (Gastr. I u. II Mioc. Medit stufi, 1880,
pag. 110, tav. XII, fig. 21) come Terebra striala Bast., ma che io crederei piuttosto
essere varietà (var. translata Saco.) di E. Algarbiorum, per quanto appare dalla
flg. 20 ò; trattasi anche in questo caso di forme molto mutevoli, collegantisi quindi con
specie diverse, specialmente coìVE. subcinerea, coìVE. striata e coll'^. costulata.
H. Aloarbiorum var. subcinereoides Sago.
(Tav. II, flg. 57).
Distinguu/nt hanc var. a specie typica sequsntes notae:
Anfractus in regione subsuturali et ventrali infera valde minus vel nihil in/lati.
Plicae longitudincUes numerosiores, in regione ventrali infera parum visibUes, interdum
etiam evanescentes vel suboblitae,
. Tortoniano: Stazzano, Tetti Borelli (non rara).
Osservazioni. — Costituisce bellissimo passaggio all'J7. subcinerea, specialmente se
si considera che in alcuni esemplari di quest'ultima specie si possono talora osservare
leggieri indizi di pieghe longitudinali nella regione ventrale inferiore. Altri quindi po-
trebbe considerare la forma in esame e quella seguente come varietà di E. subcinerea
passanti aìVE. Algarbiorum; ma in fondo tale questione non ha grande importanza,
ammesso che trattasi di forme, incertae sedie, di collegamento tra due specie diverse.
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DBSOBim DA F. 8A000 57
H. Alqabbiobum yar. ooniootransiens Saoc.
(Tav. II, flg. 68).
DUtingutmt hanc var. a ipede typica Bequentes notae:
Testa mc^or, magia conica, aliquantulvm crassior. Plicae svÒBUturcUei nvmerosiares,
depressiorea ; in regione ventrali infera plicae longitudinale$ latae^ depreseae^ pa$8im
evanescentes.
Long. 35 Mm. Lat 9 Mm.
TorUmiano: Stazzano (rara).
OssEBYAZiONL — Vedi in proposito le osservazioni fatte riguardo alla var. aubcinereoidea.
H. Algabbiorum yar. crassooonioa Sago.
(Tav. Il, flg. 59).
Diitinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa mqjor, crassior, svòconica.
Long. 33 Mm. Lat 9 % Mm.
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).
H. Algarbiorum var. laevigatoidbs Sago.
(Tav. Il, flg. 60).
Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae:
Testa aliquarUulum minus scalarata. Plicae longitudinales svòoblitae.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (frequente).
Osservazioni. — Sembra collegare VH. Algarbiorum con alcune varietà scalarate
di H. subcinerea.
Hastula dbrtolanceoIìAta Sago.
(Tav. II, flg. 61).
Teata crassa, elongaUhlanceata y non scalarata. Anfractus subplanati, in longitur
dinem irregulariter late et depresse plicatoundati , ad siUuram et in regione ventrali
infera praeeipue. Plicae longitudinales in anfractu ultimo , excqda regione subsutu-
rali, svboblitae.
Long. 48 Mm. Lat 9 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
OssERVAziOMi. — Questa forma rappresenta una delle numerose forti variazioni che
il gruppo dell' J7. svbdnerea ha subito nel periodo tortoniano; non mi pare però pos-
sibile di indicarla come semplice varietà di detta specie, distaccandosene assai fortemente,
e per varii caratteri avvicinandosi alFIT. Algarbiorum.
Hastula? dertogokiga SAca
(Tav. II, flg. 62).
Testa crassa^ conica, scalarata, apice acuta. Anfractus ad stUuram inflati, ultimus
minus fortiter; longitudinaliter late et sat depresse plicati. Plicae longitudinales in an-
fractibus primis continuas, in anfractibus ultimis in regione ventrali subevanescentes,
in anfractu ultimo suòoblitae vel in regione suturali et ventrali infera tuberculis de-
pressis evanescentibus substitutae. Apertura sat lata.
Long. 30 Mm. Lat 9 Mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Questa forma peorebbe rappresentare soltanto una esageraziosie ,
4irei, dell' J7. Algarbiorum, ma la sua' forte conicità, la sua base depressa, la sua aper-
tura subquadrangolare, ecc., fanno persino dubitare della sua posizione sottogenerica,
ricordando essa alquanto, ma forse solo apparentemente, alcune Subula.
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58 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEliONTB EOO.
Sottog. SPINEOTEREBRA Sàoo., 1891.
Testa aubparva, irregtUariter fusoidea, scalarcUa, apice acuta. AnfractvA ad tii-
twram plerumque carinatiy tubercuUs plus minusve spinosU ornati.
Questo sottogenere è particolarmente affine alle Hastula (da eni credo tuttavia do-
verlo distinguere, specialmente per la pseudocarena e la spinosità degli anfhttti) ed alle
Ewryta (da cui si distingue non tanto per la posizione dei tubercoli, quanto per la man-
canza di una specie di coda o, meglio, di una columella retta alla base, come si osserva
nelle vere Bwryta). Fra le forme vìventi si avvicina a questo sottogenere VEuryta Co-
sentini (Phil.) trovata per la prima volta sulle coste di Napoli, ed in seguito (rappre-
sentatavi da varietà) anche nell'Atlantico, sulle coste africane ed altrove; ma questa forma
è una vera Ewryta^ come lo indica la sua columella diritta.
È notevole come allo stato fossile questa forma sia nel Piemonte rappresentata uni-
camente nel TorUmia7U>, dove tende collegarsi coìMHaetula Algarbiorum e coWH. «uò-
dnerea, mostrandoci sempre più in tal modo Taffinità delle Spineotereòra colle Hastula.
Potrebbe anche essere che i caratteri del sottogenere ora propoeto siano in diretto rap-
porto colle speciali condizioni d'ambiente che presentò il mare tortoniano in alcune
regioni; ma, anche se ciò fosse vero , non panni inopportuno costituire un nuovo sotto-
genere per forme a caratteri cosi spiccati, quali sono quelle che vi sono racchiuse.
SpINEOTEREBRA 8PINUL08A (DOD.).
(1862. DODERLEIN, Giacitura terr. mioc. Italia cenir., p. 23).
(Tav. II, tìg. 63).
Testa parva , fusoideo-scalarata , subalbida , apice acutissima, Anfractus sutwram
versus inflatosvbcarinati, tubercuZis spinosis (in anfractu ultimo 10-12 circiter) omaH,
ad sutwram depressi; in regione ventrali supera svblaeves , in regione ventrali infera
nodulis spinulosis (supemis depressioribusj muniti. Apertura parva, subelliptica.
Long. 13-25 Mm. Lat. 4-7 Vi Mm.
1890. Terebra Cossentini Phil. var. spinulosa Dod. — SACCO, Catal. paleont. N' 6406.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (non rara).
OssERVAziONL — Assai interessante sia geologicamente , poiché quasi caratteristica
del Tortoniano^ sia perchè , mentre con forme di passaggio sembra tendere da un lato
verso la vivente Euryta Cosentini, dall'altro si collega invece coU'Hastula Algarbiorum,
da cui distinguesi specialmente per la spinosità dei suoi tubercoli subeuturali.
S. SPINULOSA var. subalgarbiorum Saoo.
(Tav. Il, flg. 64).
Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Testa minus fusoidea , magis turrita , minus fortiter scalarata. Anfractus minu»
fortiter carinati. Tubercula aliquanéuTum depressiora , interdum supera inferis plica
d^essa coi\functa.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (frequente).
Osservazioni. — Bappresenta uno stupendo anello di congiunzione fra la i9. spinulosa
e VHastula Algarbiorum, tanto che talora rimangono incertezze sulla classiflcazioiie
di alcuni esemplari. Questo feitto, che altri potrebbe forse considerare come contrario al-
Topportunità di costituire il nuovo sottogenere Spineoterébra , parmi invece intéressan-
tissimo, poiché sembra mostrarci come gradatamente^ per passaggi quasi insensibili,
da un dato sottogenere possa staccarsi e costituirsi un nuovo gruppo o sottogenere.
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DB80BITTI DA F. BAOOO 6»
S. SPINULOBÀ yar. pabvoaspina Bàoo.
(Tav. II, Ùg. 68).
DUtinguunb kanc var. a specie typica sequentea notae:
Testa minor, rruigis conica, minvs séUlarata. Spinas subsuturaUs depressiomf»
Long. 10 Mm. Lat 3 % Mm.
Ibrtoniano: Tetti Borelli (rara).
OmEBCvAiiosu — Co6titQÌ8ce pure passaggio Ara la A spimUosa e Vffasiula Algosa
bimrmnj tanto che ne riesce pernino incerta quasi la collocazione specifica.
S. 8PINUL0SA var. rarispinosa Sago.
(Tav. Il, flg. 65).
DisHnguunt liane var. a specie typica sequentes notae:
Tuòercula spinosa superna rariora fin anfractu ultimo 8 circiter), inter se distan-
tiùra; ln/%ra svboblita.
IbrtonisTU); Stazzano (alquanto rara).
S. spiNULOSA var. paucispinosa Sago.
(Tav. II, fig. 66).
Distinguunt home var. a specie typica sequentes notae:
Testa aliquantulwm crassior. Anfractus ultimus oostula transversa caHnxjteformi
depressa, in regione svbsutv/rali sita, ornatus. Tuòercula spinosa superna rariora (7-8
in anfractu ultimoj, inter se distantiora; infera perparvulo-d&pressa vel óblita.
Long. 23 Mm. Lat 6 % Mm.
Tortoniafèo: Mont^ibbio (rara).
S. spiNULOSA var. cosentinoidks Sago.
(Tav. II, tìg. 67).
Distinffuunt lume vao". a specie typica sequentes notae:
Testa magis scalarata. Anfractìis magis fortiter subcarinati. Ihibercula spinosa su-
pera datiora^ infera oblita.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (alquanto rara)«
Osservazioni. — Bicorda, meglio di ogni altra piemontese, VEuryta Cosentini, spe-
cialmente la li>rma tipica figurata dal Philippi, poiché i numerosi esemplari vivi che ebbi
ad esaminare di questa specie differiscono dalla 8, spinulosa più fòrtemente che non il tijX)^
Sottog. FUSOTEREBRA Sacco, 1891.
Testa tv/rriUhfìisoidea, apice acuta. Anfractus longitudinaliter pluricostati, superne
svbcarinaUhgranulosi , transversim dense et parmllime sulculati. Apertura svòovata.
Columella intorta. Gauda elongata.
Le forme comprese in questo nuovo sottog. parrebbero costituire una specie di pas^
saggio fira i Fusus e le Terébra, tanto che per molto tempo vennero attribuite ai Fusvs.
Fra le Terébra esse si avvicinano per alcuni caratteri alle forme del sottog. Ev/ryta, cosi
alVE. adculata Lk., ecc.^ ma probabDmente trattasi solo di somiglianza, più che altro,
superficiale. Tipo di questo sottogenere è la F. terébrina (Bon.). Una qualche somiglianza
a queste forme presenta Teocenica Terébra catenifera Tate dell'Australia.
FUSOTEBEBRA? PBOTEBEBRINA SaGG.
(Tav. II, flg. 69).
Testa parva, conico-fusoidea. Anfractus transversim laeves, ad suturam laevissime
subcanaliculatiy longitudinaliter plioaUhcostati. Costae in àiafractibus ulHmis 18-20
8 — F. Sacco.
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60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARQ DSL PIEMONTE ECO.
circiter, inter $e sai distantes, basim versus sensim svbdblitas ^ ad stvturam, ante et
post laevem depressionem svòcanalicularem transversam, depresse svbgranulosae. Aper-
tura svbovata, LaMuiif^ extemum simplex. Columella intortai
Long. 11 Mm. Lat. 5 Mm. ^
Elveziano: Sciolze (rarissima).
Osservazioni. -- È con qualche dubbio e provvisoriamente che attribuisco la forma
esaminata ai Fasoterébra, distinguendosi essa dal tipo di questo sottogenere per mancare
dei sulculi trasversi e per altri caratteri; l'esemplare unico che conosco, oltre ad essere
infranto, probabilmente appartiene ad un individuo giovane, quindi occorreranno altri
rinvenimenti per chiarire i rapporti di questa forma.
Fusoterebra terebrina (Bon.).
(Tav. Il, flg. 70).
Testa turrita, elongata, longitudinaliter multicostata ; anfractUms svbplanis, biai-
rinativsculis ; ultimo parvo, ^/g tantum totius longitudinis efformante; apertura svb-
ovata; colwmella intorta; cauda brevissima, recwrva (Bellardi e Miohelgtti).
Long. 12-45 Mm. Lat. 4-12 Mm.
1826. Terebra (cancellato) Fusus terebrinus Bon, — BONELLI, Cai, ms. Museo Z. Tor. N" 1599.
1840. Fusus terebrinus Bon. — BELLARDI e MICHELOTTI, Sagg. Oriti. P., p. 19, tav. II, flg. 4.
1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., l' ed., p. 36.
1847. » » » — » » » 2» ed., p. 39.
1847. » ^ » — MICHELOTTI, Fosìt. Mioc, p. 282.
1848. » » » — BRONN, Index paleont., p. 519.
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., III, p. 69.
1856. Terebra fusi formis E.-- HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wtew, p. 135.
1862. » » » — DODERLEIN, Cenni giac. terr. mioc. Italia cenlr., p. 24.
1873. » » » — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma e Piacenza, p. 131.
1879. » » » — SARTORIO, Il Colle di S. Colombano, p. 13.
1890. » terebrina Bon. — SACCO, Catal. paleont. Bac. terx. Piem., N** 3881.
Tortoniano: S. Agata fossili, Giusulana, Stazzano, Montegibbio (frequente).
Piacenziano: Piacentino presso Maiatico, S. Colombano (rarissima) — (tipo o var.?).
Osservazioni. — È questa una delle più caratteristiche forme tortoniane , e per la
sua focile riconoscibilità può quindi essere considerata come assai importante anche dal
geologo nello studio sul terreno; è una vera rarità l'incontro, indicato dal Cooconi, di
questa forma nel Piacenziano inferiore. Non avendo potuto osservare gli esemplari plio-
cenici finora trovati, non posso dire se si tratti del tipo o, più probabilmente, di una
varietà. Le restituisco il nome primitivo, statole arbitrariamente cangiato dall'HcERNES.
F. TEREBRINA Var. PSEUDANODULOSA SaOC.
(Tav. II, flg. 71).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Plicarum longitudinaZium noduli depressiores, svbóbliti, in anfractibus ultimis
praecipue.
Tortoniano: Stazzano, Giusulana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma generalmente pare dipenda da una conformazione
anormale della conchiglia, osservandosi specialmente negli esemplari un po' guasti e con
rotture e rammendature originarie.
F. TEREBRINA Var. UNICARINATA SaOC.
(Tav. II, flg. 12).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notas:
Noduli cinguli superni (svbsuturalis) depressiores, svbóbliti vel nvMi; noduli cin-
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59 hU
Attaalità Euryta ({cuspidata]
H. dispar
H. Traimi
H lepida
H. incqnstans
I ( lactea
E strigliata e var. ì Verrauxi
I (concinTta
Astiano
Piaeeiiziano
Jconoidea \
colligens [ var. e H. costulata
perplicatellata )
( conoidea 1
-j colligens i var. e H costulata
\ perplicatellata )
Tort. Spineoterebra
dertorugosa , ,,
colligem ^ ^^^' ® ^ costulata
ElTeziano
Tongrlano
Bartoniano
Parisiano
SaessoniaDO
Ìexundulata \
KarTZi - perplicatellata var. H. costulata var.
semiundulata)
Hriata var. 1 A^J^,
^ I \ Karstem
licatula
^ I
Hcatula
? plicatiUa
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DESCRITTI DA F. SACCO 61
guli inferi (stibventralis) elati ^ deinde anfractuum carina tantum una, plus minvsve
perspicua.
Tortoniano: Stazzano, 8. Agata, Giustdana, Tetti Borelli (fì^uente).
Osservazioni. — Gli esemplari estremi di questa forma sembrerebbero quasi rap-
presentare mia specie a parte, se non si collegassero in modo affittto insensibile colla
specie tipica, colla quale d'altronde si trovano.
F. TKREBRINA Var. DIVERSENODULOSA SaOO.
(Tav. II, flg. 73).
Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae:
Noduli cinguli inferi (svbventralis) subrotundatiorea, aliquantulum elatiores, grò-
nulares, in costas longitudinales (basirà versus} minus sensim produciti.
Tortonio/no: S. Agata fossili, Giusulana (rara).
F. TEREBRINA Var. VENTRESULCATA SaCO.
(Tav. II, flg. 74).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Noduli cinguli inferioris aliquantulum parvuliores, Anfractus in regione ventrali
late, sed parum profunde, suòsulcato-depressi.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — D carattere di questa forma osservasi accennato in molti esemplari,
ma di rado è cosi inarcato come nello individuo figurato.
F. TEREBRINA Var. PERNODULOSA SaCO.
(Tav. II, flg. 75).
Distinguunt Itane var. a specie typica sequentes notae:
Nodorum dngula elatiora , in costas longitudinales (basim versus) non vél minus
sensim producta. Noduli plerum^u^ suòrotundatiores,
Tortoniano: S. Agata fossili, Giusulana, Stazzano (frequente).
Osservazioni. — Le forme estreme di questa varietà diflFeriscono tanto dal tipo ,
che parrebbe naturale il considerarle come specie a parte; non credetti poter adottare
questo metodo, anzitutto perchè le forme in esame collegansi insensibilissimamente al
tipo, inoltre perchè le stesse forme tìpiche nel periodo giovanile spesso presentano più o
meno spiccati i caratteri della var. pernodulosa, di modo che questa si potrebbe quasi
considerare come una varietà a caratteri giovanili persistenti.
Credo qui opportuno di notare come la Terebra bigranulata R. Hcern. ed Auing.
€ R. HcERNES u. AuiNGER — Gastcr. I u. II, Mioc. Med. stuf., 1880, pag. Ili, tav. XU,
flg. 22 >, a mio parere, non sia altro che l'apice o un giovane di F. terebrina, o di una
varietà affine a quella ora in esame, quindi credo che detta forma di Forchtenau debba
appellarsi F. terébrina var. bigranulata (R. H(ern. et Auing.).
Piacenziaiio F. terébrina var.
/ pemodulosa
l ventresulcata
Tortoniano Fusoterebra terébrina e var. l diversenodulosa
I / unicarinata
? \ pseudanodulosa
ElvezianO Fusoterebra? proterébrina
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4t I MOLLUSOHI DEI TBBREMI TBBZTARn DSL PIEMONTE EOO.
Fam. PUSIONELLIDAE Gray, 1857.
Gen. PUSIONELLA (Grat, 1847).
PUBIONBLLÀ PEDEIfONTANA SAOa
(Tav. Il, flg. 7(5).
Testa fuHfàrm4$, qdra periata , apice acuta. Anfraetui sttbplaTkxH vel pUmocon^
vexi, laeves. Anfractus ultimus permagnvAy basi suòdq^resiUf , tramvenim laeviter
striattu. Apertwra avbovato-compreasa. Labium extemum simplex; colvmella àliquanr
tulum arcuata, infeme svòcancUiculcUa.
Long. 42 Mm. Lat 16 Mm.
Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (rara).
Osservazioni. — Ha qualche somiglianza con alcune Clavatula, specialmente colla
CI. pretiosa Bell, e colla CI. consimilis Bell.; è poi molto affine alla Flev/rotoma savr
catsensis May. Di quésta ultima forma, che porrei fira le Pusionellay ebbi in esame diversi
esemplari provenienti dal Miocene di Saucats, di S. Leon de Marsacq, di S. Paul, ecc.,
ma parmi che essa differisca dalla P. pedemontana non solo per alcune stride trasverse
esistenti presso la sutura , ma specialmente per av^re Tultimo anfratto assai più forte-
mente depresso alla base. Sono probabilmente queste le forme fossili da cui derivarono le
viventi P. nifat Desh. e P. hìiocinata Desh. delle coste occidentali d' Africa.
P. TAURONIPAT SaCO.
(Tav. II, flg. 77).
Testa suòparva, fusiformis , svbscalariformis. Anfractus svbplanati, ad stUuram
SìJbdepressi, ultimus praedpue, laeves. Anfractus ultimVrS magnus , basi svbangvXatus,
perdepressvs , transversim striólatus. Apertura stìbelliptica , in regione caudali statim
constricta. Regio cólumellaris laeviter arcuata. Gauda svbproducta.
Long. 25 Mm. Lat 11 Mm.
Elveziano: Colli torinesi (rarissima).
Osservazioni. — Questa forma ricorda molto la P. nifat Desh. vivente ora lungo '
le coste occidentali d'Africa, donde il nome che le ho attribuito; è quindi essa proba-
bilmente la progenitrice più o meno diretta della P. nifat.
La presenza di alcune Pusionellidi nei terreni elveeiani del Pienumte basterebbe da
sé sola ad indicarci il clima subtorrido di questa regione durante il periodo elveziano.
Riguardo ai rapporti delle indicate forme fossili colle più comuni viventi, essi si potreb-
bero provvisoriamente cosi indicare:
Attualità P. buccinata P. nifat
Tortoniaiio P. saucatsensis
Elyezlano P. pedenumtana — P. saucatsensis — P. tauranifat
Langhiano Pusionella saucatsensis
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DA V. BACOO
INDICE ALFABETICO
Jfeoktj p. 5, 6.
Buceinum^ p. 5, 6.
Buednum cinereumy p. 58.
Id. duplicatumy p. 38.
Id. fu$eatumy p. 7.
Id. itrigilatumy p. 29.
Cbmdorla eehinaphora, p. 6.
Id. tyrr^na, p. 6.
Gassidea cnunena, p. 3, 5.
Id. cyprsBiformiSy p. 5.
Id. yar. inìtialis, p. 5.
Id. marginata, p. 5.
Id. var. pseudocramena, p. 5.
Id. yar. tabercnlata, p. 3.
Id. yennsta, p. 5.
OASSIDIDiK, p. 3.
Gassis calantica, p. 6.
Id. cypraDiformis, p. 5.
Id. cramena, p. 5. '
Id. harpiformis, p. 5.
Id. incrassatay p. 5.
Id. intermedia, p. 6.
Id. mammillaris, p. 5.
Id. yar. pedemontana, p. 5.
Id. poBtmammillarìfl, p. 5.
Id. sabnron, p. 5, 6.
Id. yar. spatosa, p. 6.
Id. yar. striata, p. 6.
Id. testiculns, p. 5.
Id. yariabiliB, p. 6.
CerithitMi cólvminare^ p. 28.
Clavatula, p. 62.
Id. consimilU, p. 62.
Id. pretioaa, p. 62.
Oyirsoo]?asslsoala» p. 66.
Oyrsotrema eoauricnlatnm, p. 66.
Id. eoyaricosum, p. 66.
Id. gasBinense, p. 66.
Id. Royasendae, p. 66.
Ox^asslsoala, p. 66.
Dolium echinopTiorum, p. 6.
Echinophoria aeqninodoBa, p. 6.
Id. yar. apenninica, p. 6.
Id. intermedia, p. 6.
Id. Rondeletii, p. 6.
Id. yariabilis, p. 6.
Euryta, p. 68.
Id. adcnlata, p. 59.
Id. Cosentini, p. 58, 59, 59 bis.
INxsote]?e1>]?a, p. 59.
Fusoterebra yar. bigranulata, p. 61.
Id. yar. diyersenodulosa, p. 61.
Id. yar. pemodoloaa, p. 61.
Id. proterebiina, p. 59. 61.
Id. yar. peeudoanulosa, p. 60, 61.
Id. terebrina, p. 60, 61.
Fusoterebra yar. nnlcarlnftta, p. 60. ti.
Id. yar. yentresulcatai p. 6L
JfkuuSf p. 59.
Id. terébrinvs, p. 60.
Oaleodea depressa, p. 5.
Id. yar. dertonensis, p. 6.
Id. echinophora, p. 3, 6.
Id. yar. gassinensis, p. 4.
Id. yar. inìtialis, p. 3.
Id. miocristata, p. 3.
Id. yar. multicingulata, p. 3.
Id. Nistii, p. 5.
Id. oblongocebana, p. 5.
Id. yar. omatulina, p. 4.
Id. yar. piacentina, p. 6.
Id. proechinophora, p. 8.
Id. yar. Royasend», p. 4.
Id. yar. Sacci, p. 5.
Id. subtnbercularis, p. 4.
Id. taoroglobosa, p. 4.
Id. tauropomum, p. 4.
Id. tabercolatiBsima, p. 3, 4.
Hiarpa citharay p. 6.
Hastula, p. 45.
Hastnla aciculina, p. 54, 59 bis.
Id. Algarbiorum, p. 47, 51, 52, 56,
57, 58, 59, 69 bis.
Id. apicina, p. 64, 59 bis.
Id. bacillos, p. 54.
Id. Beirichii,p. 47.
Id. yar. brevicauda, p. 51, 59 Ws.
Id. cinereides, p. 50, 51, 53, 59 bia.
Id. yar. colligens, p. 47, 49, 59 bis.
Id. concinna, p. 49, 59 bis.
Id. yar. conicotransiens, 57, 59 bis.
Id. yar. conoidea, p. 49, 59 bis.
Id. costolata, p. 45, 47, 48, 49, 60,
53, 56, 59 bis.
Id. yar. crassoconica, p. 57, 69 bis.
Id. yar. crenulata, p. 50, 59 bis.
Id. cospidata, p. 54, 59 bis.
Id. dertoconica, p. 67, 59 bis.
Id. dertolanceolata, p. 57.
Id. dertonensis, 56, 59 bis.
Id. yar. dertorugosa, p. 50, 59 bis.
Id. yar. dimidiolseyis, p. 49, 61, 63, 54,
69 bis.
Id. dispar, p. 49, 54, 59 bis.
Id. exacuminata, p. 18, 54, 59 bis.
Id. yar. ezondolata, p. 47, 48, 69 bi^.
Id. Farinosi, 47, 48, 50, 51, 62,
55, 56, 59 bis.
Id. yar. flexnosa, p. 47, 59 bis.
Id. inconstans, p. 49, 59 bis.
Id. yar. inflatulina, p. 52, 55, 59 bis.
Id. yar. ELarsteni, 48, 59 bis.
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64
I MOLLUSCHI DEI TERRENI TER23ARII DEL PIEMONTE ECC.
Hastula var. lactea, p. 54, 59 bis.
Id. var. laevigatoides, p. 57, 59 bis.
Id. lanceata, p. 54, 59 bis.
Id. lanceolata, p. 10, 51.
Id. var. lateplicata, p. 52, 55^ 59 bis.
Id. lepida, p. 49, 59 bis.
Id. var. major, p. 51, 59 bis.
Id. micans, p. 54, 59 bis.
Id. var. perplicatellata, p. 49, 59 bis.
Id. plicatula, p. 59 bis.
Id. var. pseudofarinesi, p. 51, 59 bis.
Id. var. pseudosubcinerea, p. 52, 66,
59 bis.
Id. var. rectilinearis, p. 52, 55, 59 bis.
Id. salleana, p. 49, 54, 59 bis.
Id. var. scalarinula, p. 52, 59 bis.
Id. semiundulata, p. 47, 59 bis.
Id. var. strangulatina, p. 55, 59 bis.
Id. striata, p. 45, 47, 48, 49, 56,
59 bis.
Id. strigliata, p. 49, 54, 59 bis.
Id. subcinerea, p. 45, 47, 48, 50,
51, 53, 54, 56, 57, 58, 59 bis.
Id. var. subcinereoides, p. 57, 59 bis.
Id. var. subconoidalis, p. 51, 59 bis.
Id. var. subinflatulina, p. 55, 59 bis.
Id. var. sublaevigata, p. 50, 51, 59 bis.
Id. var. sublateplicata, p. 55, 59 bis.
Id. var. subrectilinearis, p. 55, 59 bis.
Id. var. taurosemilsevis, p. 51, 59 bis.
Id. Traillii, p. 49, 59 bis.
Id. var. translata, p. 56, 57, 59 bis.
Id. var. Verrauxi, p. 49, 59 bis.
Hemiacirsa var. Brocchii, p. 66.
Id. var. costulata, p. 66.
Id. var. dertobrocchii, p. 66.
Id. lanceolata, p. 66.
Id. var. pliobrocchii, p. 66.
Id. var. prysmatica, p. 66.
Qniscia cythara, p. 6.
Oniscidia cythara, p. 6.
Id. postcythara, p. 6.
Id. verrucosa, p. 6.
Pleurotoma sautcatsenais^ p. 62.
Pusloxiella. p. 62.
Posionella buccinata, p. 62.
Id. nifat, p. 62.
Id. pedemontana, p. 62.
Id. tauronifat, p. 62.
Id. sautcatsensis, p. 62.
PUSIONELLIDiE, p. 62.
Semicassis levigata, p. 6.
Id. miolsevlgata, p. 5.
Id. subornata, p. 5.
Id. sulcosa, p. 6.
Id. var. transiens, p. 5.
Id. undulata, p. 6.
Splxxeote]?el3]?a, p. 58.
Spineoterebra cosentinoides, p. 59, 59 bis.
Id. var. parvoaspina, p. 59, 59 bis.
Id. var. paucispinosa, p. 59, 59 bis.
Id. var. rarìspinosa, p. 59, 59 bis.
Id. spinulosa, 52, 56, 68. 59,
59 bis.
Id. var. subargalbiorum, 58, 59 bis.
Strio terebi?uiii, p. 33.
Strioterebrum, p. 26, 27, 28.
Id. afiOne, p. 33, 46.
Id. var. altemicostulata, p. 39, 46.
Id. astezanum, p. 39.
Id. var. astriolata, p. 35, 46.
Id. var. asulcoterebra, p. 36.
Id. var. asulcodertonensis, p. 36.
Id. atorquatum, p. 45.
Id. Basteroti, p. 33,37, 39,45,46.
Id. var. cancellatx)idea, p. 41, 43, 46.
Id. var. cingulocostata, p. 43, 46.
Id. var. cingulocrassa, p. 35, 37, 46.
Id. var. cingulosulcata, p. 43, 46.
Id. var. colUgens, p. 43.
Id. columellare, p. 43.
Id. var. crassetorquata, p. 44, 46.
Id. subvar. cristulata, p. 36.
Id. cuneanum, p. 37, 38.
Id. var. densecostata, p. 34, 46.
Id. var. depressicostata, p. 40, 46.
Id. var. depressiplicata, p. 40, 44,
45, 46.
Id. dislocatum, p. 33.
Id. exbistriatum, p. 37, 46.
Id. exile, p. 45, 46.
Id. flavum, p. 33.
Id. var. gracilior, p. 45, 46.
Id. var. longissima, 34, 46.
Id. subvar. longiscala, p. 35.
Id. var. medioareticulata, 42, 45, 46.
Id. nebulosum, p. 33, 39, 46.
Id. neglectum, p. 18.
Id. var. parvonassoides, p. 34, 36.
Id. var. parvulesulcata, p. 44, 46.
Id. var. parvulina, p. 37, 46.
Id. var. paucisulcata, p. 45, 46.
Id. var. percancellata, p. 43, 46.
Id. var. percosticillata, p. 42, 46.
Id. var. perplicata, p. 44, 46.
Id. var. perplicatoconica, p. 40, 46.
Id, var. pertorquata, p. 39, 46.
Id. petiverianum, p. 33.
Id. pliocenicum, p. 33, 36-42,
44, 46.
Id. var. plioparvecostata, p. 39, 46.
Id. var. pseudoterebrum, 35, 36, 46.
Id. var. pseudolsBvis, p. 39, 46.
Id. var. pyramidalis, p. 40, 46.
Id. reticulare, p. 40, 44-46.
Id. Scarabelli, p. 37, 38.
Id. var. scalariomutinensis, p. 42,46.
Id. var. scalarioreticularis, p. 42, 46.
Id. var. strangulatolonga, p. 43, 46.
Id. var. subbitorquata, p. 42, 46.
Id. var. subcancellata, p. 40.
Id. var. subneglectoides, 36, 39, 46.
Id. var. subscarabelli, p. 37, 38.
Id. var. supemeareticularis,p. 42,46.
Id. var. tauroftisoidea, p. 34, 46.
Id. var. terebrocingulata, p. 35, 46.
Id. subvar. turriculata, p. 38.
Id. var. turritoreticularis, p. 41,46.
Id. undulatum, p. 33, 46.
Id. var. varioreticularis, p. 41, 46.
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DBSOBim DA F. SACCO
65
smania, p. 7.
Subnlavar. basicarinata, p. 9, 17.
Id. var. burdigalensis, p. 11, 13, 17.
snbvar. carinatella, p. 13.
var. cerithinoidea, p. 14, 17.
cingnla, p. .8, 17.
var. cocconiana, p. 9, 17.
var. conicogigantea, p. 12, 17.
var. conicolsBvis p. 9, 17.
conicoplicaria, p. 15, 17.
crenulata, p. 24.
var. dertoftisulata, p. 16, 17.
subvar. dertogigantea, p. 15.
dimidiata, p. 17.
duplicata, p. 17.
ferruginea, p. 8, 17.
ftiscata, 7, 9, 11, 12, 14, 17, 23,66.
var. ftiscatina, p. 25.
var. fuscatoides, p. 13, 17.
var. fuscomodesta, 14, 17.
var. Hochstetteri, p. 17.
var. infemelata, p. 16.
var. italica, p. 11.
var. lanceoiatissima, p. 10, 17.
var. l«vicolligens, p. 14, 15, 17.
var. laevisulcata, p. 12, 17.
subvar. miocarinata, p. 12.
modesta, p. 14, 17.
muscaria, p. 17.
var. ovulata, p. 16, 17.
var. perinflata, p. 16, 17.
var. perstriatula, p. 14, 17.
subvar. persulcata, p. 8.
var. planoclavata, p. 16, 17.
planoinflata, p. 9, 17.
subvar. plicariocarinata, p. 12.
plicaria, p. 10, 11, 12, 14, 15,
17, 23, 25, 27.
var. plioplicaria, p. 11, 17.
var. prsecedens, p. 11, 12, 13, 17, 23.
subvar. pseudocarinata, p. 8, 12
var. pseudocerithoidea, p. 10, 17.
var. pseudoraodesta, p. 10, 14, 17.
subvar. pseudosuturata, p. 8.
var. scalariolonga, p. 13, 17.
senegalensis, p. 8, 17.
var. striatula, p. 8, 17.
var. striolata, p. 8.
anora. studeriana, p. 8.
var. subasulcata, p. 8, 17.
var. subhochstetteri, p. 14, 17.
var. sublsevigata, p. 11, 13, 17.
var. subscalarata, p. 9, 17.
var. subsubulata, p. 11, 17.
var. subulatissima, p. 10, 17.
sulcata, p. 10, 66.
var. suprainflata, p. 9, 17.
var. taurolaevis, p. 12, 17.
tigrina, p. 17.
subvar. transitoria, p. 15.
vermicularis, p. 13, 17, 23.
— mmM, p. 7.
Terel>ra, p. 7.
Terebra acuminata, p. 18, 20, 24, 25.
Id. Algarbiorum, p. 56.
d.
d.
d.
:d.
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d.
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d.
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d.
d.
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d.
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d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
d.
:d.
d.
Terebra astezana, p, 38.
Id. Basteroti, p. 28, 33, 35, 38, 41.
Id. bellardiana^ p. 38.
Id. Beyrichi, p. 47.
Id. bistriata, p. 37, 45.
Id. Blainvillei, p. 8.
Id. catenifera, p. 59.
Id. cinerea, p. 50, 53, 54.
Id. cinereides, p. 50.
Id. cincia, p. 8.
Id. Cosentini, p. 58.
Id. costellata, p. 27.
Id. costulata, p. 45, 48, 53.
Id. crispata, p. 31.
Id. cuneana, p. 38.
Id. dimidiata, p. 8.
Id. duplicata, p. 8, 33, 38.
Id. Farinesi, p. 54.
Id. favai, p. 15.
Id. ferruginea, p, 8.
Id. flammea, p. 18.
Id. flexuosa, p. 47. •
Id. foveolataj p. 35.
Id. FucJisi, p. 27.
Id. fuscata, p. 7, 8, 9, 11, 12, 15, 25.
Id. fusiformis, p. 60.
Id. Hoernesi, p, 27, 35.
Id. Karsteni, p. 8.
Id. modesta, p. 8, 10, 15.
Id. m/urina, p. 31.
Id. neglecta, p. 28.
Id. nodulosa, p. 23, 24.
Id. pertusa, p. 28, 29, 31.
Id. plicxiria^ p. 7, 8, 12, 15.
Id. plicatula, p. 31, 47, 48, 53, 54.
Id. reticularis, p. 41.
Id. Scarabelli, 37, 38.
Id. senegalensis, p. 8.
Id. Speyeri, p. 25.
Id. spinulosa, p. 58.
Id. striata, p. 48, 51, 56. *
Id. strigilata, p. 24, 29, 48, 50, 53,
54, 55.
Id. striolata, p. 8.
Id. svbcancellata, p. 40.
Id. subcinerea, p. 50, 53, 54.
Id. suòflammea, p. 18, 51, 53, 54.
Id. subplicatula, p. 31, 50.
Id. substrigilata, p. 48, 53, 54, 55.
Id. Bubsuòulata, p. 11.
Id. svhtessellata, p. 20, 24.
Id. sulcata, p. 48.
Id. terébrina, p. 60.
Id. tessellata, p. 20, 24, 25, 26.
Id. transylvanica, p. 32.
Id. tvherculifera, p. 23.
Id. undata, p. 29.
Id. undulata, p, 47.
Id. volhynia, p. 34.
Teretomm, p. 18.
Terebrum acurainatum, p. 14, 18, 20, 21, 22.
Id. var. ascalarata, p. 19, 32.
Id. var. asulcoelegans, p. 21, 32.
Id. var. asulcoomata, p. 21, 32.
Id. var. asulcosa, p. 26, 32.
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I MOLLUSCHI DEI TEBBEMI tSBQAftlI DSL PIEMONTE EOO.
Terebrom cacellenris, p. 13, 2i| 22, 2S>
24, 32.
subyar. canalisatarata, p. 19«
var. carinatoides, p. 29, 32.
yar. dngolatoides, p. 30, 32.
cingolatnin, p. 2^ 26, 30,
31, 32, 37.
coltunnare, p. 28.
yar. colomnostriolata, p. 26.
yar. crispata, p. 32.
crispatum, p. 31.
yar. dertonensis, p. 22, 32.
yar. dertoparya, p. 22, 32.
yar. detmoldenBis, p. 25.
duplicatam, p. 25.
eoacuminatam, p. 18.
excostellatnm, p. 27, 32.
yar. exnodolosa, p. 23, 24, 32*
yar. expertusa, p. 21, 25, 27, 28,
30, 31, 32, 36.
flammeom, p. 31, 32.
formosnm, p. 31, 32.
Fuchsìl, p. 27.
yar. graiiulatx>parya, p. 19, 33*
histrio, p. 32.
HoBmeBi, p. 27, 32, 35.
yar. inflatella, p. 19, 32.
Iseye, p. 22.
subyar. Is&yestQcosa, p. 29.
yar. magnoplicata, p. 21, 32.
yar. migor, p. 20, 32.
yar. minor, p. 20.
yar. neglectocingolata, 26, 32, 35.
neglectom, p. 21, 25, 26, 27,
28, 30, 31, 32, 35, 36.
ocnlatom, p. 22.
yar. pergranularis, p. 19, 32.
yar. perleeyigata, p. 31, 32.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
•id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Terebrom yar. pertaberculifbra, p. 24, 38;
"".d. yar. perturrita, p. 25, 32.
d. Var. pertorritoides, p. 25.
!d. poBtneglectom, p. 26, 29, 32.
d. var. procingolata, p. 25, 26, 33.
d. yar. pgeudoplicata, p. 27, 32.
!d. yar. pseudoenlcata, p. 26, 32.
d. subyar. pseudotypica, p. 20.
d. pulchellum, p. 31, 32.
!d. yar. repi^essa, p. 23, 32.
!d. sìmplicodepressum, 21, 23» 32.
:d. yar. simplicoscalarìs, p. 30, 32.
!d. yar. Speyeri, p. 32.
!d. yar. striatellata, p. 27, 32.
!d. yar. strioterebroides, p. 26.
!d. yar. subagranulata, p. 19, 22, 32.
Id. yar. subanodalosa, p. 24, 32..
!d. yar. subcacellensis, p. 21, 32.
!d. yar. subexpertusa, p. 30, 32.
d. yar. sublseyìgata, p. 24.
!d. subplicatulum, p. 31.
d. yar. subtessellatoides, p. 30, 32^
d. subtessellatum, p. 20, 21, 34,
25, 27, 29, 30, 31, 32, 35.
:d. subulatoideum, p. 20. 23, 32.
:d. subulocacellense, p. 23, 33*
:d. subulatum, p. 23, 31, 32.
!d. yar. suprangulata, p. 20, 32.
d. yar. taurocrassa, p. 20, 21, 32.
d. taurostrangulatum, p. 21, 82.
!d. tessellatum, p. 25.
:d. yar. torquata, p. 25, 32.
!d. yar. transylyanica, 13, 22, 23, 32.
d. tuberculiferum, p. 23, 32.
d. yar. tubolosa, p. 27, 30, 32.
:d. undatum, p. 29.
IkArrUeUa costulata, p. 66.
Oo]?]?ezloiil ed. Asslunte.
PARTE IX.
Rigaardo ai Oyrsotrema del Bartoniano di Gassino, cioè: C. gassinense, C, eoauriculatum^
C. Rovasendae e C. eavdricosttm ^ debbo aggiùngere come essi costitaiscano
qnasi ud passaggio alle Crassiscala DE BOURY, ma non sembrami clie pos-
sansi considerare come vere Crasst acala; se ne potrebbe forse costituire un
nuovo sottogenere CyrsocrasHscala SACCO 1891.
Hemiacirsa lanceolata (Br.) var. dertoBrocchii SACG. — Distinguitur a var. Brocchii Pant.
anfiractions ad sutaram non depressis. ~ Tortoniano: Stazzano (rara).
JT. lanceolata (Br.) var. plioBrocchii SACC. — Distinguitur a var. Brocchii PANI., sntnris
profundis; anfractibus ad suturam non depressis, costis iongitudinalibus nu-
merosioribus. — Piacenxiano: Bacedasco nei Piacentino (rara).
E. lanceolata (Br.) var. cosiulata (BORS.), 1823 — Turritella costulafa BORS. — BORSON,
Oritt. piem. , p. 181 (313). — Astigiana. — Dall'esame deil'esempkure tipleo
risultaci essere afQnissima questa forma alla var. prysmatica.
PARTE X.
Pftg. LlD. JSBSLkTk
10. 24 — collegare la S, sulcaia alla T. modesta
23. 18 — si avvcina assai
32. 23 — r. pulchella
37. 36 — asulcoterebrum
47. 15 — ir. striata var. eooundulata (SACC.)
OORRIOB
collegare la ^. fueoata alla T. modesta.
si avvicina assai.
T. ptdchellum.
asulcoterébra,
E. striata var. exundulafa Sacc.
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F. SACCO - I Molluschi terziari! del Piemonte, ecc. (Parte X)
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Tav. I.
Località ^ CùlUMion»
Mfin^im.nto. /tS^?!SJS?2.
Vlg.
1. Svbala fincata (Br.) Astigiana Museo geoL di Torino.
IWf. „ „ „ (juT.) ^,„^ »
S. „ ,, lobr. poondocarìnata Baco. * . Volpedo „
3. „ „ Tar. tubtcalantta Saoc Maasarano „
4. „ „ Tar. topraindata Saco. Astigiaiut Museo geoL di Roma.
5. „ „ Tar. planoinflata Saoc „ Museo geol. di Torino.
6. „ „ Tar. pseodocerithoidea Saoa „ ,»
7. M *> ▼s'* oonioolaevis Saoc
8. „ „ Tar. pseudomodesta Saoc Albenga „
9. „ M Tar. lanceolatissima Saoc Astigiana „
10. „ „ var. t»ttbulatissima Saoc », „
11. „ „ Tar. plioplicaria Sacc ., „
IS. „ ,, Tar. praaoedens Sacc Colli torinesi „
13. „ „ Tar. taurolaoTis Sacc „ Colles. RoTasenda.
14. „ pUcaria (Bast.) Tar. laoTisulcata Sacc Sciolse ,,
15. „ H ▼i'- oonicogisantea Saoc Golii torinesi Museo geol. di Torino.
16. „ „ Tar. fùscatoides Saoc »» »»
17. „ ,, Tar. sealarìolonga Saoc Baldissero CoUez. Rovasenda.
18. ,, „ Tar. Termicnlaris Saco Colli torinesi Museo geol. di Roma
19. „ „ Tar. snbHocbstetteri Sacc ... ,, CoUez. Rovasenda.
SO. „ „ fTar. cerithinoidea Sacc „ Museo geol. di Roma.
S^ „ ,, *Tar. fbscomodesta Sacc ,» ...... Museo ksoI. di Torino.
S8. „ » f Tar. lasTicoUigens Saco. .... „ Colles. Rovasenda.
S3. ,, oonicoplicaria Saoc Stanano Museo geol. di Torino.
M. „ modesta (Trist.1 •> ..
t5. „ „ Tar. planoclaTata Sacc
SO. „ „ Tar. perìniiata Sacc » Museo geol. di Roma.
ti, n *> ^^- dertotusulata Saco „ Museo geol. di Torino.
88. ,, „ Tar. ovulata Sacc „ „
29. Tsfobnim acomlnatum (Bora.) Astigiana ,,
30. „ „ var. ascalarata Saoc Vesta d*Alba „
31. ,, „ Tar. pergranularis Saoc Astigiana Museo ged. di Roma.
88. „ „ var. granulatoparTa Sacc .... Stazzano ,,
38. „ , var. inflatella Sacc Volpedo Museo geol di Torino.
34. * „ ,, var. taurocrassa Saoc Cola torinesi „
85. „ ,9 Tar. simplicoscalaris Sacc .... Termofourà (C. T.) CoUez. Rovasenda.
86. », „ Tar. suprangulata Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino.
87. M >t '^^* asulcoelegans Sacc », „
38. „ „ var. magnoplicata Sacc „ „
39. „ » Tar. subcacellensis Sacc „ ,,
40. M simpUoodepressnm Saco „ „
41. „ caoellense (Da Costa) Tar. dertoparTa Sacc . . Stassano „
42. „ „ Tar. dortonensb Sacc. . . ,, Museo geol. di Roma.
43 a, 6. ,, taurostrangulatum Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torinc
44. „ snbniocacellense Saoc Baldissero „
45. „ eubulatoidenm Sacc Colli torinesi „
46. „ ,. Tar. repressa Sacc „ „
47. ,„ tubercnliferum (Dod.) Tar. exnodulosa Saoc. . . Monteglbbio „
49. I' 7t var. pertuberculifera Sacc. |' Museo geol.*'di Modena.
50. „ „ var. subanodnlosa Saoc . „ Museo geol. di Roma.
51. ,, sabtessellatam (D*Orb.) (esemplare tipico della col-
lezione Micbelotti) Colli torinesi
58. „ „ Tar. perturrita Sacc „ Museo geol. di Torino.
??• •» »» ^^- tofqo*«» Sacc „ „
54. „ „ Tar. procingulata Saco „ „
55. „ „ Tar. iieglectocingulata Sacc „ Colles. RoTasenda.
56. „ „ Tar. stnoterebroTdes Saoc . . . Sciolse „
57. „ „ Tar. columnostriata Saoc . . . Colli torinesi (Grangia) .... „
58. „ „ Tar. pseudasulcata Sacc „ „
59. „ „ var. tubulosa Saoc Bersano (La Morra) „
60. „ ., var. asnlcosa Sacc Colli torinesi (V. Fonano) . . „
61. „ f Pucbsi (R. Hoern.) var. pedemontana Sacc . . Colli torinesi Museo geol. di Roma.
tt. „ IHoemed (Bevr.) var. striatellata Sacc .... „ . Museo geol. di Torino.
63. „ neglectnm (Micht) Staszano „
64. „ „ Tar. expertusa Sacc Colli torinesi „
65. „ ,, var. carinatoides Sacc „ „
66 a, 6. „ postneglectom Sacc . Astigiana ,,
67. ,, ,, Tar. subtessellatoides Sacc. . . . Vessa d*Alba ....... „
68. „ „ var. dngulatoides Saoc Astigiana „
69. ., ^, Tar. snbexpertusa Sacc .... „ ,,
70. „ cingnlatom Tar. perlaevigata^^acc Montegibbio Mosso geoL di Modena.
1Ì9TA. — La presente parte X (come pure la IX) della Monografia dei Molluschi dei
terreni tersiarii del Piemonte e della Liguria, non potendo più essere inserita, nel corrente
anno accademico^ nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, come le parti
precedenti, venne pubblicata a spese dell'autore, affinchè non fosse troppo ritardata la pub-
blicazione di detta Monografia. — Trovasi in vendita presso la Libreria Loescher, Torino.
La parte XI verrà nuovamente pubblicata nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze
di Torino, serie II, tomo XLII, 1892.
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tav. n.
Locatila
di rimoenimento.
Pig.
Collezione
in cui è eomervatò
l'éitmplare figuralo.
1 a, b» Strìoterebram Battoroti (Njst) Colli torinesi Museo geol. oi Torino.
2.
3.
4.
5.
6.0, fr.
7.
8.
8 Ma.
9.
IO.
n.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
SO.
SI.
SS.
SS.
S4.
25.
26.
87.
S8.
29.
80.
31.
32.
83.
84.
(Termofourà)
rar. taarofùsoidea S«cc.
V) var. panrooateoides Sacc.
„ Tar. longiisiina Sacc ,«
„ Tar. deneeoostata Sacc ,,
„ Tar. astriolata Sacc «,
„ 3 Tar. terebrocìDguIata Sacc i*
„ Tar. subnegleotoidet Sacc „
„ Tar. pseudoterebrum Sacc Sciolse
„ Tar. asnlcoterebra Sacc Colli torinesi . . .
fj var. asulcodertonensis Sacc Stazzano
„ Tar. ctngulocrassa Sacc Tortonese . . . .
exbistrìatum Sacc. Tar. panralina Sacc Colli torinesi . . .
Scaraboni CDoà.) Montegibbio . . . .
cuneanum (Da Costa) Tar. subscarabelli Sacc. . . S. Maria (Tortonese)
pliocenicom Sacc Astigiana
,, Tar. plioparrecostata Sacc .... „
„ Tar. pyramidalis Sacc Viale presso Montafla
„ Tar. perplicatoconica Sacc Astigiana
,, Tar. depressioostata Sacc .... VillalTemia . . . .
reticulare (Pecch.) Rio Torsero (Liguria)
„ (juT.) Staxsano
„ Tar. tnrritoreticularis Sace CastelnooTo d'Asti .
„ Tar. Tarioreticnlaris Sacc „
,, Tar. scalarioreticularis Sacc „
„ Tar. scalariomtitinensis Sacc Montegibbio . . . .
yf Tar. medioareticularis Sacc Rio Torsero (Liguria)
„ Tar. cancellatoidea Sacc Albenga
„ Tar. percanoellata Sacc Ziuola
,, Tar. strangulatolonga Sacc Astigiana
„ Tar. crassetorqoata Sacc Vezsa d*Alba . . .
,y Tar. perplicata Sacc Astigiana
„ var. depressiplicata Sacc „
,, ? Tar. planocostlcillata Sacc „
? Tar. paucisulcata Sacc.
(Termolburà) . .
(Pian dei Buschi) .
Collez. RoTasenda.
Museo geol. di Torino.
Collez. Rovasenda.
Museo geol. di Torino.
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Museo geol. di
Modena.
Torino.
Modena.
Roma.
Torluo.
OenoTa.
Torino.
Modena.
OenoTa.
Torino.
35 a. b, .. atorqnatnm Sacc ^, * •
36. Hastula striate (Bast.) Tar. semiundnlata Saco Colli torinesi
37o,b. „ costolata (Bors.) Astigiana.
38a,6. „ „ Tar. colligeni Sacc ,, . . .
39. „ „ Tar. perplicatellata Sacc VillalTemia . .
40. „ „ Tar. conoidea Sacc Astigiana . . .
41. „ ., Tar. dertorugosa Sacc Staszano . . •
42. „ subcinorea (D*Orb.) Colli torinesi .
4S bi$, „ „ Tar. tanroseroilaevis Sacc. . ^ „
43. ., „ Tar. pseudofarinesi Sacc ,,
44. „ „ Tar. subconoidalis Sacc „
45. „ „ Tar. brsTicauda Sacc Astigiana . .
46. „ „ Tar. scalarinula Sacc ,, ...
47. „ „ Tar. lateplicata Sacc Stazzano . . .
48. „ „ Tar. ioflutulina Sacc Sciolze . . .
49. ., ,, Tar. rectilinearis Sacc Colli torinesi .
50. „ Farinosi (Font.) Vozza d*Alba .
51. „ „ Tar. dimidiolaetis Sacc Astigiana . . .
5S. ,, „ Tar. subrectilinearis Sacc », ...
52 bii. ,, ,y Tar. sublateplicata Sacc „ ...
53. „ „ Tar. strangulatina Sacc „ ...
54. „ ,, Tar. subinflatulina Sacc „ ...
55. „ fy Tar. pseudosubcinerea Sacc Rocca d*Araszo
56. ,, Algarbioruni (Da Costa) Tar. dertonensis Sacc Montegibbio
57. „ „ var. subcinereides Sacc Stazzano . . .
58. „ f, Tar. conicotransiens SaCw „ ...
59. „ „ Tar. craasoconica 8acc Montegibbio . .
60. „ ,. Tar. laoTigatoides Sacc Stazzano . . .
61. „ dertolanceelau Sacc „ . . .
62a,d. ,, ? dertoconica Sacc.
Museo geol. di Roma.
Museo geol. di Torino.
Museo geol. di Modena.
Museo geol. di Torino.
Museo geol. di Modena.
Museo geol. di Torino.
63. Spineoterebra spinulosa (Dod.) Montegibbio
64 a, 6. ...._«--
65.
66.
67 a, 6.
69 a, d.
70.
71.
l%a,b,
73.
74.
75.
76 a, b.
TJa.b.
Tar. subalgarbiorum Sacc Stazzano
Tar. rarispmosa Sacc S. Maria ( lortonese)
var. paucispinosa Sace Montegibbio ....
Tar. cosentinoides Sacc „ ...
var. panroaspina Sacc Tetti Borelli ....
Fasoterebra proterebrina Sacc Sciolse
„ terebrìna (Don.) Stazzano
„ ,y Tar. pseudanodulosa Sacc „
„ ,, Tar. unicarinata Sacc „
„ ,, Tar. diversenodulosa Sacc Oiusulana (Tortonese)
,, „ Tar. ventresulcata Sacc Stazzano
„ ,, Tar. pemodulosa Sacc S. Agata fossili . .
Pusionella pedemontana Sacc Baldissero ....
„ tauronifat Sacc Colli torinesi . . .
78. Qaleodea proecbinophora Sacc Gassino
79. „ miocristata Sacc. Tar. multicingulata Sacc Baldissero ....
tauroglobosa Sacc Tar. gassineosis Sacc Gassino
„ subtubercularis Sacc ,
tuberculatissima Sacc ,y
oblongooebana Sacc. Tar. Sacci (Rot.) Bussolino Torinese .
Museo
Museo
Museo
Museo
Museo
Collez.
Museo
geol. di Modena,
geol. di Torino,
geol. di Roma,
geol. di Modena.
feol. di Torino.
loTasenda.
geol. di Torino.
83.
Collez. RoTasenda.
Museo geol. di Torino.
Collez. RoTasenda.
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f.
/^Oq.
' Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte X)
Tav.II.
Googl
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I
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J -■ . . r
I MOLLUSCHI
JCJJ.
DEI TERRENI TERZIARII
DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA
DESCRITTI
DAL
Dott. FEDERICO SACCO
PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO
PARTE XI.
EULIMIDAE e P YBAMI BELLI DAE (parte)
(con 820 flsraro).
TORINO
CARLO CLAUSEN
Libraio della R. Accademia delle Scienze.
1892
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estratto dalle Memorie della R Accademia delle Scienze di Tarine
Sbrdb n, Tom. XLII
Torino, Stamperia Reale-Paravia.
889 (60O 80-YI-99
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I MOLLUSCHI
DEI TERRENI TERZIARU
DEL PIEMONTE E DELLA LIGURI!
PARTE XL<«
EVLIMIDAE e PTRAMIDELLIDAE
(con 320 figurb)
Fam. ECLIMIDAE H. ed A. Adams, 1854
Oenere EULIKA
Bisso, 1826 (ved. Melanetla Dufresue in Bowdich, 1822).
Sottogenere ETJLIMA (stricto sensu).
EULIMA POLITA (LlNN.).
(1770. LINNEO — Systtma Naturae^ ed. XII, p. Ii41).
(Tav. I, fig. l;.
1814. HeUx nitida Lk. BROCCHI, Conch, foss. subap. II, p. 304.
18S5. Melania muda Lk, BASTEROT, Boss. tert. S, 0. France, p. 36.
18i7. Helix nitida Br. SASSO, Sagg. geoU bac Un. Jlbenga, p. 477,
1830. Melania distorta Desk. BRONN, It, tert. Geb,, p. 76.
1838. Eulima polita Desk. DESUAYES in LAMARCR, Hist. Nat. Jn. s. 9ert., Vili, p. 453.
1840. Melania distorta Desk. GRATELOUP, Atlas Conch. foss. batsin Adour^ Bxplic.^ flg. ié.
1841. Id. id. id. PHILIPPI, Ueber gen. Eolima, p. 48.
1849. Eulima polita Desk. SlSMONDA, Syn, meth ^ 1 ed., p. 31.
1847. Id. id. id. Id. fW. a ed., p. 63.
1848. Id. infusa Bronn. BRONN, Index Paleont., p. 475.
(1) Nota. — La Parte IX {Naticidae (fine), Seaìariidae ed Aelidae), pag. 104, flg. 257, e la Parte X
(Cauididae (aggiunte), Terebridae e Pusionellidaé), pag. 70, fig. 171, non potendo più essere inserite
nelle Memorie della B. Accademia deUe Sciente di Torino, nell'anno accademico 1890-91, vennero pub-
blicate a spese deirAutore, affinchè non fosse troppo ritardata la pubblicazione deiropera. Per gli stessi
motivi e nello stesso modo si pubblicheranno pure altre Parti in avvenire; co^ contemporaneamente alla
presente Parte XI, esce, a spese deirAutore, la Parte XII iPyramideìUdae (continuaiione e fine), Bingi»
eUUdae, Solariidae e Seaìariidae (aggiunte), pag. 90, fig. 800 circa). — Tali parti trovansi in vendita,
presso la Libreria Lobboher di C. Claubbh — Torino.
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1856.
Id.
id.
Utm
18S6.
U.
id.
id.
1868.
Id.
id.
id.
1873.
Id.
id.
id.
1877.
Id.
id.
id.
1883.
Id.
id.
id.
4 I MOLLUSCHI DBI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC.
1859. Eulima poUta Dtsh. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. straL, III, pag. 167.
UOERNES, Fasi. Moli. tert.Beek. ITim., p. 544.
NEUGEBOREN, Teri. Moli. Oher. Lofugy, p. 193.
WEINKAUFF, Omeh. Mitubneor., p. 996.
COCCONI, Bn. Moli. mo§. e pi. Barma e fitumta, p. 14a
FISCHER, Pai. terr. teri. Rhodes, p. 96.
BUCQ. DAUTZ e DOLLF., Moli. Rou$iHUm, p. 190.
1884. Noi EuUma nitida Phil. iRFFREtS, ^•ff# BréoofWs ColUct^ p. 99.
1890. Eulima polita Litm. SACCO, Cat. pai. Bae, terz. Piemonu, n. 9007.
1890. Id. id. id. CAMPANA, Piioe. BonoU, p. 16.
Elve0iano: Colli torinesi (rara).
Tartoniano: Stazzano, Montegibbio (rara).
Piaceneiano: Astigiana, Villalvernia, Piacentino, Zinola, Savona, Albenga, Bus-
sana (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — - Siccome VE. polita è molto variabile, non tutti gli autori sono
d'accordo sulla forma del tipo linneano, questo non essendo stato figurato dal suo
Autore. Credo pertanto si debbano accettare come tìpiche le figure, molto simili fra
loro, date dal Forbes, dal Jeffrets e dal Berve, le quali d'altronde corrispondono
alle descrizioni date anche recentemente dal Eobelt e dal Carus.
E. polita var. subhastata (D*Orb.).
(Tav. I,fig. 2).
DistinguuDl baDC var. a specie lypica sequentes notae :
Testa major, reele conica vel irregulariler aliquantulum infUsa.
Long. 48-31 mm.: Lai. 6-9 mm.
1849. Eulima nitida Ùah. SISttONDA, Syn. meth., i ed., p.3l.
1847. Id. bastata Sow. id. id. S ed., p. 53.
185S. Id. subhastata ITOrb. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat.. Ili, p. 167.
4890. Id. id. id. SACCO, Cat. pai Bac. terz. PiemonU, n. 9005.
Piacenjsiano : Astigiana, Piacentino, Zinola, Savona (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
E. POLITA var. longorecurva Sacc.
(Tav. I, iig. 8).
DistiDgaiiur haec var. a specie lypica sequenle noia :
Téita longiar^ striciior, mima conicé, irregulariUr rceurva.
{••Dg. SS mn. : lai. 6 mm.
Astiano: Astigiana (rara).
E. POLITA var. sobbretis D'Orb.).
(Ttv. I, fig. 4).
Dislinguonl hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa pìus mitìMoe reeurva, suhregulariter arcuata.
Long. 6-48 mm.: Lai. 2-5 mm.
1849, MuUma kr*vis Sow. SISliONDA, Syn. meth.,% ed., p. 53.
18M. Jkk embbrepi* ITOrb. D'ORBIGNT, Prodr. Pai. Strat., Ili, p. 167.
1861. Id. enferà Detk. DODERLBIN, Giae. terr. mioe., p. 17.
1899. U. eubkrom D'Orb. SACCO, Cat. pai. Bae. terz. Piemonte, n. 3004.
t890. Id. infiesa Desk. Par. Id. id. id. n. 5350.
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DB8CBITTI DA F. SACCO 5
Elveziano: Colli torìned, Sciolze, Baldissero, ecc. (non rara).
Tortoniano: S. Agata, Stazzano, Montegibbìo (frequente).
Piacenaiano: Astigiana, YiUalyemia, Piacentino, Yalsesia (Ponte S. Quirico),
Savona, Zinola, Bordighera (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
OssBRTAZiONi. — Qucsta varietà assai frequente, più frequente quasi della
forma tipica, è alquanto mutevole di forma e di grossezza; ma siccome tali varia-
zioni non conservano un tipo un pò* fisso ed osservansi in tutti gli orizzonti geologici,
come anche al giorno d*oggi, cod non credo opportuno rindicarle tutte con un nome
speciale. Noto come la Phasianella inflexa Blainv. (che divenne poi per molti la
E. inflexa Desh.) sia pure forse una varietà molto curvata di E. polita^ ma,
come mi risultò dall'esame della figura tipica del Blainville, essa è assai rigonfia,
ad anfratti alquanto convessi, quindi ben diversa dalla E» subbrevis. Quanto alla var.
inflexa Montr., questo nome non può sussistere, già esistendo la E» inflexa (Blainv.).
VEulima distorta (Dbfr.), a cui fu pure paragonata la varietà in esame, è una Su-
bularia. La semplicità della conchiglia di questa forma ci spiega come essa non abbia
potuto variar molto dal miocene al giorno d'oggi. La var. subhrevis trovasi pure nel
Tortoniano del Bacino viennese, come dimostra la figura (22 di Tav. 49) data dal
HoERNBS come tipo della specie ; è probabilmente a questa forma che va riferita la
E. similis ? D'Obb. secondo Wood € Crag Moli, V suppl , pag. 65, Tab. VII,
fig. 16 >.
Noto qui incidentalmente come sembri dover costituire una varietà (var. mseaides
Sacc.) della E. complanata Eobn., la fig. 13 di tav. XLIII del lavoro di Eobnbn
« Norddeutsch. Unt. Olig. Moli. Fama 1891 >.
E. POLITA var. percontorta Sacc.
(Trv, I, fig. 5).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae :
Tetta irregulariter contorta : interdum biarcuata; apice peracuta.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Tortoniano: S. Agata (rara).
Piacenziano : Astigiana, Albenga, E. Torsero (frequente).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Fassa gradualmente alla var. subbrevis^ come quest'ultima
al tipo. Bicorda alquanto nella forma la Vitreolina curva^ la F. Philippii^ eco.
E. polita var. parvdlina Sacc.
Disiinguitor haec var. a specie lypica seguente nota :
Testa valde minor.
Long. 4-6 mm. : Lat. 4 '/i-^ mm.
Piacensiano: Astigiana, Yillalvemia (non rara).
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazioni. — Non sarebbe improbabile che si trattasse di individui non com-
pletamente adulti. Forse le è alquanto simile la var. minor Kob.
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1841 Melania lactea, Lk.
1866. Euìima lactea, D'Orb.
1856. Id.
id. id.
1873. Id.
id. id.
1877. Id.
id. Grat.
1890. Id.
id. id.
1890. Id.
id. id.
I MOLLUSCHI DBI TBBBENI TBRZIABII DBL PIBMONTB ECC.
E. POLITA var. psbudoptusa Sìcc
(Tay. I, flg. 6).
Distinguanl hanc var. a specie iypica seqaentes nolae :
Testa pyramidata, reeta, apice suboptusa; basi depreisior.
Astiano: Astigiana (rara).
OssEBYAZiONi. — Lo è alqoanto simile la var. exintermedia Sacc. (1881, Eulimcr
intermedia Cantr.? — Nyst, Conchyl. tert. Belg., PI. 6, fig. 6) del pliocene belga..
ECLMi LACTEÀ (GraT.) (nOH Lk. 060 Ad.) (1).
(1838 GRATELOUP, {Melania) ^ Conchyl. fon. Boss. Adour., p. 11, Ut. 6, fig. 10-13).
Long. 6-12 mm.: Lai. S-S^t mm.
SISMOiNDA, Syn.meth., 1 ed., p. 31.
HOERNES, Fois. MoU. tert. Beck. ITien.^ p. 545.
NEUGEBOBEN, Tert. MolL Ober Lapugy, p. 193.
GOCGONI, Enum. Moli. mioc. prov. di Parma e Piacenza^ p. 140.
FISGHER, Pai. terr. tert. Rhodes^ p. 36.
SAGGO, Cat. pai. bac. ters. Piemonte ^ d. 9006.
DELLA GAMPANA, Pliocene Borzoli, p. 16.
Elveeiano: Colli torinesi (rara).
Tartaniano : S. Agata, Stazzano, Montegibbio (non rara).
Piacenjsiano : Astigiana, Yillalyemia, Piacentino, Genova, Borzoli, Bordigher»
(non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa specie per la sua semplicità si conservò con mutazioni
poco importanti, almeno riguardo alla conchiglia, dal Miocene al Quaternario. Essa
sembra collegarsi con diversi passaggi alla E. polita. A dire il vero, la figura tipica
del Grateloup mostra una Eulima a bocca alquanto diversa da quella della forma
che includo nell'.E. lactea^ ma tale differenza è probabilmente attribuibile specialmente
airimperfezione della figura.
E. LiCTEA var. conjdngbns Sagc.
(Tav. I, fig. 7).
Dislinguilur haec var. a specie Iypica sequente noia : *
Anfraelus ultimus minus fortiler angulatus, tantum eonvexo^ngulatus.
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara).
Piacenaiano: Astigiana (rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Sembra costituire passaggio all'J?. polita.
E. LACTBA var. INFLBXULA SaCC.
(Tav. I, fig. 8).
Dislinguilur haec var. a specie Iypica sequenle nota :
Testa laeviter recurva, in regione supera praecipue.
(1) Per la E. lactea Adakb delle Filippine propongo il nome di E. exìaetea Sago.
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DS8CBITTI Di F. SACCO 7
186S. Eulima in/Usa Desk, var. — DODERLEIN» Giae. terr. mioe. lu iup„ p. 17.
Tortoniano: S. Agata, Montegibbio (non rara).
Piacenssiano: Astigiana, Albenga, Zinola, Savona (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
OsSBRTAZiONi. — È probabilmente molto affine a questa forma VE. similis D*Obb.,
.Melania inflexa Dbfr. secondo Gbateloup € Atlas Bass. Aàour^ PI. 4, fig. 14».
E. LACTEi var. pbraddlta Sacc.
Distingoilur baec var. a specie lypica seqaenle nota :
Te$ia tMe major.
Long. 47-Ì4 rom. : Lai. 5-6 '/^ mm.
Piacenaiano: B. Torsero presso Albenga (non rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssERTiZiONi. — Corrisponde alla var. suhhastata dell'JE^. polita.
E. LAGTBA var. GRAatis Sbgu.
1870. EuUma laetea Grat. var. gracilis, Segu. — SEGUENZA, Studi strat., (B.C.G.I.) p. 19.
Piacensiano ed Astiano: Astigiana (rara).
OsSERTAZiONi. — Il SEQUENZA costitai questa varietà per forme più allungate
-del tipo; le è forse alquanto affine 1*^. altavillensis Sbgu.
Eulima dertofusoidea Sacc.
(Tav. I, ng, 9).
Testa media, glabra, nitida, eburnea, subfusoidea, reela, apice acuta. Anfractus subplanaltf
44-1'à circiter. Suturae sai profundae, Anfractus ultimus magnus, eonvexus. Apertura subovato-
piriformis. Peri stoma integrum. Labium extemum gracile.
Long. 8 mm.: Lai. 3 mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
OssEBVAZiONi. — Questa specie distinguesi dalla E. polita sia per la forma non
<x>nica, ma fusoidea, sia per l'apertura più regolarmente ovoidale. Ha pure analogia
coirj?. parvofusula^ ma se ne distingue però a primo tratto, oltre cbe per la mole
maggiore, per la forma ancor più regolarmente fusoidale, ecc. Bicorda eziandio alquanto
la vivente E. brevis Betn.
EOLIIIA PARVOFCSULA SaCC
(Tav. I, fig. io;.
Testa parva, subulato-fusoidea, nitida, subpellucidaj imperforata. Anfractus subplanati, con-
iigui. Suturae perspicuae sed non profundae Anfractus ultimus perjongus, regulariter convexus,
subovatus. Apertura ovato pyriformisy infeme prolracta, Peristoma simplex, continuum.
Long. 5-6 Vi mm. : Lai. ^Vi'^ ™"^-
Astiano: Astigiana (non rara).
OssBBVAZiONi. — Questa forma ricorda alquanto la vivente E. microstoma Beus.,
ma se ne distingue ancbe a primo tratto per non avere Tultimo anfratto subango-
lato. Tende già verso le Suhularia.
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8 I MOLLUSCHI DBI TEBRENI TSRZURU DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO
EULIMA NiNOlNPLEXÀ SiCC.
(Tay. I, flg. 11).
Tesla parvula, cornea, albida, laeviter infleaa. AnfiraetuSy 10 eireitery subcanvexi. SuturMe-
$tU profundae. Anfraetus uUimus magnus, rotundatus, basi hmriter nMepressui. AperHtra sub-
avaU. Labitm exUmum simples, subrotunéaUm.
Long. 5 mm. : Lat. 2 mm.
Tortoniano: Montegìbbio (rara).
Osservazioni. — Questa forma ricorda molto, in piccolo, la tipica E. inflexcr
(Blainy.), nonché VE. nana Montr.; per alcuni caratteri si assomiglia ad uno StgUfer^
per esempio allo S. ovoideus Ad. Nel Tortoniano reggiano il Sequenza indica pure una
forma alquanto simile, ma ad anfratti meno convessi, cioè VE. hreviuscuìa,
EdLIMA INFLBXOPRAECBDBNS Si^CC
(Tav. I, t^. iibis).
DistingQunt hanc yar. ab E. nanoinflexa sequenles noiae :
Te$ta minor, minus conica^ nUnus infUxa, subrecla. Anfraetus ultimus basi nihil depressus.
LoDg. 3 mm. : Lai. 4 V4 mm*
Elvesiano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Si avvicina assai alla E, nanoinflexa^ ma è molto meno uv-
curvata.
— Vedi Tabella comparativa a pag. seguente.
Sottogenere YITAEOLINÀ, Monterosato 1884.
ViTREOLINà? TAOROPARVILLIMA SàCG.
(Tav. I, fig. 12).
Tésia parvilUma, gracilis, incurvata, glabra, imperforata, Anfraetus planati^ sutura parum^
visHnli disjuncti. Apertura ovoidalis, aliquantulum obliqua, superne acuminata, infema subro-
Umdata,
Long. 8 Va mm- : Lat.^/5 mm.
Elvesiano: Sciolze (rara).
Osservazioni. — Lo stato imperfetto di conservazione dell'unico esemplare finora^
posseduto non permette un esame completo, né una sicura classazione.
VlTREOLINA INCURVA (ReN.).
(1804. RENIERI — {HelU:). Tav. alfab., p. 4).
V. INCURVA var. philippii (Rayn., Vanden Heck et Ponzi).
(1836. PHILIPP!, — (Melania) En, Moli Sic, p. 158, Uv. IX, fig. 10).
(1854. RAYNEVAL, VANDEN HECK et PONZI — Cat, foss. M. Mario, p. 17).
1886. Eulima PhiUfpU R. V. P. — SACCO, f^alU Stura di Cuneo, p. 58
1890. Eulima Philippii R. V. P. — SACCO, Cai, pai. Eoe. Urt. Pimi., n. tOlO.
Piacenaiano: Astigiana (rara).
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I.
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IX)
I MOLLUSCHI DEI TEBBBNl TEBZIABII DEL PIEMONTE ECC.
OssEBTAZiONi. — Non credo si possa continuare ad attribuire a questa forma
Tiyente e pliocenica il nome di distorta Desh., che indica una forma eocenica, come
si usa.
Attoahìà
Astiano
PiaceBiiiBO
ElfeniN
BtrUniano
Parìsiano
SsessoBiaM
F. incurva e yar.
Philtppii
gracilis
orerotundata
oreangMia
devians
exiliz
F. incurva yar. Thilippii
I .
F. incurva var. Philippii
I
?
I
Vitreolina tauroparvillima
I
?
I
F. distorta
I
F. ? distorta Dbsh.
I
Vitreolina distorta
Sottogenere ACICULABIA Montebosato 1884.
Siccome VEulima intermedia Caktb., che è tipo del Sottogenere Acicularia, non
fu figurata dal suo Autore e yariamente interpretata dai malacologi, coA detto sot-
t(^;enere per ora non è abbastanza ben limitato ; è quindi con qualche dubbio che
tì riferisco le seguenti forme fossili. Se poi si riconoscesse doversi disgiungere le forme
ayenti a tipo VEulima spina Gbat., sia dalle Eulima (s. str.) sia dalle Suhularia e
dalle Acicularia^ si dovrebbero esse porre in im nuovo sottogenere, alquanto affine
alle Margineulima^ e che io appellerei Polygireulima Sacc, 1892.
AaCOLARIA? SUBALPINA SaCC.
(Tav. I, flg. 13).
Testa media, turrito-fusulaia^ glabra, pemilidaj elmmea, gradlii. Anfractus fuhplanaii Su-
turae mibiles tei non profundae. Anfractus ultimus permagnus, subinflatulus. Apertura ovato^
fiuoidea, aliquantulum obliqua, superne peraeuta. Labium columellare superne ineurvalum, inferne
subreetum et sai perlongatum.
Long. 44 mm. Lat. 3 mm.
Piac&nsiano: Masserano (rara).
OssEBVAZiONi. — Lo titato imperfetto dell'unico esemplare posseduto non permette
una diagnosi completa; potrebbe forse trattarsi di una varietà di qualche specie già
<x)nosciuta. Per alcuni caratteri ricorda 1*^. intermedia Cantb.
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BBSCBITTI DÀ F. SACCO 11
Secondo il Dodbrlein esisterebbe VA. intermedia (probabilissimamente una va-
rìetà) nel Tortoniano di Montegibbio e di S. Agata, accennando esso la Eulima
sinuosa. Ponzi Retn. {E, nitida Phil. nec Lk.) in « Qiacit tcrr. mioc. Italia
p. 17 (99)- 1862»; però gli esemplari ricevuti con questo nome dal Museo di Mo-
dena non sono neppure Eulimid(ne.
AaCULARIA? PROPINQUA (DODBRLEIN IH SChedis).
(Tav. I, flg. 14).
Teste parva, nitida, laelea, glabra, lurrito-subulata, Anfractui, H-12 drciter, planulaii,
sutura superficiali sed $at visibili disjuncU, Anfractus ultitnus regulariter convexus. Apertura
subobliqua, evalo constricta, superne acuta, inferne subrotundata. Perizoma continuum.
Long. 3-7 mm. : Lat. 1 -1 Vt ^^'
Tortoniano: Montegibbio (frequente).
Osservazioni. — Gli esemplari di questa forma, inviatimi gentilmente in comu-
nicazione dal Pantanelli col nome sovraindicato, sono assai affini all'^. spina var.
Eichtoaldi, ma per diversi caratteri collegansi pure colla S. subulata^ per esempio
eolia sua var. acutissima.
Noto come forme pure alquanto simili siano 1'^. Naumanni Bobttg., che perd
sembra pure collegarsi col gruppo àeW Eulima polita, colle sue varietà speyeriana
Sacc. (1870. Eulima Naumanni Bobttg. — Spetee, Conch. Cass. tert. bild., tav*
XXVI, fig. 12), lacteospeyericma Sacc (1870. Eulima Naumanni Boettg. — Spbter,
Conch. Cass. tert. Bild., tav. XXYI, fig. 13) e stampinensis Sacc (1884. Eulima
Naumanni Koen. — Cossmann et Lambert, Terr. olig. mar. Etampes, tav. Ili,
fig. 21).
Osservo ancora incidentalmente come l'oligocenica Eulima Hébe Semp. sembri
una vera Acicularia, ma sia ben diversa dalla forma pliocenica inglese che il Wood
« Crag Moli., 2^ Suppl., p. 28, tav. lY, fig. 18 > credette attribuire a detta specie,
mentre essa merita certamente un nome speciale ; propongo quello di exhébe Sacc
Ood pure do il nome di exna/umawni Sacc alla forma indicata dal Wood come
Eulima Naumanni Eoen. (1879, Crag Moli., 2"" Suppl., p. 27, tav. lY, fig. 22).
ACICULAEIA? SPWA (GrAT.).
(1S3S. GRATELOUP — Omeh. foi». Bastin Adwr, Fam. Melankns, n. 7, fig. 6, 7)l
A. SPINA var. Eichwaldi (Hobrn.).
(tS56. UOERNES — Foss. Moli. i^.Biik. PTien, p. 56, Ut. 446, ^. 19).
1869. EuUma Eichwaldi Hoem. -^ DODERLEIN, Giae. terr. mioc. Italia centrale, p. 17 (99).
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
Piacenziano : Savona, Bordighera (non rara).
Osservazioni. — Sembra questa una forma troppo affine alla S. spina per fame
una specie a parte ; la mole non ha un troppo grande valore e la bocca fu gene-
ralmente in queste forme figurata dal Grateloup alquanto più rotonda del vero.
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12 I MOLLUSCHI DBI TBBASMI TERZIÀRII DBL PIEMONTI ICC.
A. SPINA var. ixpoltoira Sacc.
(1876. SEGUEMZA, — Studi tirai. Form, pUoe. It. mer. (B. C. 6. I.). p. It).
(Tav. I. flg. 15).
Distinguunt hanc var. a var. Eiehwaldi Hobrn. sequenles notae :
Testa aliquaniulufn major , basi hmter minu$ <kprét$a. Apertura canetrietm.
Long. 42-13 mm. : Lat. 4 mm.
Astiano: Colli astesi (rara).
OssBBTAZiONi. — Insensibili sembrano i passaggi fra questa forma e la var.
JSiehwaldi che ne è probabilmente la progenitrice. Il Sequenza appellò qaesta forma
jfolygira^ ma questo nome fu già usato dal Sowebbt per uiia forma delle Filippine.
A.? SPINA var. lactboeichwaldi Sacc.
(Taf. I, flg. 10).
Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota:
Anfiraetus ultnnui iuhangulatus.
Tortoniano: S. Agata, Montegibbio (non rara).
Piaeeneiano : Genova, Piacentino (non rara).
OssBBYAZiONi. — Simile carattere troviamo nell' A. Naumanni var. laeteo-
speyeriana. Altri forse potrebbe distinguere questa forma come specie a parte.
A. ? SPINA var. scalaiata (Don.).
(Taf. I, flg. 17).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Anfraetui suhangulati, in regione suturali non planeconjuncti, deinde testa scalarata.
(1869. Eulima Eickioaldi Hoem. var. scalarata. — DODERLEIN, Gtoc. t«rr. mioe. It,,. p. 17 (99).
Tortoniano: Montegibbio (rara).
ACICULARIA? BICOLORATA SaCC.
(Tav. I , flg. 18).
Testa media, turrita, acuta, nitida^ laetea, sed m regione suturali subgriseO'peUuàda,
deinde testa allernatim fasdis laeteis et subgriseis ornata. Anfraetus subplanatiy sed in regione su^
turali laeeissime depresso-planati. Anfraetus ulUmus subconvexue. Apertura ovale - elliptiea.
Peristoma integrum.
Long. 7 mm. : Lat. 1 '/« ^^'
Tortoniano: S. Agata fossili (rara).
OssBBVAZiONi. — Probabilmente è questa una forma affine molto ad alcune delie
descritte varietà di A. spina, ma i suoi caratteri sono coA spiccati che credetti op-
portuno costituirne una specie a parte.
AaCULARTA (O SUBULARU?) SUBULANQULATA SaCC.
(Tav. I, flg. 19).
Testa media, subulata, turrita, laetea, glabra, regulariter incurva. Anfiractus subplmaii^
suktris super /icialibus, sed sai distinclis, disjuncti, Anfraetus ultimus magnus^ laeviter suhangu-'
latus. Apertura ovata, superne acuta, inferno recurvato^protracla. Peristoma integrum.
Long. 9 mm. : Lat. 3 mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
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DBBCBirri DA. F. SACCO
18
OssBRTiziOKi. — Questa forma, mentre ricorda assai VEuUma lactea, ayridnasi
anche non poco àll'^. spina^ tanto che la sua collocazione sottogenerica non è molto
sicura ; il carattere della sua curvatura sarebbe da Euìima^ ma la bocca assai allun-^
gata ricorda meglio quella di alcune Suhularia.
Per le Àeiealarla Tedi il quadro comparatiyo di pag. 16.
Sottogenere SUBULÀBIA Montebosato, 1884
(yel Leiostraca H. ed A. Adams, 1853).
SOBULAEIA SUBCLATA (DON.).
(1S03. DONOVAN {Turbo) — Brith. SkelU, tom. V, pi. CLXXII).
(Tav. I, fig. 20).
BROCCHI, Conch, fon. sub., II, p. 305 e 637, tom. Ili, fig. S
DESQAYES, Descript, coqu. foss. Paris, p. 1 10.
BASTEROT, Bass, tert. S. 0. France^ p. 36.
RISSO, Hist. Nat. Eur.mérid., p. 134, PI. IV, fig. 39.
SASSO, Saggio geol. Bac, terz, Albcnga, p. 477.
BRONN, h. tert. Geb., p. 77.
Id. Leth. Geogn., II, p. 1091.
GRATELOUP, Conch. foss. bass. Adour-ExpUc., Pi. 4, fig. 5.
SISMONDA, Syn. met. 1 ed., p. 31.
NYST, Coq. et PoL foss.Belg., p. 415.
SISMONDA, Syn. meth. % ed., p. 53.
MICHELOTTI, Foss. mioc.^ p. l90.
BRONN, lnd.paUont., p. 476.
WOOD, Crag Moli., 1, p.97.
D'ORBIGNY, Prod.Pal. strat., Ili, p. 34.
DORBIGNY, Prod. Pai. strat., III. p. 167.
HOERNES, Foss. Moli. tert. Beek., fTttn., p.547.
NEUGEBORBN, Tm. Moli, ober Lapugy, p. 194.
DODERLEIN, Giac. terr. ndoc. It. sup., p. 17 (99).
WEINRAUFF, Conchyl. mitulm., p. 998.
COCCONI, En. Moli. Prov. Parma e Piacenza, p. 140.
SEGUENZA, Studi stratigr. (B. C. G. /.), p. 19.
FONTANNES, Cast, f^allée du Rhóne, p. 136.
BUCQ. DAUTZ. e DOLLF., Moli. Roussillon, p. 193.
JEFFREYS, NoU on BrocchCs Coli., p. 98.
Id. Moli. Ughtning. Exjìed., p. 365.
TRABUCCO, Foss. Rio Orsecco, p. 96.
SACCO, Cat. pai. Bac. tert Piemonte, n. 9011 e 5349.
Tortoniano: S. Agata fossili, Tetti Borelli (non rara).
Piacenisiano: Astigiana, M. Capriolo di Bra, B. Orsecco, Masserano, Piacentino^
Savona, Zinola, Albenga, B. Torsero, Bordighera, Bussana (frequente).
Astiano: Astigiana, T. Veglia e Salmour (Valle Stura di Cuneo) (frequente).
Osservazioni. — È notevole come il Brocchi abbia dato a questa forma fossile
lo stesso nome che poco prima le aveva dato il Donovan, studiando gli esemplari
viventi che forse non sono ragionevolmente distinguibili da quelli pliocenici, a causa
della semplicità della conchiglia. Gli esemplari tortoniani sono spesso un poco più crassi
e di color più lattiginoso, direi, di quelli pliocenici, ma per lo più non ne sono ab-
bastanza distinti da costituirne una varietà a caratteri degni di nota.
1814.
Helix subulata Br.
-1894.
Melania nitida Lk.
1895.
Melania subulata Br.
4896.
Eulima
id. id.
1897.
Helix
id. id.
183a Melania Cambessedesi Payr.
1838.
Id.
id. id.
1840.
Id.
nitida Lk.
1849.
Eulima subulata Desk.
1845.
Id.
id. Riuo.
1847.
Id.
id. Desk.
1847.
Id.
id. id.
1848.
Id.
id. Risso.
1848.
Id.
id. Mont.
1859.
Id.
subula {nome errato) D'Orb.
1859.
Id.
subulata Desk.
1856.
Id.
id. Don.
1856.
Id.
id. id.
1869.
Id.
id. Br.
1868.
Id.
id. id.
1873.
Id.
id. id.
1876.
Id.
id. id.
1881.
u.
id. id.
1883.
Id.
id. id.
1884.
Helix
id. id.
1884. EuUma
id. id.
1888.
Id.
id. Don.
1890.
Id.
id. id.
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14 I MOLLUSCHI DBI TBBRBKI TERZI ABII DSL PIBMONTB ECC.
Anche nel Tongriano esistono forme simili alla 8. subuìata, coA le yar. (an^
spedes) speyeriafM Sacc. (1870. Eulima subula D*Orb. — Speteb, Ooneh. Oa$$.
Ufi. Bild., tav. XII, fig. 6), yar. antiqua Sacc. (1870. E. subula D'Obb. - Spbtxb
(1. dt.) tav. XII, fig. 7), yar. contraetula Sacc. (1870. E. subula D'Obb. -Sfbtib
(loc. cit.), tav. XII, fig. 8).
Noto qui come roligocenica Eulima acicula Sanbb. sia probabilmente xux'Aci^
cularia, assai differente però dall' ^. exacicula Sacc. (1870. ^Itma acieula Sandb. -
Spbter, Conch. Cass. tert. bild., tay. XII, fig. 4, 5)eà9SVJLpseud€tcicula Sacc, (1884,
— Eulima acicula Sandb. - Cossmann et Lambebt, Terr. olig. marin Etampes,
PI. m, fig. 5).
Alla forma in esame avvicinasi la 8. clavata (Quppt) del Pliocene di Trinidad.
S. SUBULATA var. TAORINENSIS SaGG.
(Tav. I, fig. 21).
DisiiDguunt hanc var. a specie typica sequenles nolae:
Testa aliquantulum gracilhr, aeuminatiar, magis pyramidalis. Suturae mierdum visibiUorsi.
Long. 5-10 mm. : Lai. 4 -2 mm.
Elveeiano: Colli torinesi (non rara).
S. SUBULATA var.. TAUEOSTRICTA SaCC.
(Tav. I, Ag. 22).
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae:
Testa paullulo minor, graeilior^ minus fusoidea. Suturae frofundiares. Apertura amstrictiar.
labium extemum minus arcuatum.
Long. 6-7 mm. : Lai. 4 mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Ossebvazioni. — Bicorda alquanto alcime varietà tongriane.
S. SUBULATA var. puiBiFOUA Sacc.
(Tav. I, fig. 23).
Dislinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae :
Testa gracilior, cimstrictiùr, elangalior, subulatissima.
Long. 7-15 mm. : Lai. 1 Vs'^Vt mm.
NB. — La sinonimia è quasi identica a quella della specie tipica.
Tortoniano: Stazzano (non rara).
Piaceneiano : Astigiana, Viale di Montafia, Piacentino, SavonarFomad, Àlbenga^
Bio Torsero (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
Ossebvazionb. — Varietà quasi altrettanto abbondante quanto la forma tipica.
S. SUBULATA var. PARVOGEACILTS SaCC
(Tav. I, fig. 24).
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa valdé minar, gracilior.
Long. 3-5 mm. : Lai. '/t-l n^n^*
Piacenziano: Zinola (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
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DS8CRITTI DÀ F. SACCO 16
. S. suBUUTA yar. acutissima Dod. Sacc.
(Tar. I, flg. 25).
Distinguant hanc yar. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, gracUior, aeuUnima ; suiurae inierdum tubprofundae.
Long. 4-7 mm. : Lai. '/« ' 1 >Dm.
iWì. Bulima subulata 9ar. spira elongata acutissima. DODERLEIN, Cenni Ciac. urr. mioc. It^ p. 17 (99).
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
OssBBVAZiONi. — Dìstìngaesi dall*a£Bne varietà pKocenica parvogradlis per esser
più allungata e più ledniforme. Se si volesse elevare a specie a parte, già esistendo
una S. acutissima Sow., proporrei per questa il nome di mioacutissima Sacc.
S. SUBULATA Var. GIGANTEA DOD.
(1869. DODERLBIN, Giae. Urr. mioe. ItaUa eaUr^^ p. 17 (99).
DisUnguunl hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa major, elongatior. Interdum anfraetus laevissime suhconpexL
Long. 15-30 mm. : Lat. 3-3Vb mm.
Tortoniano: Montegibbio (rarissima).
Piacenziano: Astigiana, Piacentino, Zinola, Savona, Bio Torsero (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
S. SUBULATA var. CBASSULATA SaGC.
(Tav. I, flg. 26).
Distioguilur haec var. a specie typica sequente nota :
Testa major, crassior, laevUer tnflaUor, minus regulariter eomMalis.
Long. 17-49 mm. : Lat. 4 mm..
Astiano: Astigiana (non rara).
S. suBOUTA var. psbodangulosa Sacc.
(Tav. I, flg. 27).
Distioguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Anfiractus ulUmus in regione ventrali laeviter angulosus.
Tortoniano : Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).
Piacenaiano: Astigiana, Piacentino, Albenga, Bordighera (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
OssBBVAZiONB. — Parrebbe quasi dover costituire specie a sé, ma si collega coA
insensibilmente colla specie tipica che credo doverne formare solo una varietà.
S. SUBULATA? var. PSEUDOTBREBIULIS SaCC.
(Tav. I, flg. 27 bis).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa minms subulatOj elongalo-subconica. Jbifractas uUimns in regione ventrali subangulosus.
Long. 6Vb mm** Lat. 2 mm.
Elveeiano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Quantunque si avvicini alla var. pseudangulosa forse è già
staccabile daUa 8. subuìata, ricordan lo assai VE. Naumanni e VE. terébràlis Gbat.
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16 I MOLLUSCHI DBI TERRBNI TBBZIABU DSL PIBMONTB BCC.
S. SUBOLATA Tar. PEBSUTURATA SaCG.
(Tav. I, fig. 28).
Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae :
T$i$a saepe crassior. Anfractus laevUer subconvexi, demde iuturae aliquaniulum profim^-
diores,
Tùrtoniano: Montegibbio (non rara).
Piacenjìiano : Bìo Torsero presso Albenga (alquanto rara).
S. SUBULATA var TRIVARIEFASCUTA SaCC.
(Tav. I, fig. 29).
DistingoaDt hanc var. a specie typica sequenles notae :
Anfractus 3 fateiis ochraceis Iraìisversim ornati: 2 faseiae superne subaequales, infera (in-
regione ventrali infera sita) major; interdum maculae subfasciaeformes in regione (aioli con^
spieiuntur.
Astiano: Castellarqnato (rara).
OssBBYAZiONi. — Nelle forme fossili le fascio trasverse, che dovevano esistere in
quasi tutti gli esemplari di S. stibulata allo stato vivente, sono generalmente scom»
parse e quindi sfuggono alla diagnosi. Contuttociò credetti opportuno di tener conto
delle variazioni che in proposito mostrano quegli esemplari i quali tuttora conserva*
rono dette fascie. Ciò valga anche per le varietà seguenti le quali provengono in gran
parte da Castellarquato dove è più facile trovare esemplari coi colori conservati. A
dire il vero credo che tali caratteri di colore non abbiano molta importanza, tanta-
più che veggonsi mutare quasi per ogni individuo ; quindi indicai solo quelle varietà
che sembravano più spiccate.
S. SOBULATA var. QUATUORFASCIOLATA SaCC.
(Tav. I, fig. 30).
Dislinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Anfractus 4 faseiis ochraceis transversim ornati ; fascia supera subsuturalis; duo ventrale»
appropinqnatae, eaderis parvuliores; infera subbasalis.
Astiano: Castellarquato (non rara).
S. SUBULATA var. TRIFASaOLATA SaCC.
(Tav. I. fig. 31).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Anfractus tribus faseiis ochraceis transversim ornati ; fascia supera subsuturalis in anfraetihu»
primis suboblita; ceterae magie visibilesy ventrales, infera gradlior.
Piaceneiano: Astigiana, l'iacentino (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
OssBBVAZiONB. — Forso la varietà in esame è a£Bne alla 8. biìineata Ald.
S. SUBULATA var. QUmQUEFASClOLATA SaCG.
(Tav. I, fig. 32).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Anfractus 5 faseiis ochraceis transversim ornati. Fascia supera subnUuralie, a caeteris spaOo^
lato disjuncta; caeterae inter se spatiis subaequalibus di^unetae.
Astiano: Castellarquato (non rara).
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DSSCRITTI Di F. SACCO 17
S. subulàtà yar. psbudoqdatuorpascuta Sàcc
(Tar. I, fig. 33).
DisliDguaDl hanc var. a specie lypica sequenVes notae :
Anflractus 5 faseik ochraeeis transversim ornatL Fascia $ubsiituralis major; 8 ventrale$
iuhasquales; % hasaleà parvuliores et propinguiore$j fere unam fasciam tantum effieienks.
Astiano: Gastdlarquato (non rara).
S. SUBCLATA var. PLDBIFASCIOLATA SaGG.
<Tav. I, fig. 34).
Distingnant haoc yar. a 3pecie typica seqaentes nolae:
Anfractus 5 fasms ochraeeis jtransversim ornati. Fascia subsuturaUs periata; fascia secunda
eaetéris spatio lato disjuncta; 3 inferae parvulae^ inter se valde appropinquatae.
Astiano: Oastellarquato (rara).
SUBULARIA AN6CLAT0GRASSA SaCC.
(Tav. I, fig. 35).
Testa media, alhida, nitida, glabra, inflato-fusoidea , apice acutissima. Anfractus 10- H
drdter subplanati, exceplis primis^ laevissime subconvexi. Suturae super ficiales, Anfractus ultinms
permagnus, inflatus, in regione ventrali media subangulatus. Apertura magna, subpyriformis, su^
pema acuta, infsme rotundata, Peristoma integrum. Labium externum gracile, arcuatum.
Long. 41 mm. : Lai. 3 mm.
Piacengiano: Bordìgbera (rara).
Ossbbvazioni. — Forse collegasi colla S. subulata yar. pseudoangulosa.
— Vedi il Quadro comparatiyo a paghub seguente.
Sottogenere HOEDEULIMA Sacco, 1892.
Testa subparva, glabra, fitsoideo-hordeiformis. Apertura fusiformis,
HOBDEULIIIA HORDEOLA (DoDBBLEIN in SChedis).
(Tav. I, fig. 36).
Testa subparva, nitida, glabra, fusiformis. Anfractus subplanati vel laevissime subconvexiy
suturis distinetis sed non profundis disjuncti. Anfractus ultimìu magnus, regulariter subconvexus.
Apertura fusiformis, perlonga. Peristoma integrum.
Long. 9 mm.: Lai. 8 */« mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Sottogenere SULCOSUBULAEIA Sacco, 1892.
festa affinis Sabularìa, sed anfractus prope sutiuram sulco transverso, sai profundo, ornati.
SOLCOSUBULABIA TAUBINENSIS SaCG*
(Tav. I, fig. 37).
Testa taetea, subglabra, subulata. Anfractus subplanati, Vt millim. circiter a sutura sulco
iransverso ornati; sulcus subaequalis vel aliquantulum magis profundus quam sutura, Anfractus
3. Sacco.
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18
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I MOLLUSCHI DBI TEBBI17I TBBZIABII DEL PIBMOl^TE DB8CBITTI DA F. SACCO 19
iibtmtit magnus, graduatim conoewus. Apertura eìongato-fusùidea, superne acuta. Peristama tn-
tegrum. Labium extemum gracile; labium eolumelìare eubincrassatum, superne subcallosum.
Long. 9-14 mm. : Lat. S'/^'^Vt nain-
Eìvejsiano : Colli torinesi, Sdolze (alquanto rara).
Genere BBOHBOSTOMA, Sbguenza, 1876.
Questo genere comprende forme a caratteri abbastanza spiccati, ma che si av-
ricinano specialmente alle Eulima, por ricordando alcune Acìis e forme affini.
Notisi che il Bbugnone, autore della specie tipica R. Carmelae, non conoscendo
il layoro del Sequenza, fondò su detta specie il nuovo nome generico di Eulimopsis
1881, che cade quindi in sinonimia, ciò che non fu avvertito nel recente Manuel de
Canchyoìogie del Fisghbb, p. 783.
Rhombostoma stbiata Sbou.
(1876. SEQUENZA, Studi straJdgr, Format, plioe. (B. C. G. /.), p. 14).
(Taf. I, flg. 38).
Long. 6-7 mm. : Lai. \ Vt- ^ '/« ^°^«
Pi<i€enjsiano: Masserano (non rara).
Ossbbvazioni. — Queste forme corrispondono assai bene alla descrizione^ per
quanto concisa, data dal Segubmza per la JR. striata e credo quindi poterle assimir-^
lare a detta specie.
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20 I MOLLUSCHI DBI TBBBENI TBRZUftlI DEL PlSMOVTt BCC.
Genere NISO, Bisso, 1826.
Le forme del genere Niso, in causa della loro relativa semplicità di conchiglia,
non presentarono né presentano notevoli variazioni ; gli zoologi ne costituiscono diverse
specie fondandosi in parte sulle differenze di colorazione; ma al paleontologo man-
cando generalmente questo carattere, non riesce sempre possibile il distinguere ragio-
nevolmente diverse specie basandosi sulla semplice forma della conchiglia ; tale distin-
zione è tanto più difficile in quanto che vedesi sovente come una data specie, nella
stessa località ed in uno stesso preciso orizzonte geologico, assuma numerose forme
diverse, tanto che sarebbe più ragionevole istituire in detto caso diverse varietà piut-
tosto che non fare distinzioni specifiche, come sovente si è usato finora, sopra forme
poco differenti ma di età geologica diversa.
È per queste ragioni che credetti dover considerare quasi tutte le forme fossili
come varietà della tipica Niso terebellum (Ghemn.) del Nicobab, tanto più che molte
delle forme fossili descritte in appresso sono assai più affini alla N. terebellum che
non alla N, eburnea ed alla N. terebeUata, a cui furono generalmente finora riferite.
À questa conclusione d'altronde fui portato specialmente dairesame comparativo
delle forme fossili in esame colle figure e colla descrizione tipica del Chemnitz, nonché
con esemplari viventi di detta K. terebellum. Infatti da tale esame mi risultò anche
come tale forma sia molto plastica, molto variabile, tanto che non poche specie di Niso
viventi credo dovranno col tempo essere considerate come varietà della N. terebellum.
Ad ogni modo affinchè questo mio modo di vedere, forse un pò* sintetico in questo
caso (perchè non trovai, che di rado, caratteri costanti per distinguere diverse specie di
Niso nei diversi piani geologici), non abbia a recare confusione nell'esame di questa
forma, cercherò di distinguerne il meglio che possibile le diverse varietà fondandomi
per la comparazione sulla tipica figura del Chemnitz.
Niso taurinensis Sacc
(Tav. I, fig. 39).
Testa magna, crassa, conica. Anfractus praeter \ 5, primi subplani, caeteri laeviler convexi,
sutura sai perspicua disjuncti. Anfractus uliimus subrotundatus vel laevissime subangulato-rotum-
datus. Apertura irregulariter ovato- fusoidea, inferne peracuta. Labium extemnm areuaium. Vm^
bilicus iubconstrictus.
Long. 25 - 35 mm.: Lat. H-46 mm.
1S47. BmulUa terebillata Lk. — MICHELOTTl, Fots. Mioe,, p. 151, Ut. V, fig. S.
Elveziano: Colli torinesi, Cinzano, Albugnano (frequente).
Osservazioni. — Per i suoi spiccatissimi caratteri proprii credetti dover elevare al
grado di specie questa forma, per ora affatto tipica à^W Elveziano y per quanto si avvicini
ad alcune forme di età più recente, ad anfratti alquanto convessi. Gli esemplari esa-
minati, compresi quelli della collezione Michelotti, mostrano un ombelico assai più
stretto di quello che è indicato nella sopra citata figura del Michelotti. Assai simile
a questa specie è la N. protaurinensis Sago. (1870. Niso minor Phil. — Speyeb,
Cass. tert. Conch., p. 206, tav. XXVII, fig. 9) dell'Oligocene colla var. protauro^
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DB8CBITTI 0A F. BACCO 91
-conica Saco. (1870. N. minor Phil. — Spbteb, Casa. Uri. Ooneh.^ p. 206, tay.
XXVII, fig. 10), pare dell*OUgoc6ne e che si aYTÌcina moltisdmo alla ^. tawroconiea^
se pure non trattasi in ambi i casi di una stessa specie che si sviluppò più o meno
in grandezza a secondo l'ambiente in cui si trovò a vivere.
N. TAURINBNSIS vaf. STKICTIUMBILICATÀ SàCC.
(Tar. I. fig. 40).
Distinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae :
Testa valde minor, gracilior. Apertura, magniludinis ralione habita, aliquanlulum ampliar.
Vmbilicus constrictior, parvitlimui.
Long. 4 5 mm.: Lai. 6 mm.
Elveaiano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — A primo tratto parrebbe costituire una distintissima specie a
sé, ma forse trattasi solo di un individuo alquanto giovane e che probabilmente,
quando adulto, si avvicinerebbe moltissimo alla N. taurinensis.
NiSO TAUBOCONICA SaCC.
(Tav. I, fig. 41).
Testa regulariter perconica, basi depressa. Anfractus praeter 1 3 , subplanati, vel penultimi
laevissime subeonvexi, sutura sat perspicua disjuncti. Anfractus ultimus perangulatus. Apertura
subrhomboidalis. Vmbilicus parum latus, margine fortiter anguloso-circumscriptus.
Long. 22 mm. : Lai. H mm.
Elveeiano: Colli torinesi (rara).
OssBBVAZioNi. — Si potrebbe forse considerare come una forma esageratissima
ddla conicoburdigalensis^ ma avendo caratteri proprii molto spiccati credo per ora
opportimo considerarla come specie a parte.
NiSO TBREBBLLUM (ChBMN.).
(178S. CHEMNITZ, (Turbo), Conch. Cabinet, toI. 10, tom. 165, fig. 1599, 1593).
N. TBREBBLLUM Var. BURDIGALENSIS (D'OrB.).
(1840. GRATELODP, AtUu Conch, Bass. Adour. Tav. 4, fig. 15).
1859. Nito burdigalmsis D'Orb. D'ORBlGiNY, Prodr. Pai. strat , III, p. 34.
1890. Id. id. id. SACCO, Cai. pai, Bac. ters, Piem,, n. 9013.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Bersano (frequente).
Osservazioni. — Forma che per gli anfratti spiccatamente angolosi ricorda molto
il tipo vivente, per cui non credetti staccamela specificamente. Gran parte degli esem-
plari sono più piccoli del tipo figurato dal Gbateloup, forse perchè giovani od in-
<x>mpleti. Forma affinissima alla pUoburdigalensis.
N. TBREBBLLUM VSf. CONICOBURDIGALBNSIS SaCC.
(Tav. I, fig. 42).
Dislinguunl hanc var. a specie typica sequenles nolae:
Testa magis conica, basi depressior. Vmbilicus constrictior.
Long. 7-25 mm.: Lai. 3*10 mm.
Elveeiano: Colli torinesi, Albugnano (non rara).
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88 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII PEL PIBMOKTE ECC.
Osservazioni. — Se si volesse portare al grado di specie la forma burdiga^
lensis^ qaesta ne costìtnirebbe una Tarìet& ben spiccata.
N. TERBBELLUII vaf. POSTBORDIGALENSIS SaCC.
(Tav. I, fig. 43).
Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae :
Tèsta regularius conica. Anfradus subpìamti: uUimus fortiter angulaioi, Aperhira iubrham^
bMalig, Tesiae basis depressior.
Long. 4 5- HO mm.: Lai. 6-10'/t mm.
NB. -- Per la sinonimia vedi quella della var. accMrinatoconiea.
Piacenjsiano : Astigiana, Castelnuovo d*Asti, Piacentino, Zinola, B. Torsero^
Albenga, Bussana (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Questa forma, mentre ricorda molto la miocenica burdigalensiSy
ha pure rappresentanti simili, se non identici, nei mari attuali, come indica la fig. 4
data dal Breve (Maggio 1866) col nome di N. terebella^ ma che è alquanto diversa
dal tipo figurato da Chemnitz.
N. TEBBBBLLUM Var. PTGMABA (SbOD.).
(Tav. I, fig. 441.
(1876. SEQUENZA, Studi strat. form. plioc. (B. C. G. /.}. p. 19).
Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa minor, basi subangulata, apertura quadrangula.
Long. 6-1^ mm.: Lat. 3-5 mm.
NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica.
Piacenjsiano: Astigiana, Masserano, Albenga- Torsero, Bordighera (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Il Sequenza ne costituì una specie a parte; il suo carattere-
più spiccato è la piccolezza, carattere che è spesso solo in rapporto con uno sviluppo
incompleto o con speciali circostanze d'ambiente.
N. TBEBBBLLUM var. ACABINATOCOIIICA SaCC
(Tav. I, flg. 45).
Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa magis conica, Anfracius aliquantulum planatiores, suturis aìiquantulum mimu prò*
fundis disjuncti. Anfractus ultimus subangulatus^ non carinatus, Testae basii aliquantulum de^ -
prestior.
Long. 7-31 mm. : Lat. 5Vt-43 nam.
1814. Helix Urebtllata Lk, BROCCHI, Conek. fini, subap.^ Il, p. 304.
1893. Bulimus tertkraUllatus Lam, BORSON, OriU. pkm.^ p. 189 (31 4^
1894. Bulimus terebellatui Lk. DESHAYES, Descript. Coqu. foss., Parìa, p. 63.
1895. BuUmut? ier^ellatus Lam. BASTEROT, Bassin. tert. S. 0. Franee.
1896. Niso eburnea Risso. RISSO^ Misi. nat. Europe mér., IV, p. 919.
1897. Helix terebeliata Br. SASSI, Sagg. geol. Bac. Urs. Albenga, p. 477.
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0I8CKITTI DA F. SACCO
23
^4930, Bulimus tenhratulatus Lam.
1831. Nito terebellaia Bratm.
1839. Bulimus terebeltatus Lk.
1836, Niso Avfnea Risso.
1838. lanella terebellaia Lk.
1838. Bonellia id. Desk.
1838. Niso id. Brotm,
1840. Bonellia id. Desk.
1849. Bonellia id. Desk,
1846. Niso terebellatus Lamk.
1847. Niso terebeltum Pfàl,
1847. Bonellia Urebellata Lk,
1848. Niso terebellum Phil.
1853. Id. bttrdigalensis WOrb.
terebellum P/Ul.
Jd, eburnea Risso,
id. id.
id, id.
id. id.
terebellum Phil
eburnea id,
id. id,
id. id.
terebellum Phil.
1861
Id.
1856.
Id.
1866.
Id.
1873.
Id.
1876.
Id.
1877.
Id.
1878.
Id.
1883.
Id.
i886.
Id.
1890.
Id.
BORSON, CataL rais. Coli min. Turin^ p. 697.
BRONN., It. tert. Geb., p. 79.
DESHATES, Expéd. scient. Morée, ìli, p. 156.
PUILIPPI, Em. Moli. Sic., l, p. 168.
GRATELOUP, Coneh. bass. Jdour, p. 14.
DESHATES, in Lamarck, Jn. s. Fert., VII, p. 986.
BRONM, Lethaea geogn., Il, p. 1096.
GRATELOUP, Atlas Conch. foss. bass. Adour, PI. I (4).
SISMONDA, ^fi. meth., 1 ed., p. 96.
NYST, Coqu. et Polyp. foss. Belg,, p. 433.
SISMCKSDA, Syn. vieth., 9 ed., p. 59.
MlCHELOTTI, Foss. mioc., p. 151.
BRONN, /W. ;mi/., p. 813.
D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., yoI. Ili, p. 34.
Id. Id. id. id. p. 168.
HOERNES, Foss. Moli, feti. Beck, fTimi., p. 549.
NEUGEBOREN, Tert. Moli, Ober. Lapugy, p. 196.
GOGCONI, &i. Moli. foss. Prov. Parma e Piacenza^ pig. 141.
SEGUENZA, Studi strat. (B. C. G. It.), p. 19.
FISCHER, Pai. terr. Urt. Rhodes, p. 96.
PARONA, PUoc. Oltrepò pavese, p. 73.
ROBNEN, Gastr. NorddeuUch. Mioc., p. 983.
TRABUCCO, Foss, bac. plioc. R. Orsecco p. 97.
SACCO, Cat. pai. Bac. tert. Piem.^ d. 9019.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Tetti Borelli, Montegibbio (frequente).
JPiacenziano: Astigiana, Masserano, Villalvernia, Yolpedo, M. Brizzone, B. OrseccOi
Piacentino, Zinola, Albenga, B. Torsero, Bussana, Bordighera (frequentissima).
Astiano: Astigiana (mussai frequente).
OssEBYAZiONi. — È quosta la forma più abbondante nei terreni pliocenici, ed ò
quindi ad essa specialmente che si riferisce la sinonimia sopraindicata. Una forma af-
fatto simile, se non identica, vive tuttora, come mi risultò da esemplari del Museo
zoologico di Torino.
N. TBEBBBLLUM var ACABINàTA SàCC
(Tav. I, fig.46).
Dislinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae:
Testa affinis var. acarinatoconica Sacc. , sed minus conica, magis lurrita.
Long. 4 5-30 mm. : Lat. 5-H rom.
NB. ^ Per la sinonimia Tedi quella della yar. acarinatoconica Sacc.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Fiacenziano: Astigiana, Villalvemia, Volpedo, Piacentino (frequente).
Astiano: Astigiana (assai frequente).
OssBBTAZiONi. — È gradualissimo il passaggio alla yar. acarinatoconica.
N. TBEBBELLUM var. PSEODOTIPICA SaCC.
(Tav. I, fig. 47).
Dislingaunt hanc var. a specie typica sequenles notae:
Tésla aliquafUulum major. Carina minus lata et minus perspicua. Testae basii aliquanlm*
4um depressior.
Long. 30 mm. : Lat. 1 1 mm.
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24 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZIARU DEL PIEMONTE ECC.
Piacenjnano superiore: Bocca d'Arazzo (rara).
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazione. — È interessante segnalare queste forme carenate, poicfaè esse,.,
più che ogni altra, si avricinano a quella tipica del Ghemnitz.
N. terebbllum rar. cMiFAsaoLATA Sacc.
(TaY. I, 6g. 48).
Dislinguunl hanc far. a specie lypica sequentes notae:
Testa affinisvar. acarinatoconica Sacc; sed anflraclus in regione ventrali, subangulatUt fascia
oehraeeO'brunnea ornati.
Piacenziano: B. Torsero presso Albenga (rara).
Osservazioni. — Questa forma pel carattere della fasciatura parrebbe doversi
ritenere come specie distinta dalla tipica N. terebellum, senza fascio; ma conside-
rando anzitutto che fra centinaia di Niso plioceniche che ebbi ad esaminare, solo
rarissimi esemplari mi presentarono questo carattere, ed inoltre che esso sembra
apparire confusamente sopra forme a tinta generalmente uniforme, ed infine che osser-
vasi eziandio su alcuni esemplari di N. terébellata deireocene , credo dovere ancora
considerare questa forma solo come una varietà del tipico N. terèbellum.
N. terèbellum var. eburnea (Risso).
(18Ì6. RISSO, Hùt. Nat. Europe mér., IV, p. «19, tav. VII, fig.98).
NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica.
Piacenziano: Astigiana, Bocca d'Arazzo, Castelnuovo, Volpedo, B. Torsero pressa
Albenga, Nizzardo (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — A dire il vero, non ebbi in esame alcuna forma assolutamente
identificabile colla figura tipica data dal Bisso, ma tenendo calcolo della imperfezione
di detta figura si possono attribuire alla forma eburnea gli esemplari turriti, ad an-
fratti leggermente subconvessi (quantunque tendano generalmente a presentarsi pian^-
gianti) e coU'ultimo anfratto rotondeggiante. Ad ogni modo non vi è ragione di ri-
tenere questa forma come specie tipo, poiché la maggior parte delle Niso fossili se ne
distacca assai più spiccatamente che non dalla vivente N. terèbellum, e d'altronde
questa stessa forma eburnea^ per quanto potei constatare su individui recenti, ha
tuttora rappresentanti molto simili in forme che si ritengono varietà di N. terèbellum.
N. terèbellum var. bburneoconica Sagg.
(Tav. I, 6g. 49).
Distinguunl hanc var. a specie lypica sequenles notae:
Testa major, magis conica. Anfraetus breviter subconvexi; ultimus subrotundatus y non ca^
rinatus. Vmbilieus amplior.
Long. 25-35 mm. : Lai. W-ii mm.
NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica.
Piacensiano : Astigiana, Volpedo, Masserano (non rara).
Astiano : Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Differisce dall'affine var. eburnea per la forma più conica.
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DESCRITTI DA P. SACCO 25
N. TEREBBLLUM Var. EBURNEOPBRCONICA SaCC.
(Tay. 1, fig. 50).
DisUngUQDt hanc var. a specie lypica sequenies nolae:
Testa valde magit conica j eburnea. Anfracius subconvexi; ullimus magis fortiier convexus.
Teitae basis valde cùmplanatior. Umbilicus multo amplior.
Long. %0 mm.: Lai. 40 mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Piacenjsiano : Primeglio d'Asti (rara).
Osservazioni. — Sembra quasi un'esagerazione, direi, della var. eburneo-ccnica.
È probabilmente riferibile a questa forma l'esemplare del Tortoniano viennese figu-
rato dall'HoERNES {Foss. Moli. tert. BecJc. Wien., tav. 49, fig. 18).
N. TEREBBLLUM Var. EBURNE0FASC10LATA SaCC.
(Tay. I, fig. 51 \
Dislinguitur haec var. a var. ebumeoconica Sacg. sequeole nota:
Anfracius in regione ventrali fasciola ochracea brunnea ornati.
Astiano: Piacentino (non rara).
Osservazione. — Talvolta qnesl^ varietà nella forma complessiva tende alquanto
verso la var. eburnea. Consultisi quanto si è detto riguardo alla var. unifasciolata.
N. TEREBBLLUM Var. BASIOCHRACEA SaGC
(Tav. I, fig. 52).
Dislingaunl hanc var, a specie lypica sequenles notae:
Testa plerumque major, aliquantulum magis conica. Anfracius non cannati. Testai basis
aliquantulum depressior, lata fascia subochracea ornata.
Piacenziano: Astigiana, Yillalvemia, Masserano (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Anche questa forma parrebbe forse doversi erigere in specie a
sé, ma non lo credo opportuno, sia perchè la caratteristica forma basale è spesso solo
appena accennata e quindi non è sempre possibile distinguere questa varietà dalle va-
rietà affini di forma ma scolorate, sia perchè potei osservare identica fascia in forme
recenti attribuibili alla N. terebellum^ come semplici varietà.
Al giorno d'oggi le forme del genere Niso sono, come nelle epoche geologiche
trascorse, rappresentate da poche specie, tutte relegate nei mari torridi o subtorridi
dell'America occidentale, dei mari della China , ecc. , quindi è molto interessante e
significativo il trovarne numerosi restì nel Piemonte sino alla fine dell'epoca pliocenica.
Tenendo conto della N. polita Gabb. del Cretaceo, delle eoceniche N. constricta
Desh., N. terebellata Desh., colla var. Morleti CossM., N. augusta Desh., della
N. umbilicata Lea del Claibormano d'America, della oligocenica N. turris Koenen,
e di alcune forme viventi più affini alle fossili sopradescritte, possiamo per ora pro-
porre provvisoriamente per le Niso, il seguente quadro delle principali affinità e pnK
babili derivaaioni, più q meno dirette (V. pag. 24).
4 Saceo.
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I MOLLUSCHI DEI TEBBBNI TBRZIARII DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO
27
Fam. PYRAMIDELLIDAE Grat, i847.
Generalmente si inglobano in questa famiglia le Mathilda che però sembrano
presentare caratteri proprìi abbastanza spiccati da costituire una famiglia a sé, Jfo-
thildidae^ Sacco, 1892 che esamineremo più avanti.
Oenere PTBAMIDELLA Lamarce, 1799.
Ptramidella plicosa Bronn.
(Tav. I. fig, 53).
Long. 4-42 mm. : Lat. 4-4 mm.
BROCCHI, Conch. fon. subap.. Il, p. 3S3.
DESHAYES, Descript. Coqu, fost. env., Paris, p. 191.
BONELLI, Cai. m.s. Museo Zool. Torino, n. 9970.
SASSI, Saggio geol. bac. ter*. Albenga^ p. 478.
BRONN, /l. tert. Geh,, p. 68.
BRONN, le/A. geogn. Bd. U, p. 1036, Ut. XL, fig. 34.
SISMONDA, Syn. meth., 1 ed., pag. 38.
DESHAYCS in LAMARCK, ffist.Nat.An.s.Pert., T. IX, p. 5»
NYST, Descript., Coq. et Poi. foss. Belg., p. 431.
SISMONDA, Syn. meth., 3 ed., p. 53.
BRONN., Jnd. pai., pag. 1068.
BRONN, Leth. geogn., ili, p. 467, 468, TaT. XL, f.34.
HOERNES, Foss. Moli. tert. Beck. fFien., p. 493, 493.
NEUGEBOREN, Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 173, 173.
DODERLEIN, Ciac. terr. mioc. p. 17.
COCCONI, En. Moli. mioc. plioc., Parma e Piacema, p. 139.
SACCO, Cat. paleont. Bac. Tert. Piemonte, u. 3014, 5353.
Elveeiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Tortoniano: Stazzano, Tetti Borelli, Montegibbio (non rara).
Piacenziano: Astigiana, Villalvemia, Savona, Zinola, Albenga (frequente).
Astiana: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — La forma tipica è pliocenica, ma anche nel miocene osservai
non pochi esemplari che paiono ancora riferìbili al tipo, con tendenza però ad un
maggior sviluppo longitudinale rispetto a quello trasversale. Noto poi che generalmente
questa forma presenta le suture più spiccate e profonde, nonché la piega columellare
superiore più rialzata e crestiforme di quello che mostri la figura tipica dal Bronn.
Subvar. fosca Sacc. — Teita grUeo-fusca. — Piaceniiano: Villalvemia (rara).
P. PUCOSA var. suturatissima Sacc
DistÌDguunl hanc var. a specie lypica sequentes notae:
Anfractus sutura lata et perprofunda dUjufwU.
Elvegiano^ Tortoniano^ Piacen/giano ed Astiano: (col tipo).
1814.
Turbo Urebellata Lk.
1834.
Pyramidella terebellata Lk.?
1837.
Id.
id. Lk.
1837.
Id.
id. Lk.
1830.
Id.
id. Fer.
1838.
Id.
plicosa Bronn.
1843.
Id.
terebellata Lk.
1843.
Id.
terebellata Ut. f
1845.
Id.
id. id.
1847.
Id.
id. id.
1848.
Id.
plicosa Bronn.
1854.
Id.
id. id.
1856.
Id.
id. id.
1856.
Id.
id. id.
1863.
Id.
id. id.
1873.
Id. '
id. id.
1890.
Id.
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28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZUEII DEL PIEMONTE ECC.
Osservazioni. — La forma tipica figurata dal Bronn ha suture pochissimo prò»
fonde, ma la maggioranza degli individui presenta suture abbastanza profonde, finché
si giunge insensibilmente alla varietà accennata.
P. PLicosA var. angolatina Sacc.
(Tav. I, fig. 54).
Distingaant hanc var. a specie Ijpica sequerìles nolae:
Testa plerwnque aliqìiarUulum minor ; tuiurae sat profundae. Anfraeius angulaÌiore$; carina
ventralis perspieuior. Labium extemum subangulatum.
Long. 6 mm. : Lai. 1 '/« i^^'"*
Piacenjsiano : Astigiana, Savonar-Fomaci (alquanto rara).
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Esistono insensibili passaggi tra questa varietà ed il tipo. Le
si avvicina la var. angulatosenensis Sacc {Obeliscm ohtusatus Sbmp., secondo De
Stefani e Pantanelli « 18S0. Moli, plioc. Siena, p. 152 » e De Stefani « 1888-89.
Iconogr. Moli, plioc. Siena, tav. X, fig. 35). »
P. PLICOSA var. sublabvioscula Sacc.
(TaY. I, flg. 55).
Dislìnguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae:
Anfradus minui iubangulaH, subrotundaii; carina ventralis magk deprèssa; interdum
passim subobUta,
Elveaiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Tortoniano: Stazzano (rara).
Piacenziano ed Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni . — Forma che si collega sia col tipo che colle varietà laeviuscula
ed ovuloides, nonché colla P. eulimoides per mezzo degli individui elveeiani.
P. pucosA var. ovulou)es Sacc.
(T»v. I, fig. 56).
Distingaunt hanc var. a specie lypica seqaenles notae:
Testa aUquamlulum minor; subovato -elongata. Anfraeius rotundati^ non anguUUi.
Long. 5-7 mm. : Lai. l'/^'^V» ^^'
Tortoniano: Montegibbio (abbastanza frequente).
Osservazioni. — Tende a collegarsi colla P. obtusior.
P. PLICOSA var. laeviuscula (Wood).
(1848, WOOD, Monogr. Crag Mùllusca, p* 77, Uv. IX, fig. 5).
Piacenziano: Villalvernia (rara).
Astiare: Astigiana (rara).
Osservazioni. ~ Forma distinta dal tipo per la mancanza assoluta di angolo-
sità -e *di carena negli anfratti; essa passa però gradualmente al tipo ed alla varietà
ovuloides e sublaeviuscula. Nel Pliocene del Piemonte trovansi es^uplarì che awi-
cinansi assai a quelli del. Pliocene inglese, quantunque forse non vi esista l'idoitità
perfetta, ed invece una maggior tendenza alla var. sublaeviuseula.
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DESCRITTI DA F. SACCO 29
Ptramidblla eulimoides Sacc.
(Tav. I, fig. 57).
Distinguunt liane speciem a P. plicosa Bromn sequenles notae :
Testa magis elongato-turritat minus pyramidata, gratilior. Anfractus inlerdum numero8Ìùr$if
--tubrotundaliores, minm angulati; carina ventralis depre^r vbI suhohlita*
Long. 7-12 mro. : Lai. 2-3 ^t mm.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente).
Osservazioni. — Afl&nissima alla P. plicosa, ma panni specificamente distinguibile
da quella, tanto più che yi è una generale tendenza delle Pyramidella deWElveeiano
ad avere una forma più allungata che in quelle plioceniche , ed inoltre la specie va
questione sì avvicina assai alla P. terébellata dell'Eocene, tanto che potrebbe forse
ritenersi come una forma di passaggio tra detta specie e la P. plicosa.
Ptramidella anpractinplata Sacc.
(Tav. I, 6g. 58).
Distinguunt hanc speciem a P. plicosa Bronn sequentes nolae:
Testa elongalior, gracilior, minus conica, magie turrita, ad suturas substrangulaia. Anfractus
tonvexi, subrotundati, nihil subangulati. Suturae non profundae. Labium extemum rotundatum.
Long. \\ mm. : Lai. 3 mm.
Elveziano : Colli torinesi (rara).
Osservazione. — Questa forma è forse solo una modificazione della P. euli"
moides, ma i suoi caratteri assai spiccati mi inducono a ritenerla come specie a parte.
Ptramidblla obtusior (Sempbr).
(1861. SEMPER, Bttchreih. neu, terl. Conchyi, p. 933, 934).
(Tay. I, flg. 59).
Long. 4 Va -7 mm. : Lai. 4V»-2Vg mm.
Tortoniano : Montegibbio (rara) (?).
Piacenziano: Astigiana, Villalvernia, Albenga (frequente).
Astiano: Astigiana (firequente).
Osservazioni. — Specie distinta dalla P. plicosa (a cui però alcuni esemplari
tendono avvicinarsi) per forma più piccola, subcilindrica, subscalarata, rapidamente
attenuata alFapice, con anfratti rotondeggianti, non angolosi né carenati. Del 2V>r-
toniano di Montegibbio ebbi esemplari che ricordano alquanto questa forma ma che
forse non le sono identificabili. Questa specie potrebbe forse derivare dalla miocenica
P. mitrula Basi. Il Sehper credette poter cangiare il nome di questa specie in
obtusatus, ciò che non credo da accettarsi.
P. OBTUSIOR var. parvillima Sacc.
• (Tav. I, fig. 60).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, perparvula, minus cylindriea, subovata.
Long. 3-4 mm.: Lat. iVa'^V^ ^^''
Piaceneiano: Villalvernia (non rara).
Astiano: Astigiana (rara).
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30 i molluschi dei terreni terziarii del piemonte ecc.
Ptramidblla perfusoidea Sacc.
(Tav. I, fig. 61)
Testa parmla, graeilis, subeilindrico-fusoidea, apice $at rapide attenuata , acuta. AnfraeUu
jubrotundati, laeves, sutura sai profunda disjuncti. Apertura subovata. Labium extemum rotun^
datum, intus pluridenlatum. Coluniella triflicata ; plica superna sat perspicua, caeterae depressasi
infera praecipue suboblUa,
Long. 6 min.: Lai. 2 mm.
Piacenjstano: Savona -fornaci (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina specialmente alla P. obiusior, ma se
ne distingue anche a prima vista per essere ancor più gracile ed allungata.
Ptrahìdella unisulcata Dui.
(1S37. DUJARDIN, Mem. #. le couches du tot tn Touraine^ p. 9S9).
(Tav. I, fig. 62).
Long. 5-13-20 mm.: Lai. 4 Va -4*6 mm.
1847. Pyramidella urebellata Lk, SISMONDA, Si/n. meth,^ 9 ed., p. 53 (part.),
Elveeiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Osservazioni. — Questa specie per il suo solco ventrale parrebbe collegarsi colla
sezione Lonchaeus M5rch 1874, ma credo tale simiglianza solo affatto superficiale.
D'altronde molti autori indicano questa specie come sinonima di P. pUcosa^ poiché
infatti la forma delle due specie è quasi identica ed il solco ventrale talora appare
lievissimamente accennato anche sulla P. plicosa; credo pere più opportuno tenerle
separate, tanto più che la P. plicosa è forma essenzialmente pliocenica, mentre questa
è quasi esclusivamente miocenica, quindi si può ammettere forse una sorta di tras-
formazione di una specie nell'altra; però se si volessero riunire in una specie sola,
questa dovrebbe appellarsi P. unisulcata (1837) e non P. plicosa (1838), come
generalmente si ammette.
P. UNISULCATA Vdf. PSEUDOPLICOSA SaCG.
(Tav. I, fig. 63).
DisUnguunl banc var. a specie lypica sequentes nolae :
Testa minus turrita, magis conico -pyramidalis. Anfractus convexiores,
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).
Osservazioni. — Per la forma complessiva è quasi identica alla P. plicosa.
P. UNISULCATA var. SULCOLAEVIUSCULA SaCC.
(Tav. I, fig. 64).
Dislinguunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Anfractus eonvexiusculi, non subangulati. Sulcus ventralis saepe aUquantulum minus profundis.
Elvegiano: Colli torinesi (rara).
TortoYhiano: Stazzano, Tetti Borelli, Montegibbio (non rara).
Osservazioni. — Varietà che nella forma complessiva è quasi identica alla P.
plicosa var. sublaeviuscula.
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DESCRITTI DA F. SACCO 31
P. DNISULCATA Var. ASTBNSIS SaCC.
(Tav. I, fig. 65).
DisliDguuDl haDC yar. a specie typica sequentes DOtae :
Testa aliquaniulum magis turrita. Anfraolus laeviter eonvexiorei.
Astiano: AbU^bxib, (rarissima).
Osservazioni. — L'onico esemplare conserrato è incompleto. È interessante assai
^di incontrare ancora nel pliocene una specie essenzialmente miocenica.
PtRAMIDELLA ? MAGNOASTENSIS SaCC.
(Tav. I, fig. 65 bis).
Testa magna, conieaj acuta^ laeviter subsoalarata. Anfractus primi longitudinaliter sulcato-
costata^ eaeteri laeves, exeepto ultimo, magno, m regione ventrali undulato-plicato. Apertura
constrieta. Labium externiim intus spiraliter plurisuì^tum. ColumeUa fortiter plicata; plica su-
pera eminentissima, seeunda (prima parallela et propinqua) parum depressior^ ceterae?
Long. 4 5 mm. : Lai. 6 mm.
Astiano: Astigiana (rarissima).
Osservazioni. — Lo stato imperfetto deirunico esemplare posseduto non permette
né la completa diagnosi né la precisa determinazione di questa forma.
Il gruppo della Fyramldella pUcosa pare derivare dalla P. terébellata Fér.,
come indico nel quadro di pagina seguente. Noto al riguardo che la var. submitrula
Sacc. è istituita sulla P. mitruìa Bast. di Grateloup {Conchyì. Bass. Adour.,
1840, PI. XI, fig. 81); la var. eburnea (Grat.) è da mantenersi invece della P.
Orateìoupi D'Orb. ; la var. Nystii Sacc. è fondata sulla P. plicosa Bronn. di Ntst
{Conchyì. Scaldisien, 1878, PI. VI, fig. 1). Forse la Tiheria nitidula Ad. collegasi
pure con questo gruppo.
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I MOLLUSCHI PBI TI£BBNI TBRZIABII DEL PIEMONTE DB8GBITTI DA F. SACCO dS
Oenere ODOMTOSTOMIA Jbffbets, 1837.
Il nome, più usato, di Odostomia Flem. 1828, non può essere adottato perchè
già utilizzato dal Sat nel 1817 per una Pupa.
Odomtostoiiia coifoiDEA (Broccb.).
Long. 2-6 min.: Lai. 1-3 Va mm*
1814. Turbo conaideus Brocch, BROCCHI, Conehiol. fost. subapp. , p. 660, Uv. XVI, fig. 9 (S. Giusto).
1830. Aìtricula conoidea Fér. BRONN^ It. tert, Geb., p. 78.
1844. Tomaulla conoidea Br. NYST, Coifu, et Polyp. fost, Belg., p. 498, 4i9.
1848. W. id. Nyét, BROIHN, Ind, pai, p. 1878.
1859. Turbonilla id, D'Orb. D'ORBIGNY, Prodi. paL ttrat,, III, p. 35 (errato l'orin. geol.).
1856. Odontostoma plicatum Montag. HOEUMES, Foss. Moli, tert, Beck ìFien.^ p. 497.
1857. Id, id, id, NEUGEBOREN, Beitr, Ketmt. tert. Moli, Ober-Lapugy, p. 174.
1868. Odostomia conoidea Brocch. WEINKAUFF, Conch. Mitulm., p.918.
1873, Odontostoma conoideum Brocch, COCCONI, Bn, Moli, mioc, pUoc, Parma e Piacenza^ p. 139.
ÌS%\, Odostomia Id. id. ^^ST, Coneh. terr. tert. Belg., p. lì. Ti.
1883. Odostomia conoidea id. BUCQUOY, DAUTZENBERG et DOLFUSS, Jfo/f. mar. Aoti#«. p. 159.
Id, id. id. SACCO, Cat. paleont. Bacc. ter». Piemonte, b. S035.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
Piacewiano: Astigiana, Masserano, Villalvemia, Savonese (abbondantissima).
Astiano: Astigiana (abbondante).
Osservazioni. — Questa forma, quantunque comunissima, finora non venne se-
gnalata da altri nel terziario piemontese; compilai quindi la sopraesposta sinonimia
basandola sulle citazioni delle forme piacentine segnalate sin dal 1830 dal Bbonn.
Questa specie, tanto abbondante nei terreni pliocenici, fu collocata in generi di-
versissimi prima di essere ben determinata ; così vediamo che, a seconda degli Autori
che ne trattarono, ricevette i seguenti nomi generici : Auricula, Ovatella^ Melania^
TomateHa^ Turbonilla ^ Turbo ^ Odostomia^ Acteon, Rissoa, Eulima^ Voluta ,
Eulima, Ptychostomon, ecc. D'altronde simili peregrinazioni, direi, toccarono e toccano
a molte Odontostomia , sia fossili sia viventi, prima di essere sicuramente collocate.
Inoltre la forma in esame venne pure dai diversi Autori attribuita a specie diverse,
cosi plicata^ polita, monodon, Nagli, eulimoides, Sismondae, sicula, ecc.
Costituisco tma var. anglica Sacc. per la Odontostomia plicata Mont. seconda
WooD {Crag Moli., 1848, tab. IX, fig. 3*).
Subvar. rufesgens Sacc. — Testa subrufa vel suboehracecu
Piaceneiano ed Astiano : Astigiana e Villalvemia (rara).
0. CONOIDEA var. Sismondab (Seg.).
(Tav. I, fig. 66).
DislinguuDl haDc var. a specie lypica seqaentes noiae :
Anfracius iubrotundatip non^ vel laevissime, subangulatL
5 Sacco.
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34 I MOLLUSCHI DEI TBBRENI TEHZIABII DEL PIBMONTB BCO.
1897. Auricula hordeola Lk., BONELLI, Cat. m.t, Mus.zùol, Tonno, n. 9993, 3005.
1849. Id. id, id. SISMONDA, ^n. meth., 1« ed.« p. 97.
1847. Aetaeon hordeolum Sitmond, Id. Id. 9* ed., p. 59.
1876. Odostomia Siimondae Segu. SEQUENZA, Siudi tirai. (B. G. 6. I.), p. 99.
1880. Id. id. id. là. Formai, ten. Reggio Col., p. 113, Ut. XI, fig. 59 (apice).
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
Piaceneiano: Astigiana, Masserano, VillalYomia, Albenga (frequente).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Finora i paleontologi piemontesi confusero la yariet& in esame
colle forme tipiche, identificandole tutte coU'eocenica 0. hordeola Le.
Sabfar. grisba Sacc. — Testa subgrisea.
Astiano: Astigiana (rara).
0. CONOIDEA var. eiplicata Sacg.
Distinguunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa elongatior, aliquantulum minus conica. ^
Long. 3-4 mm.: Lai. 4 Vs-^ V4 nim.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
Piacenjsiano : Yillalvemia, Astigiana, Masserano (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — n tipo di questa varietà è figurato dall* Hoernbs < Foss.
Moli. Tert. BecJc. Wien., tav. 43, fig. 26 » che lldentificò coU'O. plicata Mont.
0. coNoiDEA var. parvoapligata Sagc.
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa minor. Plicae inlemae labii extemi nullae vel suboblitae.
Long. 3-4 mm. : Lai. \ ^j^-i ^/t mm.
Piaceneiano: Yillalvemia (frequente).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Forse parte degli individui rappresentanti questa forma sono
da considerarsi come giovani della forma tipica.
0. coNoiDBA var. trungulatoidbs Sago.
(Tav. I, 6g. 07).
DislingQunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae:
Testa conica, basi depressiti. Anfractus angulaliores. Labium externum valde angulatims,
intus subaplicatwn.
Long. 3Vfl mm. : Lai. I*/* ^^'
Astiano: Astigiana (rara).
0. coNOinsA var. infundibuloidbs Sagc.
(TaY. I, 6g. 68).
DisUnguilur haec var. a var. triangulatoiies sequenle noia:
Anfractus profunda et lata sutura disiuneU.
Astiano: Astigiana (rara).
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PBSCBITTI DA F. SACCO 35
0. coffOiDBA yar. pihconoidalis Sacc.
(TiY, I, fig. 69).
DistìngQUDt baoc Tar. a specie typìca sequenles noiae :
Testa aliquantulum maj0r^ magis conica, Anfraclui uUimut paullulo roiundior.
Long. 5 mm. : Lai. 2^4 ^^'
Astiano: Astigiana (rara).
0. COROIDEA Tar. MAONIUMBILICATA SaCG.
(Tav. I, fig. 70).
DislÌDgailar haec var. a specie typica sequente nota :
Vmbilicus aìnpUor, patens.
Piaceneiano : Yillalyemia (non rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
0. CONOIDBA var. FRATERNA (SeMP.).
(1801. SEMPER, Pataeontolog. Untenuch,, p. 181).
Questa forma oligocenica e miocenica sembra potersi ancor considerare come una
Tariet& di 0. conoidea^ ma potrebbe anche ritenersi come specie a sé. Le figure di
questa forma le troviamo col nome di 0, plicatum nel lavoro dello Speter (1870.
Cassel. Tert. ConchyL, tav. XXV) ; possiamo assumere la fig. 2 come tipica, e fare
della fig. 8 una var. longoconvexula Sacc, della fig. 4 ima var. suturatissima Sacc.
e della fig, 5 una var. rissoidea Sacc, essendo tra loro diverse.
Odontostomia pallidaeformis Sacc.
(Tav. I, fig. 70 bis).
Testa ovato- fusiformis, ventrosa. Anfractus ìaeviter conv^xuìi, ultimus permagnus, convexus^
Apertura ovulata^ obliqua. Peristoma integrum. Labium extemum intus plurisulcatum. Labium
columellare unidentalum; deus acutus^ prominenSf in regione ventrali media situs.
Long. 3V«-4Vt mm.: Lat. 4 V,-^ mm.
Elvesiano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
Osservazioni. — Bicorda alquanto VO. pallida; si avvicina per alcuni caratteri
alla 0. conoidea var. longoconvexula. Sembra doversi attribuire a questa specie, come^
Tar. ex fraterna Sacc, la forma miocenica figurata dal Koenbn come 0. fraternum
(1882. Cephal. Gastr. u. Pier. Nord, deutsh. Mioc, tav. VI, fig. 18).
Odontostomia conoidoplicata Sacc
(Tav. I, fig. 71).
Testa parva, gracilis, elongata, Anfractus sobrotundato-depressiy laeviUr angulati^ sutura sai
profunda disjuncli. Peristoma integrum. Apertura subovata. Labium extemum rotundatum, intus
plurisulcatum. Labium columellare sat fortiter unidetUatum. UmbUicus subvisiUlis,
Long. 2-4 mm. : Lai. 4-4'/^ mm.:
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma che a primo tratto ricorda la Twrritodostofnia-
plieata Mont., avvicinasi meglio all'O. conoidea.
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Sd I MOLLUSCHI DEI TKBRBNI TKRZIARII DBL PIEMONTE ECC.
Odontostomià aplicangulata Sacc.
(Tav. I, fig. 72).
Testa longO'pyramidata, acuta j rUtens. Anfractm eomplanatO'angulatì, suturis sai laiìs et
profundis disjuneti. Apertura subovato rhomhoidalis, aliquantulum obliqua ^ infeme paullulo prò-
dueta. Labium extemum arcuato-angulatum, intus sublaeve. Labium eolumellare unidentatum ;
deus acutus, non perspieuus. Vmbilicus subtectus.
Long. 5 mm. : Lai. ^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Questa forma è forse solo una forte yariazione dell' 0. conoidea
aYTicinandosi assai alla var. iriangulatoides ; ma siccome l'unico esemplare ohe ne
posseggo non pare presentì le pieghe inteme del labbro estemo ed è anche subtorrito,
si avvicinerebbe alle Turridotostomia.
OdONTOSTOMIA LONGOSISMONDAE SaCC.
(Tav. I. fig. 73).
Testa elongato - turrita , ìaevis, Anfractus 7 cireiter ^ plano-convexi , sutura sat profunda
disjuneti, ultimus rotundatus. Apertura subrolundaia , parvula. Labium eolumellare sat forliter
unidentatum. Labium extemum intus depresse pluriplicalum. Vmbilieus subvisibilis.
Long. 57t mm.: Lat. % mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — - Presenta qualche afiSnità coll*0. conoidea var. Sismondae^
nonché coU'O. acuta; per alcuni caratteri poi s'avvicina all'O. conoidoplicata.
Odontostomia turritangulata SàCC.
(Tav. I, fig. 74).
Testa sai crassa, albida, interdum subnitens, conico-tuirita. Anfractus 7-8, convtxo-oii-
gulati; ultimus sat fortiter angulatus, Suturae latae et profundae. Apertura subaurita. Peristoma
continuum. Labium eolumellare fortiter unidentatum. Labium externum intus pluripUeatum. Um-
bilicus parvuhis subvisibilis.
Long. 5-8 mm.: Lat. 4'/4*3mm.
Picuienjsiano: Yillalvemia, B. Torsero presso Albenga (alquanto rara).
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazioni. — Specie che si collega coirO. conoidea, da cui distìnguesi però
];iettamente per la mole maggiore, la forma più turrita, ecc.
0. TORBITANGOLATA var. SUBROTUNDULA SaCG.
(Tav. I. fig. 75).
DisUnguuDt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa sat crassa, perlongala. Anfractus ultimus subrotundatus.
Long. 7 mm. : Lat. 4 '/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Odontostomia rotuiibiliciha Sacg.
(Tav. I, fig. 76).
Testa parva longoconica. Anfractus, 7 dreiter, planooonvexi, sutura sat profmda di^uneti^
ultimus rotundatus vel laevissime subangulalus. Apertura subrotundata. Labium extemum intus
plwipKeatmn. Labium eolumellare fortiter et acute unidentatum. DmbUicus detectus, sat latus.
Long. 3Vt mm. : Lat. 4 '/• mm. -
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DESCBITTI DA F. SACCO 37
Piacensriano: Vaialvernia (non rara).
Osservazioni. — Sembra collegarsi coU'O. conoidea, specialmente colla yar.
-Sismondae, ma anche coU'O. acuta Jeffb., q>ecialmente colla yar. umbilicata (Ald.).
Odontostomu conoidosubulima Sacc.
(Tav. I. fig. 77).
Tata parva, albida, subnUens» conico- iubulata. Anfractm 6 circUer, complanati, suturis
parum profundis disjuncti; ultimus magnus, plano-angulatux. Apertura suhaurita. Labium exter-
4ium rotundatum, ùUus pluriplicalum. Labium extemum forliter unidentatum. Vmbilicus sutvisibilis.
Long. 3 Va mm. : Lai. 1 */» "™m.
Astiano: Astigiana (rara).
Odontostomu acuta (Jbffreys).
(JEFFREYS, On the recent spedes of Odostomia, etc., Jrm. Nat. HUt., II, p. 330, 338).
(18e9. JEFFRETS, Brith. Conchol., voi. V, PI. LXXIII, fig. 8).
Alcune delle yarietà sottoìndicate si avvicinano all'O. pallida Mont. ; ma ba-
sandomi sulla figura originale del Montagu, parmi non le si possano attribuire, ciò
che invece si dovrebbe fare, se per T 0. pallida si prendesse a tipo qualcuna delle
figure datCt come 0. pallida, da altri Autori, ad esempio dal Jbffrbts, figure che
invece paionmi meglio ricordare VO. acuta. Quindi alcune delle varietà qui sotto se-
gnate riescono alquanto dubbie riguardo alla loro attribuzione specifica.
0. ACUTA var. plioastbnsis Sacc.
(Tav. I, fig. 78).
DislingQQnl hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Tetta minor, Suturae sat profundae. Apertura rotundatior. Deus columellaris perspicuior.
Vmbilicus amplior.
LoDg. 3 mm. : Lai. 4 '/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Per la comparazione ho preso come tipo la figura del Jeffrets,
<^he è Autore della specie» piuttosto che non quella di Forbes ed Hanlet, quantunque
la figura di questi ultimi Autori sia stata pubblicata per la prima, ma dopo alla
descrizione della specie data dal Jeffrets.
0. acuta var. pbdemoutana Sacc
(Tav. 1, fig. 79).
Dislinguunt hanc var. a specie typìca seqaentes DOtae :
Testa parvula. Anfractus aliquantulum planatiores. Deus columellaris magis visibilis.
Long. 3Vfl mm. : Lai. 1 '/« ^^^
Piacen0iano : Yillalvemìa (alquanto rara).
0. ACUTA var. inflatorosba Sacc.
(Tay. I, fig. 80).
DislinguaDt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa subrufa, aliquantulum minor, magis conica, inflatior, Anfractus ultimus mof^r, m-
Jtatior. Deus columellaris sat perspieuus. VmbilicM nullus.
Long. 3 Vt mm. : Lai. 1 */^ mm.
Piacenziano: Vfllalvemia (rara).
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38 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
0. kCVTk var. obliquoides Sacc.
(TaT. I, fig. 81).
DisUngaoDl hanc yar. a specie typica sequentes Dolae :
Testa aliquantulum minor $t magi$ conica. Apertura columellam versm obliquicr , minus^
rohmdata. Dens columellaris penpicutis. Vmbilicus parvuluM.
Long. 3V, mm. : Lai. 4'/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Odontostomià dnidbntatà (Moni.).
(1803. MONTAGU, {Turbo), Test. Britan., p. 334).
Questa forma si ayricina alquanto all'O. conoidea.
Piacenziano: Sayonese (rara).
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — La forma del pliocene inglese identificata dal Wood a questa
specie ne costituisce almeno una varietà spiccatissima (se pure non è attribuibile ad"*
altre specie, per esempio airo. rissoides) ; la distinguo col nome di var. orbiculoides-
Sacc (1856, Wood, Crag Moli, p. 317, tav. XXXI, fig. 11).
0. UNIDBNTATA Vat. PBRPTBAMIDATA SaCC.
(Tav. I, fig. 82).
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa parva, aliquantulum magis conico-pyramidalis. Anfractus angulatiares. Labium exter-
fitim angulatius. Vmbilicus subvisibUis.
Long. 2 Vi n^in. : Lai. 4 V4 mm.
Piacenjsiano : Zinola presso Savona (rara).
0. UNIDENTATA Var. SAVONENSIS SaCC.
(Tav. I, fig. 83).
Distinguunl hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aliquantulum minor et minus conica. Anfractus ultimut rotundaiior, minus angulatus.-
Apertura constrictior.
Long. ^V'a mm. : Lat. 1 7^ mm.
Piacenziano: Zinola presso Savona (rara).
Osservazioni. — Ne osservai un solo esemplare un po' eroso e quindi di de-
terminazione alquanto incerta.
0. UNIDENTATA Var. PSEUDOTORBITA SaCC
(Tav. I, ùg. 84).
Distinguunt hanc. var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, minus conica, subfusulata. Anfractus ultimus minus angulatus. Apertura sub^
rectangula, inferno producta. Labium externum angulatum. Umbilicus subvinbilis.
Long. 3 Va mm. : Lat. 4 V» mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si avvicina alquanto alla Brachystomia turrita Hanl.
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DESCRITTI DÀ F. SACCO S9
0. UIIIDBNTATA var. PSBUDOPILLIDA SaCC.
(Tftv. I, flg. 85).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aliquantìdum minus conica. Anfractus ultimus minus angulatus. Apertura rh&mbaidalis.
.J)eM columellaris depresiior. Umbilicut parvillimus.
Long. 4Vt mm** Lat. % mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Bicorda alquanto VO. pallida Mokt.
Odontostomia pallida (Mont.).
(1803. MONTAGU (Turbo), Test. Brit., lì, p. 315 — 1808, III, Sappi., taT. XXI, fig. 4).
Questa forma, come molte altre del Montagu, fa molto diversamente interpretata
dai malacologi, tanto più che roriginale andò perduto e la figura tipica non è forse
troppo esatta. Ad ogni modo è sulla figura originale che mi baso per la compara-
zione delle seguenti forme che con incertezza e solo provvisoriamente indico come
varietà dell' 0. pallida.
0. PALLIDA? var. TAUBoiiiocEmcA Sacc.
(Tav. I. fig. 86).
DistiDguunl hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aUquantulum minor^ laeviter minus acuto fusiformis. Anfradus ultimus laevissime
ventrosior. Apertura ovalior, obUquior. Columella incurvatior.
LoDg. 3V« ^^'* Lat. 2'/^ mm.
Elveeiano: Sciolze (rara).
Osservazioni. — Si avvicina più alla forma tipica che non alle forme figurate
in seguito dai varii malacologi. Bicorda pure alquanto V 0. plicata Mont.
0. pallida ? var. italica Sacc.
(Tar. I, flg. 86 bU).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa parva magis conoidea, minus fusiformis. Anfractus aliquantulum minus eonvexi. Plica
-^lumellaris prominentior, dentiformis. Labium extemum intus plurisulcatum.
Long. 3 mm. : Lat. 1 Vt ^^^
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Bassomiglia molto più alla figura data dal Jeffrets (1869.
Brith. Conch.^ PI. LXXIII, fig. 5) la quale indico col nome di ybx. postypica Skcc.^
^che non a quella tipica, ma probabilmente un pò* cattiva, del Montagu.
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I MOLLUSCHI DEI TEBB£NI TERZIABIl DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO 4Ì
Sottogenere BBACHTSTOMIA Montebosato, 1885.
Beachtstomia bissoides (Hanl.).
(1844. UANLEY, Ptoe. Zeol. Soc. , Part XII, p. 1$).
(1844. HANLET THARPE, Brit. mar, Conch., fig, 9 (faori testo)).
B« RissoiDBS yar. puocbnica Saòc.
(TftT. I, ùg. 87).
Distingunnl hanc var. a specie lypica seqaentes notae :
Testa magis eomeo-oeuta. Apertura subrotundata. Bene oolumellaris perdepresmt, suboblitue.
VmbilicMS subvisibilis.
Astiano: Astigiana (rara).
B. RissoiDES var. yillalybrnensis Sacg.
(Tav. I, 6g. 88).
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae:
Testa magie inflalo-conica. Anfraetus ultimus inflatus, permagnus, Umbilicus subvisibilis.
Piacengiano: VillalTemia (rara).
BraCHTSTOIIU ? MIOSUBOBLONGA SaGC.
(Tav. I, flg. 101).
Testa sat crassa, conica, subnitens, laevissime subscalaris. Anfraetus 5-6, eomplanati; ulti-
mus magnus, subatigulatus. Suturae parum profundae. Apertura subrhomboidalis. Labium exter^
num angutatum, intus laeve. Labium columellare oblique et crasse unipUcatum. Umbilicus nuUus.
Long. 6 mm.: Lai. 3 mm.:
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina assai M'Odostomia subohlonga Jepfr.
(Jefprets, Moli. Lightning and Porcup. exped., P. Z, S.y 1884, p. 345, PI.
XXYI, fig. 8), vivente nell'Atlantico e nel Mediterraneo. I suoi caratteri l'avvicinano
in parte alle vere Odontostomia, in parte alle Brachystomia ^ ma anche alle Ma^
crodostomia ; quindi la sua collocazione sabgenerica rimano ancora alquanto incerta.
Sottogenere TUBBITODOSTOMIA Sacc, 1892.
Testa turriculatà. Labium extemum non plicatum, nee intus dentatum, Columella parve
plicaiO'dsntaia.
Queste forme furono del Montebosato ancora racchiuse nel suo sottog. Brachy^
stomiai che ha per tipo una forma nettamente rissoiforme, non turriculatà.
TURRlTODOSTOmA PL1CATA (MONT.).
(1803. MONTAGU (Turbo), Test. Brit., p.335; 1808. Sappi, pi. XXI, fig. %).
Osservazioni. — Forma ben diversa dall' 0. plicata dell'HoERNES e dei nume-
rosi paleontologi che ne adottarono l'erronea determinazione. Anche i zoologi inter-
pretarono variamente questa forma ; nella comparazione seguente ebbi sotto gli occhi la
figura tipica data dal Montagu.
6 Saeso.
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42 I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
B. PLiCATA var. planatina Sacc.
(Tav. I, fig. 89).
DìsUnguant hanc var. a specie typica sequentes notae:
Tuta (Uiquanlulum subuhlior. Anfractus pUnulaiiores, minus canvexu
Piacenziano: Masserano (rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
TURRITODOSTOMIA TURRITA (HaNL.).
(ISH HANLET, Proc. Zool Soc.. tom. Ili, pag. 18).
Siccome sono alquanto yarie le interpretazioni e le figure date dai diversi Autori
per questa specie, alquanto incerte rimangono alcune delle attribuzioni che ad essa
sembrami poter fare delle forme seguenti, forme che forse altri crederà poter erìgere
a specie a parte.
T. TORRrTA var. jbffrbtsiana Sacc.
DisUnguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Anfractus aliquantulum eonvexiores, non subangulali. Apertura subovata non quadrangula.
Vmbilicus parvillimus.
Long. 5 mm.: Lat. % mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Sembra identificabile colla forma figurata come tipo dal Jbffrets
< Brith. Conch., t. V, PI. LXXIV, fig. 2 ».
T. turrita var. conoastensis Sacc.
(Tav. I. 6g. 90).
Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aliquantulum minus turrita, magis conica. Anfractus subeonvexi, Vmbilicus parvUli^
mus. Dens eolumellaris sat prominens.
Long. 3'/,. 5 mm. : Lat. 4 \',-2V4 n»™*
Astiano: Astigiana (frequente).
T. turrita var. inflatoastbnsis Sacc.
(Tav. I, 8g. 9iX
DisUnguunt hanc var. » var. aslensis Sacc sequentes notae :
Testa major, aliquantulum magis cotiica, inflatior, anfractus ultimus praedpue.
Long. 5 mm.: Lat. 3Vb mm.
Astiano: Astigiana (rara).
T. turrita var. planastemsis Sacc
(Tav. I, fig. 92).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa magis subulato-turrila. Anfractus subplanatiy ullimus subeonvexus.
Long. 6 mm. : Lat. % mm.
Astiano: Astigiana (rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 43^
T. TURRRITA var. CONTEXOASTENSIS SaCC
(Tav. I. flg. 93).
DisUngoant hanc var. a specie typica seqoentes notae :
Testa tninus contea. Suturae profundiores. Anfractus ultimus sai elongatus. Apertura eUmgaU^
9abrhomhoidalÌ8j inferne magia producta, Umbilicus $at visihilis.
Long. 5 mm. : Lai. 1 '/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Subgen. MACRODOSTOMIA Sacc, 1892.
Testa plerumque magna, crassa, fusulato4urrita, plus mmusve subconica. Plica columellaris^
obliqua^ parum erecta. Labium extemum intus laeve.
Queste forme ricordano alquanto le Turritodostomia.
Macrodostomu bismichaelis Sacc.
(1S76. BRUGNONE {Odostomia Michaelis), MisctlUmea malac, II, p. 93, 93, fi^. 33).
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazioni. — Il Brugnone nel 1873 {Misceli, malac. I, pag. 7, fig. 7)
istituì un' Odostomia Michaclis che forse deye solo considerarsi come una yarietà di
0. planulata Jan. Di ciò accortosi il Beugnone volle dare il nome di Michaelis ad
un'altra forma, ciò che non credo ammissibile, per cui indico quest'ultima col nome
dì bismichaelis. La figura del Brugnone non è troppo buona, ed anzi venne corretta
colla descrizione dallo stesso Autore.
M. BISMICHAELIS Var. TURRITELLINA SaCC.
(Tav. I, fig. 93 bis),
DistinguuDl hanc var. a specie typica sequenles nolae :
Testa aliquantulum longior, magis turrita. Anfractus ultimuSj ralione habita, minor.
Astiano: Astigiana (rara).
M. BISMICHAELIS var. MUTINBNSIS
(Tav. I, fig. 93 ter,),
Dislinguunl hanc var. a specie typica sequenles notae :
Testa valde turritiory gracilior, Anfractus planatiores
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Si avvicina assai alla M. syrnoleoides.
Macrodostomia submichablis Sacc.
(Tav. I, fig. 94).
Testa sai crassa conico- turrita, nitens, apice subacuta. Anfractus complanati, ultimus rotundo^
subangulatus ; suturae parum profundae. Apertura subrhombica, superne acuta^ inferne rotundata.
Columella uniplicata; plica sat crassa et perspicua, ad labium minor, Vmbilieus perparvulus
vel subnullus
Long. 3-7 mm. : Lat. 1 -2Vb mm.
Piacenziano: Zinola, Albenga (non rara).
Astiano: Astigiana (assai frequente).
Osservazioni. — È alquanto affine sia alla M. Michaelis Brugn. (1873. Mise.
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44 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC.
malac, I, p. 7, fig. 7), fossile di Sicilia, che secondo alcuni Autori è solo una ya~
rietà di 0. planulata Jan., sia alla T. hismichaelis Sacc. (0. Michaelis Bruqn.,
Mise» maìac.^ II, p. 24, fig. 38) ; si distingue però a primo tratto dalla M. Mi^
ehaelis per essere molto meno depressa alla base, e dalla M. hismichaelis per essere
più conica, con anfratti più piani, per ayere bocca meno ovale, ecc. ; però si potrebbe
forse anche considerare la forma in esame come una yarìetà della M. hismichaelis.
Forse le yar. ovata e minor di M. Michaelis istituite dal Sequenza (1876. Studi
stratigr., B. C. G. J., p. 94) si avvicinano alquanto a questa forma, ma riesce a
me impossibile Tidentificazione, mancandomi i tipi del Sequenza, e non bastando certo
i pochi cenni dati da detto Autore in proposito.
Il Coppi (Paleont. mod., p. 65) accenna trovarsi VOdostomia Michaelis Broqh.
nel Tortoniano di Montegibbio; forse trattasi di qualche varietà della specie in esame.
M. SDBMICHABLIS Var. SUBANOULATINA SaCC.
(Tav. I, fig. 95).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa regularius conica. Anfractus angulatiores.
l^iacenziano : Albenga-Torsero (rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
M. suBmcHABtis var. persuturata Sacc.
(Tav. I, ùg. 96).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa magis acuminata. Suturae profundiores. Apertura magie rhamboidaUs, PUea paUUalis
taevissime depressior. Umbilicus parvillimui.
Long. 7 mm.: Lat. 2^/t mm.
Astiano: Astigiana (rara).
H. SUBMIGHABLIS Var. TRANSIBNS SaCC
(Tav. I, fig. 97).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aliquantulum ovatior. Anfractus laeviler subrotundatiores.
Piacenziano: Masserano (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssERVAzioNi. — Sembra collegarsi, più che non col tipo, colla M. hismichaelis.
M. snsMicHAELis var. turritastensis Sacc.
(Tav. I , fig. 98).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Teito magie turrita, minus conica. Anfraetus perplanali.
Astiano : Astigiaiia (non rara).
Macrodostomu perstricta Sacc.
(Tav. I, fig. 98 bis).
Testa elongata, apice acuta. Anfractus subconvexuli; uUimue convewus. Apertura subovulaiet.
Plica eolumellaris obliqua parum elata.
Long. 5 mm.: Lat. 4 Vt mm.
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BBSCBITTI Di F. SACCO 45
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).
Osservazioni. — Si avvicina assai al gruppo della M. bismichaelis. Le è affi-
nissimo VOdontostoma erectum Eobn. e VO. intortum Eoen. dell'Oligocene inferiore
di Lattobf, ecc. Per la sua forma subtarrita questa specie ricorda alcuna SyrnoJa.
M. PERSTBICTA Var. TAUR0C0N1CA SaCC
(TaT. I. fig. 98 Ur.).
Dislinguunl hanc var. a specie lypìca sequentes nolae:
Testa crassior, aliquantulum minits turrita, paulluh iubconica.
Long. 7 mm. : Lai. 2Vt inm.
Elveeiano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Si avvicina, più che non il tipo, alla M. bismichaelis.
MlCRODOSTOMIA CONICO ASTENSIS
(Tav. I, flg. 99).
Testa media, submtens^ graciUs, albida^ subconieo-elongata. Anfractus 6-7, plano-convexi,
ultimus magnus. Suturae parvillimae. Apertura subauriculata. Plica columellaris depressa. Vm-
bilicus nullus.
Long. 8 mm. : Lat. 3 min.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. ^ Forma molto affine alla M. submichaelis.
MaCRODOSTOMIA SUTURALIS (BoN.).
(Tay. I, fig. lOOX
Testa parva, albula, subnitens^ gracilis, subulala. Anfractus 6«7, complanato-subrotundatt.
- Suturae parum profundae. Apertura subaurita. Columella depresse uniplicata. Vmbilicus suhtectus.
Long. 6-7 mm.: Lai. 2-2 V* mm.
1S36. Auricula sutwralii Bon, BONELLI, Cat. m. ». Mus. mooL Torino.
1847. Action suturale Sitmond. SISMONDA, Syn.mtth, $• ediz.p. h%
1876. Odostomia suturalit Bon. SEGUENZA, Studi ttrat. (B. C. G. I., p. 99).
Astiano: Colli astesi (rara).
OssEKVAZiONi. — Notisi como questa forma sia ben diversa della Bissoa sutur-
ralis Phil. {Pyrgulina striata Phil.) ; essa è affine alla T. submichaelis ed alla
M. bismichaelis Sacc.
MaCRODOSTOMIA SYRNOLBOIDBS SaCC
(Tav. I , fig. 100 bis).
Testa elongata, albida, subnitensy apice rapide attenuata, acuta. Anfractus laevissime subcan*
vesDuli, profunda sutura disjuncti. Anfractus ultimus magnus j mediocriter convexus. Apertura sub*
pyriformis. Columella superne, obUquCj sat fortiter uniplicata.
Long. 10 mm. : Lat. 2-*/4 nim.
Astiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Per la forma turriculata ricorda alcune Semola ed alcune
Ptycheulimellaj ma sembra meglio avvicinarsi alla M. perstricta ed alla If. bis-^
4HÌchaelis.
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46 I MOLLUSCHI DEI TBRBENI TBRZIARII DEL PIEMONTE ECC.
MaCRODOSTOMIA (1) DERTOMAGNA SaCC.
(TaT. I, ùg. 100 ter.).
Testa permagna, crassa, fusulato-cmlca, subnitens. Anfraetus subplanati, suturis sai parvis
àisjuncti, prope suturata passim laevissime subsulcati ; ultimus magnus convexosubanguhtus,
Umbilictis teetus. Apertura subovata. Labium externum arcuatum; labium columellare subrectum^
superne depresse et parveplicaium.
Long. 6-41 mm. : Lai. 2^1- 4 Vt mm.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi colla M. submichaelis var.
subangulatina. Una gran parte degli esemplari esaminati, e provenienti da diverse
collezioni, portavano l'indicazione di Turbonilla Humboldti Bisso, forma assolutamente
differente, ed altri di Turbonilla planulata (Jan), forma che pare pure diversa.
NB. — Vedi nella pagina seguente il quadro comparativo delle Macrodostomia,
Sottog. CYCLODOSTOMIA, Sago., 1892.
Testa parva, plus minusve conica. Anfraetus interdum angulati et prope suturam superam
cingulo sat perspicuo muniti. Columella uniplicata,
A causa della rarità di queste forme, della loro giacitura originale e della sal-
tuarietà, direi, del carattere del cingolo sopra uno stesso individuo, e dell'apparire questo
cingolo su forme alquanto diverse, ecc., parrebbe quasi trattarsi solo di un'anomalia,
in rapporto forse col fatto, già tante volte osservato, che le forme del Tortoniano
spesso presentano maggior crassezza che non quelle, simili, degli altri orizzonti geo-
logici. Tuttavia in causa della natura così spiccata di detto carattere credo opportuna
di collocare per ora queste forme in un nuovo sottogenere, la cui importanza può
essere più o meno grande a seconda che il carattere del cingolo subsuturale è limitato
ad alcune forme tortoniane, o si verificò pure altrove.
CyCLODOSTOMU MUTINENSIS SaCC.
(Tav. I , flg. 102).
Testa parva, conica. Anfraetus 5-6 circiter , complanati y suturis sat profundis disjuncti ;
prope suturam superam interdum crasso et elato cingulo muniti: prope suturam inferam angu-
latO'Subcingulati. Apertura subrliomboidalis. Columella unipUcata. Umbilicus nullus.
Long. 3 mm.: Lai. 1 Vi mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Cyclodostomia ciNGULATA (DoDERLEiN, in schedis).
(Tav. I, ùg. 103).
Testa parva, conico 'turrita. Anfraclus primi superne et infeme cingulo depresso muniti ;
eaeteri laeves, rotundati, vel laevissime subangulati, prò funda sutura disjuncti. Apertura subovata.
Labium externum subarcuatum; labium columellare unidentatum. Umbilicus suboisibilis.
Long. 2 mm. : Lai. 1 mm.
(1) Questa forma potrebbe costituire un sottogenere a parte; in tal caso detto sottogenere dovrebbe
ricevere il nome di Plicosiamia Montbr., poiché il Montbrosato » a cui trasmisi il fossile per averne il
parere sulla sua precisa determinaiione, me lo rinviò indicandomi come fosse da collocarsi nel suo sotto-
genere inedito Plieostomia; però il Montbrosato considera tale sottogenere come appartenente alle EuH'
meìlidae, dò che a me non sembra accettabile, quantunque esistano certamente transizioni graduali alle
P^ye^eu/tm^Ha specialmente alle P.|HM(conu2i49 sulla cui posizione sistematica ho ancora qualche incertena^
— (iVbta aggiunta dorante la $tampa).
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48 I MOLLUSCHI DBI TEBRBMI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
Tortaniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Questa forma, che ebbi in comunicazione dal Museo di Modena
col nome di Odontostomia cingulata Don., presenta solo il circolo subsuturale nei
primi anfratti ; nella restante parte rassomiglia assai ad alcune Odontostomia ; ciò
conformerebbe il dubbio che le Cyclodostomia rappresentino solo anomalie o modi-
ficazioni delle Odontostomia. Il labbro estemo forse è lievissimamente solcato inter-
namente, ma tale carattere non è ben visibile.
Sottog. ATJBISTOMIA, Monterosìto, 1884.
ÀURISTOMIA FUSULATA SaCC.
(TaT. I. flg. 104).
Testa parva, ftisoidea, nilenif eonico-acuia. Anfraelus, plerumqus 6, subeanvexi, laevissim»
subangulatO'Subcarinaii, sutura sai profonda disjuncli, uUimus permagnus. Apertura, ohlongo-
aurita, infame rotundaia. Labium extemum gracile , undulatum. Labium eolumellare depresse
uniplicatum.
Long. 5 mm. : Lat. 4 */• mm.
Piacenziano: Masserano (rara).
Osservazioni. — Forse questa forma avvicinasi alquanto all'O. liburnensis Seg.,
ma la mancanza di figure impedisce ogni confronto esatto. È però probabile che essa -
colleghisi colle viventi A. erjaveciana Brxjs. e coll*-4. fusulus Moni.
A. FDSULATA? Vat. INCBRTULA SaCC.
(Tav. I, fig. 105).
Disti nguunl hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa laevissime magie conica. Anfraclus angulatiores
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Lo stato incompleto degli esemplari posseduti impedisce deci-
dere se trattisi di una varietà dell*^. fusulata o di qualche altra specie.
Sottog. ONDINA, De Polin, 1870.
Ondina imperforata Sacc.
(Tav. I, 6g. 106X
Testa parva, subfusoidea, apice depressa, albida vel albido-ochracea, imperforata, Anfractus 45,
subconvexi, transversim eleganter et sat regulariter striati ; striae in anfractu ultimo, permagno,
15 eirciter. Suturae sat profundae. Apertura ovato-ellipticay superne acuta, inferno subcanalicuUUa.
Labium externum gracile, acutum, Columella subaplicata.
Long. ì mm. : Lat. 1 mm. :
Piacenziano : Villalvemia (non rara).
Osservazioni. — Avvicinasi alla vivente 0. obliqua (Ald.) di cui altri potrebbe-
forse considerarla solo come una varietà.
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dbscbitti da f. sacco 49
Ondina pliobliqua Sacc.
(Tav. 1, fig. 106 bis).
Testa subparva^ iubfusoidea, apice depressa, nitens, translucens, imperforata. Anfraetus &
ekciter, canveauU, transversim slriatiy excepta regione ventrali media ultimi anfracti glabra.
Striolae transversae sat perspicuae, inter se sai distantes ; in anfracti ultimi regione supera 3^
fft regione basali 6 circiter. Suturae sat profundae, Anfraetus ultimus permagnus. Apertura
subelliptica, ColumeUa arcuata, aplicata.
Long. 3 '/♦ mm. : Lai. \ V* rom.
Piaceneiano : Villalvernia (rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse anche ritenersi solo come una yarietà della vi-
yente 0. obliqua Ald., oppure anche dell' 0. imperforata, se si considera la grande
mutabilità di queste leggiadre forme; ma ha caratteri propri ben spiccati.
Ondina? bugellbnsis Sagc.
(Tav. I, fig. 107).
Testa parvuìa, tennis, albida^ fusulata, subglabra. Spira abrupte truncala, Anfraetus circiter 5,
subeonvexi, ultimus magnus; suturae sat profundae. Apertura elliptica^ infeme paullulo sub'
producla; peristoma integrum, gracilis. Plica columellaris depressa. Umbilicus sat amplus.
Long. % mm. : Lai. 1 mm.
Piacenziano: Masserano (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto alla vivente 0. diaphana
(Jeffr.). Siccome però le tipiche Ondina presentano strie spirali, ciò che non ve-
diamo nella forma in esame, forse la si dovrebbe collocare in un altro sottogenere
per cid proporrei il nome di Glabrondina, Sacco, 1892.
7 Sacco.
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so I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
Genere EULIHELLA Forbes, 1846.
L'esame delle forme fossili mi dimostrò che, almeno colla semplice conchiglia»
non è sempre fetcile la distinzione delle Eulimella dalle Syrnola^ poichò non di rado
la piega colnmellare che dovrebbe caratterizzare quest'ultimo genere trovasi pure, più
o meno accentuata, sopra forme che per gli altri caratteri paiono doTorsì assoluta-
mente porre fra le Eulimella ; da ciò deriya qualche incertezza nella collocazione di
alcune forme fossili che attribuii per ora alle Eulimella.
Eulimella Scillae Scacch.
(Tav. n, flg. 1).
(1S35. SCACCHI {Melania). NoHzie Conch, e Zool. fost. di Gravina in Puglia, p. 11, n. 147, taT II, fig. 9^
1S47. BuUma Scillae PhiL SlSMONDA, Syn.meth.^ 9* ed. p. 53.
1869. Id, id. id. DODEHLEIN, Ciac. terr. mioc, ital, p. 17 (99).
1873. EulimeUa Scillae COCCONI, En. Moli, mioc. plioc. Parma e Piacema, p. 141.
1889. Bulima id. {Sch.) SACCO, Cat. pai. Bac. Terz. Piemonte, n. 3009.
1890. M id. Phil. id. id. o. 5359.
Long. 4-7 mm.: Lat. 1-2 mm.
Tortoniano: Montegibbio, S. Agata fossili (rara).
Piaceneiano: Astigiana, YillalTemia, S. Quirico in YaLaesia, Piacentino, Zinola-
SaTona (frequente).
Astiano: Astigiana, Piacentino (frequente).
OssERYAZiOKi. — V . le cousiderazioni fatte sulla Ptycheulimella pyramidata Dbsh.
E. Scillae var. bxtypoconica Sacc.
(1844. PHILIPP!, Enum. Moli. Sidliae, II, PI. XXIV, fig. fi).
Astiano: Astigiana (rara).
OssERYAZioNi. — Assai più conica del tipo di Scacchi.
E. Scillae var. akteconica Sacc.
(Tav. II, fig. 2).
DistiDguunt banc var. a specie lypica sequentes totae :
Testa crassiorf magis conica, basi depressior. Labium exlemum itUus superne plerumqué^
ifiraliler sulcatum.
Long. 8 mm. : Lai. 2 7> ^^^
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (frequente).
Piacenziano? Tortonese (rara).
Osservazioni. — Distìnguesi dall'affinissima var. extypoconica per la maggior
crassezza, e quindi per la presenza del solco entroboccale.
E. ScaLAE yar. geacilituerita Sacc
(Tav. II, fig. 3).
Disiinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae :
Testa minus conica^ turriUor, gracilior. Anfracius uliimus aìiquantulum rotundaUar ; deimds
ieitae basis aUquaniuhm minus depressa.
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DESCRITTI Di F. SACCO 51
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara).
Piacengiano : Astigiana (rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
OssERYAZiONi. — GoUegasi colle yarìetà procompactilis e longopupoidea ; pro-^
babilmente le è affine VE. confusa Sbgu., ma non esistendone figure non si possono
&re paragoni precisi al riguardo.
E. SciLLAB yar. scalarioinflati Sacc.
(Tav. II, fig. 4).
Dìstingunnl banc var. a specie typica sequenles notae :
AnfractuM superne suhdepressi, in regione ventrali infera infUitellali, deinde lesta euhecalarata.
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).
Piacenziano : Zinola-Sayona, Bussana, Bordighera (alquanto rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssERTAZiONi. — Il Carattere sovraccennato osserrasi pure in alcuni esemplari
del giorno d*oggi, come risulta per esempio dalla stessa figura data dal Jeffrbys per
VEulimella Scillae {Brith. Conch., V, PI. LXXVI, fig. 5).
E. Scillae var. procompactilis Sagg.
(Tav. n. fig. 5).
DislingQuni hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa laeviter minus conica, Anfractus ultimus rotundatior, Testae basii minus depressa.
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).
Piacenifiano : Astigiana, Yillalvemia, Zinola, B. Torsero (frequente).
Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea (frequente).
Osservazioni. — Affine alla var. compactilis Jeffr. ed alla var. superflua Mont.
E. SatUB var. magnoligustica Sacc.
(Tav. II, fig. 6).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa major, turritior. Anfractus penultimi laevissime subconvexuli; ultimus globosior, deinde
testae basis minus depressa. Labium extemum intus superne spiraliter uniplicatum fvel late^
sulcatumj.
Long. 9-irmm.: Lat. ^Vt*^ ^^^
Piaceneiano : Zinola-Savona, Bordighera (non rara).
Osservazioni. — GoUegasi insensibilmente colle varietà procompactilis e scala^
rinflata. Quanto alla piega intema del labbro estemo essa non costituisce probabil-
mente un carattere di grande importanza per la forma in esame, poiché appare qua
e là in varie forme di Eulimella, specialmente negli esemplari più grossi e più crassi»
essendo invece appena accennato od a£Eatto mancante negli altri; si osserva pure in
simili circostanze in diverse Turlonilla.
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52 I MOLLUSCHI DEI TKBRBNI TBBZURII DEL PIEMONTE ECC.
E. SaLLAB yar. longopupoidea Sacc.
(Tav. II, fig. 7).
Distinguant hanc var. a specie lypica sequentes nolae :
Testa tninus conica, magis longo-turrita, superne rapide attenuaUi, deinde apice pupoidea,
Anfractus laevissime subconvexuK, ultimus rotundatior; teslae basii minus depressa.
Long. 8 mm.: Lai. 4 '/^ mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Collegasi colle varietà procompactilis, scalarioinflata e ma^
gnoligustica,
EULIMBLLA SUBUMBILICATA (GrAT.).
(1838. GRATELOUP {AcUuon). Conch. fost. Bau. Jdour, p. 976, Ut. 6, fig. 51).
Questa specie fu assai male interpretata dai paleontologi che vi riferirono forme
svariatissime, cosi per esempio la E. exsubumbilicata Sacc (1882. Turbonilla subumbi'^
licata Grat., Koenbn, Oastr. Cephal. u. Pier. Nord, deutsc. Mioe.^ Tav. VI, fig. 3),
la E. subumbilicatoides Sacc. (1856. Turbonilla subumbiUcata Grat., Hoernbs,
Foss. Moli. tert. BecTc. Wien., Tav. 43, fig. 29).
La forma tipica del Grateloup è nettamente turrita -subconica, con anfratti
piani; questa forma, specialmente colla sua var. conicula Sacc. (1838. Actaeon 5u6-
umbilicata Grat., Grateloup, Conch. foss. bass. Adour, p. 276, Tav. 6, fig. 52)
ricorda VE. Scillae^ di cui potrebbe essere una forma atavica più o meno diretta.
E. SUBUMBILICATA var. taurinbnsis Sacc
(Tav. H, fig. 8).
Distinguunl hanc var. a specie typica sequenles notae :
Testa regularius turrilo-conica^ et aliquantulum turritior et elongatior.
Long. 4-9 mm. : Lai. 1 *1 Vs nani.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).
E. SUBUMBILICATA? var. anfractiblongata Sacc
(Tav. I!, fig. 9).
Dìstinguunt hanc var. a specie lypica seqnenles nolae :
Testa regularius turrito-conica. Anfractus, ultimus praecipue, elongaliores ; in Umgitudinem
passim irregulariter perdepresse subrugulosi.
Elveaiano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
Osservazioni. — Se ne potrebbe forse costituire una specie a sé.
EULIMBLLA TAURÓSCALAtlS SaCC
(Tav. II, fig. 10).
Testa magna, crassa, turrita, scalarata. Anfractus complanati; superni ad suturam superam
erassulati, deinde scatarati. Anpraetus ultimus eonvexangulatus. Apertura tubrhombcidéa ; cobi-
MoMm nota.
Long. 10 mm. : Lai. 3 mm.
Eheisiano: Colli torinesi (rara).
OssBBVAZiONi. — L'unioo esemplare esaminato non ò abbastanza ben consenrato
per poterne fare una diagnosi completa e quindi una determinazione esatta.
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DESCRITTI BA F. SACCO 53
EULIMELtA ACICULA (PhIL.).
(1836. PHILIPPI {EuUma). Enum. Moli, Siciliae, I, Ub. IX, fig. 6).
n MoNTEROSATO Cangiò a questa forma il nome di Philippi in E. commutata
estendo già VAuricuìa actcula Lk. che potrebbe essere un'Eulimella ; siccome però
tale collocazione generica della forma eocenica non è provata, ed anzi il Cossmanm
attribuisce VA, acicula alle Syrnola, così sino a maggior chiarezza sulla questione
credo opportuno consenrare alla forma in esame il nome del Philippi. Noto poi che
mentre la figura di questo Autore mostra una forma ad anfratti piani, nella sua de-
scrizione è indicato che essi sono convexiusculi ^ ciò che porta incertezza e quindi
ci obbliga a maggior elasticità e larghezza nella interpretazione di detta specie.
1863. EuUma acicula Pfdl. DODBRLEIN, Giac. terr. mioc, It. centr.j p. 17 (99).
Tortoniano: Tortonese, Montegibbio (rara).
Astiano e Piaceneiano: Astigiana (alquanto rara).
Osservazioni. — Gli esemplari fossili del Piemonte sono quasi tutti un poco più
grandi di quello tipico, tanto che se ne potrebbe costituire ima var. major Sacc. La
forma indicata dal Koenen come E, acicula (Koenen, Cephal. Gastr, u, Pter. Nord,
dcutsch. mioc. 1882, tav. VI, fig. 8) non è affatto paragonabile alla specie del
Philippi, quindi le do il nome di E. affiniacicula Sacc.
E. ACICULA var. uagmotorbis Sacc
(Tav. II, fig. 11).
Dislingaunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa major, elongaiior, turrilior, apice acutior. Suturae profundiores.
Long. 4-7 mm. : Lai. 1 - 1 Vs ^^'
Piacenziano: Villalvemia (rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Bicorda alquanto la var. turris, VE. suhcylindrata ecc. ; forse
si potrebbe staccare specificamente dall' ^. acicula. Si avvicina alquanto alla E.
Sciìlae var. graciliturrita ^ distinguendosene però per forma più gracile, anfiratti
più lunghi, ecc.
E. ACicoLA var. postsubctlindrica Sacc
(Tav. Il, 6g. 12).
Distinguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae :
Testa afflnis var. magnolorrìs, sed anfracius magis conici, in regione ventrali infera in-
flatiores; deinde testa aliquantulum magis conica^ subsealarata.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Bicorda molto alcune forme deirOlìgocene dell'Europa setten-
trionale, come VE. subcylindrica Phil. (forse varietà deWE. acicula) e VE. exiuhu-
lata Sacc. (1870. Turbonilla subulata Mbr., Spever, Cassel. tert. Conch., Tav.
JQ[y, fig. 17, 18, 19). Anche questa forma potrebbe considerarsi come specie a aè.
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54 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TERZI ABII DEL PIEMONTE ECC.
EULIMELLA PEBSUT0BATOTUIBI8 SaCC.
(Tav. II, fig. 13).
Testa longo-turrita, suhgracilis. Anfraetus guhplanati, in regione ventrali infera eubeari^
nulaii; primi contigui ^ ultimi suturis latiesimis et perprofundis disjuncti; anfraetus ultimus basi
eonvexulus et transversim saepe irregulariter mallealus. Apertura subrhomhoidalis. Labium extern
imm, interdum, intus superne spiraliter laevisulcatum. Labium columellare depresse uniplieatum.
Long. 5-8 mm.: Lai. i V^*^ V» ^^'
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Collegasi con diverse forme di Eulimélla^ ma per i suoi ca-
ratteri saturali cosi spiccati pare doversi indicare come forma speciale. La piega co-»
lamellare sembra avvicinare queste forme alle Ptycheulimella,
EULIMELLA TURRICOMPACTILIS SaCC.
(Tav. II, ^f^. 14).
Testa àlbida, turrita, subgradlis. Anfraetus convexuliy suturis sat amplis, sed non profundis,
disjuncti; anfraetus ultimus permagnus^ inflato-convexus ; deinde testae basis perconvexa. Aper-
tura rotundo-rhomboidea. Labium exiernum subarcuatum; labium columellare subreetum^ intus
superne laeviler uniplicatum.
Long. 7-8 mm. : Lai. 4 Vi- ^ *U ^^'
Piaceneiano: Astigiana, Bussana ligure (non rara).
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Forma di passaggio tra il gruppo dell' jE. acicula (colla var.
turris) e quella dell' JS^. Scillae^ avvicinandosi alle varietà cofnpactiliSy superflua e
procompactilis di questa ultima specie. Bicorda pure alcune Baudonia nello sviluppo
generale della conchiglia.
E. TURRICOMPACTILIS var. MIOCONICA SaCC.
(Tav. II, fig. 15).
Disiinguunt hanc var. a specie iypica sequenles nolae:
Testa minus turrita, magis conica^ minus elongata.
Long. 6-7 mm.: Lai. 1^4"^ ^^'
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Tende più nettamente verso VE. Scillae, specialmente verso
la sua varietà scalarinflata.
E. TURRICOMPACTILIS VRT. PSBUDOAFFINIS SaCC.
(Tav. II. fig. 16).
Disiinguunt hanc var. a specie iypica sequenies nolae :
Testa minor, minus turrita^ suturae minus profundae.
Long. 3Vt-^ mm* '• Lai. Vi-^ ^^'
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Piacenziano: Zinola-Savona (rara).
Osservazioni. — Sembra tendere verso 1* E. a/finis ; potrebbe forse staccarsic,
qiecificamente dall'jE^. turricompactilis.
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DESCRITTI BA F. SACCO Si
BULIMELLA NBUMAYERI (KOEN.).
(1889. Turbonilla Neumayeri Koen. KOENEN, Gastr. Cephat. Pier. Norddeutsch. Mioc,, taT.VI, fig. %).
Questa specie non è affatto identificabile colla E. subumhilicatoides Sacc. come
fa indicato; sembra collegarsi col gruppo dell'K acicula.
E. NEUMATERI ? Tar. PEDEMONTANA SaCC.
(Tav. II, fig. 17).
Disiinguuni hanc var. a specie iypica sequentes notae :
Testa aiiqwintulum turriiior ; suturae profandiorei, Anfractus convexiores.
Long. 7 mm. : Lai. % mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
E. NEUMATBRI ? Taf. TAOBOACICULà SaCC.
(Tav. II, flg. 18).
Disiinguuni hanc yar. a specie iypica sequenies notae :
Testa aliquantulum turritior, major et elongalior.
Long. 7 7, mm. : Lai. h Vi rom.
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
Osservazioni. — Tende verso alcune varietà (per es. verso la var. magnotwrris)
4i E. acicula, e verso VE. subumbilicatoides.
EULIMELLA SUBUMBILICATOIDES SaCC.
1856. Turbonilla subumbilicata GraL HOERNCS,Fo^^. Moli tert. Beck. ff^ien., pag. 499, 500, Ut. 43, fig. S9.
1856. Id. id, id. NEUGEnOREN, Ttrt. Moli. Ober Lapugy, p. 177.
1869. Id. id, id. DODERLEIN, Giacit, terr. mioc. Italia centrale, p. 17 (99).
1873. Chemnitzia id. id. GOGGONI, En.Moll. plioc. Parma e Piacenza^ p. 135.
Elveziano : Colli torinesi, Sciolze (non rara).
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).
Piacenziano: Yillalvernia, Astigiana, Piacentino (non rara).
Astiano: Astigiana (rarissima).
Osservazioni. — Questa specie, awidnantesi al gruppo dell' jB. acicula, è asso-
lutamente diversa dalla E. subumbilicata Orai, alla quale I'Hoernes credette po-
terla identificare ; quanto alla E. Neumayri Koen. , tale nome deve applicarsi alla
forma figurata dal Koenen e non già a quella figurata dall'HoERNES ; quindi dovetti
proporre il nuovo nome sopraindicato. D'altronde le forme del Grateloup sono talora
cosifEattamente figurate che non riesce facile interpretarle con giustezza; cosi per esempio
VE. subacicula D'Orb., VE. dubia Grat., VE. incerta Qrat. e VE. Grateloupi sono
forse forme a cui si dovrebbero riferire alcune di quelle ora in esame, ma non è
possibile farlo con fondamento. La presenza della piega columellare avvicina moltis-
simo le forme in questione alle Ptycheulimella.
E. SUBUMBILICATOIDES Var. 8UBULATULA SaCC.
(Tav. n, flg. 20).
Disiinguuni hanc var. a specie iypica sequenies noiae :
Anfractus, uUimus praecipue, minus eonvexuli, laevissime longiores ; testae basis eUmgatior,
Aubsubulata.
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56 I MOLLUSCHI DEI TEBBENI TBBZIARII DEL PIEMONTE ECC.
Piacengiano: Astigiana, Villalyeniìa (non rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssBBYAZiONi. — Passa alla tipica figura, Tav. 43, fig. 296, dell'HoEBNES..
B. SUBUMBILICATOIDES Taf. CLATiTULÀ SaCC.
(TaT. ir, H' 21).
Distingaunt hanc var. a specie lypica sequenles noiae :
Testa superne acutior, inferne subinflatìor subelavala. Anfraeius aliquaniulum minus eanve^
Tuli ; uHimus elongcUior. Teslae basis elongatior, subsubulata. Apertura elongatior.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Fa passaggio al tipo ed alla var. subulatula.
E. SUBUMBILICATOIDES? VdiT. ANISOCTCLOIDBA SaCC.
(Tav. II, fig. 22).
Distinguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Testa aliquantulum minor, subelavata, Anfractus aliquantulum minus convexuli ; ultimus
minus regulariter convexus.
Long. 4Vft mro. : Lai. 4 nom.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Kicorda molto alcune Anisocyclay né sarebbe improbabile che»
possedendosi esemplari migliori e completi, si dovesse cangiare la collocazione di questa
forma. Si avvicina alla miocenica Turbonilla Hoernesi Eoen.
EOLIMELLA AFFINIS (PHa.).
(1844. PHILIPP! (Eulima). En, Moli. SiciUae, lì, p. 135, Ut. XXV, fig. 7).
Questa forma sembra collegarsi gradualmente colla E. acicula e credo che essa
debba essere più ampiamente accettata di quello che non sia generalmente. Essa ha
pure probabilmente rapporti non lontani colla E. subumbilicatoides e per un maggior
accentuamento dei suoi caratteri potrebbe forse collegarsi colle Baudonia.
E. AFFiNis var. mcotaurina Sacc.
(Tav. II, fig. 23).
Distinguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae:
Testa aliquantulum minar , minus conica, magis turrita.
Long. 4-5 mm. : Lai. 1 mm*
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara).
Osservazioni. — Sembra collegarsi gradualmente coll'J?. subumbilicatoides.
EULIMBLLA? PSEUDOANISOCTCLOIDBS SaCC.
(Tav. n, fig. 24).
Testa turrita, pemitens. Anfractus primi et medii convexi, glabri ; ultimi minus eoitoext»
striolis pemUnutis, (sub lente tantum visibilibusj, confertis, transversim sulculati. Apertura sub»
rhomboidalis. Labium extemum areuatum ; labium eolumellare rectum, intortum, peroblique sub-
pUcatulwn.
Long. 7Vs mm. : Lai. 1 •/♦ mm.
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DB8CBITTI DA F. SACCO 57
Astiano: Astigiana (rara).
OssBBYAZiOKi. -— Per diyerd caratteri si avvicina alle Anisocyela.
— Vedi il Quadro comparativo a pagina seguente.
Sottog. ANISOCYCLA Montbb., 1880.
IJdeulina I)BSH. (fton Ad.) — Aaphùtm Bay. (non Mbrg.) — Baudoma Bay. (non Mabil.)1
Anisoctcla nitidissima (Montag.).
(1803. MONTAGU {Tttrbo) Tutae. Britann., II, p. 999, Ut. 19, fig. 1).
A. NITIDISSIMA Var. PBAECEDENS SaCC.
(Tav. II, fig. 25X
Distingaunl hanc var. a specie iypica seqaenies nolae :
Testa minus elongata^ minus gracilis. Anfractus suluris minus profundis disjuneti.
Long. 2 Va ^^'' ^^^' Vi ^^'
Astiano: Astigìtuia (alquanto rara).
OssEBVAZiONi. — Fra le forme fossili di A. nitidissima devesi porre la var.
craganglica Sacc. (1848. Chemniteia nitidissima Mont., Wood, Crag Moli., tav. X^
fig. 4)^ se pure essa non è staccabile specificamente dall'^. nitidissima.
Anisoctcla subalpina Sacc.
(Tav. 11, fig. 26).
Testa graeilii, albida, subnitida, elongata, perturrita. Anfractus contexuH, ultimi praecipue^
sutura profunda disjuneti ; ultimus regìtlariter convexus. Testae basis convexa. Apertura subovata^
Labium externum arcuatum. Labium eolumellare aliquantuhm intartum.
Long. 4Vft-5 mm. Lai. '/♦"^/s d> Dani.
Astiano: Astigiana (rara).
OssBBVAZiONj. — Bicorda alcune varietà turrite di E. acicula e forme simili*.
A. SUBALPINA var. TAUEOMIOCENICA SaCC.
(Tay. II, fig. 27).
Dislinguuni hanc var. a specie iypica sequenies nolae :
Testa aliquantulum major. Anfractus convexiores.
Long. 6 mm. : Lai. 1 Vs ™>°-
Elveziano: Sciolze (un solo esemplare mal conservato).
Osservazioni. — Vi è qualche somiglianza colla E. spina Gbat. (E. Grate^
loìtpi D'Obb.); debbo notare in proposito come credo dover indicare con un nuovo
nome» E. exgrateìoupi Sacc, la forma figurata come Turlonilla GrateloupiD'OTLB,
dal KoENEN (1882. Cephal. Gastr. u. Pter. Nord, deutsch. Mioc, tav. VI, fig, 4),
ma che non è assolutamente identificabile, neppure come specie, con detta forma.
a Sacco.
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58
V9pfOlO/lOOttfW
5
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I HOLLUSCHI DBI TBRRBNI TBBZIABII DBL PIBMONTB DB8CRITTI DA F. SACCO 59*
A. SUBALPINA yar. partoclatata Sacc.
(Tav. n, fig. 28).
Dìstiogaunt hanc rar. a specie typica seqaentes notae :
Testa minor, subelavata. Anfraciu$ regulariter iurriU, uUimui permagfMu: iuktrae pro^
Long. 3Vt mm. : Lai. '/^ di mm.
Astiano: Astigiana (rara).
OssBRVAZiONi. — Bicorda alquanto VEulimella subumbilicatoides yar. aniso^
cyeìoideaj né forse è logico il grande distacco di queste due forme.
A. SUBALPINA ? yar. astbnsis Sacc.
(Tay. II, flg. 29).
Dislinguunt hanc yar. a specie typica sequenles notae:
Testa major. Apertura ovato-pyriformie. Labium columellare subareuatum.
Long. 7 mm. : Lai. 4 V4 Q^ni.
Astiano: Astigiana (rara).
OssBRVAZiONi. — Per la forma dell'apertura sembra staccarsi dalla A. subalpina
ed ayyicinarsi ad alcune Eultmella, ma forse ciò dipende solo dall'essere l'apertura
dell'unico esemplare esaminato assai ben conseryata, ciò che è rarissimo in generale.
Attualità A. nitidissima
Astiaoo A. nitidissima var. praecedens — ? — -4. subalpina e var. j ^
PiaceDZiaoo A. nitidissima yar. craganglica ?
Tortonìaoo
EheziiBO A. subalpina var. tauromioeenica
Tongriano ?
Bartoniano A. poh/girata
Parisiaoa A. scalarina — A. gracilis — A. polygirata — A. perexilis
I
SuessoDJana Anisocycla scalarina
Sottog. PTYCHEULIMELLA Sacco, 1892.
Testa turritO'pyramidata, Anfractus planulati, ultimus saepe plus minusque subangulatus.
Apertura ovato-quadrangula vel rhomboidalis. Oolumella superne, depresse, transverse unipUcata.
Nello studio delle Pyramidellidae incontrai un certo numero di forme che sem-
brano ayyicinarsi molto alle Eulimella, ma presentano però una pi^a columellare
più o meno marcata che diventa meno visibile presso il peristoma. Tali forme per
detto carattere si avvicinano quindi molto alle Macrodostomia ed alle Symola^ ma
non mi pare che si possano attribuire senz'altro a questi sottogeneri. Lo Spbtbb, il
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60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZUEII DEL PIEMONTE ECO.
GossMANN ed altri paleontologi allargarono alquanto i limiti del genere Symóla per
modo da inclndervi forme che sembranmi aTTÌcinarsi m^lio alle Eulimella ed alle
Macrodostomia; invece alcuni malacologi attribuiscono ancora alle Eulimella forme con
pieghe columellari; cod VOdostomia praelonga Jeffr., la Syrnola minuta An., ecc.
In ogni modo si vede sempre un'incertezza in queste collocazioni, in causa appunto
dell'esistere svariate forme inceriae sedis che collegano insensibilmente diversi generi
e sottogeneri. Ho creduto quindi opportuno proporre un nuovo sottogenere, Ptycheuli^
mella, appunto per quelle forme che ricordano le Symola e le Odontostomia spe-
cialmente per la piega columellare, ma che nel complesso sembrano invece avvicinarsi
meglio alle Eulimella, tanto più che spesso detta piega rappresenta solo una contor-
sione della columella. Sono però io il primo a riconoscere una qualche artificiosità ed
incertezza di tale nuovo sottogenere, che avvicino provvisoriamente al genere Eulimella,
pur riconoscendo come una parte delle forme ora inclusevi sembrino collegarsi colle
Syrnola o colle Odontostomia.
PtTCHEULIMBLLA PTAAMmATA (DbSH.).
(lS3i. DBSHAYES {Tomatella) Exp$d. tcientif. de la Marèe, tona. Ili, p. 154, PI. XXIV, fig. 99-31).
(Tav. II, flg, 30).
Piacenziano: Astigiana (rarissima).
Astiano: Astigiana (frequentissima).
Osservazioni. — Tn questi ultimi anni alcuni malacologi, come il Monterosato,
il LocARD, ecc., credettero poter identificare la Tomatella pyramidata Desh. del Plio-
cene della Morea colla Melania Scillae Scacch. del Pliocene delle Puglie; ma dopo
accurato confronto delle figure originali di dette forme sembrami che esse non siano
assolutamente identificabili ; esse costituiscono due specie ben distinte ; infatti VE.
Scillae è più allungata, più depressa alla base, ha un'apertura più tetragona e meno
discendente ed un maggior numero di anfratti che non VE, pyramidata ; notiamo
inoltre come in quest'ultima il Dsshates dica che la columella è uniplicata, mentre
che ciò non verificasi nell'^. Scillae.
Il criterio sopraespresso me lo son fatto sia confrontando le due figure tipiche
del Deshates e dello Scacchi, sia confrontwdo gli esemplari delle due forme, ambedue
abbondantissime nel pliocene del Piemonte.
Biguardo all^apertura dell'^. pyramidata devesi notare che mentre la figura del
Deshates la presenta come alquanto tetragona, invece detto Autore la descrìve come
ovato-acuta, ciò che sembrami più giusto anche dall'esame degli esemplari fossili piemontesi.
P. pyramidata var. obliqoaperta Sacc.
(Ta?. II, fig. 31).
Distinguuni hanc var. a specie typica sequenies notae :
Apertura ovaio-pyriformis, magU obliqua.
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — C!oU^;afii insensibilissimamente col tipo.
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DBSCBITTI DA F. SACCO 61
P. PTRAHIDATA Var. RUOULINA SaCC.
(Tav. Il, flg. 3^
Distinguunl hanc yar. a specie iypica sequentes nolae :
Anfiraelus, primi praecipue, longitudinalUer iepreste et irregulartUr rugulosi.
Astiano: Astigiana (frequente).
Osservazioni. — Tale carattere, che a primo tratto parrebbe molto importante,
rd osserva frequentemente sia sulla forma tipica che sulle varietà.
P. PTBAMIDATA var. DEBTONENSIS SaCC
(Tav. II, flg. 33).
Distinguunl hanc var. a specie Iypica sequentes notae:
Testa aliquanlulum minus pyramidalis. Anfractus laevissime canvexuli, sulurìs minus latis
divisi. Plica eolumellaris paullulo eminentiar.
Tortoniano: Tortonese (rara).
r. PTBAMIDATA Vaf. PBBANGCLATINA SaCC.
(Tav. II, flg. 34).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae:
Testa regularius pyramidata, Anfractus uUimus plus minusve subangulatus.
Elveeiano : Sciolze (rara).
Astiano: Astigiana (frequentissima).
Osservazioni. — È notevole lo sviluppo cronologico di questa forma. Si potrebbe
forse ammettere che la P. postconultis sia un'accentuazione tortoniana^ direi, della
varietà in esame. Forse la Odostomia Michaelis Bruon. {Misceli.^ I, p. 7, fig. 7)
è affine a questa forma. Dubito alquanto che la Pyramidella planulata Jan. — (Ds
Cristoforis et Jan., Catalogus rerum naturalium in Museo exstantium^ 1832,
Parma) possa essere identica a questa forma, nel qual caso il nome da me proposto
dovrebbe essere abolito. Credo poi che dovrebbe conservarsi il nome di Deshates alla
specie, perchè accompagnato da buona descrizione e figura, mentre che il lavoro del
Jan lascia affatto desiderare al riguardo.
Pttcheolimella postconulos Sacc.
(Tav. II, fig. 35).
Testa acutO'pyramidata. Anfractus, 6-7 circiter, planulaU, sutura sai profunda di$juncti ;
uUimus magnus^ forliter angulatus, inlerdum fere subcannatus. Vmbilieus nuUus, Apertura sub^
rhombaidalis vel subpyriformis. Labium externum angulatum ; internum subrectum, depresse et
perobUqué plicatum; plica coluwMllaris ad perisUma suboblita.
Long. 3-8 mm.: Lai. ^-Vj^ mm.
1869. Eulima sinuosa Ponzi, Reyn, DODERLEIN, Giac. terr. nrioe. It, centrale, p. 17 (99).
1890. Id. id. 9ar. SACCO, Cat. pai. Bae. Ur%. Piemonte^ n. 5351.
Tortoniano: Montegibbio (frequentissima); S. Agata fossili (rarissima).
Osservazioni. — Mentre che per alcuni caratteri ricorda alquanto la Macro^
dostomia submichaelis var. subangulatina, per altri si avvicina invece alle varietà
più angolose di P. pyramidata ; accordasi poi specialmente bene colla TurboniUa
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62 I MOLLUSCHI DSI TEBSBNI TEBZIABII DBl^ PIEMONTE ECC.
eonulus Eoch (in Spbtbr). Alcune Auristomia ricordano pure la forma in esame.^
Alcuni esemplari ayiiti in comunicazione erano classificati come Pyramidella plamtn
lata (Jak), che è pure forma differente.
Pttcheulimella cràssulata SAca
(Ta?. Il, flg. 36).
Testa permagna, crassa. Anfraetus subplanulati, suluris sol latis et profundis disjuneH ;.
uUimus convexo-subangulatus. Apertura subpyriformis. Columella subreetay obliqui uniplicaia.
Long. 4 mm. : Lai. 3 mm.
Tortontano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Potrebbe essere un'esagerazione locale della P. pyramidata.
Pttcheolimella basinflatella Sagc.
(Tav. II, fig. 37).
Testa turritO'Subconiea, in f eme subin fiata. Anfractus planulati, sutura sat prò fundadisjuneti;..
ultimus permagnus, eonvexo'inflatus. Apertura subovata, superne aeuta^ inferno rotundata. Labium
externum valde arcuatum; labium columellare uniplicatum.
Long. 7 mm. : Lai. 2 V4 o^os.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse essere solo una varietà di E. pyramidata^ ma
presenta pure alcuni caratteri di Maerodostomia.
Col confronto degli esemplari tipici si potrà estendere molto il seguente quadro
dei principali rapporti delle Ptycliealimella, che sono ora sparse fra le Eulimelìa^
le Symola, le Turbonilla, ecc.
Attudltà Ìj-E. praeUmga
[
Ìobliqwiperta
rugulina
peranguUUina
Piaoeiiilaiio P. pyramidata
Tortoniano P. cràssulata — P. pyramidata var. dertonensis P. postconuhis
Elveiiano P. pyramidata var. perangulaUna
Toniri*iano PtycheulimeUa conulus^ì^Eulimella ewstibulata^
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DB&CBITTI Pi F. SACCO 63
Oen.? SPIGA Montbrosato (in lìtteris) 1892.
Testa gradlis^ elangata, apice heterostropho. Anfraetui cùnvexi, transversim pìurituleati et
<^UmgUudinalUer pliealulaU. Columella timplex, contorta.
Il Montbrosato, al quale inviai la forma sottoindicata perchè mi riusciva di
dubbia interpretazione, mi rispose gentilmente (Febbraio 1892) dicendomi come cre-
desse tale forma nuova e degna di costituire un gruppo a parte, pel quale proponeva
il nome di Spica ^ da collocarsi fra le Anisocycla e le Turhonilla. Mentre accetto
e pubblico questo nuovo gruppo, accenno che esso sembrami avere molte affinità colle
Aclidae^ per esempio coi Cioniscus^ quantunque ne differisca per la forma dell'apice.
Spiga Montbbosatoi Sacc.
(Tav. II, fig. 38).
Testa elongata, graeilis, albida. Anfraclus convexi, 10 circiter, suturis profundis disjuncti,
transversim sulcaU et longitudinaliter plicati. Sulci transversi parvuli sed profundis numerosi^
-welter 45-17, visibiles in unoquoque anfractu, inter se irregulariter distantes; in regione cir-
cwnbasali sulcus perspieuior et lonula astdcala ; in regione basali pemumerosiy perappro-
pinquati, parvillimi. Plieae longitudinales irregulares, in regione supera anfractuum sat perspicuae,
^basim versus evanescentes. Apertura subovata. Columella subdistorta.
Long. 8 mm.: Lai. 4 Vi mm.
Piaceneiano: Villalvemia, Masserano (alquanto rara).
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64 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TBBZIAR]! DEL PIEMONTE ECC.
Oen. MENEBTBO Moeller» 1842.
Mbnbstho Humboldto (Risso).
(1896. RISSO, {Tyrbonaia), Produci. Europe mér., IV, p. 394, Pi V. fig. 63X
Il CoccONi {Enum. Moli. mioc. plioe. Parma e Piacenaa^ p. 138, 1873^
aocenna questa specie come trovata nelle marne di Castellarquato ; è probabile trattisi
di ana yarietà, forse simile a qualcuna di quelle tortoniane.
M. HuvBOLDTii yar. miobui.inba Sago.
(Tav. II, fig. 39).
DisUngunnt hanc yar. a specie typica sequentes notae:
Testa mmus infiata, suhulatiar. Sulci transversi interdum magis pertpieui. Suki i<mgttodi-
nalé$ propinquiores, in regime ventrali infera et basali plerumque obliH.
1856. Turbonilla Humboldti Risso HOERNES, Foss. Moli. tert. beck. fnen, p. 504.
1868. Id. id. id. Hoemes DODERLEIN, Ciac. terr. mioe. Italia, p. 17 (99).
Tortoniano: S. Agata, Montegìbbio (alquanto rara).
Osservazioni. — Per essere generalmente meno ventrose si potrebbe forse co-
stituire delle forme tortoniane una specie di cui sarebbe questa il tipo, ma siccome
sonvi pure forme rigonfie di passaggio, così per ora ne costituisco solo una varietà,
tanto più che in generale si considera pure solo come varietà la bulinea che è forma
la quale ricorda molto quella sopraesaminata.
M. Humboldt!! var. ventrisulcata Sago.
(Tav. Il, fig. 40).
Dìsiìnguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa affinis var, miobulinea, sed in regione ventrali subplanulala , profundis sed strictis
suUis transversis tantum sulcata.
Tortoniano : Montegibbio (rara).
M. HuMBOLTii var. miosulcata Sago.
(Tav. II. fig. 41).
Distinguuot hanc var. a specie typica sequentes nolae :
Sulei longitudinales plerumque subobliti, vel tantum in regione subsuturali subvisibiles.
Tortoniano : Montegibbio (rara).
Osservazioni. — La sua gonfiezza sembra indicarci come forse non sia logica
separare specificamente le {orme tortoniane da quelle viventi. Bicorda la var. sulcata
B. D. D.
M. HovBOLDTii var. miolonga Sagg.
(TaJF. Il, Ag. 42).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa elongalior, subulatior. Anfraetus ultimus valde minus inflatus. Suturae latiores et pr<h^
fundiores. Sulci longitudinales minus profundi, Sulci transversi latioreSf perspicuiores.
Long. 7-10 mm.: Lat SlV^-SVi mm.
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mESCBITTI DA T. SACCO
65
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).
OssBBYAZiONi. -- Sembrerebbe costìtoire una specie a sèi ma collegasi gradata-
mente con aloone delle varietà soyraccennate ; per alooni caratteri sembra aTvìdnarsi
alla M. miohmkboldtii.
Mbkbstho moHUMBOLDTn Sacc.
(18S6. UOBRN ES (TuriomUa iiumboUiii)^ HOBRNES M., Fon, Moli Uri. Beek. WimL^ p. 506, ìtcf. 43, fig 34)^
La forma figurata dall' Hoebnbs come Turbonilla HumboldHi è assolatamente
diyersa dalla specie di Bisso. Se ed confronto d^ esemplari si yenisse a riconoscere
che la Melania auricula Qbat. è una Menestho^ forse la specie in esame potrebbe
diTcntame una yarietà.
M. mOflUMBOLDTU vaf. TAUBINENSIS SaCC.
(Tav. n, flg. 43).
Distingunni hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa subulatO'-eanoidalu non ovulaUi, Anfraetus planulatiores. Suturoé minus profund<ie et
mmus perepicuae.
Long. 1 4 mm. : Lat. 3 ^^ mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
OssEBVAZiONi. ^ Parrebbe costitoire specie a sé, ma possedendosene nn solo
esemplare non troppo ben conserrato credo più opportuno di fame provrisorìamente
una Tarietà della M. miohumboldtii.
Attoalilà
AstiaBO
PisceBziaBO
TorlsBiaBS
M. Humioldiii e Tar.
tuherculata
suJcata
gracilis
subvenfrieosa
striata
bulinea
sulcata
M. Eumboldtii var.
M. Eumboldtii var. — M. craticulata
M. Sumboldtii yar.
I
ventrisulcata
miobfUinea
miolonga
miosulcata
Imi
mi(
ElveziiBO Menestho miohumboldtii e var. taurinensis
9 Sacco.
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66 I MOLLUSCHI DEI TKRRBKI TERZUBII DBL PIBMONTB ECC.
Qtonere FYBOUUNA A. Adams 1863.
Le forme di questo genere furono e sono tuttora in parte collocate in altri ge>
neri, specialmente fra Odostomia^ Chemnitzia^ Turbonilìa, Melania^ JBmoa, Aetaeon^
Parthenina^ Turritella, ecc. ; quindi si comprende come il loro studio sia difficile ed
alquanto incerto, tanto jH trattandosi di forme piccole e rare.
Sottogenere PTEGULINA (str. s.).
PtRGULINà INTERSTINCTA (MoNT.).
(1803. MONTAGU.. Test. Brit., i. II, p. 394, t. I, pi XII, fig. 10).
P. INTEESTINCTA vat. SUBAPPENNINA SaGC.
(Tav. 1, flg. 108).
Distìnguuni hanc var. a specie typica sequentes nolae :
Testa aliquantulum subulatior. Anfracius 7-9, prope suturam inferam angulatiares et % cin"
guUs parvulis traneversim ornati. Plicae ImgiludinaUe obliquiores. Plica eolumellaris depresnor.
Long. 4 mm. : Lai. 4 7^ mm*
PiaeeMtano: Masserano, Zinola (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. -- A dire il yero confrontando questa forma colla figura e de-
scrizione originale del Montagu non mi parrebbe potersi unire nella stessa specie, ma
pur tenendo calcolo della descrizione sommaria e della figura cattiva data da questo
Autore, credo doverne costituire almeno una varietà cbe però è affinissima ad alcune
forme tuttora viventi.
Forse forme affini o varietà di P. interstincta sono la Melania pupa Dubois e la
forma bicingtUata Bruqnonb (1856. Turbonilìa pusilla PAt7., Hoebkes, Foss. Moli,
tert, Beck. Wien,, p. 500, tav. 48, fig. 30). Potrebbe forse essere una Pyrgulina
la forma indicata dal Wood come Chemniizia clathrata Jetvr. (Wood, 1874, Grag
Moll.^ V Suppl., p. 59. Tav. VII, fig. 18), ed alla quale credo dare il nome di
exelathrata Sacc, essendo assai diversa dalla tìpica elathrata Jeffb.
Ptrgulina certsalis (Wood).
(1S48. WOOD, Crag Moli, I, p. 86, Ut. IX, Ag. 5).
(1874. Id. id. id. !« Sappi., p. 908).
P. CHRT8ALI8 Vaf. MEEIDIONALIS SaCC
(TaT. I. fig. 109).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Teeta magie turrita, minue conica, Costae longitudinales perelataé, numeroeioree j minus
oUiquae.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — La P. chrysalis è certamente molto affine alla P. interstincta
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DESCRITTI DA P. SACCO 67
MONT., ma credo si debba considerare come specie a parte, tanto più che la tipica
P. interstincta fa assai mal figurata e diagnosticata dal Montaqu, per modo che riesca
alquanto incerto sapere quale ne sia la forma tipica.
PtRGDLIIIA TURBONILLOmBS (BrOS.).
(lSe9. BRUSINA, Gasier. nouv. de rAdriatique^ I. C, XVII, p. 940).
P. TUBBONILLOIDES Taf. ALPINO LIGUSTICA SaGC.
(Tav. I, fig. HO).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae :
In regione btuali eoitae loìigitudinales iuholfUtae; sulei transverMi latiores et profundiores^
sulcus cirewitbasalii praeeipue. Plica dentalis interdum elatior.
Long. 2 mm.: Lat. Vi nina*
Piacensfiano : Yillalyernia, S. Quirico in Yalsesia, Zinola presso Savona (rara).
Osservazioni. — Forse è alquanto affine a questa forma, come pure alla P.
spiralt$^ la Odontostomia vindobonensis Hoebnes, che questo Autore, oltre che nel
bacino viennese, dice aver già riscontrato fra i fossili del Modenese ; dubito però si
tratti di altra specie.
Ptrgulina variorhata Sago.
(Tav. I, fig. 111).
Testa parva, iubulata, apice depressa, albida. Anfracttis 5, depresso- anwexif profunda su-
tura disjuncti, longitudinaliter et transversim costati. Costae longitudinales numerosae, SO 9$t
praeter 20 in ultimo anfractu, appropinqùatae, prope stUuram superam laeviter retroflexae, supra
costulat transversas decurrentes; in anfractu ultimo depressiores et gradatìm subohlilae, Costulae-
trantversae parvuliores, 5-6 in unoquoque anfractu, in anfractu ulHmo gradatim suhoblitae.
Apertura irregularUer rhomboidea. Plica columellaris depressa.
Long. 3 rom.: Lai. 1 mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Ptrgulina fbnbstratoidbs Sacc.
(Tav. I. fig. 112).
Testa parvula, elongata^ albida^ imperforata. Anfraclus convexi, tantum laevissime suban^
gulosi, longitudinaliter et transversim costati. Suturae profandae. Costae longitudinales numerosaoy
roiundatae, cospicuae, versus centrum regionis basalis gradatim evanescentes. Costae transversas,
in regione ventrali infera sitae, costis longitudinalibus minoresy Ì, infera circumbasalis. Apertura
subovata.
Long. 3 mm.: Lai. 4 mm.
Piacensiano: Yillalvernia (rara).
Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto ad alcune Tragula^ sia alla
T. fenestrata, sia specialmente alla T. interstinctoides ; ma d'altra parte sembra affine
ad alcune Pyrgulina, cosi alla P. eximia, alla P. emaciata^ ecc. Essendo incompleto
runico esemplare conservato rimane quindi incerta la sua precisa collocazione, quan-
tunque forse esso costituisca appunto una delle forme di passaggio fra le PyrguUnot
e le Tragula.
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I MOLLUSCHI BSI TIBBKNI TBBZURII DSL FIBIfONTI DIBOBITTI DA*P. SACCO 69
PteOOLIMA PTGMAEà (GllAT.).
(1838. GRATELOUP, Conehyl. fon. terr. tm. Adour, p. 34, Ut. «, fig. 77, 78).
P. PT6MABA yar. subttpica Sacc.
(i8&6. HOERNES, Fots. Moli teri. beck. fTien., p. 609, U?. 43, fig. 39).
1856. TurbùmllapygmaeaGrat, UOBRMBS, Féu.MùlL ieri. Beck. FFimn,, p. 50).
1856. Id. id. id. I^EUGBBOaBN, Tm-k MoU. Ob. Lapugy, p. 178.
1861 U, id. id. DODERLEIN, Ciac. terr. mioe. II. centr., p. 17 (09).
Tortoniano: Montegibbio (freqaente).
OssBBTAZiONi. -^ La figura tipica del Gbatbloup feurebbe snpporrd che la fonna
in esame costituisca una specie divèrsa, ma forse ciò dipende solo dalla figura poco
accurata. Alcune Tarietft dì questa specie sono tuttora viventi nel Mediterraneo.
P. PT6MABA Var. POSTICA SaCC.
(Taf. I, ig. 113).
DistiDgnaol bane var. a var. sublypica seqoentes nolae :
Testa pUrwnqae aliquantulum major, pauUulo sealaralior. Anfraclui nUnui convesn. Labium
extemum intus laeviter pluHpliealum ; peristama simplex.
Long. 3 Vi - * mm. : Lai. 4 Va - ^ */♦ nim.
ìS13.ChemmUiapygmaca Grat. COCCONI, Enum. Moli. Parma e Piacenza^ p. 136.
1890. Id. id. id. SACCO, Cai. pai. Bae. ttrz. PiemonU, d. 9094.
Piaceneiano : S. Quirìco in Yalsesia, Piacentino (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssBRVAZiONi. — Questa forma è affine alla vivente P. St^hanisii Jbff. ed
alle plioceniche P. costulata Wood e P. parvuìa Ntsi, che sono probabilmente da
crasiderarsi in parte come varietà della P. pygmaea.
Attualità P. pygmaea var. Stephanisii ecc.
I
AstiiBO P. pygmaea var. postica
I postica
costulata
TwtaiìaM P. pygmaea var. subtypica
BÌTeri«BO P. pygmaea
Sottog. TBAGULA Montbbosato, 1884.
Tbagula fbnesibata (Fobb.).
(JBFFRETS in Ann, Mag. Nat. Hist., 9* wnt^ II, p. 345).
T. FBNBSTRATA Vaf. SUBALPINA SaCC.
(Tav. I, fig. ii4>
Tetto aliqiuMvium minùr, iransvenim tenuissime striolata. Anfractm minus angulati.
Long. 4Vt-3 mm.: Lai. Vs-^ "^m.
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70 I MOLLUSCHI DBI TIBBBNI TBRZIARII DBL PIEMOKTB BCC.
PiacenHano: Maaserano, Yillalyemia (non rara).
Astiano: Astigiana (rara).
OssBBYAZiONi. — La forma fossile è molto simile a quella yiTonte; forse le ò^
pure affine la forma Bigaccii Conti del pliocene di M. Mario.
Teigola interstinctoides Sagg.
(Tav. I, &g. 115).
Testa parvuUiy elmigatoiurrila, albiday imperforata. Anfraetus 7-8 eircit&Tj eonvexi, longitih
dinalUer et trann^sim costati Costae longilwUnalei crassae, latae^ tutor ss tot UstamteSf m
anfractu ultimo 14-16 cireiter, in regione basali oblitae. Costae tranversae 3, in regione ven-
trali infera sitae, sat crassae, sed costis longitudinalibus aliqaantulum minores. Apertura suboeata.
Labium extemum subcrassum.
Long. 3 mm. : Lai. IV4 ^^'
Astiano: Astigiana (rara).
OssbbtAzioni. — Questa forma quantunque certamente affine alla T. fenestrata^
tuttavia per la depressione dei cingoli trasversi basali s^nbra quasi tendere verso la .
Pyrgulina intersUneta.
Sottog. MIBALDA A. Adams, 1863.
MlRALDA EXCAVATA (PhU^.).
(iS36. PIIIUPPI, Emtm. Meli. Sic., t. I, p. 154, Tab. X, fig. 6).
M. BX CAVATA Var. TDRBITASTEMSIS SaCG.
(Tav. I, flg. 116).
Distinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae:
Testa major, magis turrita, minus conica, Costae ìongitwHnalei numerosieres et prcpinquio*
res, in anfractu ultimo 20-24 eirciter. Anfraetus ultimus caeleris non tantum amplior. Vmbilieus
sat visibilis, rimaeformis.
Long. 3-4 mm.: Lat. 1'/»-^ ^^'
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Veramente paragonando la figura tipica del Phiuppi colla
forma in esame, questa parrebbe essere una specie a parte ; ma considerando quanto^
sia variabile la M. excavata e come molte delle forme viventi, che ne sono consi-
derate solo come varietà, si avvicinino assai alla forma fossile in esame, ne costi-
tuisco solo una varietà, affine probabilmente alla var. trinodosa Beyn., Yand. e Ponzi
del pliocene di M. Mario.
Do il nome di var. ornatulina alla forma disegnata dal Jbffkeys {Brith. Conch.^
voi. V, PI. LXXV, fig. 6) perchè diversissima dal tipo.
Harveyi
AttuaKtà M. excavata e var. { ^^**]*^*
Astiaoo M. excavata e var.
I
liaceoziana M. excavata var.
ornatulina^ ecc.
trinodosa
turritastensis
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DE8CBITTI DA F. SACCO
71
Sottog. PTRGISCULUS Montebosato, 1884.
Ptrgisculus scalaris (Pbil.)«
(1836. PHILIPPI, En. Moli. Siciliae, p. 157, Ut. IX, fig. 9).
P. SCALARIS var. BASIDEPRB8SA SaCC.
(Tav. 1, fig. 117)
DisiiognaDt baoc var. a specie iypìca sequenles Dolae :
Testo interdum nu^or, aliquanlulam turrUior^ basi depremor, Coslula transvérsa cireumba--
■^alii eaeterii crassior. Ba$i$ laevìter sulculata.
Long. 3Vt-5-7Va mm.: Lai. \ -r/.-i»/» mm.
1873. ChemniUia scalaris PMl. COCCOLI, Bnum. Moli. Parma e Piacenza, p. 137.
Piaceneiano: Savonese (rara).
Astiano: Astigiana, Piacentino (frequente).
OssEBYAZiONi. — La figura originale del Phtlippi è alquanto cattiva e quindi
se si basasse il confronto solo su di essa la forma in esame se ne dovrebbe distin-
sero specificamente. L'esemplare di Savona è molto più piccolo di quelli dell'Asti-
giana, ma trattandosi di un esemplare solo non si può per ora dare troppa importanza
a questo fatto.
P. scalaris var. pliopbrcostata Sacc.
(Tav. I, 6g. 118).
Disiinguunl hanc var. a var. basidepressa sequenles noiae :
Sulculi iramsversi plerumque aliqumtulum numerosiores. Costae longUudinales, in anfradu
ultimo praeeipuef inter se propinquiores, numerosiores, paullulo minus erassae.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse solo considerarsi come sottovarietà od anomalia
^ella var. basidepressa.
P. scalaris var. subfasciolata Sacc.
(Tav. I. 6g. 119).
Dislinguont hanc var. a var. basidepressa sequenles notae :
In regione ventrali media, anfractus, ultimi praecipue, sulculi transversi nulli, dmde fasciola
ventralis (sub cosias longitudinales) conspieitur.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Alcuni esemplari della var. basidepressa tendono già verso questa
forma.
AttoaliU
AstiaDO
i^cenziaoo
P. scalaris e var. rufescens, ecc.
Ìpliopercostata
basidepressa
subfasciolata
P. scalaris e var. bcksidepressa
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72 I MOLLUSCHI DB! TIRRENI TBRZIARII DEL PUMONTB ECC.
Oanara TUBBONILLA Leach in Bisso, 1826.
Sottog. TUBBONILLA (str. sensu) {Euturhonilla Semfer, 1861).
TUEBONILLA LÀCTBA (LlNN.).
(1776. LINNEO, Syst. Namrae^ Ed. XII, pag. 1938).
Questa specie viene anche indicata come T. elegantissima. Essa fu Tariamente-
interpretata dai malacologì e quindi manca una base sicura di confronto, essendo assai
diverse fra di loro le figure date per questa specie da Montagu , Brown , Philippi,
Jeffrets, Bucquoi, Dautzenbero e Dollfus, ecc., ecc. Tra tale incertezza si po-
trebbe scegliere a tipo provvisorio la figura del Jeffrets « Brith. Conch.^ tomo V,
pi. LXXYI, fig. 3 », sia per la speciale competenza del Jeffrets, sia perchè essa è nitida
e ben fatta, sia perchè anche il Monterosato ed altri malacologi Tindicano come fra
le migliori ; verificai però come le forme fossili siano piuttosto simili alla T. Cam"
panelìm (Phil.), alla quale quindi credetti opportuno di generalmente paragonarle.
Do il nome di gallica Sacc. alla forma figurata come T. ìaciea dal Bucquoi,
Dautzenberg e Dollfus (1883. Moli. Roussillon, PI. XXI, fig. 7), e di parvO'
gallica alla forma indicata nello stesso modo e raffigurata nella stessa tavola colla
fig. 6, giacché paionmi ben distinte dalla tipica forma di Linneo.
T. lactea var. Campanbllab (Phil.).
(1S44. PHILIPP!, Emm. Moli. Siciliae, 1, p. 156, PI. IX, ig. 6).
Long. 6-48 mm. : Lai. 1 '/^-S 7* ^^^
1S73. Chemniuia elegantissima Moni. COCCONI, En. Moli. mioe. plioc, Parma e Piacenza, p. lS4.
Piaceneiano: Astigiana, Masserano, Yillalvemia, Piacentino (non rara).
Astiano : Astigiana (frequente).
Osservazioni. — La Melania Campanellae Phil. viene da molti malacologi, anzi
persino dallo stesso Philippi, considerata come identica alla T. lactea ; altri invece ne fa
una specie a parte. Io credo che la si debba considerare, se non una specie a parte,
certamente almeno come una varietà spiccatissima della T. lactea e che costituisca
quasi una forma tipo, alla quale credo quindi opportuno paragonare molte forme
fossili. Le è alquanto simile Vexjeffreysi Sacc. (Chemnitzia Jeffreysi Kock a. Wibch.
in WooD, Crag Moli, V Suppl., 1874, p. 184, Add. Piate, fig. 14) del pliocene^
inglese.
T. LACTEA var. Gastaldi (Sbmp.).
(Tav. II, fig. 44).
Long. 6-n mm.: Lai. l^/^-SV» mm-
iSai. Twrhomlla GastaldU Semp. SEMPER. Palà^ta. VnUrsuck. Beséhr. neu. Tert. Conch., p. «40-
18SS. Id. id. id. KOENEN, Gastr., ecc. Norddeutsch. mioe., p. %U.
PiaeenMiano: Astigiana, Yillalvemia (frequente).
Astiano : Astigiana (frequente).
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DESCRITTI Dk F, SACCO 79
Osservazioni. — Collegasi insensibamente colla yar. Campanellae, tanto più
che sovente l'andamento ed il numero delle coste varia a seconda degli anfratti e
degli individui. Questa forma, come la precedente, venne finora generalmente clas^
sificata come T. pUcatula, ciò che ebbi a constatare dai cartellini della collezione
MiCHELOTTi (Museo geol. di Koma), della collezione del Museo geol. di Torino, ecc.
Mancando la figura del tipo di Semper rimane alquanto incerta l'interpretazione di
questa forma ; ad ogni modo sembrami che l'esemplare descritto come T. Oastaldii dal
De Stefani e Pantanelli « 1880. Moli, plioe. dei dintorni di Siena » e figurato
poscia nel 1888 dal De Stefani * Icon. dei nuovi Moli, plioc. dei dintorni di
Siena, tav. XI, fig. 23 » non corrisponda alla forma del Semper e quindi Tappello
senensigastaldii Sacc.
T. LACTEA var. TORBITOLONGA SaCC.
(Tav. U, Bg. 45).
Disiìnguunt hanc var. a var. Campaìullae (Phii) sequenles notae :
Testa valde turrilior et longior. Costae Umgitudinales passim tantum obìiquae, passim sub-
areuatae vel subflexuosae.
Long. 21 mm. : Lai. 3'/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
T. LACTEA var. PLIOSIGMOIDBA SaGC
(Tav. II, fig. 46).
DislÌDguQDt hanc var. a var. Campanellae (Phil.) sequenles nolae :
In anfractibus uUimis costae flexuosO'sigmoideae,
Piacenziano ed Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Questa forma collegasi perfettamente con quelle affini in causa
della saltuarietà del suo carattere differenziale. È nettamente distinta dalla T. sigmoidea
Jeffr. per la mancanza di solchi trasversi.
T. LACTEA var. mTUSPEBSULCATA SaCC.
(Tav. II, fig. 47).
Distìnguunt hanc var. a var. Campanellae (Phil) sequentes notae :
Costae longiludinales subrectae vel laevissime obliquo-arenalae, saepe rotundo-^eémplanatae.
Labium extemum intus spiraliter sulcatum; suld 5-6, sol lati, plus minusve profundi, eostulina
spirali inter se separati
Piacenziano: Zinola-Fomaci (rara).
Astiano : Astigiana (non rara).
Osservazioni. — I solchi spirali intemi non hanno forse quella importanza che
parrebbe a primo tratto, poiché veggonsi pure comparire in Wme affini, se pure non
identiche alla var. Campanellae, ma sono più spiccati e più costanti nella forma in esame.
Oià il FONTANNES descrisso e figurò una forma simile (più grande, a base meno de-
pressa, ecc.) che appellò T. millcisensis, la quale forse è solo una varietà di T. lactea;
ma se invece essa dovesse considerarsi come una specie a parte ne diventerebbero^
varietà le forme in esame ed altre simili descritte in seguito.
10 Sacco.
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74 I MOLLUSCHI DEI TBERENI TBRZIAEII DBL PIBMONTB BCC.
T. LAGTBiL yar. PLiosimus Sacg.
(Tav. Il, 6g. 48).
Disiingoani hanc var. a var. intuspenulcata Sacg. sequenies noiae :
In anfraetibus uUitnis coslae aliquanlulum propinquiores $t obliquiorei, interdum laeviter
depressiores
Astiano: Àstigiaiia (non rara).
OssEBYAZiONL ^ Per alconi caratteri costituisce passaggio alla var. Campanellae.
T. LAGTBA Taf. PBRPLICÀTOSULCATA SaGG.
(Tay. II. fig. 49).
Distìnguant hanc yar. a var. iniuspersulcala Sagc. sequenies noiae :
Testa crassiar; coitae hngitudinales, laevissime fkxuosae, numero majores (24-26 tu an*
froda ullimo), propinquiores, Anfracius penulHmi prope suluram supera 2 cosiicillis transversis^
perdepressis, inierdum ornati.
Long. 45 mm. : Lai. 3*/» mm.
Astiano: Astigiana (rara).
T. LACTEA var. coNVBXDLosuLaiA Sacg.
(Tay. II, fig. 50).
Disiingoani hanc var. a var. intuspersulcata Sacg. sequenies noiae :
Testa turritior; anfractus convexuli; costae laeviter obliquiores, basim versus aliquantulum
productiores.
Long. 12 mm.: Lai. 3 mm.
Astiano: Astigiana (rara).
T. LAGTBA var. PLIOOIGANTBA SaGG.
(Tav. II, fig. 51).
Disiingoani hanc var. a var. intuspersulcata Sacg. seqoenles noiae :
Testa major, crassior. Costae obliquae sed non, vel parum, flexuosae, in anfractu ultiiao
20-22.
Long. 46 mm.: Lai. i*/^ mm.
Astiano: Astigiana (rara).
T. LAGTBA var. ELBOANS (SbGU.).
(1876. SEGUENZA, Studi strat. pi. U. mer., B.C. 6. 1.» p. 14).
(Tav. II, fig. 52).
Dislingounl hanc var. a var. Campanellae seqoenles notae :
Costae aliquantulum parvuliores^ spatia intercostalia latiora.
Piacenziano ed Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Il Sequenza indica questa forma come specie a parte, ma eesa
collegasi cod gradualmente con altre varietà di T. laetea che sembrami doverla pure
solo considerare come una varietà ; fra le viventi ricorda la T. posia,cuticostata Sac€.
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DESCRITTI DA P. SACCO 7S
T. LACTBA var. PAoacosTATA (Seg.).
(1876. SEQUENZA, Studi strappi. Jt. mer., B.C. G.I., p 99).
(Tav. II, fig. 53).
DisiÌDguunt haoc var. a var. Campanellae seqoentes notae :
Testa aliquarUulum parvior et magis conica Anfraetus interdum laeviisime amvexiores ;
eostae graciliùret et acutiores.
Piaceneiano: Savonese (non rara).
Osservazioni. — Anche questa forma indicata dal Sequenza come specie a
parte, è forse solo nna varietà di T. lactea, varietà che collegasi colla precedente,
ma che tende già verso le forme tortoniane.
T. LACTEA var. PAuacosTOBRuimiA Sacc.
Disiingaunl hanc var. a var. paucicott^Ua (Seg.) seqaentes nolae :
Testa subgrisea.
Piacenaiano: Yillalvemia (rara).
T. lactbà var. bbevicostulata Sàgg.
(Tay. n, flg. 54).
DistingQuni hanc var. a var. Campanellae sequentes nolae :
Testa aliquantulum major. Costae longitudinales paullulo breviores, versus regionem basalem
mmus produetae.
Piaceneiano?: Tortonese (rara).
Astiano: Astigiana (rara).
T. LACTBA anom. pseudoflobbntina Sagg.
(Tav. II, fig. 55).
Dislingoant hanc anom. a var. Campanellae sequentes noiae :
Passim costae longitudinales superne fortiter angulato-arcuatae.
Piacenziano: Villalvemia (rara).
Osservazioni. — Il carattere differenziale di questa forma rappresenta solo
una semplice anomalia, che però ricorda quello, forse più costante, che costituisce la
T. exfiorentina Sago. (= T. fiorentina secondo Db Stefani « Iconogr. Moli, plioc.^
Siena, 1888, tav. XI, fig. 25), » ben diversa dalla vera T. fiorentina Da Costa.
T. LACTBA var. TURBITOPARVA SaGG.
(Tav. II, flg. 56).
Distinguont hanc var. a var. Campanellae sequentes notae :
Testa parva, aUquantulum turritior; costae reetiores.
Long. 6 mm. : Lat i Vt mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Ricorda alquanto la var. senensigastaldii Sacc.
T. LACTBA var. coNiGOPABvm^A Sagg.
(Tav. II, fig. 57).
Disiinguunt hanc var. a var. Campanellae sequentes notae :
Testa minor, minus turrita, magis conica, Costae paullulo infeme productiores.
Long. 4 Va mm. : Lai. 1 Va ^^'
Piaceneiano: Ponte S. Quirico in Yalsesia (rara).
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76 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TSRZIABII I>IL PIEMONTE ECC.
TORBONILLA MeNEGHINII LiB.
(1856. LIBASSI, Sopra alcune conch. foss. dti dint. di Palermo, p. 90, fig. 10).
Astiano : Àstigiana (frequente).
OssERYAZiONi. — Si aYYÌcma assai alle yar. Oampanellae^ Gastàldii^ ecc.; se
ne distìngue specialmente (secondo la figura del Libassi) perchè le coste longitudinali
non si arrestano di tratto nella regione ventrale, ma si prolungano alquanto, attenuan-
dosi, verso la parte inferiore, e non chiudendo direi, nel basso, gli spazi intercostali^
dò che d'altronde osservasi pure talora saltuariamente in alcune forme della T. ìactea^
di cui la T. Meneghina potrebbe quindi anche esser solo una varietà. Forse è alquanto
a£Sne alla presente specie la T, fiorentina (Costa), ma la figura e la descrizione
riescono xm po' troppo incerte per fondarvi una buona specie.
T. Meneghinu? var. astrnsiconvexa Sacc.
(Tav. n, fig. 58).
DisUnguunl hanc var. a specie typica sequentes noiae :
Testa aliquantulum infUUior. Anfractus convexiores.
Long. 6 mm.: Lai. 4 '/^ nim.
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si avvicina pure alla T. astensidelicata.
TURBONILLA POSTACUTICOSTATA SàGG.
(1884. JEPFRETS, MolL Lightning Exped, Proc. Z. S., p. 359, PI. XXVII, fig. 3).
n nome di acuticostata datole dal Jeffrets non può essere conservato perchè
^'à usato nel 1870 dallo Speter per un' altra specie di Turbonilla.
T. POSTACUTICOSTATA Var. LIGUSTICA SaGC.
(Tav. II, fig. 59).
DistinguuDt hanc var. a specie lypica sequentes nolae ;
Te$ta aliquantulum major. Costae longiludinales acutiores^ basim versun aliquantulum prò-
4uctiore$.
Long. 6 mm.: Lai. h^\% mm.
Piacensiano: Savona (rara).
T. POSTACUTICOSTATA? Var. PLIOMAGlfA SaGG.
(Tav. Il, flg. 60).
Disiinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae :
Testa major. Anfraeius minus convexi. Costae acutiores, interdum laetfiter flesDuosas. Suld
spirales intemi plus minusve perspieui.
Long. 6-40 mm. Lai. l^s'^Vs ™™-
Piacensiano: Masserano, Savona-Zinola (non rara).
Osservazioni. — Costituisce quasi passaggio tra la T. lactea ed alcune Tur-
òonilla mioceniche. Potrebbe f<»ee considerarsi come una specie a parte.
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DESCRITTI DA F. SACCO 77
TURBONILU PSEUDOCOSTELLÀTA SiCC.
(Tav. II, flg. 61).
Testa media^ suberassula, iuhturrita, inferne subdepressa. Anfractus subplani vel laevUer
-depressO'Convexi, stUuris sai profundis disjuncti, Costae longiludinales subrectae vel lamssime
^ubobliquae, sai elatae, latere subcompressae, interstitiis cosiis latioribus disjunclae, in anfraetu
ultimo 14-16, inferne abrupte attenuatae : regio basalislaevis, a regioni ventrali costicilla trans-
versa depressissima, interdum suboblita, disjuncta. Apertura subquadrangulo'rhomboidalis. Labium
^xtemum simplex; labium eolumellare rectum, laeviter depresso -subplicatum.
Long. 5-10 mm.: Lai. IVs*^ ^^'
1856. Turbonilla costellata Grat, HOERNES, Foss. Moli, tert. beck, fnen, p. 498.
1856. Jd. id. id. NEUGEBOREN, Tert. Moli. Ob. Lapugy, p. 177.
1863. id. id. Grat., Hoem. DODERLEIN, Ciac. terr. mtoe. It. centr., p. 17 (99).
Tortontano: Montegibbio (non rara).
OssERYAZiONi. — Basandosi sulla figura che il Grateloup dà della sua Tur-
banilla costellata pare che ad essa non si possano riferire quelle diverse forme che
^ essa Tennero finora da yari Autori identificate. Pei suoi caratteri sembra quasi
collegarsi alla T. lactea var. eìegans.
T. PSEUDOCOSTELLATA vaf. TAUBINENSIS SaCC
(Tav. II. flg. 62).
DistiDguunt hanc var. a specie typica sequentes notae:
Testa minor, aliquantulum magis conica, minus turrita ; costae longiludinales numero mi-
4tores : in regione basali pseudodiseus parvulus interdum conspicitur.
Long. 4 mm : Lai. 4 Vs mm.
Elveaiano: Sciolze (rara).
T. PSEUDOCOSTELLÀTA Var. HOERNESIANA SaCC.
(1856. HOERiNES. Foss. Moli. tert. Beck., H^en., p. 498, Uv. 43, fig. Vt).
Tortontano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. •— Questa forma non è certamente identificabile colla T. costellata
Grat.; dìstinguesi dalla specie tipica specialmente per la forma un po' più conica e
per la pseudocosticilla circumbasale nulla o quasi nulla. Le si avvicina molto la var.
hoeneniana Sacc. (Turbonilla costellata Grat. secondo Koenen « Oastrop.^ Cephal.
u. Pter. Norddeutsch. Mioc, 1882, tav. VI, fig. 9 ».
T. PSEUDOCOSTELLÀTA vaf. PAUCICOSTELLATA SaGC.
(Tav. Il, fig. 63).
DisiiDgaonl baoc var. a specie typica sequeotes notae:
Testa aliquantulum parvior; costae longiludinales numero minores, il -13 ; pseudocosticilla
<ircumbasalis nulla.
Long. 5 mm.: Lat. 1 ^t mm.
Tortontano: Stazzano (rara).
TdEBONILLA PLIOGOSTELLATOmBS SaCC.
(Tav. n, flg. 64).
Testa pATva, eUmgato-turrita, albido-nitens. Anfractus subplano-convexuU^ suiuris profundii
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78 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
dixjuncti. Costae longitudinales sai crassae ei elalae, suhrectae; in anfractu uUmo 4 4 etrcitor».
basim versus gradatim evanescentes. Testae basis eonvexula. Apertura ovato-subpyriformis. Peri^
stoma simplex; columella inlus depresse uniplicataF
Long. 5 mm.: Lai. 1 mm.
1890. Turbonilla cosuUata Grat. SACCO, Cai, pai. Bac, terz, Piemonte, d. 9017.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si ayyiciDa alquanto alla T. costellatoides. Potrebbe riferirsf
ad una specie simile la forma indicata come Chemnitaia costellata Grat. dal Cocconi
€ 1873. Enum. Moli, mioc. plioc, Parma e Piacenza, p. 135 ».
Turbonilla gostelutoidbs Sacg.
(Tav. II, flg. 65).
Testa turritO'Ocuta, lactea, basi subrotundata. Anfractus subplanocotwexulif suturis sat prò-
fkndis disjuncti. Costae longitudinales subacutae^ rectae vel laevissime obliquae, basim versus gra-
datim attenuatae, in anfractu uUimo 15-16 circiter. Apertura subovato-rhomboidalis ; labium-
extemum simplex; làbium columellare depresse uniplicatum.
Long. 8 Vg mm : Lai. 2 mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Per qaanto molto differente dalla T. psendocostellata^ sembra
che le si colleghi per mezzo della var. dertocolligens. Bicorda la T. Beussii Hoern.
T. COSTBLLATOmSS làT. ANTIQUA SaCC.
(Tav. II. flg. 66).
Disiinguunt banc var. a specie lypica seqaentes nolae :
Costae longitudinales basim versus minus produclae. Testa» basis aliquantulum minus ro^
tundala. Apertura rotundatior.
Elveeiano: Colli torinesi, Bersano (alquanto rara).
T. COSTELLATOIDES Var. DERTOCOLLIGENS SaCC
(Tav. II, flg. 67).
Costae longitudinales basim versus minus productae, Costula eircumbasalis perdepressa, subo--
blila, passim subvisibilis. Testae basis aliquantulum depressior. Apertura rotundatior,
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (non rara).
Osservazioni. — Costituisce bellissimo passaggio ad alcune varietà di T. pseu^
docostellata. È forse ad una forma simile che il Doderlein « Oiac. terr. mioc. Italia
centr,, p. 17 > diede il nome di T. elegantissima var. crassecostata (T. Gastaldii
Semp.), citazione che ho ripetuta nel mio « Cat. pai. Bac. torà. Piem.^ n. 5356 ».
TURRONILLA KOENBNI SaGC.
(188«. KOENCN (T. cotUllata Grat.) Gastrop. Cephal, u. Pier, Norddeutsch. Mioc., tav. VI, fig. 10).
Elvesfiano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara).
Osservazioni. •— Sembrami che alcune forme del miocene torinese siano para-
gonabili a questa specie, la quale non è assolutamente identificabile alla T. costellata
Orat. Anche la T. costellata Grat. di B. Hoernes « Fauna Schlier's v. Ottnang.^
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DESCBITTI DA F. SACCO 79
1875, p. 362 (30), tay. X, fig. 12 » non sembrami identificabile a detta spede per
cm le do il nome di T. acutorecta Sacc. Noto qui incidentalmente come il Eoenen
€ 1891. Norddeutsch. Uni. Olig. Moli. Fauna, p. 629 » istituisca una T, laticosta,
di cui, prendendo per tipo la fig. 1 5 (Tay. XXXXIII), in^cherei una yar. multico^
stula Sacc. basata sulla fig. 17 della stessa tayola.
TURBONILLA PEBCOSTELLATA SaCC. ,
(Tav. II, flg. 68).
Testa conoidalis^ albida. Anfracius subplanati, iuturis sat profundis disjuncli. Costae lon*
giludinales subrectae, suberistalae, fere latae sicut spatia intercostalia ; in anfraclu ultimo 20
-cirdter, basim versus aliquantulum productae. Testae basis aliquantum subrotundata. Apertura
subovoidalis, Peristoma simplex.
Long. 5-7 mm. : Lai. 2-2Vs mm.
Tortoniano: Montegibbio (frequente).
OssEByAZiONi. — Sembra ayyicinarsi alla yar. hoernesiana di T. pseudocostellata.
TORBONILLA HEMUCIRSIFORMIS SaCC
(Tav. II, fig. 09)
Testa turrita j elongata^ sat crassa. Anfracius laevitm' convexi sutura sat profunda disjuncti.
^stae longitudinales subreetae vel laevisiime arcuatae, fere latae sicui spatia intercostalia ; in
anfractu ultimo , subangulatOy 20 circiter, ad basim rapide depressae^ sed in regione basali passim
perdepressae subvisibiles. Testae basis subdepressa. Apertura subrhomboidalis. Labium externum
-intus plurisulcaium : labium columellare depresseplicatum.
Long. 41 mm. : Lat. 2 Va mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
OssERyAziONT. — Si ayyicina alquanto alle T. pseudocostellata, T. costellatoides,
T. terebralis Qrat., T. pseudoauricula Grat., ecc., ma ricorda pure assai alcune
forme di Hemiacirsa, coA per esempio ali* H. prolanceolata.
TURBONILLA? COSTBLLATOSULCATA SaCC.
(Tav. II, fig. 70).
Testa parva, turrito^scalarata, basi subdepressa. Anfracius plano-convexuli, suturis sat pro-
fundis disjuncti. Costae longitudinales subreetae, in anfractu ultimo 4 4-15, bashn versus sat
rapide attentiatae. Prope suturam sulcus parum profundus^ costis interruptus, passim suboblitus,
conspicitur. Apertura subovata. Peristoma simplex.
Long. 47t mm. : Lai. 4 V* ^^'
Tortoniano: Montegibbio (rara).
OssERyAZiONi. — Il carattere del solco subsuturale parrebbe costituire di questa
forma una specie non appartenente alle yere Turbonilla, ricordando per esempio alcune
Pyrgulina; ma d'altra parte essa si ayyicina molto pei diyersi caratteri alla T.
pseudocostellata e T. costellatoides, e d'altronde accenni di solchi transyersi ebbi pure
^ osseryare in qualche raro esemplare di T. costellatoides yar. dertocolligens, per
modo che proyyisoriamente attribuisco alle Turbonilla la forma in esame.
Turbonilla? basisulcdlatà Sago.
(Tav. II, fig. 71).
Testa media, albida, crniico-turrita. Anfracius subcomexuli, suturis sat profundis disjuncti.
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80 I MOLLUSCHI DBI TERRENI TERZIiRII DEL PIEMONTE ICC.
Costae longUudinales sai elatae, inler $e dhtantes, ad suturai deprsssiorss, in anfraetu ttttjmo^
40 drcitér, basim versus aliquanlulum prodactae. Testae basii subrctundataf lamssimis sulcu
ipiralibui, parum profundis, 4-6 (etiam in regione ventrali infera visibilibus), omaUs.
Long. 6 mm. : Lai. 4 ^/^ mm.
Tortoniano: Montegìbbio (rara).
Osservazioni. — Si aYYicina ad alcune varietA di T. pseudocostellata ; la sol-
colatura basale accennerebbe alle Sulcoturbonilla.
TURBONILLA? ReDSSI (HoBftN.).
(1856. M. HOERNES, Foss. Moli. Urt. Beek. ff^itn., p. 641, Uy. 43, ig. 90).
Tortoniano: Montegibbio (rara).
TURBONILLI ASTENSIDELICATA SaGC
(Tav. Il, fig. 72).
Testa affinis T. delicata Montr., sed major. Sulurae aliquanlulum profundwres, Costae
longiludinales interdum numerosioresj 16-SO in anfraetu ultimo, rectae vel laeviUr obliquae.
Long. 3 '/s*^ ^^'' Lai. I-IV^ mm.
Piacen0iano: Astigiana, Villa! vemia (rara).
Astiano: Astigiana (frequentissima).
Osservazioni. — Si avvicina ad alcune varietà di T. laetea; ricorda pure al«*
quanto la vivente T. gradata Montr.
T. ASTENSIDELICATA Var. ACUTUIA SaCC
(Tav. II, flg. 73).
Disiingaunl hanc var. a specie typica sequenles notae :
Testa lurrilior, elongalior, aculior, aliquanlulum minus conica.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si avvicina alquanto alla T, turritodelicata Sacc.
TUEBONILLA DELICATA MoNT.
(1844. PHILIPP! {Chmniuia gracilu [non Brocchi]), Bn. Moli Siciliae, II, p. 137, Uv. XXIV, fig. ìi\
Piacenziano : Villalvemia, Zinola-Savona (non rara).
Astiano : Astigiana (non rara).
T. delicata var. basiglobosa Sacc.
(Tav. II, flg. 74).
Distinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae :
Anfractus laeviter convexuliores, suturis profundioribus di^uncti; testae basis rotundatior.
Long. 3 Va mm.: Lai. 4 mm.
Piacenziano: Villalvemia (rara).
Osservazioni. — Porse la T. Strozza De Step. e Pant. rappresenta quasi un
grado di maggior accentuamento dei caratteri distintivi di questa forma.
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BISCRITTI DA F. SACCO 81
TUBBONILLA TURRITODBLICÀTA SaCC.
(Tav. II, fig. 75).
Testa graciliSf perturrita. Anfraclus planoeonvexuli^ suturis profundis disjuncH. Cosiae lon-
gitudinales subreetae, appropinquatae [in anfractibus uUimis prasàpué), in anfraetu nUimo 23-
85, basim versus sai produclae sed sensim decrescentes. Basis rotundo^depressa. Apertura ovato-
pffriformis. Labium extemum gracile ; labium columellare depresse subplieatum.
Long. 5-6 mm. ; Lai. 1 V^ - 4 V, mm.
Piaeen0iano: Villalvernia (rara).
Astiano : Astigiana (rara).
OssKRTAZiONi. — Sembra collegarsi colla T. astensidelicata var. acutina. Qualche
somiglianza colla forma in esame presenta la T. exunica Sacc. (1848. ChemniUia
unica Moni. Wood., Crag Moli, p. 83, Tav. X, fig. 9) del pliocene inglese.
TURBONILLA OBLIQUATA (PhIL.).
(1844. PHILIPPI, Enum. Moli Siciliae, II, p. 137, taT. XXIV, fig. 10).
Do il nome di var. gallica Sacc. alla forma indicata come T. obliquata da.
BucQUOi, Dautzenbbrg e Dollfus {Moli. Eoussillon, p. 182, PI. XX, fig. 14).
T. OBLIQUATA? VEf. PLI0U0U6TICA SaCC
(Tay. Il, fig. 7^
Distinguont hanc var. a specie lypica seqoentes noiae:
Testa aliquantulum major^ erassior. Anfractus pauUulo minus convexi. Costae longitudinale^
basim versus aliguantulum productiores.
Long. 4 Vi mm- ' L.^^- ^ Va mm.
PiacenBiano : Zinola-Sàvona (rara).
Osservazioni. — Bicorda alquanto la tortoniana Chemniteia Beussi Hoern.
TURBONILLA LACTEOPUSILLA SaCC.
(Tav. II, fig. 77).
Testa parva, elongato-turrita, apice subito acuminata. Anfractus subplanO'Convexuli, suturis
sat profundis disjuncti, Costulae longitudinales rotundulae, obliquae^ interdum laevitér fiexuosae,
in anfraetu ultimo 18-20 circiler, ad basim perproductae. Apertura subovata; labium extemum
simplex ; labium columellare depresse plicatum.
Long. 4 mm.: Lai. 1 mm.
PiacenBiano : Villalvèmia (rara).
Osservazioni. — Ricorda per alcuni caratteri la T. lactea e per altri la IV
pusilla.
TURBONILLA ? PUSILLA (PhIL.).
(1844. PHILIPPI, Enum. Moli Siciliae, II, pag. 394, Ut. XXVlII, fig. 91).
La Turhonilla pusilla potrebbe forse appartenere al sottog. Strioturhonilla^
giacché Fhilippi accenna a stridette trasverse, e caratteri simili osservansi pure sal-
tuariamente nelle forme sottodescritte. Anche alcuni caratteri di affinità sembrano esistere
11 Sacco.
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32 I MOLLUSCHI DEI TEBRENI TBBZIARII DEL PIEMONTE DESCRITTI DI F« SACCO
fra dette forme ed i Pyrgolidium. Indico come var. rectogalUca Sacc. la forma
descritta e figurata come jT. pusilla da Buquoi, Dautzbnbebg e Dollfus {Moli.
Boussillon, p. 181, PI. XX, fig. 16).
T. PUSILLA? var. pbaecbdbns Sacc.
(Tav. II, fig. 78).
Disiinguuni hanc var. a specie typica sequeotes notae:
Testa aliqmntulum minui pupoides, subsealarcUa. Cosiae $ubrectae.
Elifeisiano : Colli torinesi (rara).
Osservazioni. -- Bicorda alquanto la T. Koeneni Sacc.
T. pusilla var. gradatoidbs Sacc.
(Tay. II. fig. 79).
Distingaont hanc var. a specie ippica seqaentes notae:
Testa minus pupoides. Apertura subpyriformis.
1S90. Turbonilla gradata Montr, — SACCO, CaU pai Bac. terx. PiemonU, D. 915.
Piaceneiano: Villalvemia, Savona-Fornaci (non rara).
OsSEBYAZiONi. — Quosta e simili piccole forme, awidnantisi molto alla T. gradata
Monte., sono di stadio alquanto difficile, specialmente perchè non sempre si riesce ad
esser sicari che non si tratti di individui giovani di T. lactea^ di T. Meneghina^ ecc.
T. PUPILLA var. conicina Sagc.
(Tay. II. fig. 80).
Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa minor^ magis conica.
Long. 3 mm. : Lat. \ mm.
Piaeenziano: Villalvemia (rara).
T. PUSILLA? var. plioparviluma Sacc.
(Tav. II, fig. 81;,
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa vaUe minor, lacteo^translueida, subturrita. Costae longitudinaUs magis oppropinfuotoe,
in anfractu ultimo %0 drciter.
Long. 2 mm.: Lat. ^a "im.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Forse trattasi di an individao non ancora completamente adulto.
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84 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZI ARII BEL PIEMONTE ECC.
Sottog. PTBGOLIDIUM Montr., 1884,
Ptrgolidium intebnodulum (Wood).
(1848. WOOD, Crag Mollusco^ \, p. 81, Tar. X, fig. 6).
Piacensiano: Villalyemia (frequente).
AstiaiU): ÀstìgiaiUk (frequente).
OssERTiziONi. — Le è forse identica la Chetnnitaia corbis Conti del M. Mario.
P. INTBRNODULtJM Var. MIOCENICI SlCC.
(TaY. Il, fig. 82).
Dislinguunl hanc var* a specie typìca sequenles notae :
Tétta intérdum minor sei croimr, $uh6erUhiformi$.
Long. 8-9 mm.: LaU IVt-*'/* w».
Tortoniano: Montegibbio (rara).
P. INTERNODULUM ?ar. TURRITUL0IDE8 SàCC.
(Tav. II, fig. 83).
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae:
Testa ehngatior, minus conica, magis turrita. Noduli int$rcostales àliquanlum minut per^
tpicui.
Long. 43-45 mm.: Lai. S'/t'^ °^'
Piacenziano: Villalterma (rara).
Astiano : Astigiana (non rara).
P. intbrnodulum yar. scbànodulinà Sàcc.
<Tav. n, fig. 84).
Distinguunl hanc var. a specie lypica seqaenles nolae ;
Noduìi inteixostaléi depresiiores, interdwn iubnullù
Astiano: Astigiana (non rara).
Osservazioni. — Ricorda per alcuni caratteri la yar. boUenensis Font. ; parrebbe
quasi collegare i Pyrgolidium alle TurboniUa ed alle iStrioUnrboniUa.
P. INTERNODULOM Taf. ASTENSIPUPOIDEà SàCC.
(Tav. Il, fig. 84&if).
Dislioguunl hanc var. a specie lypica «equenles nolae :
Testa minus conica, turritior, subpupoidea. Costae propinquiores, hasim versus productiores.
Noduli intereostales minus perspicui. Testae basis rotundaUor.
Long. 7 mm. : Lai. 4 ^1, mm.
Astiano : Astigiana (rara).
&sSERVAZioirì. — La forma di P. internodulum figurata dal Nyst « 1878.
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DtSeRlTTI DA F. SACCO
8S
KSonch. tetr. ieri. Seìg,^ PL 6, fig. 3 » deve costitaire una mrietft xuHwa, tar.
<om€oiiea SacCw
Attoafilà
AslitDl
Piacfonano
P. roseum
I
ìigata WooD.
cohicoidea
P. internodulum e var. { astensipupoidea
Utrrituloides
subanoduìina
P. internodulum e var.
turrituloides
' I bollenensis
Torlooìaoo Pyrgolidium internodulum var. miocenica
Nuovo Sottog. PTRGOLAMPROS Saoc., 1892.
Testa pierumque magna, turrita, nitida, saepe subeburnea. Anfractus subpUmaU, vel laeviler
subeonvexi, eostulis subrotundaiis, depressis, perappropinqualis^ pemumerosis, inlerdum passim sub-
obUtis (in anfractibus ultimis praecipue) ornati. Suleuli transversi nulli, vel parvillimi, sub lente
vix passim visibiles. Apertura subovato-quadrangula. Labium extemum intus pierumque plurila-
tesulcatum, exteme simplex ; labium columellare saepe profunde plicalum, (Tipo Pyrgolampros
mioperplicatulus Sacc).
Alcune forme sembrano far passaggio alle Strioturbonilla. Fra i Pyrgolampros
viventi ricordo il P. attenuatus^ il P. compressus Jeffb., il P. paucistriaius Jeffr.,
il P. semicostatus Jeffr.^ ecc.
PthGOLAMPROS ? PLICATULDS (Br.).
1814. Turbo plicatulus Br. BROCCHI, €onch.fius. subap. p. 376, !«▼. VII, 6g. S.
OssBRVAZiONi. — Esistono tuttora incertezze sulla forma cosi determinata dal
Brocchi, essendone la descrizione un pò* monca e la figura rappresentando proba-
bilmente un esemplare coU'apertura rotta, incompleta. Essendomi recato a Milano per
osservare Tesemplare tipico della collezione Brocchi, potei constatare che nel tubetto
portante l'indicazione Turbo plicatulus, anzitutto non esiste più l'esemplare figurato
che andò smarrito ; inoltre gli esemplari che vi sono racchiusi sono piti piccoli,
almeno della metà, che non la figura in esame ; infine i sette esemplari racchiusi in
detto tubo appartengono a PyrgostyJus^ Pyrgostelys^ vere Turbonilla, ecc., per modo
che non ci illuminano per nulla sulla questione in esame.
Ma non sarebbe impossibile che l'esemplare figurato, ora in questione, non fosse
neppure una Turbonilla, come anche a primo tratto l'indicherebbe la sua mole. Noto
al riguardo come il D'Orbiont nel suo < Prodr. Pai. str., HI » indicò questa
forma a pag. 88 come Terebra Brocchii D'Orb. ed a pag. 167 come TurboniUa
plicatula D'Orb. Do il nome di angloplicatula Sacc. alla forma, assai diversa, indi-
•cata dal Wood come Chemnitzia plicatula Br. (1872. WooB, Crag MolL^ 1* SuppL,
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86 I MOLLUSCHI DEI TERRENII TERZIARI DEL PIEMONTE ECC.
p. 61, TaT. VII, fig. 3). CoA pure la T. plicaMa Br. seoondo EoENSir (Oastr;
Ceplial. u. Pier. Norddeutsch. Mioc, 1882, p. 256, Tay. VI, fig. 6) è differtn-
tissima dalla forma del Brocchi, per cui le do il nome di T. teutonopUcatula Sacc..
È certo ad ogni modo che finora non fd trovato il tipico Turbo plicatulus nel
Piemonte ; le indicazioni di detta specie si riferiscono inyece alla Sirioki^bonilla
plicatulosenensis ed a forme affini alla T. lactea. Il Brocchi descrivendo il suo
Turbo plicatulus dice che manca dì strie trasrersali, ma nella figura sembrerebbe
quasi che si fossero volate accennare striolette trasverse ciò che indicherebbe piuttosta
una Strioturbonilla.
Ptrgolampros tàubinbnsis Sàcc.
(Tav. II, fig. 85)
Te$ta perturritat subgracilis. Anfractus plano concavi, longitudinalUer pUcaii^ tuiuris parum
profundis disjuncti Plicae longitudinales rolundo-depressae , ad suluram superam laevissime et'
baritn versus gradatim evanescentes, valde propinquae^ numerosae, in anfraciu ultimo ^4-27
drciter. Apertura ovato -quadrangula. Labium externum simplex, intus profunde plurilatesulcalum;
labium columellare intus uniplicatum.
Long. 6-i6 mm. : Lai. 4 V« * ^ ^™*
Elvesfiano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara).
P. TAURINBNSIS vaf. SUBTORQUATl SaCC.
(Tav. II, fig. 86).
Dìslìnguunl hanc var. a specie lypica seqaenles notae:
Costoé longitudinales ad suturam superam depressiores ; deinde anfraetui superne cinguh-
subsuturali sublaevi dncti.
Elveziano: Sciolze (rara).
Ptrgolampros miosulculatus Sacc.
(Tav. II, fig. 87).
Dìslinguunt hanc speciem a P laurìnensis sequenles notae:
Anfractus in regione ventrali supera constrictiores, transversim sulculis depressissimis, inler
se distantibuSj interdum ornati. Costulae longitudinales aliquantulum distantiores , deinde minus^
numerosae, in anfractu ultimo 20-23 drciter.
Long. 9 mm. : Lai. 2 nom.
Elveziano: Sciolze (rara).
Osservazioni. — Sembra editarsi specialmente col P. taurinensis.
Ptrgolampros miogracilis Sacc.
(Tav. II, fig. 88).
Testa perturrita^ subnitens. Anfractus subplani, sutura parum profunda disjuncti, iiUerdum-
in regione vetitrali supera laevissime subdepressi, longiludinaliter rugulosi vel depresso-costatL ,
Costae longitudiìiales depressae, ad suturam superam et inferam evanescentes, in anfractibus
tUtimis suboblitae. Apertura subquadrangula. Labium externum gracile; labium columellare intus-
unipUcatum.
Long. 7-9 mm.; Lai. ^'/r^V* ^m.
Elveziano: Sciolze (non rara). v
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DESCRITTI DA F. SACCO 87
Osservazioni. — Questa forma ricorda il P. impressus (Eoenen) dell'Oligocene
inferiore di Lattorf (colla sua var. oligocenica Sacc. = Tt^bonilla impressa Koen. in:
KOENEN * Norddeutsch. Unt Olig. Moli Fauna, IH, Tay. XXXXIII, fig. 11 »;
ma per diversi caratteri sembra collegarsi col pliocenico P. gracilis (Bb.). Inoltre nel
complesso questa specie ricorda pure alcune Syrnola ed Eulimella. Da ciò si vede
•come queste forme siano mutevolissime, tanto che riesce spesso difficile perfino la loro
collocazione sottogenerica.
PraGOLAMPHÒS ACOSTOSTRANGULITUS SaCC.
(Tav. II, flg. 89).
Testa parva, turrita, Anfractus in regione ventrali supera depresso-strangulali, suturi» per-
\parvulis et superficialibus disjuncti. Costae longitudinales depressae^ in anfractibus ultimis subo-
-blitae vel oblitae. Apertura subovaia. Labium externum simplex, labium columellare depresse
intus uniplicatum.
Long. 5 rom.. Lai. \ mm.
Elvesiano : Colli torinesi (Pian dei Boschi) (rara).
Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi col P. taurinev^is, come pure
-col P. miogracilis, pur presentando caratteri proprii abbastanza spiccati.
PtRGOLIMPROS ? TAOROPINBNSIS SaCC.
(Tav. II, fig. 90).
Testa media, elongata, subturrita, crassula, albida. Anfraclus subplanati, sutura sat prò-
funda disjuncti, Costae longitudinales rectae, sat propinquae, subcrasso-depressae, forma et lati-
tudine aliquantulum variabiles, interdum subobhtae, aperturam versus praecipue ; in anfractu
ultimo iO circiier^ basim versus gradatim evanescenles. Apertura subrotunda. Labium externum
simplex: labium columellare uniplicatum.
Long. 8 mm. : Lai. ^V^ mm.
Elveziano: Colli torinesi (rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse attribuirsi alle Turbonilla (str. sensu); si av-
-vidna alquanto alla T. Koeneni.
Ptrgolampros hiopbrplicatdlus Sacc.
(Tav. II. flg. 91).
Testa magna, turrito-conica, crassa, albida, subnilens. Anfraeius subplani, sed in regione
ventrali supera laevissime depressi, suluris sat profundis disjuncti, longitudinaliter costulati. Co-
stulae longitudinales laeviler (lexuosae ; in anfractibus primis mediocriter inter se distantes,
in anfractibus ultimis propinquiores, numerosiores ; in anfractu ultimo 34-37 cirdter: basim
4fersus gradatim evanescenles, passim usque ad regionem umbilicalem laeviter productae. Apertura.
Mnato-quadrangula. Labium externum simplex ; labium columellare intus depressoplicatum.
Long, n mm. : Lai. 4 mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Bicorda alquanto il P. pseudoterebralis.
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'88 1 MOLLUSCHI DRl TBRRBKI TERZUKII PBL PIEMONTE ECC.
P. MIOPEIPLICATOLDS Var. TlUBOTRiJfSISMS SàCC
(Tav. II, flg. 92).
SislinguuDt hanc var. a specie iypica sequentes nolae:
Testa minor, magis conica. Costae longiiudinalei minus numerosae.
Long. 9 mm. : Lat. 1 ^2 ^^'
Elveetano: Colli torinesi (Termofourà) (rara).
OssEEYAZiONi. —• Collogasi ancho pei diversi caratteri col P. taurinensis.
Ptrgolampros pbrplicatotorquatos Sacc.
(Tav. n, 6g. 93).
Testa permagna, turrita, crassa, subnitens, albida. Anfractus suòplanati, sed in regione ven-
trali media laevissime depressi, versus snturam superam laeviler subelato-cingulati, prope suturam
superam fortUer et regulariter depressi, deinde subtorquali ; suturae superficiales, Costulae longi-
tudinales subrolundatae, depressae^ perappropinqualae, subeoniiguae, pémuw^erosae^ in anfiraétu^
ultimo 34-37 circiter^ basim versus gradaUm evanescentes^ sed passim us^ue ad regionem umU-
liealem depresse produetae. Apertura ovato-quadrangula. Labium externum simplex ; labium co-
lumellare intus depresse plicatum.
Long. 20 mm.: Lat. 4Vs mm.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Osservazioni. — Avvicinasi per molti caratteri al P. mioperpUcatuìus.
Ptrgolampros psbudoterebralis Sacc.
(Tav. Il, fig. 94).
Testa turrita, subcrassa^ albida, subnitens, interdum laeviter subscalarata. Anfractus sub-
plani, ad suturam superam laeviter subinflatij subcingulati, suturis sat profundis disjuncti, lon-
gitudinaliler cosUdati, Costulae longitudinales , rotundatae^ laeviter flexuosae , appropin^atae ,
numerosae, in anfractu ultimo 23-25 circiter , basim versus gradatim evanescentes. Apertura
ovato-quadrangula. Labium externum simplex, inlus profunde plurisulcalum ; labium columeUare-
intus uniplicatum.
Long. 8-H mm.: Lai. 2-27* ^^'
1S56. Turbonilla plicatuta Br. HOERNES, Foss, Moti. Tert. Beck, fflen., p. 503.
1S56. Id. id. id, NEUGEBOREN, Tert. Moli, Ob. Lapugy, p. 17S.
1S6B. Id, id, id. DODERLEIN, Ciac, terr, mioe. Jt. centr.^ p. 17 (99).
Tortoniano: S. Agata fossili, Montegibbio (frequente).
Osservazioni. — Questa forma assai caratteristica sembra derivare più o meno
direttamente dal P. taurinensis; essa fu per lo più confusa colla Turbonilla plica-
tuia Br. ; le si avvicina il P. terebraeformis (Menegh.) del pliocene senese, colla
var. planiuscula Pani., ma detta specie è assai più piccola, più conica, ha minor
numero di pieghe, cingolo subsuturale più spiccato ed inoltre diverse strie trasverse che
mancano invece nel P. pseudoterebralis.
A questa forma avvicinasi assai quella indicata da Hoernes come Turbonilla
plicatula Brocch. « Foss. Moli. tert. becJc. Wien., p. 503, Tav. 43, fig. 33 » e
che io appellerei invece var. eocplicatula Sacc. di P. pseudoterebralis.
Ptrgolampros pliocolligens Sacc.
(Tav. Il, fig. 95).
Testa permagna, turrita, crassa, albida, subnitens. Anfractus subplani, sed in regione ven-
trali laeviter depressi, ad suturam subinflati, suturis profundis disjuncU, longitudinaliter eostulati.
Interdum striolae transversae , laemsimaey passim eubvisibiles. Coetulae Iwgitudinales laeviter-
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DESCSITTl DA F. SACCO 69
$, mbroUmda/kie^ appropin^atae, numerasae, in anfraetibus uUimis 35-40 ; basim versus
gradalim evaneseentes^ passim usfue ad regionem umbiUcaletn deprssse produclae. Apertura
4^9aiihpyriformis. Labium exiemum simplex ; labium columellare intus depresse plieatum.
Long. 43-17 mm.: Lai. 4-4 Vt ^o^*
Piacenaiano: Zinola, Savona (alquanto rara).
OsssBYAZiovi. — Questa forma ricorda assai il tortoniano P. wiùperplicatuluSy
ma p^ diversi caratteri si awìcina pure al P. pseudoterebralis. Talvolta si intrav»
vedono quelle strìdette trasverse che sono invece piti costanti nel P. terebraeformis.
Per la presenza di tali strìoline trasverso risulta che i Pyrgolampros si avvicinano
ad alcune Strioturbonilla.
Ptrgolàmpros ugosticoterebbalis Sacc.
(Tav. H, fig. 96).
Testa medioparva, turrita, albida, nitens. Anfractus subplanati, suturis parum profundis
di^uncti, longitudinaliter eostulati et transversim passim laevissime sulculati. Costae longitudinales
subrotundatae^ in anfractu ultimo ^0-24 eirciter, in regione ventrali supera gradatim depressae,
sed ad suturam saepe laevissime crassulatae, in regione ventrali infera elatiores, basim versus
evanescentes. Sulculi transversi rari, laevissimi, saepe obliti. Apertura ovato-pyriformis. Labium
externum simplex; labium columellare intus uniplicalum.
Long. 14 -li mm. : Lai. 2V«*^% ^^'
Piacenmano: Bussana in Val Taggia (alquanto rara).
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi alquanto sia al P. pseudoterebralis^
sia al P. terebraeformis, differenziandosi dal pruno specialmente per Tandamento delle
coste longitudinali e dal secondo per la forma più turrita, i solchi trasversi molta
meno visibili, il maggior numero delle coste, il cingolo subsuturale molto più depresso
e talvolta quasi nullo, le coste più depresse in generale, ecc.
P. LIODSTICOTBREBRALIS Var. DIMIDIOLABVIS SaCC.
(Tav. II, fig. 97).
Distinguunl banc var. a specie iypica sequentes notae :
In anfractibus ultimis costae longitudinales depressiores^ gradatim evaneseentee vel suboblitae,
Piacenziano: Bordighera (rara).
Ptrgolàmpros gracu.16 (Br.)*
(Tav. II, fi^. 98).
(1814. BROCCHI {Turh.) Cmch. fbss. subap., p. 389, Ut. VI, fig. 6).
Avendo avuto in comunicazione Tesemplare tipico di questa forma credo oppor-»
tuno di Carlo nuovamente disegnare perchè assai interessante, benché molto raro. Le
coste longitudinali son circa 30 neirultimo anfratto, appiattite e decrescenti verso le
suture. Il labbro estemo è internamente plurìsolcato ; il labbro columellare fortemente
uniplicato. Questo nome di gracilis fu applicato a forme svariatissime che ora con-
verrà nettamente distinguere, quando si possono esaminare gli esemplari tipici o buone
figure. La var. dubia Segu. (Sequenza, Form, terz. Prov. Seggio, 1880, p. 112,
Tav. XI, fig. 34) deve costituire una specie a parte.
12 Socco.
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90 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
Il Weinkauff (1868. Conel^. Mittelmeer., II, p. 207) identifica erroneamente
il Turbo gracilis 6e. colla Turbonilla elegantissima Mont.
PtRGOLAMPROS BXGR1CIL1S SaCC.
(Tav. II, fig. 99).
Testa magna, snbturrita. Anfradus suòplanali, in regione ventrali infera subcanvexuli , su*
iuris parum profundis disjuncti. Costae hngitudinales irregulariter appropinqualae^ depressa/e^
aliquanlulum ohliquae, basim versus gradaUm evanescentes, in anfractu ultimo 20 dreiter, Testae
basis eonvexula. Apertura subovato-rì^omboi^lis. Ijabium extemum simplex. Labium eohtmellare
rectum, uniplicatum.
Long. 4 6 mm.: Lai. 3^4 mm*
1831. PyramideUa gracilis Br. BRONN., lu tert. Gtb., pag. 68.
1849. Awicula gracilis Br. SISMONDA, Synop. nuth. 1* ed. p. S7.
1847. Acteon gracile Sismd. Id. id. 9* ed. p^ 59.
1848. Turbonilla gracilis Risso BRONN., Ind. pai., p. 1397.
1856. Id. id. Br. HOERNES, AfoU. foss. tert. B$ck. fFien., p. 498, 499.
1868. Id. elegantissima Mont. WEINRACFF, Canckyl. mitulmur^ p. 908.
1890. K gracilis Br. SAGCX), Cat. pai. Bae, tert. Piemonte, n. 9019.
Astiano : Astigiana (rara).
Osservazioni. — Forma differentissima dal P. gracilis colla quale fa finora
confusa, come mi risultò dai cartellini delle collezioni. Gostituisoe quasi passaggio
ad alcune Turbonilla (str. sensu). La forma del bacino viennese indicata come
T. gracilis dall'HoERNES « Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 498, Tav. 43,, fig. 28 »
è diversissima dal tipo del Brocchi e quindi l'appello T. pseudùgracilis Sacc.
Ptrgolampbos dertogracilis Sacc.
(Tav. II, fig. 100).
Testa medio-parva, turrita, tantum laeviter conica, laevis, albida. Anfractus subplanati,
sutura parum profunda disjuncti. Costae longitudinales subrectae, erassae, latae, convoxo-depret'
sae^ plus minusve subvarirA)sae, in anfractu ullimo 10 circiter, basim versus evanescentes. Spatia
intercostalia saepe suturam versus evanescentes. Testae basis eonvexula. Apertura subovata. Labium
externum extus simplex, intus plurisulcatum ; labium columellare uniplicatum.
Long. 6 mm.: Lat. 4 Vt ^^^'
1897. Turbonilla gracilis Risso BONELLI, Cat. m. /. Museo tool, di Torino^ d. 9999.
1890. Id, id. Br. var, SACCO, Cat, Pai. Bac. ter*. Piemonte^ n. 5355.
Tortoniano: S. Agata fossili (rara).
PtRGOLAMPROS PLIOPSEUDOGRACILIS SàCC.
(Tav. n, fig. 101).
Testa turrita, albida. Anfractus planulati vel laevissime convexuli, suturis mediocriter pro-
fundis disjuncti. Costae longitudinales subrotundatae, sai elatae, subrectae vel laevissime obliquae,
usque ad suturam superam productae {deinde sutura supera laeviter subcrenulata) , appropinqua-
tae, numerosae, in anfractu ultimo 22-23 circiter, basim versus evanescentes. Testae basis laeviSy
eonvexula. Apertura subovata. Labium externum intus simplex, extus profunde plurisulcatum. Labium
columellare intus sat fortiter uniplicatum.
Long. 8 mm. : LaU 2 mm.
Astiano: Astigiana (non rara).
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DE8CBITTI DA F. SACCO 9t
OssBRTAZiOKi. — Si arriciiia ad alcune forme di Ttirionilìa (str. senfin) e di
Sirioiurbonilla, ma specialmente al P. pseudogracilis Sacc. (= Turbonilla graetìi»
<lel laToro di M. Hobbkbs)
PrftGOUMfBOSf LICTEOIBBS SaCC.
(Tar. II, fig. 1(^2).
Testa elongato-conieaj albida, subnitens, Anfractus laevissime ctmvexuli, suturis mediocriter
jtrofundis disjuncti, Cotlae longiludinala subrotundatae, approfdnquatae , aliquantulum obliquae,
tfi anfractu ultimo %0 circiler , batim vertui dradatim decrescentet, TestOB basis eonvexula, in
regione cireumbasali eosticilla transversa, perdepretsa, ortmta. Apertura iubrotundth-rhomboidaìis^
Labium extemum simplex: labium eolumellare intus uniparveplicatum.
Long. 6 mm. Lai. i^jt/mm.
Tortoniano : Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Si potrebbe forse porre fra le Turbonilla (str. sensa).
Ptrgolàmpros piuasTRiATus (Jeffb.).
(1884. JEFFREYS, Mollusca Lightning and Porcupine Expcd., p. 361, PI. XXVII, fig. 6).
Varietà di questa specie vennero già trovate in terreni pliocenici di Sicilia.
P. piuasTRiitus ? var. dbhtoiiensis Sacc.
(Tav. II, fig. 103).
Distinguunt banc var. a specie (ypica seqaenles notae :
Testa aliquantulum minor sed crassior. Anfractus in regione ventrali infera laevissime et
depressissime subcarinati. Labium eolumellare intus uniplicalum.
Long. 4 mm.: Lai. 4Vt n>ni.
Tortoniano: Stazzano (rara).
OssEBVAZiONi. — Si avvicina pure alla Odostomia eemicostata Jeffb. che d'al-
tronde potrebbe anche solo essere una varietà di P. paucisiriatus.
Ptrgolampros miovatus Sacc.
(Tav. II. fig. 104).
Tetta subparva, ovato-ellipticOy laevissime scalarala, albida, Anfractus eubplano-eonvexuU ;
ultimus caeteris valde major, Costae longitudinales, parvae, appropinquatae, subre^ae, in anfractu
ultimo 20-22 circiter; basim versus gradatim evanescentes. Testae basis eonvexa. Apertura ovu-
latO'pyriformis. Labium extemum simplex; labium eolumellare unidepressepUcaium.
Long. 4 mm.: Lat. 2Vt n^m.
Tortoniano: Stazzano (rara).
Ossebvazioni. — Si avvicina ad alcune forme di Strioturbonilla e ricorda pure^
la T. pusilla.
Ptrgolampros? miopupoidbs Sacc.
(Tav. II, fig. 105).
Testa parvula, laetea, turrito-pupaeformis, Anfractus subplanO'ConveoBuU , suturii sat prò-
fundis disjuncti. Costae longitudinales vario latae, subrotundo-depreuao, rectae^ tubcontiffuae ; inr
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92 I MOLLUSCHI DEI TBBRENI TIBZIIBII DSL PIBlfOKTE DESCRITTI DA F. SACCO
éiifraciu uUimo j/racitiorés, %h*V1 eireitery ventu re^ianém ventraUm inferma graiatìm $ubo^
blitae. Te$ta$ hoiii roUmdala. Apertura subwata. Labium e^cUmwn simpUx: labium iniertmm
uniplieatum.
Long. % V« °^™* • ^^^* '/« <Ii ^^'
Tortaniano: Montegibbio (rara).
Osservazioni. — Potrebbe forse essere una Strioturbonilla non completamente
adulta; ricorda alcune T. pusilla.
PTBGOLlMPEOSt PLIOPUrOIDES SaCC.
(TaT. n, flg. lOd).
Testa parvula, lactea, perturritopupoides^ aliquantulum scalarata. Anpraetus subplanati. Co-
stae longitudinales subrectae, rotundodepressae, sat latae, subpropinquae : in anfractu ultimo 90
circiter: versus regumem ventralem inferam perdepreseae et gradatim suboblUae. Testae basis ro-
t^tndata. Apertura ovato- subpy ri formis. Labium extemum simplex; labium eolumellare uniplieatum.
Long. 3 V4 mn^* ' I^at^* '/% Ai mm.
Astiano: Astigiana (rara).
Osservazioni. — Si avvicina al P. miopupoides; fra le forme viventi ricorda
alquanto il P. semicostatus Jeffr.
mi» — Vedi la Tavola comparativa a pagina seguente.
Subgen. SULCOTURBONILLA Sacco, 1892.
Testa afflnis Turbonilla {str, sensu) sed: Costae longitudinales plerumque erassiores , basim
versus gradatim evaneseentes et productiores. Testae basis transversim {spiraUter) profonde ptii-
risulcata {vel elate plurieostulata).
Queste forme ricordano pure per qualche carattere alcune Pyrgulina^ per esempio
la P. turbonilloides^ ecc.
SOLCOTUEBOIOLLA TUBRICULl (ElCffW.).
(1SS3. EICHWALD (TomaUlla) Lethaea rosica, p. 969, Ut. X, ^%. 9).
ISSe. Turbùmlla turricula Eichw. HOERNES, Foss. Moli tert. Beek. fFìen,^ p. 609.
1S56. Id, id. id. NEUGBBOREiN, 7Vl. MqII. Oh. Lapugy, p. I7S.
1869. Id. id. id. DODERLEIN, Ciac. terr. mioc. Italia^ p. 17 (99).
1873. Chtmmttia id. id. GOGGONI, Bnum. iHoll. Parma e Pioemia, p. 136.
Tortaniano : Montegibbio (frequente).
Piaeensiano : Castellarquato (rara).
Osservazioni. — Fino a nuovo esame degli esemplari accenno con dubbio la pre-
senza, indicata dal Cocconi, di questa specie nel pliocene piacentino.
S. toericcla var. conicomctiubnsis Sacc.
<Tav. II, flg. 107).
DisUnguunl banc var. a specie lypica seqaentes nolae :
Testa minus turrita, magis conica, spira obtusior.
Long. 5-9 mm. : Lai. 2-2 */i mm.
Tortaniano: Montegibbio (frequente).
Osservazioni. — QueÉta forma venne già riconosciuta dal Dodbrlein; essa è
forse pU^ abbondante che non il tipo.
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'94 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.
Subg. STBIOTUEBONILLA Sacco, 1892.
Testa sicut in Turbonilla {strieio sensu), sed Iransversim striolae parvillimas (sub lente mr
vtsibiles) plerumque tantum in spatiis intercostaUbm^ interdum etiam $upra eoitas deeurrentes,
saepe guboblilae, Coslae longitndinales basim versus gradatim evanescentes, Costieilla dreumba^
salis nulla. Testae basis subrotunda.
Le forme comprese in questo sottogenere, dì cui pongo a tipo la T. sigmoidea
Jeffr., sono per lo più assai nettamente distinte dalle Pyrgostelis colle qoali però^
hanno diversi caratteri di rassomiglianza e di passaggio. Anche la T. fulgiduìa Jeffr.
appartiene a questo sottogenere; e vi si dovranno col tempo attribuire molte forme
che sembrano liscie ma che coirattento esame alla lente si mostrano trasversalmente
striolate. Nelle figure che presento tali striolette non si indicarono perche non visibili
cogli ingrandimenti usati per dette figure.
Strioturbonilla. alpina Sacc.
(Tav. ir, 6g. 108).
Testa parva, turrita. Ànfractus subplanati. Costae longitudisiale subrectae, subrotundataet
laiae sicut spalia intercostaUa, basim versus gradatim evanescenles , in anfractu ultimo 4 4 cir^
citer, Striolae transversae parvillimae, pernumerosae^ perappropinquatae^ etiam in regione basali
visibiles, Testae basis subplanorotundata. Apertura subpyriformis. Labium extemum simplex ;
labium columellare unilateplicalum.
Long. 5 mm. Lai. 1 Vs ^^*
Piacenaiano: Fonte S. Quirico in Yalsesia (rara).
Osservazioni. — Bicorda alquanto la T. pusilla, la T. gradata, ecc. Sembra
avvicinarsele la Turbonilla Wiechtnanni Speter dell'Oligocene.
i^. ALPINA Var. MIOAPPBNNINIGA SaCQ.
(Tav. lì, 6g. 109).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae :
Testa aliquantulum major. Costae longiludinales aliquanlulum latiores et propinquiores, nu^
merosiores, in anfractu ultimo 16 circiler.
Long. 6-8 mm.: Lai. IV»-^ ^^^
1869. Turbonilla pusilla Phil. DODERLEIN, Giae. terr. mioc. Italia centr,, p. 17 (99^
Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (non rara).
S. ALPINA var. MIOSCALARATA SaCC
(Tav. Il, flg. 110).
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae :
Testa aliquantulum major, scalarata; in anfraetibus ultimis costae longiludinales nmgis ap^
propinquatae, numerosiores, in anfractu ultimo 20 drdter.
Tortoniano.: Montegibbio (rara).
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DESCRITTI DA F. SACCO 95
S. ALPINI Var. BASIDBPRB8SUL1 SaCC.
(Tav. II, 6g. 111).
Dislinguunl hanc yar. a specie lypica sequeoles notae :
Tetta aliquantulum major; eostae longiiudinales croMsiores, latioreSy inlerdum aliquaiUulum
^Mubobliquae, propinquiores sed depressiores, in regione basali oblitae. Testaé batis depressior.
Long. 6 mm. : Lat. 1 '/s mm.
Tortoniano: Montegibbio (non rara).
S. iL?mi? var. stazzanensis Sacc.
(Tnv II, fig. 112>
DistiDguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae:
Testa minus turrita, aliquantulum magie conica. Costae longitudinales subobliquae, in re-
rgionem basalem non productae.
TortorUano: Stazzano (rara)
SlRIOTURBOlflLLA HIOCRASSULATA SaCC.
(TaT. II, fig. 113).
Testa subfusoidea, media^ albida^ subnilens, incrassaia, Anfractus subplanati ^ strUs super-
jrficialibus disjuncli. Slriolae transversae paìtillimae, perappropinquatae. Costae longitudinales sub-
rectae, percrassae, laiae, subrotundo-depressae , appropinquatae , in anfractu ultimo 20-22.
Apertura ovato-snbpyriformis. Labium externum simplex ; labium oolumellare depresse uniplicatum.
Long. 7 mm.: Lai. 2 mm.
Tortoniano: Montegibbio (rara).
Strioturbonilla plicatdlasenensis Sacc
(Tav, II, fig. 114).
Testa turritO'Subcomca, subnitens. Anfractus laeviter subconvexi^ sutura sai profunda disjuncti,
-longitudinaliter plicali et transversae suicidati. Plicae longituilinales nunlerosae (in anfractu
ultimo 24-27 circiter), appropinquatae, rotundo-depressae, suturam versus gradatim evanescentes.
Sulculi Iransversi parvitlimi, interdum subobliti, super costas longitudinales decurrenies, sub lente
^sibiles. Apertura ovalo-quadrangula vel pyriformis. Labium extemum simplex, gracile ; labium
columellare in peristomati simplex, inlus uniplicatum.
Long. 6-9 mm. : Lai. 2-2 */a mm.
1897. Turriulla plicatula Br. BONELLI, Cat. m. s. Museo tool. Torino^ N. S996.
1897. Turbonilla Id. ti. Id. id. id. id. N. 3009.
1830. Melania Brochii Brorm. BHONN, Jt. tert. Geb. p. 76.
1849. Id, plicatula Risso - SISMONDA, Syn. meth,^ 1 ed., p. 31.
1847. Chemmuia id. Sismd. Id. tJ. 9 ed., p. 59.
1848. Turbonilla id. Bisso BHONN. Ind. paleont., p. 1398.
1859. Id. id. D*Orb. D'ORBIGNY, Prodr. Pal.strat., Ul, p. 167.
1853. Id. id. Br. HOERNES, Foss. Moli. tert. Beck. fTien., p. 503.
1873. ChemmtMia id. id. COCCONI, Enum. Moli. moc. plioc Parma^ ecc., p. 136.
1890. Turbonilla plicatula Br. SACCO, Cat. pai. Bac. tert. Piem.^ N. 9090.
Piaceneiano : Astigiana, Piacentino (rara).
Astiano: Astigiana (assai frequente).
Osservazioni. — Questa specie sembra quasi una forma di passaggio tra le
Strioturhonilla ed i Pyrgolampros ; essa, pur ayricinandosi al P. pUcatulus (Br.)
ed alla Turbonilla senensis (De Stbf. e Pakt.) per diversi caratteri, sembra dover
^costituire specie a sé, avendo caratteri proprii assai spiccati. Forse la Turbonilla
lata Seou. potrebbe rappresentare una forma simile. L'appellativo di Turbonilla
jplicatula^ oltre che a questa specie, fu pure attribuito a forme affini alla T. lactea.
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9<
I MOIXUSCHI DEI TBSBEiri TEBZIiRII DEL PIEMONTI ECC.
StEIOTUMONILLà DBlfSBCOSTÀTi (PllL.).
(1844. PUILIPPI, Enum. Moli. Sieilia$, II, p. 137, TaT. XXIV, fig. 9).
Gostìtoisce quasi passaggio alle Fyrgostelys, a cui altri potrebbe forse riferirla,.
Do il Dome di gallicula Sacc. alla forma indicata come T. densecostata da BuQUOi,.
Dautzbnberq e Dollfuss (Moli. Roussillon, p. 183, PI. XXI, fig. 11).
S. DBNSBCOSTITI ? vat. PLIOASTENSIS SlCC.
(Tav. Il, fig. 115).
DistiDguunt hanc var. a specie typica sequenles nolae:
Teita aliqtiantulum turritior. Anfractui laetfiter eanvexiores. Interstilia itUereostalia p«rvtl-
ìm$ $ed regularUer et eleganler sulculati.
Long. Vl%-k mm. : Lai. ^^-I mm.
1873. Turbomlla denstcottata Phil. GOGCONI, Enum, sUt, Moli. Parma • Piac, p. 137.
Astiano: Astigiana (frequente).
OssEBYAZiONi. — Nella forma ricorda assai la Chemnitzia graeilis Phil. = Tur^
lanUla delicata Montbr., ma sembra che questa manchi dei solooli trasversi e sia
una vera Ttérbonillay però mi rimangono ancora dubbi al riguardo, tanto più che
certi caratteri ricordano il Turbo indistinctus Mont. 11 Neugeboren indica a Lapugt la^
presenza della Turbonilla densecostata, ciò che devesi però accettare con molta riserva.
S. DENSBCOSTATÀ Var. SUBALPINA SaCG.
(Tav. II, fig. 116}.
DislinguuDt hanc var. a var. plioastensis Sacc. sequenles nolae :
Testa laeviler minus turrita. Anfractus convexiores.
Piacenziano : Masserano nel Biellese (rara).
Àtt. S. sigmoidea T. fulgidula
Aft* S. pUccUulosenesis ?
Pfae. S. plicatulosenensis S. alpina
S, densecostata e var. gaVUca
S. demecostaia var. pUoastensis
I
S. densecostata var. subalpina
i mioappenninica
Tort. & miocrassulata - S. alpina var. i^^^^ia ^ densecostata var.
r stazzanensis
Tumgré
Strioturbonillaì Wiechmanni,
AVVERTENZE.
La fine delle Pyramidellidae e Tindìce della Parte XI si trovano nella Parte XH
{Pyramidellidae (fine), Ringiculidae, Solariidae e Scalariidae (agg.)) con 322 figure,
la quale Parte, non potendo più essere inserita nelle Memorie della B. Àcc. delle Scienze
di Torino durante il corrente anno, venne pubblicata a spese deirAutore, affinchè non
venisse troppo ritardato il proseguimento della presente Opera.
Per le stesse cause e nello stesso modo furono pure già pubblicate le Parti:
IX (Naticidae (fine), Scalariidae ed Aclidae) con 257 figure.
X (Cassididae (agg.), Terebridae e Pusionellidae) con 171 figure.
Tali Partì trovansi in vendita presso la Libreria Lobsoher di G. Glausen — Torino^
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•7
TAVOLA I.
COLLIZIONE
, ìb Mi è coBierrato
nOUEA LOCALITÀ rtMnpkre Agoraio
i B^iUma polita (Lum.) Astigiana Musco geol. di Tonno
2 Id. id. var,iubhaitata (p*OtiM.) 1d Id.
B. Jd, id. var. longorecurva Skcc Id filateo geol. dì Koma
4 id, id. v«r.««iò6rem (D'OBB.). Id Mateo geot. di Torino
5 Id. id. var pereontorta Sacc R. Torsero (Albeoga). . Bios. geol. di Geno? a
t. itf . id. 9ar. pitudoptma Sacc Astigiana ; . . . . Ifoieo geol di Torino
7 Id. lattea {GtikT.) var. conjungtm Sacc Id Id.
a Id. id. var.infUxufa Shoc. Id Id.
9 Jd. dertofuioidea Sacc Stazzano Bfuteo geol. di Roma
10 Id. parvofusula Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
il Jd. nanoinfleara Skcc Montegibbio Id.
11. bis Jd. in/Uxopraecedens Sacg. Colli torin. (Giungle). . Coli. Rovasenda
12 FUreolina? tauroparviilima Sacc Sciolze Id.
13. a, 6. . . • Jcicularia? subalpina Sacc Masserano Id:
14 Id. ? propinaua (Don.) Montegibbio Mas. geol. di Modena
15 Id. ? iptna (Grat.) var. ewpolygira Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
16 Id. id. var. lacteoeichwaldi Sacc. . . . Tortonese Mus. geol. di Moden i
17 Id. id. var. $calarata (Uod.) Montegibbio Id
18 Id. T bicoloraia Sacc Tortonese Id.
19 Id. ? iubulangulata Sacc Stazzano Museo geol. di Roma
20 Subularia subulata (Don ) Astigiana Museo geol. di Torino
21 Id. id. 9ar. taurinensis Sacc Colli torinesi (Monte) . Coli. Rovasenda
22 Id. id. var. iaurostricta Sacc id. Museo geol. di Homa
23. /d id var. pineifolia Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
24 Id. id. var. parvogracilù Shcc Id Id.
25 Id. id. iHir. acutissima (Don., Sacc.) Montegibbio Id.
26 Id. id. var. crassulata Sacc Astigiana Id.
27 Jd. id. var. pseudanguhsa Sacc. . Id Id.
2^ bis Id. id. ? var. pseudotèrebralis Sacc Grangie (Colli torin.)* Coli. Rovasenda
28. Id. id. var. persuturata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
29 Id. id. var. trivariefasciata Sacc Castellarqaato Museo geol. di Torini
30 Id. id. var. quatuorfiuciolata Sacc Id Id.
31. a, ò • . . . Id. id, var. trifasciolata Sacc Asti^ana Id
32. Jd. id. var. guinquefasciolata Sacc Castellarquato Id.
33. a, ò ... . Id. id. var. pseudoquatuorfaseiata Sacc. ... Id Id.
34 Id. id. var. plurifasciolata Sacc Id Id.
35 Id. angulatoerassa Sacc Bordighera Jd
36. a, 6 . . . • Hordeulima hordsola (Don.) Montegibbio Mus. geol. di Modena
37. a. 6. . . . Sulcosubularia taurinensis Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino
38w Rhombostoma striata (Sego.) Masserano Id.
39. a, ò. . . . yiso taurinsnsis Sacc. Colli torinesi Id.
40 Id. id. var. strictiumbilicata Sacc Id. (Termo foarè). Coli. Hovasenda
41. a, b.... Id. tauroconica Sacc Id. Museo geol. di Torina
42. . ■ Id. terebeUum (Chbmii.) var. conieoburdigalensis Sacc. . Id. Id
43 Jd. id. var. postburdigalensis Sacc Asticiana Id.
44. Jd. id. var. pygmaea Sacc Bordighera Id.
45. a, ò. . . . Id. id. var. acarinatoconiea Sacc Astigiana Id.
46 Id. id. var. acarinata Sacc Id Id.
47 Id. id. var. pseudotypica Shcc Id Id.
48 Id. id. var unifasciolata Sacc R. Torsero (Albenga). . . Mas. geol. di Genova
49 Id. id. var. ebumeoconica Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
50 Id. id. var. ebumeoperconica Sacc. . . . Stazzano Museo geol. di Roma
51 Id. id. var. eburneo fasciolata Sacc K Stramonte (litcentIno)Mu8eo geol. di Torino
52. Id. id. var. basiochraeea Sacc Astigiana Id.
53 Pyramidella plicosa Bronn Villalvernia Id.
54 Id. id. var. angulatina Sacc Savona ...Museo geol. di Genova
55 Id. id. var. sublaeviuseula Sacc Col tor. (Pian del Boschi) Coli. Rovasenda
56 Id. id. var. ovuloides Sàct Montegibbio Mus. geol. di Modena
57. Id. eulimoidea Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino
58 Id. anfractin/lata Skcc Id Id.
59 Id. obimsior (Semp.) Astigiana Id.
60 Id id. var. parvillima Sacc Villalvernia Id.
61 Id. psrfusùidea Sacc Zinola Id.
62 Id. untsukata Duj Colli torinesi Id.
63 Id. id. var. pseudoplieosa Sacc Montegibbio Id.
64 Jd. id. var. sulcolaeviuseula Sacc Stazzano (Bocca d'Ash)o)Mus. geol. di Genova
65 Id. id. var. astensis Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
eò bis a^b. Jd. wMgnoastensis Saoc id Id.
13 Sacca.
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98
TAVOLA I.
COLLEZIONE
OTATTT» A . in cai è contf rrato
66 OdontosUmia eonoidea (Br.) qot. Sismondae (Sbod.) Astigiana Bf aieo geol. di Torino
67 Jd. id. var, triangulato%de$ Sacc id Id.
68 Id. id. par. infundibuloides Sacc. ...... Id Id.
69 Id. id. var. perconoìdaiii Sàcc id Id.
70. Jd. id. var. magnoumbilicata Sago Id Id.
70. bis a, ò. Jd. pallidaeformii Sacc Sciolze Id.
71 Id. conoidoplicala Sacc Astigiana Id.
72 Jd. aplicangulata Sacc id. Id.
73 Jd. longoiismoTìdae Sacc Id Id.
74 Id. turritangulata Sacc Id Id .
75 Id. id. var. subrotundula Sacc Id Id.
76 Id. rotundumbilicina Sacc Vìllalvernia Id.
77 Jd. eonoidosubulina Sacc Astigiana Id.
78. Id. acuta (Jeffr.) var.plioastentis Sica. '. . . . id Id.
79 Id. id. var. pedemontana Sacc Villalveniia. Id.
80 Id id. var. inflatorosea Skcc Id Id.
81 Id. id. var. obliquoides Skcc Astigiana Id.
^ Jd. unidentata (Mowt) var. perpyramidata Sacc. . Zinola Id.
83 Id. id. var. iavonensu Sacc Id Id.
84 Id. id. var. pseudoturrita Sacc Astigiana Id
85 Id. id. var. pseudopallida Sacc Id Id.
86.... Id. pallida (JULovT.) var. italica Sacc Id Id.
86 òii Id. id. ? var. tauromiocenica Sacc Sciolze Coli. Rovasenda
87 Brachystomia rissoides (Hawl.) var. pliocenica Sacc Astigiana Mnioo geol. di Torino
88 Id. id. var. vUlalvemensis Sacc Vìllalvernia W
89 Turritodostomia plicata (Moirr.) var.planatina Sacc Astigiana Id.
90 Id. turrita (Hanl.) var. conicoastensis Sacc. ... Id Id.
91 Id. id. var. inflatoastensis Skcc Id Id.
^ Id. id. var. planoastensis Sacc id Id
93. Id. id. var. convexoastensis Sacc id Id.
93. bis Macrodostomia bismichaelis Sacc. var. turritellìna Sacc Id Id.
^' ^^ ^d. id. var, muUnensis Sacc Montegibbio Mai. geol. di Modena
94 Id. submichaelis Sacc Astigiana Id.
2 Jd. id. var. subangulatina Sacc Id Id.
96 Id. id. var. persuturata S\cc Jd Id.
^* Jd. id. var. transiens Sacc Masserano Id.
^' • • .• fd. id. var. turritoastensis Sacc Astigiana Id.
^- w fd. perstricta Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino
98. ter Id. id. var. tauroconica Sacc Id Id.
,S ii' conicoastensis Sacc AsUgiana Id.
i22 V/ ^^- suturalU (Bon.) id Id.
100. bis . ... Id. symoleoides Sacc ij id,
lOO.fer a, b. Id. dertomaana Sacc ....Suzzano.. ...'.'*.'! Id.
JXi Brachystomia ? miosuboblonga Sacc Montegibbio Mas. geol. di Modena
IJ» Cyclodostomia mutinensis Sacc id. , Mnseo geol. di Torino
}X?-«»5«-« fd. cingulata {DOD.) id. !!!*..Mus. geol. di Modena
104. a, b....Jurisk>miafusulata Sacc Masserano Museo geol diTorino
105a,d.,.. /d id ? var. incertula Sacc Astigiana Id.
1^ Zf^^'''^jM*^Pi^forf^^J^(^(^ Villalvernia Id.
106. bu a, ò. Id. pltobUqua Sacc Id id.
1^. a, ò.... W J^Wjl^iSAcc ;;: '.Masserano.!!.'.'.*! Id.
}^* n/rguUna tntersttncta (Mont ) var. subappennina Sacc Id Id.
IVX a chrysalis (Wooo.) var. mendionalU Sacc Astigiana ....!... Id.
IIU. ........ Id. turbonilloides (Bros.) var. alpinoligustica Sacc. . . . Zinola Id.
ai' ni"*' A ^(^ornata Sacc Astigiana Id.
112. a, 6.... Id. fenestratoides Sacc Villalvernia Id.
Jjf ^ 'd. pygmoea (Grat.) var. postica Sacc Astigiana Id.
]]2 Tragula fenestrata (Forb.) var. subalpina Sacc Villalvernia Id.
ìif. ^^'^ interstinctoides Sacc Astigiana Id.
]]X Mtralda exca^ata (Phil.) var. turntoastensU Sacc Id Id.
JJ^- Jyrgueulus scalaris (Phil.) var.basidepressa Sacc id Id.
Ji5' {d. id. var. pliopercostata Sacc Id. . . * Id.
^^^* '»• «»• var. sub fasciolata Sacc id id*
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lixfUlJxl li* COLLEZIONE
itk evi è OODMTTtto
TIOUlU LOOÀLITÀ raMmpkn flgormto
1 BuliimeUa Seillae (Scacch.) AsUgiana Mateo geol. di Torino
Z /d. id. var, anteeonie€L Staziaoo Museo geol. di Roma
3. Id, id. var, graeiHiurrita Sacc Id Id.
4 Jd. id. var, scalarioiiiflata Sacc Montegibbio Mut. geol. di Modena
6 Id* id. var, proeompaetUis Sacc AslisiaDa Museo geol. di Torino
è Id. id. var. magnofiguitica Skcc Zinola Id.
7 Id, id. longopupoidea Sacc Stazzano Mnseo geol. di Roma
8 Id. iubumbilieaia (Geat.) ^r. taurinensis Sacc Scìolze Coli. Revasenda
9 Id. id. var. anfraciielongaUi Sacc Id Id.
10 Id taurotcalaris Sacc Pian dei Boschi (Col.tor.) Id.
11 Id. aeicula ^Phil.) var, magnoturris Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
12 Id. aeicula (Phil.) var. poitsubcylindrica Sacc Id Id.
13. .... . Id. persìUuratoturrii Sacc .^ Id Id.
14 Id. turricompactUit Sacc . . Id Id.
15 Id. id. var. mioconica Sacc Montegibbio Mas geol. di Modena
16 Id. id. var.pteudoaffinis Skcc Id Id.
17 Id. Niumayeri (Roen.) var. pedemontana Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino
18 Id. id. id. var. lauroacicula Sacc Sciolze Coli. Rovasenda
20 Id subumbilicatoidei Sacc. var. subulatula Sacc Villalvernia*. Mnseo geol. di Torino
21 Id. id. id. var. clavatuta Sacc Astigiana Id.
22 Id. id. ? id. var. awsocychidea Sacc. . Id Id.
23 Id. afinis {PntL.) var. miotaurina Sacc Sciolze Coli. RoTasenda
24 Id. pteudoaniioqfcloidei Sacc Astigiana Museo geoKdì Torino
25 a, b. Anisocycla nitidistima (Mont.) var. praecedent Sacc Id Id.
20 Id subalpina Sacc Id Id.
27. Id. ia. var. tauromiocenica Sacc Sciolze Coli. Rovasenda
28. a, b. Id. id. var.parvoclavata Sacc Astigiana Museo geol. di Tonno
29. Id. id. var. astensit Sacc Id Id
30 Ptycheulimella pgramidata (Oese,) Id Id.
31. a, b. Id. id. var. Miquaperia Sacc Id Id.
32 Id. id. var. rugulina Sacc Id Id.
33 Id. id. var. dertonentis Sacc Tortonese Mus. geol. di Modena
34 Id. id. var. perangulatina Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
35. afijc. Id. postconulus Sacc Montegibbio Mus. geol di Modena
^ Id. crasiulata Skcc Id Id.
*37 Id. basinflatella Sacc Astigiana Museo geo! di Torino
38. a, 6. Spica Ufonterosatoi Sacc Villalvernia Id.
'39 Menestho Humboldlii (Bisso) var. miobulinea Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
40 Id. id. var. ventrisulcala Sacc Id. Id.
41 Id. id, var miosulcata Sacc. ....... Id. Id.
42 Id. id. var. miolonga Sacc Id. Id.
43. a, b. Id. miohumboldtii Sacc. var. iaurinentit Sacc Colli torinesi Mnseo geol. di Torino
44 Turbonilla lactea (Linn.) var. Castalda (Semp.) Astigiana Id.
45 Id, id. var. iurritolonga Sacc Id Id.
46 Id. id. var. pliosigmoxdea Sacc Id Id.
47. Id.' id. var. intuspersulcata Sacc Id Id.
48 Id. id. var pliosimilis Skcc Id Id.
49 Id. id. var. perplicatosulcata Skcc Id Museo geol. di Roma
50 Id. id. var. convexulosulcata Sacc Id Museo geol. di Torino
51 Id. id. var pliogigantea Sacc Id Id.
52 Id. id. var. elegans {SzGV.) Id Id.
53 id. id, var. naucicostata (Sego.) Savona Mus. geol. di Genova
54 Id. id, var. orevicostulata Sacc Astigiana Museo geol. di Roma
55 Id. id. anom. pseudo fiorentina Sacc Villalvernia Museo geol. di Torino
56 Id, id. var. turritoparva Sacc Astigiana Id.
57 Id, id, var. conicoparvula Sacc P S. Quirìco (Valaesia). Id.
58. Id. Meneghina ? Lia. var. astensiconvexa Sacc Astigiana Id.
^59. Id. postacuticostata Sacc var. ligustica Sacc Savona Mus geol. di Genova
60 Id. id. ? var. pliomagna Sacc Zinola Museo geol. di Torino
61 Id. pseudocostellata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
62 Id. id. var, taurinensis Sacc Sciolze Coli. Rovasenda
63 Id. id. var. paucicostetlata Sacc Stazzano Museo geol. di Torino
64. a, b. Id. pliocostellatoides Sacc Astigiana Id.
65. Id. costellatoides Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
66 Id. id. var. antiqua Sacc. . . Bersano (Colli torinesi) Coli. Rovasenda
67 Id. id. dertocolligens Sacc Stazzano Museo geol. di Torino
68. Id. percostellata Sacc Montegibbio Id.
^ Id, fiemiacirsiformis Sacc Colli torinesi Id
70. Id. t oostelUUosulcata Sacc Montegibbio Mus. geo), di Modena
71 Id. ? basisulculata Sacc Id Id
72 Id. astensidelicata Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
73. ... . Id. id var. acutina Sacc Id. Id.
74 Id. delicata Mortr. var. basiglobosa Sacc Villalvernia là.
75 Id. turrilodelicata Sacc Astigiana Id.
'76. Id. obHquaia? (Phil.) var. plioligustica Sacc Zinnia Id.
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lixVUljix 11« COLLEZIONE
, te eoi è ooniecrato
FIGURA LOCALITÀ retempbre figuralo
77 TW^mtto hcUoputUla Sacc VillaWernia Mateo geol. di Torino*
78. 74. f puiula (Phil.) var. praecedens Sagc Pian dei Boschi (CoL tor.) Coli. Rotasenda
79 Id, id. var. gradatoides Sacc Savona-Zinola Mateo geol. di Torino»
80. Id id, par. eontctna Sacc Villalvernia Id.
81 Id, id, var. pUoparsnUima Sacc Astigiana Id.
82 Pyrgolidium intemodulum (Wood) var. miocenica SAca . . . Montegibbio Mas. geol. di Modena
83 Id. id, var. turrituhides Sacc Villalvernia Museo geol. di Torìno*^
84 Id» id. var. subanodulina Sacc Astigiana Id.
84. Mi . . Id, id, var astmnpupoidea SAca Id Id.
85. a, b. Pyrgolamprot taurinenii» Sacc Scìolze Coli. RoTtienda
86 Id, id, var, iubtorquaUi Skcc Id Id.
87 Id, miondculatu» Sacc Id Id.
88 Id. miogradìis Sacc Id Id.
89 Id. acoitottrangulatus Sacc Piandei Boschi (Col. tor.) Id.
90 Id. Ttauropinetuis Sacc Termo fourà Id. Id.
91 Id, mioperplicatulus Sacc Montegibbio Moseo geol. di Ronu
92 Id. td var. taurotramiens Sacc. . . Termo foorà (CoL tor.). Coli. Rovasenda
93 Id, perplicatotorquatus Sacc Stazzano Museo geol. di Torino-
94 Id, pseudoterebralis Sacc S. Agata fossili Id.
95 Id. pliocoUigeni Sacc. . Savona Museo geol. di Roma
96 Id, tiguiticoterebralis Sacc Bassana (Val Taggia) . Museo geol. di Torino-
97 Id. id. var, dimidiolaevis Sacc. . . Bordighera Id.
98. a, b, Id. gracUis (hvi.) [esemplare tipico del Brocchi]. . . S.Giusto presso Volterra CiIl.Brfiecbi-Mis.eiT.MìliN
99 Id, exgracilis Sacc Astigiana Museo geol. di Torina
100. a, b, Id, dertogracilis Sacc S. Agata fossili Id.
101 Id. pliopseudogracilii Skcc Astigiana Id.
102 Id. flacteoides Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
103 Id, paucistriatut (Jeffr.) var. dertonensis Sacc. Stazzano Museo geol. dì Torino
104. a, b. Id, mioovatui Sacc Id Museo geol. di Roma
105 a^ b, Id. Pmiopupoides Sacc Montegibbio Mus. geol . di Modena
106. a, b. Id. ?pliopupoide8 Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
107. a, b, Sulcoturbonilta turricula (Eicaw.) var. conicomuHneniis Sacc. Montegibbio Mus geol. dì Modena
108 Striotufòonilla alpina Sacc P. S. Qt]irico(Valsesia) Museo geol. di Torino
109 Id. td. var. mioappenninica Sacc Stazzano Museo geol. di Roma
110 Id, id. var mioscalarata Sacc Montegibbio Mas. geol di Modena
111 Id. id. var. basidepresmla Sacc Id. . Id.
112 Id, ? var. itazzanensis Sacc Stazzano Museo geol. di Roma
113. a, b, Id. miocrasiulata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
114 Id, pHcatulosunenfis Sacc Astigiana Museo geol. di Torino
115 Id, dentecostata (Phil.) .^ var: pHoastensit Sacc. . Id Id.
116 Id, id. var. subalpina Sacc. . . . Masserano Id.
117 PyrgosieHi rufa (Phil.) var. praecedem Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
118 Id, id. var. exdentecostata Skcc Id. M.
119 Id. id, var. dertod^ cassata Sacc Stazzano Museo geol. di Torino
120. .... Id, id, var miopersulcata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
121 Id, id. var, ampiisuturaia Sacc Villalvernia Museo geol. di Torino
122 Id. id. var. decussata (Bon.) Astigiana Id.
123 Id. id. var. paucidecussata Sacc Id Id.
124. Id. id. var. muUidecussata Skcc Id Id.
125 Id, id. var. Bellardii (Segu.) Masserano Id.
126. !d, id. var. percostatoastensis Sacc Astigiana Id.
127 Id. id. var. giganteoastensis Sacc Id ; Id.
128 Id, id, var. ligustica Sacc . . Albenga-Torsero Id.
129 Id. percostatorufa Skcc Astigiana Id.
130. Id. id. var. parvoaslensis Sàcc Id Id.
131 Id, colummms (Ben.) Id Id.
132 Id, mioexreticulata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena
135 a, b. Id. bilineata (Sbod.) Astigiana Museo geol. di Torino
136 Id. id. var. persulcata Sacc Id Id.
137 Id, id, var. subalineata Sacc Id Id.
138 Id. id. var. paucisulcata Sacc Id Id.
139. a, b Pyrgotiylus Lanceae (Lib.) var. cammunis Sacc Id. Id.
140. a, ò. Id. id. var. convexa Sacc Villalvernia Id.
141 Id. siriatulolanceae Sacc Astigiana Id.
142 Id. id. var. pyramidalis Sacc Id Id.
143 Id. id. var, striatuloides Sacc Id M.
144 a, ò. Id. prostriatulolaneeae Sacc Stazzano Museo geol di Roma
145 Id. id. var. lanceoides Sacc. Montegibbio Mus. geol. di Modena
146 Id, taurostriatuloides Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino-
147. a, b. Id, miostriatuloides Sacc Valila (Colli torinesi) . Coli. Rovasenda
148 Id, hemiacirseoides Sacc Savona-fornaci Museo geol di Torino
149 Id. id, var, sulcatolanceae Sacc Savona-Zinola. Id.
150 Id. miomutinensis Sacc Montegibbio Id.
151 Id. mioconveiulus Sacc Id. Mas. geol di ModeM»
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Tav. I.
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